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cochimpa · 10 months
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cochimpa · 10 months
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Numero 10. I rifiuti
A quanto pare, gli stessi impianti per la gestione dei rifiuti producono rifiuti.
Cioè, questo mi sembra ovvio ora che lo rileggo però appena l'ho sentito mi è sembrata un'esplosione di sapere: "E chi se lo immaginava!". Eppure, se ci penso, un impianto che brucia i rifiuti produce fumi (ovvero rifiuti). E la quantità o la qualità di questi rifiuti può essere sensibilmente variata: migliorata in termini di qualità (meno fumi inquinanti, per esempio), ridotta in termini di quantità (bruciamo meno munnezza).
Dunque, quando pensiamo alla riduzione dei rifiuti come obiettivo per il bene nostro e del pianeta, dobbiamo pensare che non basta riciclare un po' meglio (o un po' di più) l'immondizia domestica o quella sul posto di lavoro. Perché di fatto dovremmo imparare, o reimparare, a riutilizzare gli oggetti o parte di essi prima di gettarli via.
Chissà perché, mi torna in mente il me stesso bambino che non strappava la carta regalo dai pacchi natalizi perché pensava che potesse essere usata per altri regali.
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cochimpa · 1 year
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Ho preso una settimana di ferie, che sta finendo ora. Da ieri mi ha già contattato la mia responsabile e un collega (due volte) per questioni lavorative.
Poi uno dice "sei stressato".
Vi odio
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cochimpa · 2 years
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Violenza.
Stiamo organizzando un flash mob per la giornata contro la violenza sulle donne di domani.
La scena prevede che i dieci uomini del gruppo si avvicinino alle dieci donne partecipanti e fingano di picchiarle muovendosi al rallentatore.
Qui io ho delle sincere difficoltà: non sfioro nemmeno la persona con cui insceno la violenza, che è appunto inscenata e finta, e la stessa persona sa benissimo cosa sta accadendo. Eppure, non riesco neppure a guardarla in faccia mentre fingo di picchiarla.
Dopo aver provato la scena ci siamo abbracciati. Ho avuto paura a chiederle scusa, ma mi sentivo in colpa per aver compiuto quei gesti. 
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cochimpa · 2 years
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L. ha ottenuto il trasferimento vicino a casa dopo un anno fuori. Io spero di raggiungerla nel 2023, intanto lei si trova bene nel nuovo posto.
Niente ansia dai capi, niente attacchi di panico per le pressioni, un po' di ottimismo per il futuro...
Quanto brutto è lavorare in un ambiente tossico. Mi manca il vecchio, brutto lavoro quando penso all'ambiente in cui mi trovo ora. Quando succede, chiamo F., oppure scrivo a S. (chissà perché a S. scrivo sempre e non la chiamo mai). L'altro giorno sono andato a fare una bevuta con D. e F. e mi sa che mi ci voleva.
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cochimpa · 2 years
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Undici nuclei familiari vicini di casa e solo due o tre di loro ricambiano il mio saluto. Se mi succede qualcosa, io per loro sarò quello che "salutava sempre" - ma in senso negativo.
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cochimpa · 2 years
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US states where it’s legal to own a racoon
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cochimpa · 2 years
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Numero 9. Il mal di testa
Ho imparato che posso fare la mia solita vita anche con un mal di testa costante per tutta la settimana.
Livello di efficienza professionale: lievemente calato.
Livello di efficienza in ambito domestico (pulizie, riordino...): accresciuto, e di molto.
Capacità di socializzazione: migliorata, ora ho due nuovi amici a lavoro.
Il mal di testa: un compagno sicuro su cui contare.
Scherzi a parte, i 40 anni sono anche questo, la consapevolezza che del tuo malessere non importa niente a nessuno. E che hai due scelte, piangere e suscitare pietà nel prossimo oppure continuare a camminare più o meno come sempre. In passato avrei voluto imparare a piangere (do you remember "chi chiagne fotte a chi ride"?), ma di fatto resto una persona orgogliosa.
A fare pietà, di me, deve restare solo il mio gusto cromatico.
