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DAVID LEFTY
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davidlefty · 2 years ago
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La scuola fa male alla cultura perché non comunica. Perché il ceto del sottoproletariato intellettuale l'ha conquistata come proprio terreno di sicurezza economica sbattendosene della funzione. Lo schema che si ripete è quasi sempre lo stesso: studenti di fronte ad "educatori" spenti, preoccupati di finire un programma ministeriale, di riempire un registro, corollari fastidiosi alla vera occupazione della stesura dell'itinerario - vacanze. Non è neppure sfiorato uno dei principi della pedagogia classica: la trasmissione della passione per la lettura e la trasfusione della curiosità culturale. Si leggono i classici come se fossero la bolletta del telefono o le ricette del medico. Le parole lette, anche quelle dei grandi autori, restano solo parole, svuotate di tutta la loro forza, perché ridotte al rango di esercizio. La cultura non arriva al cervello perché è stata ridotta a compito da svolgere per il giorno dopo, a pedaggio da pagare per ottenere un voto, che poi darà diritto ad un diploma, e quindi, ad un impiego, in attesa della pensione.
Mina, La scuola degli asini, Liberal, 27 maggio 1999
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davidlefty · 2 years ago
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P. Valèry, dal Il dialogo dell'Albero http://ojs.pensamultimedia.it/index.php/pl/article/viewFile/1324/1289
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davidlefty · 3 years ago
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“Oggi molti bevono caffè senza caffeina e birra senza alcol. Adottano bambini a distanza e seguono la politica internazionale o più recentemente le fluttuazioni dello spread, sentendosi fieri del proprio senso di responsabilità e della propria virtù, incapaci però, alla prova dei fatti, di sacrificare una parte del proprio io per riuscire a provare autentica empatia per le persone significative della loro vita. È di questa nuova maggioranza desensibilizzata, che dispone di droni e tastiere d’una potenza inaudita per fare le guerre senza sporcarsi neppure un alluce sul terreno nemico, che dobbiamo aver paura.” Riccardo Mazzeo, tratto da Zygmunt Bauman (1925-2017), Le sorgenti del male
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davidlefty · 3 years ago
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Ertan Atay
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davidlefty · 3 years ago
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Ve lo ricordate questo post? Era il 2014. Quanto tempo.
La verità sulla resa del governo ucraino, il giornalista ucciso.
Mentre le troupe televisive europee erano le benvenute nei luoghi della protesta ucraini, dove hanno intervistato i riottosi evitando accuratamente di mostrare immagini di manifestanti armati di fucili, pistole e persino cannoni e concentrandosi unicamente sulle violenze delle forze dell’ordine filo-governative (Nota: che ci sono senza dubbio state, non fraintendiamo. Ma c’è da dire che se pensiamo che molti ucraini sono scesi in piazza armati di fucili, è stata gestita fin troppo egregiamente. I cecchini hanno sparato solo ai manifestanti armati che aprivano il fuoco contro i palazzi o la polizia. Sono morti anche molti agenti. Se in una nazione europea accadesse qualcosa del genere, probabilmente i governi si sentirebbero autorizzati a fare una carneficina, visto che persino i pacifici manifestanti anti-austerity spagnoli e greci DISARMATI sono stati passati per pericolosi terroristi… il governo ucraino non ha usato la linea dura perché cosciente che sarebbe stato accusato di aver fatto una strage e per il governo sarebbe finita male, molto male. Il governo invece ha concordato una resa con una delegazione europea, che ha fermato immediatamente la rivolta.)
Viatcheslav Vérémiï è stato fermato e trucidato a sangue freddo. La sua colpa, quella di aver documentato LA REALTA’ della rivolta ucraina, documentando le azioni violente, le barbarie dei manifestanti pro-euro, tra le cui fila erano presenti organizzazioni di estrema destra filo-nazista riconducibili alle ideologie di Stepan Bandera.
Aveva 33 anni Viatcheslav, lascia una moglie e un figlio di 4 anni. Già nei mesi scorsi aveva pagato la sua passione per la verità prendendo tante di quelle botte da aver riportato danni agli occhi, ma ha continuato a fare il suo lavoro senza paura. Quando il taxi che lo trasportava è stato fermato, ha acceso la telecamera, aveva capito che non avrebbe fatto ritorno a casa. Ha cercato di documentare fino all’ultimo i fatti.
