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demonicfloweret · 2 years
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3 Febbraio 2057
Odio il mio corpo, questo involucro  testimone dei miei fallimenti.  Prima scattante, agile; poi impigrito, fuori dal mio controllo. Non che faccia poi quanta differenza: sono mie queste mani pallide e deboli su cui in troppi hanno reclamato potere. Eppure sono mandide di sangue, le unghie e i polsi incrostati di residui contro cui un Tergo non può nulla, ree di crimini efferati ma tremolanti in procinto di castare un incanto del quarto anno. Non ho mai eccelso in incantesimi e la cicatrice sul palmo ne è la prova. Odio la mia testa, incapace di rielaborare un concetto senza essere distratta da altro: se, ma forse, e se...? Pensieri intrusivi nei quali indulgere e che non posso perseguire, non devo. Ho sbagliato tutti i calcoli della pozione per Niall, non riesco a andare avanti. Ma nessuno dei miei progetti pozionistici ha avuto buon fine. Odio la mia capacità di autocontrollo, non c'è stata quando serviva e adesso che ho bisogno viscerale di perderla non posso più, ho sprecato tutto il dolore che potevo infliggere sugli altri. Odio il mio volto, la ragione per cui le persone non mi hanno voltato le spalle prima. Odio il senso di colpa ritardato, giunto quando ormai mi ero compromessa in modo peggiore. Odio non aver capito prima, odio sentirmi sola quando è quello che merito- sono sicura che i piatti sporchi nel lavello per Penelope siano una compagnia più piacevole di me: di loro non si voleva disfare, con me non ci ha pensato due volte-  Ma più di tutto odio la me stessa che a 15 anni aveva già iniziato a sprecare potenzialità, a 16 a inrancidire i rapporti. Per i 17 mi ero già rovinata l’esistenza. Poi ancora a 18, 19. Entro i 20 non è rimasto molto e la prospettiva dei 21 non dovrebbe proprio esserci. Odio aver usato tutta la mia curiosità e (scarso) ingegno a scapito dei più innocenti. Odio dover andare avanti, non è mia neanche la libertà di spegnere il Lùmos più inutile e fastidioso.
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demonicfloweret · 3 years
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demonicfloweret · 3 years
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demonicfloweret · 3 years
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demonicfloweret · 3 years
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I would rather bleed out than sit here talk about my feelings for ten minutes
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demonicfloweret · 3 years
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«non sei nemmeno un minimo curiosa di sapere che se ne fa la gente di tutte queste pozioni strane fuori da qui?» [...]«insomma, chi vorrebbe avere un’affinità con un elemento in particolare? Un piromane che si vuole dare all’autoerotismo con un focolare?»
«Tesoro, se il mio cervello saettasse a dovere ti farei una lista completa di tutti i possibili utilizzi non convenzionali della roba che si vende qui dentro» Fa per tornare a concentrarsi sul calderone quando Etienne se ne esce con quel commento che la fa bloccare, sbattere le palpebre e indirizzare lo sguardo su di lui «a questo» Seria, pondera le parole come se stesse pensando, gli occhi partiti in alto a destra, poi di nuovo sul ragazzo quando ammette «Non avevo pensato»
«ma il tuo cervello saetta benissimo, cheriè» perchè se lei lo chiama darling, anche lui ha bisogno di un nomignolo affettuoso. «e io voglio sentire tutte le tue più fantasiose teorie.» gli occhi sbrillosi che le si puntano addosso, con trionfo per averla presa alla sprovvista. «ah! Lo sapevo.» che non ci aveva pensato. «non mi stupirei così tanto. Nella mia scuola c’era un ragazzo che metteva il pipino negli alambicchi e poi li faceva riscaldare un po’, così per provare l’ebbrezza del rischio. Chissà se può avere figli..» che bellissime immagini, Etienne.
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demonicfloweret · 3 years
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We’ve become so numb we can’t feel it now
Lo sguardo alle finestre dell`abitazione, sempre con quel critico interesse di chi non sta cogliendo quanto dovrebbe. L`aria valutativa si disperde piano quando viene menzionato l`elastico. « Era di Lis. »
 Become so tired So much more aware
« Hai pianto anche con lui? E’ questo che ti diverte? E’ questo che volevi farmi sentire? » Con un altro tentativo di spingerla bruscamente alla parete.