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cochimpa · 2 years
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cochimpa · 2 years
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Piazza CLN
Torino - Italia
By John Noe
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cochimpa · 2 years
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Exploring abandoned shipwreck
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cochimpa · 2 years
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“ I partiti sono sono un male inerente i governi liberi, ma non hanno in tutti i tempi lo stesso carattere e gli stessi istinti. Vi sono epoche in cui le nazioni sono tormentate da mali così grandi che si pensa ad un cambiamento totale della loro costituzione politica. Ve ne sono altre in cui il disagio è ancora più profondo, in modo che lo stato sociale stesso ne è compromesso. È il tempo delle grandi rivoluzioni e dei grandi partiti. A secoli di disordine ne seguono altri nei quali le società si riposano e sembra che la razza umana voglia riprender fiato, ma questa è solo apparenza, perché il tempo non sospende il suo cammino, né per i popoli, né per gli uomini; gli uni e gli altri avanzano ogni giorno verso un avvenire ignoto e noi li crediamo stazionari perché non percepiamo i loro movimenti, come coloro che camminano adagio sembrano fermi a chi corre. Vi sono dunque epoche in cui i cambiamenti che si operano nella costituzione politica e nello stato sociale dei popoli sono tanto lenti e insensibili che gli uomini credono di esser giunti allo stadio finale e lo spirito umano, credendosi fermamente assiso su basi sicure, non spinge il suo sguardo oltre un certo orizzonte. È il tempo degli intrighi e dei piccoli partiti. Io chiamo grandi partiti politici quelli che badano più ai principi che alle conseguenze, alle generalità più che ai casi particolari, alle idee più che agli uomini. Questi partiti hanno in genere lineamenti nobili, passioni più generose, convinzioni più salde e procedimenti più franchi e arditi degli altri. L'interesse particolare, che ha pur sempre la sua parte nelle passioni politiche, è in essi più abitualmente nascosto sotto il velo dell'interesse pubblico e talvolta riesce anche a celarsi alla vista di quelli stessi che agiscono sotto la sua spinta. I piccoli partiti, al contrario, sono in generale senza vera fede politica: non essendo sostenuti da grandi obiettivi, hanno un carattere egoistico che si manifesta in ogni loro azione: si entusiasmano a freddo, sono violenti nel linguaggio, timidi e incerti nell'azione; impiegano mezzi puerili come gli scopi che si propongono. Per questa ragione, quando un tempo di calma succede a una rivoluzione violenta, sembra che i grandi uomini scompaiano a un tratto e che le anime si rinchiudano in se stesse. I grandi partiti rovesciano la società, i piccoli l'agitano; gli uni la ravvivano, gli altri la depravano; i primi talvolta la salvano scuotendola fortemente, mentre i secondi la turbano sempre senza profitto. “
Alexis de Tocqueville, La democrazia in America, a cura di Giorgio Candeloro, Biblioteca Universale Rizzoli (collana B.U.R. Saggi), 2005⁶ [1982]; pp. 187-188.
[ Edizione originale: De la démocratie en Amérique I-II, Librairie de Charles Gosselin, Paris; 1835, 1840 ]
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cochimpa · 2 years
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cochimpa · 2 years
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Keith Haring painting a mural on the Berlin Wall nearby Checkpoint Charlie on October 23, 1986.
On August 31, 1961 construction started on the Berlin Wall, tearing apart the German capital. Until its demolition in 1989, the Wall was a symbol of Soviet oppression and a literal representation of the ‘Iron Curtain’ between East and West. During the rise of the graffiti art movement in the 1980s, the West Berlin side of the Wall became a Mecca for street artists. Keith Haring, the New York artist credited with bridging the gap between the street and the gallery, was invited by the Director of the Checkpoint Charlie Museum to paint on the Wall. Haring created a 350-foot mural, intended to symbolism the solidarity of the divided peoples of Berlin.
In Haring’s words: “I decided on a subject, which is a continuous interlocking chain of human figures, who are connected at their hands and their feet – the chain obviously representing the unity of people as against the idea of the wall. I paint this in the colors of the German flag – black, red and yellow.”
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cochimpa · 2 years
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E ricordatevi: sempre meglio SERVIRE il proprio paese come Regina che come cameriere.
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cochimpa · 2 years
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A ogni ponte una ruspa che fa la stessa cosa
Quando la speranza in una umanità migliore dura 4 o 5 secondi appena.
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cochimpa · 2 years
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Numero 8. Il Covid
Scoperto la mia positività martedì 13. Percepivo un mal di testa anomalo per me e in ufficio diversi colleghi si sono assentati causa Covid.
L'ho presa bene. Nel senso, me ne sono fatto rapidamente una ragione: qualche giorno a casa, mi riposo un po', leggo e guardo qualche documentario in tv.
Dopo i 5 giorni canonici di reclusione domestica, vado a fare il tampone di controllo. Positivo ancora.
"È sicura?", domando scioccamente alla farmacista.
"Sono sicura", afferma con calma la farmacista.
Prima di andare a fare il tampone, avevo pensato che avrei potuto stare ancora un po' a casa se fossi risultato positivo. Ci avevo scherzato su, e poi è successo.
Quindi? Cosa ho imparato? Che non bisogna fare troppi piani nella vita, di base le cose vanno a cazzi loro.
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