circolo-utopia

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Tra le citazioni che più amo, che più mi hanno colpito, che più mi hanno fatto breccia nel cuore, ce n'è una in particolare, alla quale sono legata molto più che alle altre.

Anyway the wind blows.

Non soltanto perché è un verso di uno dei più bei brani musicali che esistano (mia personalissima opinione), non soltanto perché è all'interno di un brano dei Queen (band che ho nel cuore) ma perché è tutto racchiuso in quattro semplicissime parole. Anyway the wind blows. Il significato che si cela dietro il testo è tutto da scoprire, tutto da interpretare, ci sono un sacco di teorie su quello che in realtà Mercury voleva dire con la sua Bohemian Rhapsody, di cose celate o fatte trapelare ma solo l'autore, in verità, sapeva cosa volesse raccontare e non ci è dato saperlo. Guardando al testo letterale, si parla di un uomo povero proveniente da una famiglia povera che compie un atto terribile all'inizio e che è ben cosciente di quello che ha fatto. C'è un dolore sordo di anima e corpo che si ripercuote su tutti i versi che, a volte, viene sdrammatizzato con cattiveria, a volte, invece, riecheggia come per non essere dimenticato, come per supplicare perdono ad una madre che lo sta ad ascoltare e che lo piange e ha pietà per lui. Ma comunque il vento soffia. Ed è il nocciolo della questione. Nonostante tutto, il vento soffia e spinge via ogni cosa. Porta lontano l'atto, porta lontano i momenti di sofferenza dell'uomo, fa dimenticare tutto quello vissuto e tutto quello che adesso sta accadendo. Il vento soffia. Non si è mai fermato. È un'immagine che riconduco ad un altro famosissimo verso scritto molto prima, da uno dei grandi del cantautorato italiano, caposaldo della scuola genovese. Lascia che il vento ti passi un po' addosso. "La Guerra di Piero" di Fabrizio De André. La situazione, a grandi vedute, è similare: ci sono due uomini, alle prese con delle scelte difficili, azzardate, con gli stessi gesti tra le mani. Ecco, la differenza sostanziale sta nel fatto che un gesto è metaforico e l'altro è "concreto", in quanto non si parla di una guerra sul fronte, nel testo di Freddie Mercury, quanto più, se proprio la vogliamo mettere in questo modo, è una guerra interiore. Eppure, De André, frena il protagonista del suo racconto. Lascia che il vento di passi un po' addosso. Prendi tempo, aspetta un po', pensaci, ne sei sicuro? Davvero è quello che vuoi fare? Sono una la conseguenza dell'altra: prenditi lo spazio, vivila e poi lascia che il vento passi e spinga via ogni cosa che ti tormenta, i tuoi dubbi, i tuoi pensieri perché il vento soffierà sempre e comunque, porterà via qualsiasi traccia di dolore, qualsiasi situazione difficile si solleverà e sarà trasportata lontano dalle parole dette soltanto per dar aria alla bocca e dalle azioni forzate e prese nella fretta di decidere. Lascia che sia. Sii come il vento, come la brezza che porta via, che lascia andare. Tutto passa. Tutto scorre. Tutto viene trasportato. Tutto viene dimenticato. Comunque, il vento soffia. Sono parole di speranza e di conforto, scritte nel momento di necessità, sono parole scritte per essere ricordate, impresse, quando si ha bisogno. Il vento soffia comunque, le cose si succederanno e arriverà il nuovo giorno. Anyway the wind blows.

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Come è giusto che sia, comincio io.

Vorrei parlarvi di una serie tv animata che ho concluso un paio di giorni fa. È disponibile su Netflix dal 20 aprile 2020, quindi fresca-fresca di uscita. Si tratta di The Midnight Gospel.

È stata creata da Pendleton Ward, sceneggiatore di Adventure Time, e Duncan Trussel, un noto comico e podcaster americano.

Di cosa parla questa serie e perché penso possa piacervi?

Il protagonista è un ragazzo rosa di nome Clancy Gilroy: uno spacecaster, che in ogni episodio sceglie di visitare un nuovo pianeta e intervistare alcuni personaggi per rispondere ad alcune domande esistenziali.

Importante per ogni episodio è la dialettica. Ho trovato difficile star dietro ad alcuni dei loro discorsi durante la notte. Cercate di esser svegli, per non perdervi elementi essenziali della conversazione.

Fatevi trasportare dalla musica, dai colori e, se ne avete in casa, anche dal fumo.

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Roba a caso