‘Cause everything that we thought it would be Has fallen apart right in front of us
«  É s-stato più sveglio di te, non c'è ricaduto illudendosi di potersi fidare che é….che é una cosa da deboli, INFANTILE e- e immotivata! »
We tried so hard and got so far But in the end it doesn’t even matter
« Forse dovresti smettere di essere cosi’ ottusa e capire che 'brave persone’ non esistono. » Nella voce raschia ancora il tumulto delle tante cose che dovrebbe o vorrebbe dirle, ma che persino lui e’ capace di domare sotto ragionamenti piu’ pressanti. « Ne’ era qualcosa che ti ho mai chiesto o desiderassi tu fossi. Non ti difendevo davanti agli altri perche’ credevo alla tua innocenza; lo facevo perche’ importava a loro e importava a me che non ti voltassero le spalle per via di stupidi moralismi scarlatti.  »
We had to fall to lose it all But in the end it doesn’t even matter
Evanna lo disprezza, ormai, in una maniera a cui persino Jacquelyn, abbandonata a se stessa, e’ immune. Con Evanna sarebbe rimasto per sempre - come nemmeno con Lis, troppo inafferrabile, appare possibile -; lui Evanna avrebbe imparato ad amarla. Evanna che, ignara a queste dinamiche, e’ di nuovo il cruciale tassello che sbilancia qualsiasi tentativo di soppesamento delle circostanze, come quando tra le mura del castello, davanti ad una Pearse possessiva e isolatrice, persisteva a porla a fronte di un'unica condizione: Avadizza pure il mondo, ma non toccare loro. Non toccare Evanna.
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« Hai spiegato le cose a Evanna?  Lei ti adora. » Come adora tutti e adorava pure lui - sigh. « Non sapeva di te, era totalmente inconsapevole. [ … ] A parte questo, non se lo merita  » « A te non fa differenza. » che non se lo meritasse.
Every step that we take is another mistake to -
Tutto quel che gli ha (anche involontariatamente) svelato non aiuta a valorizzare la declinazione al passato del verbo con cui lei, sembrerebbe, intende piazzare al passato l'indifferenza verso Evanna. E l'indifferenza e’ una faccenda che fatica a digerire. A lei non frega di niente.
At the end of the world                   Or the last thing I see               You are                                     Never coming home                                                   Never coming home                                  Could I                               S h o u l d   I
            And all the things that you never ever told me             And all the smiles that are ever gonna  h a u n t   me
« Che cosa hai fatto?  »
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demonicfloweret · 3 years
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Si mostra nell'unico modo consono per chi ha la fedina penale sporca come lei: educata di default, riservata,pentita e sorridente. E' facile mostrarsi affabile con chi con lei non ha condiviso neanche la classe- ascolta, ti chiede come stai, senza aspirazioni, senza esplicite opinioni. Se non vi è interesse, con gli uomini è inflessibile, permettendosi silenziosa alterigia e giudizio. Non vuole brillare, ma scomparire nell'ombra che le permette di essere un po' più se stessa, dando sfocio ad ambiguità e simbolismi di cui solo lei ha la chiave. Ha l'innata capacità di far volgere la situazione a proprio sfavore, soprattutto quando si impegna ad allineare le carte a proprio vantaggio.
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demonicfloweret · 3 years
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demonicfloweret · 3 years
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Il suo aspetto fisico è l'unica cosa che rimane di lei, l'unico insulso valore a un soggetto ai margini e che a nulla può contribuire in società. Il naso minuto e definito, la curva generosa che dagli zigomi che scende diminuendo verso il mento e gli occhi verdi -liquidi, da gatto- sono uno specchietto per le allodole. Dietro solo marcio, il ricordo rattrappito di quella che un tempo era stata una mocciosetta vanesia e orgogliosa, talmente altezzosa nella propria "intelligenza" da giocare al piccolo demone e averne pagato le conseguenze. Due volte, perché una non era bastata a recepire il messaggio. Traditrice, stagnante, inconcludente se non si tratta di qualcosa potenzialmente deleterio, parziale nelle valutazioni, completa i pezzi mancanti affidandosi a una serrata e intransigente logica autoreferenziale. E' diventata lenta di bacchetta e di zucca, i soliti ragionamenti sedimentati solo perché provati e riprovati all'infinito: non che prima fosse sopra la media, ingannava la forma. Le piaceva considerarsi estremamente pratica e calcolatrice ma la verità è che non lo è mai stata abbastanza. Distante nei rapporti e incapace di andare oltre la superficie in questi, sono dissonanti i sorrisi e i modi educati che riserva alle parche situazioni sociali. La conversazione non si schioda dalle domande di routine: una come lei non può permettersi di esternare un'opinione. A piece of trash e consapevole, il suo orgoglio più grande è sapersene stare al proprio posto e diventare presenza neutra. Ogni giorno lavora, mangia e scansa le impertinenze di Oèngus che vorrebbe trascinarla fuori dormendo della grossa. E, sinceramente, non potrebbe che chiedere poco altro alla vita.
