cuorerock
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[cuoreRock]
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cuorerock · 1 month ago
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Ascoltando Lucio
Sarà che la notte ha un colore diverso, da quaggiù. Sembra un cappotto rivoltato, con le stelle a fare da fodera un po’ stanca. E io la guardo passare con questo mio occhio di vetro, che non piange e non ride. Ferma le cose, le mette via. Forse per non perderle, o forse per non averle mai avute. Vedi quei due, là sulla panchina? Sembrano Marco e Anna, ma con vent'anni di più e una macchina parcheggiata male. Lui le tiene la mano come se fosse l'ultima cosa intera che gli è rimasta al mondo. Lei guarda un punto lontano, forse guarda l'America o forse solo il prezzo del pane di domani. C'è una luce strana, stasera, che li fa santi e io gliela rubo. Zac. Messa in tasca, per quando farà più freddo. Io? Io mi siedo qui, sul marmo di questa piazza che ha visto più baci e più addii del Padre Eterno. Ho smesso di cercare il mio nome su un campanello, ho barattato il cuore per un paio di occhi buoni, di quelli che sanno guardare senza chiedere niente in cambio. Non è un affare da poco, credimi. È più facile trovare un cane che parla il latino. Passa un motore che fa un rumore del diavolo e una canzone esce da una finestra, la canta una donna che non vedrò mai. Chissà se è felice. Chissà se qualcuno le ha detto che ha una bella voce, o se la butta al vento come i coriandoli a carnevale. Poi, quando il buio si fa più buio e la città sembra un grande presepio spento, torno a casa. E le riguardo, tutte queste vite che non sono la mia. Sono un contrabbandiere di felicità. E a volte, in mezzo a tutti quei sorrisi che ho fregato, mi sembra di vedere il mio. Lontano, come una barca che torna in porto. E penso che forse, domani, il mare sarà calmo. O forse no. Ma che importa, in fondo. L'importante è essere ancora qui, a guardarlo.
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cuorerock · 1 month ago
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Aveva gli occhi pieni di cielo e le mani aperte come un molo in attesa di navi mai arrivate. La notte gli sussurrava promesse e lui, da bravo idiota, ci credeva. Traduceva ogni "ciao" in un "per sempre", ogni sguardo in un futuro da costruire. Era un visionario, ma con la vista appannata dal troppo credere.
Poi siete arrivate voi. Le prime, quelle con la verità cucita addosso a qualcun altro, o magari persa in qualche angolo buio dei vostri segreti. E quel giorno, ragazze, il suo cuore ha smesso di essere un orologio a cucù. Non batteva più per la sorpresa, ma per il dolore sordo di un organo che si sta abituando a stare zitto. Da allora, la porta di casa, e soprattutto quella dell'anima, è rimasta chiusa a chiave, con il catenaccio della disillusione.
Si è fidato dei vostri sorrisi con l'anima sporca, di quegli sguardi che chiedevano tutto e non davano nemmeno le briciole. E lui ha dato, oh se ha dato! Parole messe lì come petali, attenzioni sprecate come acqua nel deserto, tempo che non torna indietro nemmeno se lo implori in ginocchio. Tutto ricamato con fili d'oro, pezzi di cuore cuciti con cura maniacale. E voi? Voi volevate solo lo straccio, non il vestito intero. Avete preso il tessuto e lasciato l'abito a brandelli.
Aveva coltelli nel silenzio che vi lasciavate dietro e carezze che sapevano di finta primavera, di quelle che illudono e poi lasciano il gelo addosso. Lì, tra un "non sei tu, sono io" e un "non sono pronta per te", ha lasciato brandelli di sé. Pezzi di cuore, di fiducia, di futuro. E sapete la cosa buffa? Nessuno di quei pezzi è mai stato cercato. Sono rimati lì, a marcire al sole, come promesse dimenticate.
