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colospaola · 2 years
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CHewbecca dove sei?
[email protected] massima riservatezza grazie
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colospaola · 3 years
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Noa a Pavia
L’arte di Noa e Gil Dor sarà in concerto al Castello Visconteo di Pavia, con special guest Ruslan Sirota, giovedì 29 luglio alle 21.30. Afterallogy è il nuovo album di Noa e Gil Dor, tra jazz, chitarra e voce, che descrive emozionalmente il grande sodalizio trentennale tra i due artisti. Con radici e educazione che attraversano lo Yemen, Israele e gli Stati Uniti, Achinoam Nini, in arte Noa, è…
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colospaola · 3 years
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Samuele Bersani a Vigevano
Samuele Bersani a Vigevano
Samuele Bersani torna sul palco per una serie di concerti all’interno dei più prestigiosi festival estivi della penisola e arriverà a Vigevano il 21 luglio alle 21, nel cortile del Castello Sforzesco, in un crocevia di suoni, tra le note e le storie dei suoi album precedenti e un piccolo assaggio, in una versione nuova, di Cinema Samuele, il suo ultimo disco. Bersani sarà sul palco insieme a 5…
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colospaola · 4 years
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La ragazza di Belgrado di Claudio Bollentini E’ uscito la scorsa settimana per la casa editrice di Youcanprint in formato ebook il primo racconto di Claudio Bollentini, “La ragazza di Belgrado”.
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colospaola · 4 years
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Un piccolo borgo, quasi fuori dal tempo, famoso nel mondo per il suo specchio.
Lo specchio che regala il sole d’inverno. Viganella il paese con due soli.
Io ci sono andata a Viganella, la strada un po’ tutta da scoprire, le case, i tetti di pietra, il campanile, la chiesa pronta per la festa della Candelora, le meridiane dipinte sui muri….
Anche da lassù, sembra così lontano, lo specchio.
La Valle Antrona è una delle sette valli che partono lateralmente dalla Val d’Ossola, offrendo paesaggi quasi incontaminati, tranquillità, piccoli laghi alpini, passeggiate nel verde e tra i boschi e tradizione Walser.
All’interno di questa Valle, c’è Viganella, un piccolo borgo di circa 200 persone con la curiosa caratteristica di essere senza sole, per tre mesi l’anno, non ha proprio le carte in regola per attrarre grandi folle di turisti, eppure gli abitanti sono riusciti a trasformare negli ultimi anni il singolare collocamento geografico in uno straordinario fenomeno mediatico.
Dal momento che si trova in un tratto di valle particolarmente angusto, il centro montano è in una posizione che dall’11 novembre al 2 febbraio, ostacola i raggi del sole lasciando questo piccolo angolo dell’ Insubria in una specie di notte polare, ma priva dello spettacolo dell’Aurora Boreale.
Non stupisce che il ritorno della luce, dopo 83 giorni trascorsi senza i caldi raggi del Sole, sia celebrato dagli abitanti del paese con una grande festa, che un tempo era l’attrazione principale del borgo, ma che negli ultimi anni è stata sostituita da qualcosa di davvero unico e speciale.
Il sole con i suoi caldi raggi ricompare dopo tre mesi, non a caso il 2 febbraio, giorno della festa della Madonna Candelora. Tutto il paese partecipa a questa festivit�� che ha delle origini pagane molto antiche. Nel corso dei secoli è stata poi cristianizzata. Si festeggia la ricomparsa del sole e la sconfitta delle tenebre che hanno tenuto in ombra il paesino per tre mesi per oltre 8 secoli.
Per l’occasione ancora oggi le donne anziane del villaggio, ma è stato ripreso negli ultimi anni anche dalle giovani generazioni, si vestono con i vestiti tradizionali che richiamano la tradizione Walser.
Nel 1999, durante i lavori che interessarono la meridiana della Chiesa parrocchiale, l’allora sindaco Pier Franco Midali raccontò allo gnomonista, artista nella costruzione di orologi solari, l’architetto Giacomo Bonzani come fosse del tutto inutile estendere il quadrante nei periodi tra novembre e febbraio, vista la totale mancanza di sole e da questa triste e sconsolata osservazione che arrivò l’idea destinata a cambiare le sorti del borgo.