Mentre per tanti giornalisti “inviati di guerra” al servizio della disinformazione mediatica di sistema ci sono fior di riconoscimenti, di lui non ne parla nessuno, specialmente fuori dalla patria. In Italia rainews24 gli ha dedicato un articolo, SENZA SPECIFICARE che è stato massacrato dai riottosi pro-euro.
Che la rivolta fosse alimentata da USA e UE, noi - come molti altri blogger liberi di tutto il mondo - lo avevamo detto subito. Poi sono emerse le PROVE schiaccianti, come l’intercettazione dell’ambasciatore Usa che discute su come rovesciare il governo ucraino, la “telefonata che rivela le trame Usa” e altro materiale.
Ma se qualcuno avesse ancora dubbi, basta valutare le modalità con la quale è arrivata la tregua; una delegazione europea si è recata a trattare con il governo ucraino, raggiungendo un’intesa che prevede elezioni anticipate, amnistia totale per i manifestanti armati, e il ritorno alla costituzione precedente a quella attuale, accusata di conferire un potere eccessivo al capo del governo.
Una volta siglato l’accordo, il delegato polacco della delegazione UE ha parlato con i capi della rivolta, il cosiddetto “servizio di sicurezza”, che ha provveduto a placare gli animi e hanno addirittura fatto cordone di sicurezza ai membri del governo che sono usciti dal palazzo.
(…) Alessandro Raffa per nocensura.com
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davidlefty · 3 years ago
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Josef Koudelka
Czechoslovakia, 1960
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davidlefty · 3 years ago
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davidlefty · 3 years ago
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~Jack Sephirot~
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davidlefty · 3 years ago
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davidlefty · 3 years ago
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davidlefty · 3 years ago
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davidlefty · 3 years ago
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Constantin Brancusi - Torment II, 1907, plaster, height: 11 3/4 in
(sotheby's)
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davidlefty · 3 years ago
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I PRINCIPI DELLA GUERRA (articolo per “Sparagmós. Cronache in corpore vili”
Al culmine della virtualizzazione teorica della guerra c’è Guy Debord con il suo Il Gioco della guerra [Alice Becker-Ho, Guy Debord, Il Gioco della Guerra, Giometti & Antonello, 2019]. Un vero e proprio gioco da tavolo. Una confutazione del Risiko, semplice simulazione. Un suo principio, non so dire quanto klausewitziano, è che l’azione difensiva è un punto di forza tattico-strategico, ma solo l’offensiva può sperare di ottenere successo. Il gioco di Debord non è solo una simulazione ma è una messa in scena di principio della guerra. Moderna o no. Poco importa. Chi l’avrebbe mai detto, il teorico della società dello spettacolo, alle prese con il simulacro bellico!
Ci serve affrontare il tema in un momento, non sarà l’ultimo, nel quale il campo del conflitto è chiaramente attraversato da necessità contraddittorie. Potremmo fare il punto della situazione, come dicono di fare, ma non è vero, i commentatori, ogni giorno ogni ora ogni minuto, ma ci sfuggirà sempre quel qualcosa di insufficiente che permea lo spazio e il tempo della guerra.
Vogliamo dare un nome a questa insufficienza radicale? Molto semplice: è la guerra totale, di sterminio.
Quella che stiamo vivendo è questo. Inutile girarci intorno. Ci sono segni chiari in tal senso. I divieti di partecipazione ai tornei degli atleti russi che non si esprimono contro il loro governo; la cancel culture applicata ai capolavori russi; il bando a tutti coloro che tengono fermo un punto di vista il più possibile equanime nel confronto; la necessità di schierarsi costi quel che che costi, anche il buon senso, per una parte coinvolta nel conflitto. Ma soprattutto il fatto che si stia minando alle radici la possibilità del successo nelle trattative tra Russia e Ucraina. Sono segni non di una pressione, quella ipocrita moral suasion sulle labbra degli istruiti, ma di una vera guerra. Sono la vera guerra della società dello spettacolo, cancellazione dei tratti accettabili del nemico, di ogni suo tratto umanizzante, anche nel cuore del suo stesso errore. Dopo anni di sottili distinguo sulla politica come arte del possibile, tutto viene cancellato e torna, se mai ci avesse abbandonato, un’antropologia della guerra elementare e preistorica.