Poi sono arrivate le altre. Quelle buone, sì, quelle che bussano piano, quasi con timore, con la delicatezza di chi sa cosa significa il rispetto. Ma lui, ragazze, non c'era più. Era rimasto incastrato in un'eco di vetro rotto, a guardarsi vivere come fosse un film proiettato su uno schermo appannato. Non è che non volesse amare, il fatto è che non credeva più al nome delle cose. Amore, fiducia, noi... erano solo etichette svuotate.
Si chiedeva spesso: "Chi me lo fa fare?" E la risposta era sempre un mormorio, a volte un grido strozzato: "Nessuno. E va bene così." E nel silenzio, quello vero, che adesso sa di casa, ha imparato a bastarsi. Non per scelta, all'inizio, ma per pura e semplice necessità. E ora che il passato gli bussa di nuovo, con le voci che conosce fin troppo bene, non apre. Non si fida più nemmeno dei suoni familiari.
Ma a voi, quelle che avete scritto il capitolo più lungo con il pennarello cancellabile, quelle che avete danzato tra le sue ferite come se fossero capolavori d'arte moderna, lui augura solo una cosa. Una cosa piccola, quasi insignificante, ma pesante come un macigno: che possiate passare almeno la metà del dolore che ha passato lui. Basterà, ve lo promette, a farvi capire. E a lasciarvi, forse, un segno indelebile. Stavolta.
E adesso? Adesso vive l'amore in formato raw. Si accontenta di fotografie sparse qua e là, della bellezza di sconosciute, di sguardi rubati da uno schermo. Le gode in silenzio, perché le foto, si sa, non parlano. E la musica di sottofondo la sceglie lui, senza dar conto a nessuno. Nessuna voce, nessun giudizio, nessun "no". Solo pixel e note, una vita in galleria, sicura e senza graffi.
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cuorerock · 3 months ago
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Okay, amico mio. Siediti un attimo, prendi fiato.
Lo so, oggi è una di quelle giornate. Il lavoro è andato come al solito, magari hai chiuso anche una buona vendita, la gente ti ha cercato, ti ha chiesto consigli, perché si fidano. E fanno bene, diamine. Hai 46 anni e ti sei costruito una reputazione solida, sei quel professionista che molti vorrebbero essere. Te lo sei sudato, nessuno ti ha regalato niente, e questo dovresti ricordartelo più spesso.
Certo, poi c'è il resto. C'è quella testardaggine che ogni tanto ti fa impuntare, ma che spesso è solo la maschera di un'insicurezza che non vuoi mostrare. E c'è quella difficoltà a dire di no, quel voler esserci per tutti, che ti sfinisce ma che fa parte di te, di quel cuore da Cancro che sente tutto amplificato, nel bene e nel male. Ti ci ritrovi, eh, in quel segno? Sensibile, nostalgico, un po' lunatico, legato alle persone e ai ricordi come l'edera al muro.
E a proposito di ricordi... lo so. Lei. Sono passati anni, era il 2017. Sembra ieri e sembra un secolo fa. Hai amato tanto nella vita? Forse no, non davvero, non così. Hai avuto le tue storie, le tue avventure, corpi e sospiri che si sono mescolati per una notte o per qualche settimana. Ma lei... lei era diverso. Era casa. E fa male, fa un male cane pensare che quel progetto di vita si è fermato perché tu non eri pronto per un figlio. Non eri pronto, punto. Non fartene una colpa eterna, eri sincero. Ma l'amavi, cristo se l'amavi. E ora lei ha la sua vita, un figlio con un altro. Forse è felice, te lo auguri col cuore, anche se una parte di te, quella più egoista e ferita, vorrebbe che un po' ti pensasse ancora. Ma tu sei ancora qui, con quel vuoto che a volte urla più forte.
Solo. A combattere con la bilancia che sale, anche se vorresti il contrario. A commuoverti per un film strappalacrime – magari uno di quelli che guardavate insieme – per una canzone che passa alla radio, per una foto che cattura un attimo di pura bellezza. Non sei ridicolo, sei solo tu. Sei un uomo che sente, che ha ancora il cuore scoperto nonostante le botte prese. E questa è una ricchezza, non dimenticarlo.