Idea che, grazie al coinvolgimento dell’ingegner Emilio Barlocco, docente presso l’Università di Genova e titolare di un particolare brevetto industriale sull’illuminazione delle gallerie autostradali, modificò la storia del piccolo paese assicurandogli l’attenzione delle testate giornalistiche.
E così dal 2006 Viganella è balzata alle cronache nazionali e anche mondiali grazie all’innovativa risposta al problema della mancanza di luce, uno specchio solare in vetro e resina di 8 metri per 5, collocato in una zona a monte, a quasi 500 metri di dislivello dalla piazza, sull’Alpe Scagiola permette di aggirare così l’ostacolo della Cresta della Colma, la montagna di oltre duemila metri che metteva in ombra Viganella, il paese che non è, anzi non era baciato dal sole.
L’impianto controllato a distanza da un computer è posto su uno stelo metallico ancorato al suolo grazie a un basamento in cemento armato. Per un costo di circa 100mila Euro; 40 mila versati dalla Provincia e altrettanti dalla Fondazione Comunitaria del Vco.
Lo specchio può dirigere in tempo reale i raggi solari verso i luoghi prestabiliti, come la parte pedonale della piazza principale, la chiesa parrocchiale e il monumento ai caduti e il suo funzionamento è regolato da un computer durante il giorno.
Durante la notte lo specchio viene riposizionato, in modo che all’alba possa ripartire nella posizione ottimale, per poi seguire nuovamente il cammino del sole.
Il rendimento maggiore dello specchio si ha a mezzogiorno, quando la sua superficie è quasi allineata con la posizione di Viganella.
Durante il periodo d’inattività lo specchio viene coperto e mimetizzato, anche se teoricamente potrebbe essere destinato a scopi educativi per osservazioni astronomiche diurne e notturne, in occasione delle eclissi o dei pleniluni estivi.
Il nome di Viganella, dall’installazione dello specchio solare, appare spesso su giornali e rotocalchi, non solo italiani, infatti, a Rjukan, cittadina norvegese con lo stesso problema di luce, posta in un fondovalle racchiuso fra erte montagne, nel 2013 hanno preso ad esempio il piccolo borgo della Val Antrona, realizzando uno specchio pressoché identico per illuminare il centro della piazza.
La comunità scientifica è stata conquistata dal progetto di Viganella al punto da assegnare una nomination al World Technology Award, per la categoria design, all’ex Sindaco Midali, inserito persino fra i nuovi mille nel contesto della produzione RAI dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Specchio che ha portato tanta notorietà al piccolo borgo, un buon ritorno di marketing territoriale, con ricadute positive anche sul turismo ma nel 2009, con il cambio di amministrazione è stato anche al centro di polemiche con il nuovo sindaco che voleva disfarsene perchè non lo riteneva utile.
Dalla fine del 2015 il sistema di specchi è stato disattivato per problemi di manutenzione.
Il 17 novembre 2016 lo specchio è stato riparato e tornato in funzione, giusto in tempo per dare luce in inverno. A riprendere l’evento come sempre sono arrivati giornalisti da tutto il mondo, giunti per preparare uno speciale.
Dal 1 gennaio 2016 Viganella è, con l’agglomerato della vicina Seppiana, parte del nuovo comune di Borgomezzavalle, nella provincia del Verbano Cusio Ossola.
Adesso anche la CNN torna a parlare di Viganella, dopo esserci stata il 9 gennaio 2007, in seguito la giornalista Juliet Linley il 21 ottobre 2007 ritirò il Tau d’oro e adesso la rete statunitense promuove nuovamente questo territorio.
Viganella: il paese che si illumina con lo specchio Un piccolo borgo, quasi fuori dal tempo, famoso nel mondo per il suo specchio. Lo specchio che regala il sole d’inverno.