La ragione di questo degrado è semplice: il complesso culturale-economico occidentale non solo non può essere il giudice del mondo – fosse solo questo: emettere giudizi, ma vuole anche eseguire la sentenza! Il fatto è che non ha alcun motivo, se non quello “razzista” di sentirsi superiore a tutto il resto del mondo, per imporre il proprio strumento di controllo che è e rimane, ma non si sa per quanto, l’ancoraggio al dollaro. Per questo si rischia l’estinzione. È bene saperlo.
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davidlefty · 3 years ago
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Hai capito il Bassetti? La realtà supera sempre l'immaginazione!
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davidlefty · 3 years ago
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Secondo il British Medical Journal l'efficacia reale dei vaccini in circolazione non sarebbe intorno al 95% ma tra il 19% e il 29%. Una delle voci più influenti a livello mondiale per il New York Times, il professor Peter Doshi, associato presso l’Università of Maryland e che si occupa di ricerca sui servizi sanitari farmaceutici, sgancia il missile terra aria. Entrato in possesso dei dati pubblicati da Pfizer e Moderna, Doshi ha notato delle discrepanze che cambiano notevolmente il quadro raccontato finora e anche le dinamiche messe in moto da tutta comunità scientifica mondiale.
https://www.affaritaliani.it/coronavirus/efficacia-vaccino-tra-19-29-non-il-95-lo-dice-il-british-medical-journal-715851.html?ref=ig&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter
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davidlefty · 3 years ago
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LANCET: “TRASMISSIBILITÀ DEL SARS-COV-2 TRA INDIVIDUI CON CICLO VACCINALE COMPLETO”
di Redazione
In un mondo normale, questo studio basterebbe da solo a decretare la fine immediata di obblighi e Green Pass. Peccato che non viviamo in un mondo normale...
https://giubberosse.news/2022/01/26/lancet-trasmissibilita-del-sars-cov-2-tra-individui-con-ciclo-vaccinale-completo/
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davidlefty · 3 years ago
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ALCUNE COSE CHE NON TI INSEGNANO A SCUOLA ° Area AFRICA = 30,37 milioni di km2 ° Area CINA = 9,6 milioni di km2 ° Area USA = 9,8 milioni di km2 ° Area EUROPA = 10,18 milioni di km2 ● L'Africa è più grande di tutta l'Europa, la Cina e gli Stati Uniti d'America insieme. ● Ma sulla maggior parte delle mappe del mondo, l'Africa è rappresentata in dimensioni ridotte. Questo viene fatto deliberatamente per creare l'effetto visivo di una piccola Africa per manipolare, lavare il cervello e ingannare gli africani ovunque si trovino. - L'Africa ha il 60% di terre arabili. - L'Africa possiede il 90% della riserva di materie prime. - L'Africa possiede il 40% della riserva aurea globale. - Africa, 33% della riserva di diamanti. - L'Africa possiede l'80% della riserva globale di Coltan (minerale per la produzione di telefoni ed elettronica), principalmente nella Repubblica Democratica del Congo. - L'Africa possiede il 60% della riserva mondiale di cobalto (minerale per la produzione di batterie per auto). - L'Africa è ricca di petrolio e gas naturale. - L'Africa (Namibia) ha la costa ittica più ricca del mondo. - L'Africa è ricca di manganese, ferro e legno. - L'Africa è tre volte l'area della Cina, tre volte l'area dell'Europa, tre volte l'area degli Stati Uniti d'America. - L'Africa ha trenta mezzo milione di km2 (30 875 415 km2). - L'Africa ha 1,3 miliardi di abitanti (la Cina ha 1,4 miliardi di abitanti in 9,6 milioni di km2). Il che significa che l'Africa è SUBPOPOLATA. - I campi arabili della Repubblica Democratica del Congo sono in grado di sfamare tutta l'Africa. E tutta la terra arabile dell'Africa potrebbe sfamare il mondo intero. - La Repubblica Democratica del Congo ha fiumi importanti che possono illuminare l'Africa. Il problema è che la CIA, le compagnie occidentali e alcuni burattini africani hanno destabilizzato la RDC per decenni. - L'Africa è un continente culturalmente diversificato in termini di danza, musica, architettura, scultura, ecc. - L'Africa ospita 30.000 ricette medicinali ed erbe che l'Occidente modifica nei suoi laboratori. - L'Africa ha una popolazione mondiale giovane che dovrebbe raggiungere i 2,5 miliardi entro il 2050. ● L'AFRICA RAPPRESENTA IL FUTURO DELL'UMANITÀ (Tradotto dalla pagina di Call Findlay)
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