- Un cuore remoto, fermo eppure sempre scosso dai movimenti del mare, come un'ancora.
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A volte la risposta migliore al "ma tu le vacanze?", quando la gente sa benissimo che ti fai il culo e lavori per guadagnare due soldi, è "ma questa faccia da cazzo l'hai sempre avuta?" No, perché, guardati un po' anche allo specchio valà, invece di metterti un quadruplo strato di trucco e prendere il sole con il segno degli occhiali.
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Anche tu per me #manchi costantemente
Non sono buona a niente
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"Se hai una passione non smetti mai, nonostante poi si intraprendano strade diverse" Lei ha ragione. È che non è facile far coincidere tutto...
- perchè hai smesso di danzare? - non ho mai smesso di danzare
queste sono il genere di persone che mi piacciono, che rispetto e di cui mi innamoro e non so se è esagerato ma se hai un passione non smetti mai, nonostante poi si intraprendano strade diverse per vari perchè.
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Perché corri? Perché dopo un po' i pensieri iniziano ad essere troppo pesanti. Correre ne fa perdere per strada alcuni, anche se per un tempo limitato. Quelli, altroché i maratoneti, corrono come la luce e stanno attaccati peggio dei koala
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Sapete perché si chiama “migliore amica’? Perché è la tua parte migliore, il tuo tutto, anche quando ti senti un niente
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“che sia d’amante o d’amicizia è d’amore���
è che l’abbraccio ha tutto e vorresti quasi morirci dentro

ho pensato che anche un semplice gesto come l’abbraccio potesse essere sensuale erotico il fatto che l’odore dell’altro ti avvolga e dai capelli scenda la mano sulla schiena, quasi volessi leggerla contando le pieghe e le ossa che sia d’amante o d’amicizia è d’amore
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Uno
Il numero uno non è sempre così positivo. Non è solo il primo posto davanti a tutti, ma è anche l'assenza del secondo. È il vivere in una città senza alcun amico da cui correre, perché quelli più cari vivono lontano e quelli che avevi cari ora ti chiamano con il nome intero e non come ti chiamavano una volta. Merda quanto è brutto essere chiamata con il nome per intero quando da quella voce sentivo sempre un diminutivo e un affetto diverso. Ora c'è solo distacco ed è una merda, perché è l'indifferenza che parla. Il numero uno non mi è mai piaciuto. Implica l'assenza del due e il fatto di non poter chiamare alcuna amica con cui prendere e andare fuori.
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Parlami d’amore
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What is body? Body art MuseumsQuartier - MUMOK exhibition
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Cuore gonfio
Perché piangi? Perché tutto dentro non ci sta
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Ho imparato da una cara amica che a volte bisogna uscire dal proprio disegno per rendersi effettivamente conto di come e cosa sia. Questa mattina ho deciso di liberare il mio disegno da qualsiasi schema o limite per guardarlo meglio e contemplarlo. L'ho osservato, ho sorriso da sola, ho pensato, ma soprattutto ho ascoltato. L'ho ascoltato guardandolo da lontano, da fuori, vedendo quanto sia potente su di me, tanto da stringermi il cuore e farmi capire da quella stretta che sono io a dipendere dai suoi tratti, e non lui dalla mia mano. I miei movimenti lo guidano, ma è lui a possedermi. E l'ho osservato da fuori, sentendomi orgogliosa e dicendo in modo presuntuoso che è un disegno sublime, a cui apparterrò per sempre. Ed è vero che, anche se sono io a disegnare qualcosa, i tratti del disegno mi terranno sempre in pugno, stringendomi a tal punto da farmi male se me ne distacco. Ogni disegno è il prolungamento di me stessa, anche il tratto più piccolo e insignificante. È tutto ciò che non mi ci sta dentro, tutto ciò che voglio che appaia invece di essere nascosto. Lei è la parte migliore di me, il mio disegno perfetto, il mio prolungamento, la mia reale persona.
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è così vero quello che dice. sono storie di vita vera
la professoressa di discipline pittoriche del liceo diceva sempre che era importante, di tanto in tanto, staccarsi dal lavoro che si stava facendo. allontanarsi, estraniarsi dal proprio disegno per vederlo meglio, per comprenderlo, trovare gli errori e sistemarli. guardarlo da lontano era necessario e questa cosa mi viene sempre in mente quando vivo intensamente qualcosa. amo guardare ció che mi circonda e rimanere fuori per un po’, quasi non esistessi. mi fermo ed esco dal disegno e non facendone più parte per qualche tempo è come prendere una boccata d’aria nuova. è complicato peró uscire dal proprio disegno, osservarlo con occhi diversi e scoprire nuove scremature che prima non riuscivamo a scorgere. molte volte siamo troppo dentro alle cose e ne perdiamo il controllo e senza nemmeno accorgecene, tutto quello che avevamo sempre sognato sembra non essere più quello che desideravamo davvero. fare un disegno, entrarci, uscirne e osservarlo. ti piace quello che vedi?
sistemare, tornare indietro, si puó fare. siamo persone che scappano e quando qualcosa ci spaventa, spariamo. uscire dal proprio punto di vista significa “accorgersi” e a volte vorrei che le persone si accorgessero di molte cose. ma questa è un’altra storia.
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Perché tutte le volte mi sembra di aver sbagliato strada? Perché la parola futuro mi fa così paura? Non voglio perdere la mia più grande passione per lasciare spazio alla parola futuro. Ho già rischiato di perderla una volta. Voglio che la parola futuro contenga anche la pronuncia della parola equitazione. Vorrei che il mio futuro fosse quello, che la passione diventasse un lavoro. Ma forse qui sto parlando di utopia. Però, è così sbagliato sperare in questo?
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sono cose che non mi riguardano eppure continuo a non dormire
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silent, please
ora dopo ora, le giornate diventano pesanti se penso di essere sola. ma in realtà, forse, non lo sono nemmeno tanto. fuori piove, la noia mi accompagna fino alla sera, ogni tanto faccio ripartire la musica, i miei mi salutano di sfuggita e sono accompagnata da una miriade di pensieri che fanno scendere il cuore sino ai talloni. così fatico anche ad alzarmi dalla sedia e mi sento ancora più annoiata e stanca. e la giornata diventa infinitamente tormentosa.
sono le diciassetteetrenta e vorrei essere a correre sotto la pioggia, come facevo da bambina. perché la casa è troppo silenziosa quando i pensieri fanno rumore.
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a capo
il suo corpo per la felicità
il mio per tutto l'amore
e noi due per non morire
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