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colospaola · 4 years
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Claudio Bollentini presenterà a Cairate il suo nuovo libro Spin Doctor L’ingenuità perduta Sabato 16 novembre alle 15, presso l’Auditorium di Cairate (Va), nell’ex Chiesa dei Santi Ambrogio e Martino…
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colospaola · 5 years
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Il 28 settembre 1987, veniva pubblicato Music for the masses, il sesto album dei Depeche Mode. Album, considerato da critica e pubblico, uno dei più importanti degli anni 80 e non solo. Un disco di svolta non solo per la band di Basilidon, ma per tutto il movimento musicale. Album dove si fondono le capacità giovanili di scrivere hit mondiali e ballabili, come sono ormai gli ever green, Just Can’t Get Enough, Get the balance right, Leave in silence e Everything Counts. A una tendenza più intima, con sfumature dark con suoni e richiami rock, che verranno poi ripresi ampliati, migliorati  nei successivi Violator, Songs of Faith and Devotion e Ultra. Dove all’atmosfera dark e rock, s’impone sempre di più la voce di Dave Gahan.
Music for the masses che contiene dei veri e propri capolavori come “Never Let Me Down Again” “Strangelove”, “Little 15”  e “Behind The Wheel”.
Never Let Me Down Again, brano che apre l’album, non solo è uno dei loro brani più amati e noti, una delle gemme più belle del synth-pop. In concerto prende una forma propria viva, con il “campo di grano”, chiamato da Gahan sul palco e con il pubblico che lo aspetta e lo esegue alzando e muovendo le braccia a ritmo. Uno spettacolo sempre emozionante in qualsiasi stadio, impianto e da qualunque posizione lo si veda.
Strangelove, Little 15, e Behind The Wheel, con i loro ritmi sinuosi e trascinanti lasciano il segno, e diventa proprio music for the masses. Un disco incluso in tutte le migliori classifiche di critica.
Arona città antica, ma moderna, elegante. Apprezzato centro turistico per il week-end e non solo di piemontesi, lombardi e stranieri.
Dalla storia millenaria, che ha visto passare i Celti, i Visconti, i Borromeo, Napoleone, è lì placida sul Lago Maggiore, con i suoi paesaggi dolci, i monumenti, le sue zone pedonali, il budello con i suoi negozi, una via centrale che invita allo shopping.
L’interminabile e varia passeggiata lungolago. Una piazzetta dove spesso gli artisti dipingono ed espongono le loro opere.
E poi lui, il San Carlone, con il suo occhio vigile quasi sorveglia quest’angolo privilegiato.
Cosa c’entrano due cose apparentemente così lontane, come i Depeche Mode e Arona?
Il legame è molto più vivo, intenso e tangibile di quanto si creda. Il video-clip di “Behind the wheel”, è stato girato tra il 28 e il 31 ottobre 1987, tra Arona e Oleggio, con la parte finale a Casale di Celsano, a Santa Maria di Galeria vicino Roma.
E’ stato diretto da Anton Corbijn, fotografo e regista olandese che ha scattato immagini delle più importati rockstar. Ha girato video innovativi e iconici, spesso giocati sul bianco e nero, che si sono aggiudicati premi importanti diventando opere di culto per gli appassionati di musica e non solo, per il connubio delle note con le immagini. Sono di Anton Corbijn tra l’altro il video di One degli U2, gruppo per cui ha ideato anche la copertina di The Unforgettable Fire, con la sua idea delle rovine del Moydun Castle. Oltre a docufilm sui Joy Division, band cardine delle new wave.
Consolidato da decenni il rapporto con i Depeche Mode, per cui ha girato gran parte dei video-clip della loro carriera. Come l’ormai mitico Enjoy the silence, Personal Jesus, I feel you, Walking on my shoes, It’s no good, Strangelove e Suffer Well. Con il gruppo collabora per la scenografia l’allestimento dei concerti.
Nel video di Behind the wheel, si vede il cantante Dave Gahan, rimasto appiedato in campagna (spezzone girato ad Oleggio) con la sua Isetta, trova un passaggio da una ragazza che guida una Vespa, per quello che sembra un omaggio a Vacanze romane. Le immagini seguenti, vedono la coppia fermarsi su un piazzale con un platano. Ebbene quel piazzale e quel platano non sono altro che pianta e luogo riconoscibilissimi agli aronesi e turisti che la frequentano. Non è altro che il platano che troneggia sul lungolago a pochi passi dal monumento del barcaiolo. Al tempo in cui fu girato il video, la panchina era in legno e la pavimentazione era in ghiaia. Ora la pianta è po’ cresciuta e ha una forma più maestosa e imponente, ma il muretto con la recinzione in ferro a bordo lago, sono sempre gli stessi e riconoscibili. Nelle scene seguenti si vede la coppia percorrere una strada in salita, ed è quella che porta al San Carlone.