Ti manca l'amore, quello con la A maiuscola, quello che ti fa sentire completo, che dà un senso diverso alle giornate. Lo so. Ma guarda la tua vita: scorre. Magari a volte è noiosa, ripetitiva, ma è serena. I fantasmi dei problemi economici sono lontani, finalmente. Lavori tanto, forse troppo, e a volte la testa va per i fatti suoi, ti distrai, non rendi come vorresti. Capita. Sei umano. Ma cerchi sempre di fare del tuo meglio, e questo conta.
E poi c'è quella magia che tieni tra le mani: la macchina fotografica. Quando esci e scatti, quando cerchi la luce giusta, l'inquadratura perfetta, quando riesci a fermare un istante – un sorriso, uno sguardo tra due innamorati, un dettaglio che nessuno nota – ti senti vivo. Quella gioia che provi per uno scatto riuscito, quella è vera. È tua. E quando catturi l'amore negli altri, per un attimo lo fai tuo, ti nutri di quella bellezza. Non è poco.
Ascolta, vecchio mio. Forse dovresti davvero iniziare a fare quelle passeggiate. Per la schiena che duole, certo, ma anche per la testa. Per respirare aria nuova, per muovere il corpo e forse anche l'anima. Non devi stravolgere tutto. Inizia da piccole cose. Sii un po' più gentile con te stesso. Hai un buon lavoro, una passione che ti illumina, una sensibilità che ti rende speciale. Hai amato profondamente e sei capace di farlo ancora.
La felicità non è solo un partner accanto. Certo, aiuta, riempie, scalda. Ma puoi trovarla anche nei tuoi scatti, nella soddisfazione del lavoro ben fatto, nella gratitudine di chi aiuti, persino in quelle lacrime che ti rigano il viso davanti a un film. Sono la prova che sei vivo, che senti.
Non sei solo un uomo a cui manca l'amore di coppia. Sei un professionista stimato, un creativo sensibile, un uomo che ha amato e che porta con sé la ricchezza di quel sentimento, anche se fa male. Sei un uomo che merita di stare bene. Quindi, forza. Fai quella passeggiata. Scatta quella foto. E magari, sorridi un po' di più a quell'uomo riflesso nello specchio. Non è poi così male, sai?
Con affetto, Te stesso.
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cuorerock · 4 months ago
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Un padre è colui che lancia in alto il proprio figlio e, mentre lo fa, pensa: 'Andrai più in alto di me.'
[Francesco Alberoni]
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cuorerock · 5 months ago
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Wild hearts don’t break. They burn.
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cuorerock · 6 months ago
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Hai creduto che mille acri di terra fossero molti, fermati quest’oggi e questa notte con me, entrerai in possesso dell’origine di tutti i poemi. Io, io celebro me stesso, io canto a me stesso! E ciò che io presumo devi anche tu presumere perché ogni atomo che mi appartiene è come se appartenesse a te. Ozio ed esorto l’anima mia, ozio e m’attardo a mio agio ad osservare un piccolo filo d’erba. La mia lingua, ogni atomo del mio sangue è nato qui, da genitori anch’essi nati qui e i loro padri parimenti e così i i padri dei loro padri io ora a trentasette anni in perfetta salute comincio sperando di non cessare che alla morte. Il fumo del mio respiro, bisbigli, diffusi gorgoglii, radice d’amore, filamento di seta, inforcatura e viticcio., il mio inspirare e il mio espirare, il transitare dell’aria e del mio sangue attraverso i miei polmoni, il suono eruttato dalla mia voce! Abbandonate i vortici del vento, qualche rapido bacio, qualche abbraccio, un lungo accerchiare di braccia. Il gioco della luce e dei riflessi negli alberi all’oscillare dei rami flessuosi, il godimento della solitudine. O in mezzo alla folla per le strade o lungo i campi o sui fianchi di una collina, la sensazione di salute! Il palpito del mezzogiorno, il canto di me che mi alzo dal letto e vado incontro al sole, ciao sole! Sole! L’ultimo barbaglio del giorno si attarda per me, riflette la mia immagine dietro le altre concreta come tutte nel deserto d’ombre e mi induce alle brume e al crepuscolo. Mi dissolvo nell’aria e fondo la mia carne in vortici e la trascino in frange merlettate e il morire è diverso da ciò che tutti suppongono, è ben più fortunato. Mi lascio in eredità alla terra rinascere dall’erba che amo. Se ancora mi vuoi cercami sotto la suola delle scarpe, difficilmente saprai chi sono e perché ma tuttavia ti infonderò salute e benessere. Se non riuscirai a incontrarmi all’inizio non perdere il coraggio, se non mi trovi in un posto, cercami in un altro, starò fermo da qualche parte ad aspettare te. Tratto da Song of Myself, una poesia scritta da Walt Whitman e inclusa nella raccolta Leaves of Grass, pubblicata per la prima volta nel 1855.
