Ormai si vive solo di piccoli gesti anarchici e rosicate libertà (rosicate davvero, più che risicate)
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Visto che la vita da schiava le aveva rovinato le gambe, la schiena, la testa, gli occhi, le mani, i reni, il ventre, la lingua, aveva deciso che per procurarsi da vivere non le restava altro che il cuore - e lo aveva messo subito al lavoro
- Toni Morrison (Amatissima)
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C'è una solitudine che può essere cullata. Le braccia incrociate che stringono le ginocchia. Continua, continua questo movimento che, a differenza di quello di una nave, rende calmi e contiene in sé colui che culla. È una cosa interna — tesa come la pelle. Poi c'è una solitudine che vaga. Neanche cullandola la si può tener ferma. È viva, per conto suo. Una cosa secca, che si allarga, e fa risuonare i passi di chi cammina come se venissero da un posto lontano.
Toni Morrison, Amatissima (via lelettere)
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______ Anne Magill.
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L'idea che lo sforzo creativo e le sostanze che alterano la mente siano strettamente legati è una delle grandi mistificazioni pop-intellettuali del nostro tempo. I quattro scrittori del ventesimo secolo il cui lavoro è soprattutto responsabile di questa mitologia sono probabilmente Hemingway, Fitzgerald, Sherwood Anderson e il poeta Dylan Thomas. Sono gli autori a cui dobbiamo principalmente la nostra visione di una landa esistenziale di lingua inglese, dove le persone si sono isolate individualmente in un'atmosfera di strangolamento emotivo e disperazione. Sono concetti molto familiari alla maggioranza degli alcolisti; la reazione comune a essi è divertita sufficienza. Lo scrittore tossicodipendente è nient'altro che un tossicodipendente, sono tutti in altre parole comunissimi ubriaconi e drogati. La pretesa che droghe e alcol siano necessari per sopire una sensibilità più percettiva non è che la solita stronzata autogiustificativa. L'ho sentito dichiarare anche a conducenti alcolisti di spazzaneve, che bevono per zittire i demoni. Non importa se sei James Jones, John Cheever o un barbone avvinazzato che russa alla Penn Station; per un intossicato, il diritto al liquore o alla droga che ha scelto va semplicemente preservato a tutti i costi. Hemingway e Fitzgerald non bevevano perché erano creativi, diversi o moralmente deboli. Bevevano perché è quello che fanno gli alcolisti. Probabilmente è vero che le persone creative sono più vulnerabili di altri all'alcolismo e alla dipendenza dagli stupefacenti, e allora? Siamo tutti uguali quando vomitiamo ai bordi della strada.
Jennifer Egan - Il Tempo è un Bastardo (via citazionista)
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- senza inchiostro -
Si scrive negli interstizi
negli spazi bui
del pensiero,
per sopravvivere al tempo
che conta
il resto dei giorni.
Si scrive la vita all'infinito,
invece è fatta solo di secondi
appiccicati al cielo.
©bbs
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STRONGER TOGETHER
Shot by Paola Kudacki
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