Una dimostrazione ulteriore che il Lago Maggiore con le sue bellezze non ha ispirato solo i grandi poeti e musicisti della musica classica dell’800 e 900, ma ha mantenuto intatto il suo fascino fino ai giorni nostri.
Sarebbe bello se tra i prossimi eventi di Arona, venisse ricordato anche questo filmato che ha fatto la storia dei videoclip. Sarebbe un ulteriore quid per la città. Magari pensando anche che nel 2020 i Depeche Mode faranno 40 anni di carriera. E che da queste parti erano di casa, considerando che tra il 1989 e il 1990 hanno passato molto tempo a Milano e dintorni, per registrare gran parte dell’album Violator, dove è nata una delle loro hit più note come Personal Jesus.
Articolo pubblicato su: www.personalreporter.it 
Quel platano che lega i Depeche Mode e Arona Il 28 settembre 1987, veniva pubblicato Music for the masses, il sesto album dei…
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colospaola · 5 years
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Rievocazione storica con auto d’epoca tra Solcio e Lesa Da Arona a Stresa passando per Meina, Lesa e Belgirate, dopo 122 anni sabato 14…
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colospaola · 5 years
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Memorial Walter Cornacchia 2019 ad Arona In occasione dei vent’anni dalla prematura scomparsa di Walter Cornacchia, avvenuta in un incidente stradale il…
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colospaola · 5 years
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Anna, Giusy e Valeria, tre amiche, tre stiliste, tre modelliste e un’idea…
In America é Mini&Me, in Italia è Tale&quale, una maglietta, una borsa, una felpa, uguale per la mamma e la bambina.
E la bambina può essere piccolina, con la sua tutina, o poi con la sua maglietta fino a quando saranno quasi uguali.
Forse il segno di un legame che è davvero il più forte, forse un modo per stare insieme anche quando non lo si è o per rispondere a quel desiderio insito in ogni bambina di vestirsi come la mamma.
Il logo che compare è davvero originale e porta una firma importate, quella di Ale Puro, autore di street-art rivolte spesso al mondo dei bambini, disegni divertenti, sempre positivi che colorano i muri di diverse cittadine. Rappresenta due visi vicini, che si scambiano un sorriso.
Seguendo questo filo conduttore, le ideatrici del progetto hanno lavorato a una serie di t – shirt, zainetti, shopper e tutine per i più piccoli, tutte creazioni realizzate in puro cotone, prodotto ecosostenibile.
Un tocco in più, l’etichetta è ricamata a mano e la confezione e artigianale, carta e fiocco in tessuto.
E’ qualcosa di nuovo, di fresco, di fatto a mano.
Tale&quale ha una pagina Facebook ed è presente anche su Instagram.
Tale&quale Una start – up lomelllna Anna, Giusy e Valeria, tre amiche, tre stiliste, tre modelliste e un’idea… In America é …
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colospaola · 5 years
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Santa Maria Maggiore (Valle Vigezzo), Raduno Internazionale dello Spazzacamino 2019, il via il 30 agosto. E ancora una volta arrivano, allegri, simpatici, sporchi di fuliggine, ma con un sorriso che allarga il cuore.
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colospaola · 5 years
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Al battistero di Velate la mostra “Re-velation” dal 30 agosto fino al 22 settembre. Venti scatti della fotografa genovese Carla Iacono, a cura di Carla Tocchetti e Clelia Belgrado.
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colospaola · 5 years
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Salone Casa Operaia di Lesa (Vb)
SS 33 – Viale Vittorio Veneto 56
Dall’ 11 al 25 agosto
Per info: Associazione Turistica Pro Loco Di Lesa
Viale Vittorio Veneto, 2, 28040 Lesa (Vb)
Una mostra rock, ma non solo, una mostra di vip, ma anche tanto altro. Originale e particolare, per forme e contenuti. Un’idea per chi trascorrerà dei giorni di vacanza sul Lago Maggiore e passa dall’incantevole Lesa.
Le opere realizzate da Jean Jacques Boutier, un collettivo aperto, un gruppo di lavoro presente sulla scena ormai da diversi anni, sono questo e molto altro ancora.