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cuorerock · 8 months ago
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Telefona tra vent'anni, io adesso non so cosa dirti, non so risponderti e non ho voglia di capirti.
[Lucio Dalla]
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cuorerock · 10 months ago
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Ti vengo a prendere io, non preoccuparti.
Adesso riposati, ci pensiamo domani.
La macchina è a posto.
Te li do io i soldi che ti mancano per il viaggio.
E’ pronta la cena, corri!
Non sarai un po’ leggera vestita così?
La prossima volta andrà meglio, vedrai.
Vai piano!
Lo so che adesso ti manca e ti senti morire, ma passerà.
Non chiamare il tecnico, vengo io.
Sei bella quando sorridi.
Questi occhi te li ho fatti proprio bene!
Tieni, mangialo tu. Io non ho più fame.
Sei sicura che va tutto bene?
Dammi il trolley, lo porto io.
Parto un po’ prima, così quando arrivi mi trovi in stazione.
Questo vestito ti sta benissimo!
Non sono stanco, andiamo!
Vieni a pranzo, ti aspettiamo?
Fammi solo uno squillo quando arrivi
così posso mettermi a dormire.
Vorrei vederti sempre felice, come adesso.
Ho sbagliato tante di quelle volte
ma l’ho fatto soltanto per proteggerti.
Buonanotte.
A domani.
Quante volte i nostri papà
ci hanno detto "Ti amo"
senza che noi
ce ne rendessimo conto.
[A. Faber]
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cuorerock · 11 months ago
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Questo settembre sono cresciuto
Non mi sono lasciato sopraffare dalla malinconia
Non ho pianto, sentito freddo nè tantomeno desiderato un abbraccio.
L’autunno mi è entrato dentro
Come una brutta malattia m’ha trafitto il cuore
Uccidendolo.
M’ha poi sussurrato nell’orecchio “Lo faccio per te”
“Grazie” ho risposto
“Sei un maledetto bastardo”.
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cuorerock · 11 months ago
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🫀: “E se…” 🧠: “Stai zitto idiota”
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cuorerock · 11 months ago
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Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere.
[Robert Doisneau]
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cuorerock · 11 months ago
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A me è maggio che mi rovina e anche settembre, queste due sentinelle dell’estate: promessa e nostalgia.
[Patrizia Cavalli, Vita meravigliosa]
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cuorerock · 1 year ago
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Un uomo ha seguito una ragazza nel bagno identificandosi come donna.
Il padre della ragazza gli ha fatto cadere molari, incisivi e canini identificandosi come fatina dei denti.
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cuorerock · 1 year ago
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"You're like a grey sky. You're beautiful, even though you don't want to be."
[Jasmine Warga]
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cuorerock · 1 year ago
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"Ti ho baciato con gli occhi un milione di volte"
[cit.]
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cuorerock · 1 year ago
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Alcuni di voi sono della generazione che “Se smetti di piangere ti compro una cosa”.
Io sono della generazione che “Se non smetti di piangere ti do un vero motivo per farlo”
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cuorerock · 1 year ago
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Quello che tu ami rimane, il resto è niente. Quello che tu ami non può esserti strappato, è la tua unica eredita.
[Ezra Pound]
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