Sono vere e proprie opere tessili, accostamenti e sovrapposizioni di ritagli di stoffa, spesso recuperata, riciclata, salvati dal macero che danno vita a creazioni realizzate a collage che raffigurano icone del mondo dell’arte, del cinema e della musica. Dando un effetto visivo particolare.
Qualcosa di unico e immediatamente riconoscibile per lo spettatore. Opere che colpiscono per la loro fattura e per i personaggi cui danno vita, nelle loro espressioni più particolari.
Tessuti che tornano così a nuova vita riprendono forma, danno vitalità e brillantezza a icone popolari e non della musica rock, della televisione, del cinema. E per la fattura dell’opera sembrano lì, lì per parlare e muoversi.
Sono tante le tele realizzate da Jean Jacques Boutier che si possono ammirare ad esempio da domenica 11 agosto a domenica 25 agosto presso il Salone Casa Operaia di Lesa (Vb), SS 33 – Viale Vittorio Veneto 56, proprio sul lungolago.
Opere che ritraggono le grandi icone del rock come David Bowie e Mick Jagger, Dolores O’Riordan dei Cranberries, Fabrizio “Faber” De Andrè, Paolo Conte, Vasco Rossi, ma anche Salvador Dalì, Frida Khalo, Alda Merini, Falcone e Borsellino e Papa Francesco, tanto per citarne alcune tra le tante in mostra. Ma ce ne sono davvero tante altre in mostra che colpiscono da ammirare.
 Inaugurazione: domenica 11 agosto alle ore 11.00
Jean Jacques Boutier Official Fan Page: https://www.facebook.com/people/Jean-Jacques-Boutier/100008332511422
“ICONE TESSILI” JEAN JACQUES BOUTIER Salone Casa Operaia di Lesa (Vb) SS 33 - Viale Vittorio Veneto 56 Dall' 11 al 25 agosto…
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colospaola · 5 years
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E’ un percorso che ho fatto decine e decine di volte, in bicicletta, godendomi il Naviglio, raccogliendo le more, sedendomi su qualche sasso, qualche gradino eroso dal tempo.
Ora si può ammirare da un altro lato, dal Naviglio stesso, comodamente seduti, una leggera brezza e il nobile e storico passato scorre davanti ai nostri occhi.
Un percorso particolare da gustare a filo dell’acqua, per scoprire o riscoprire angoli bucolici, tra la campagna e dimore storiche a pochi chilometri da Milano.
Si partirà dall’imbarcadero di Abbiategrasso (Alzaia Naviglio Grande, di fronte a Palazzo Cittadini Stampa) per una mini crociera che attraverserà Albairate, fino ad arrivare alla località di Cassinetta di Lugagnano, con le famose e spettacolari ville delizia lombarde, create tra il Rinascimento e la fine dell’800, andando a toccare borghi caratteristici.
Ritorno in barca ad Abbiategrasso. Durata della navigazione andata/ritorno, senza soste intermedie a terra: 50 minuti circa.
Tra le tante cose da ammirare durante la navigazione oltre alla campagna lombarda, Palazzo Cittadini Stampa, gioiello di Castelletto, storico complesso architettonico le cui origini sono poco note. Costruito alla fine del 600, probabilmente su un’antica dimora preesistente.
La chiesa di Sant’Antonio Abate, poco fuori Abbiategrasso, opera d’inizio 600, caratterizzata da un tetto a capanna e il campanile a pianta quadrata ricoperto in rame.
La cascina Poscallone, posta tra Albairate e Cassinetta di Lugagnano, complesso rurale del XV secolo, affacciato proprio sul Naviglio Grande. Il complesso è composto da due edifici che si fronteggiano, uno corredato di un grande portico, nel quale è presente il primo affresco: un trittico con una Crocifissione centrale, San Bernardino e una figura di martire ignoto; l’altro edificio, leggermente più piccolo, ospita un affresco del 400 raffigurante una Madonna col Bambino con ai lati Santa Chiara e San Francesco.
Probabilmente come indica il nome, in passato qui sorgeva una peschiera posta sul Naviglio Grande, allora Ticinello. 
Si arriverà a Cassinetta di Lugagnano, dove si respira ancora un’aria d’altri tempi, non a caso qui Ermanno Olmi girò alcune scene del suo L’Albero degli Zoccoli. Borgo inserito tra i borghi agricoli più belli d’Italia. Caratterizzato dalla presenza di numerose ville private e cascine antiche, tra queste le più importanti sono, Villa Castiglioni Bossi, Villa Visconti Maineri e Villa Cattaneo Krentzlin.
Qui si trova anche la storica e rinomata Antica Osteria del Ponte, proprio affianco al ponte di Cassinetta, dove si riposò San Carlo Borromeo, sul punto di morte. Leggenda vuole che il locandiere preparasse una bevanda di erbe e sali che consentì all’ormai anziano prelato di giungere fino a Milano, dove desiderava spegnersi. Di fronte alla statua che ricorda il passaggio di San Carlo Borromeo, sorge la Casa di Beolco Negri, l’attuale palazzo comunale.
Cassinetta di Lugagnano è nota anche per il Molino della Pazza Biraga, mulino quattrocentesco, che sorge su quello che probabilmente era la prima porzione di terra sulla destra del Naviglio a essere edificata.
Il servizio di navigazione per 15-08-2019 (Ferragosto)
Orari delle navigazioni: 15.00, 16.00 e 17.00
Tariffe: Adulti: € 12 – Under 12 anni: € 10 – Under 3 anni: Gratuiti
Tariffa famiglia 2 Adulti + 1 Under 12: € 25 (+ 6 € per ogni bambino aggiuntivo
Info e prenotazioni
Call Center 02/94921177 (da lunedì a venerdì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00) oppure 02/9094242 (venerdì, sabato e domenica orario continuato dalle 10.00 alle 18.00)
Un’idea per la giornata di Ferragosto, la crociera sul Naviglio Grande da Abbiategrasso a Cassinetta di Lugagnano E’ un percorso che ho fatto decine e decine di volte, in bicicletta, godendomi il Naviglio…
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colospaola · 5 years
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Tamagno and Friends Sarà la voce di Francesco Tamagno a chiudere la mostra Liberty non amour. Sabato 10 agosto…
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colospaola · 5 years
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Novità per chi viaggia. Malpensa Express, 30% di passeggeri in più nella prima settimana del Bridge di Linate Sono aumentati del 30% i passeggeri che utilizzano il Malpensa Express, il servizio ferroviario della società …
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colospaola · 5 years
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La mostra AmoreNatura a Lesa, presso la Sala Pertini di viale Vittorio Veneto fino al 10 agosto, in questa calda estate mostra non solo il mondo delle donne, ma anche un punto di vista inedito su come il Lago Maggiore vive le sue stagioni.
Le opere della mostra non rappresentano solo una natura verde e rigogliosa, ma anche qualcosa di più.
Nei quadri, tutti dei componenti dell’assocazione Belgirate Dipinge, si possono vedere dolci paesaggi estivi, ma anche vele squassate dal forte vento di un temporale o alberi piegati dalle raffiche di una forte pioggia invernale.
Ma anche nel quadro più triste c’è sempre la speranza che il sole torni a fare capolino, che l’inverno lascerà spazio a una primavera tutta da vivere, come dimostra il lavoro di Ornella Oldani all’ingresso della mostra.
E proprio la Oldani nei suoi lavori mostra il lato più luminoso del mondo delle donne, con signore eleganti che indossano un cappello a forma di fiore, donne farfalla che volano libere lontano da tutto e da tutti.
Inoltre la mostra è stata arricchita da una serie di citazioni poetiche di autori come Raymond Carver e Pablo Neruda, sempre tese a valorizzare il lato migliore delle donne e dell’essere umano in ogni situazione.
Davvero una bella, piccola, mostra, in un borgo poco noto, ma incantevole, come Lesa, a metà strada tra Arona e Stresa, con un bel castello nel centro storico e una riva da dove poter ammirare la sponda lombarda del Lago Maggiore.
La mostra è aperta dalle 11 alle 13  e dalle 18 alle 20 dalla domenica al giovedì ed è stata organizzata dall’associazione turistica Pro Loco Lesa, e Belgirate Dipinge.
  Il cuore delle donne in una mostra a Lesa La mostra AmoreNatura a Lesa, presso la Sala Pertini di viale Vittorio Veneto fino al…
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