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demonicfloweret · 3 years
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Flamel
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demonicfloweret · 4 years
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demonicfloweret · 4 years
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demonicfloweret · 4 years
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demonicfloweret · 4 years
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«per quanto le sue intenzioni non erano tra le più nobili, e ci sarebbe da lavorare su questa sua abitudine di usare le pozioni per mandare un messaggio, non ha mostrato segni o ulteriori manifestazioni di voler veramente fare del male a qualcuno, come ho scritto nella relazione»
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demonicfloweret · 4 years
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demonicfloweret · 4 years
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ordine del giorno: Pƽ / M8Y5²
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B « faccia uno sforzo per tutti i presenti: ci racconti nuovamente perché è andata dal signor Waleystock » e stavolta cerca SEBASTIAN tra i presenti con lo sguardo « con una torta avvelenata » 
A «Sono andata a casa del singor Waleystock la sera del 10 Marzo, verso le nove.» Non attende a rispondere, ma lo fa con calma, lo sguardo oramai fisso su un punto random alle spalle del giudice. «Con una torta imbevuta di Veleno Camuffato, una dose» Specifica, se anche le mani non fossero completamente bloccate queste si avvinghierebbero alla stoffa dei pantaloni, torturandola appena. «Volevo che lui ne mangiasse e si immobilizzasse per un po`, nulla di piu`. Mi aveva aggredita e immobilizzata qualche tempo prima, io ho avuto paura e non sono riuscita a reagire sul momento con la bacchetta.» Le iridi scattano verso il basso, sulla punta ocra e nera incastonata nel pavimento di marmo. «Ero nel panico» Breve pausa. «Volevo soltanto farlo sentire impotente, come aveva fatto sentire me»
S « E’ compito del mio ruolo d’insegnante terminare le Pozioni scolastiche, ma non saranno le uniche cose che ti insegnerò. » Ecco cosa. E deglutisce, ancora una volta, sollevando appena il mento spigoloso verso l’alto, prendendosi altro tempo per pensare a cosa dirle. E spalanca gli occhi, ancora. « E’ che … vorrei evitare di vederti ad Azkaban, un giorno. » O spedirtici io, ma questo non lo dice.
B « ah sì » si cruccia, tira fuori alcune carte « ha un trascorso interessante con ciascuno dei due civili: » rialza lo guardo verso NATHANIEL e SEBASTIAN « il signor Hirshfield e il signor Waleystock » annuisce « sono sicuro che il suo avvocato l’avrà già informata che la vendetta non è giustificabile in questa corte » 
/Però non si tratta di una pozione illegale, si studia anche al settimo anno. Strano» /« coraggio Brossbauer, Uso Improprio delle Arti Magiche, non farla tanto lunga » /« una dose » bisbiglia con lo sguardo torna su NATH, come se potesse farne uno screening della sensibilità del suo corpo ai veleni – ma non ha ancora questo potere per fortuna. « è assurdo » / « Non è illegale, prepararla. »/ 
A «Sono stata fuorviata dalle lezioni e dal libro di testo su cui ho studiato, proprio insieme al signor Waleystock, in quanto la mia intenzione era esclusivamente quella di petrificarlo, senza alcun sospetto che il Camuffato potesse essere più pericoloso di un petrificus totalus.» 
S « E’ consigliato l’utilizzo del Testabolla, mentre si prepara tale veleno, perché è altamente infiammabile o pericolosa per una serie di gas tossici che la pozione può emanare. In ogni caso la Pozione non è assolutamente mortale, sebbene possa generare paura per chi l’assume. »
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 /« Una dose preparata da una ragazza che non ha studiato la pozione a scuola ma da Waleystock. » che non è proprio un docente di pozioni per quanto pozionista che sia. Fa spallucce guardando i coniugi WARD tenersi per mano e precisa guardando in quella direzione « Lo vuoi dire tu? » domanda sempre ad ALYSHA « Sarà anche brava a fare pozioni, ma non a farle diventare quasi mortali quando non lo sono. Mi sa che Waleystock ha il calderone un po’ sporco » la coscienza « per mettersi a dire altre bolidate inutili. »/
S «Era quella che era: una chiacchierata. » Ci tiene a specificare, sollevando le sopracciglia, quasi sorpreso dall’uscita di ACONITE « Ho detto che non è mortale, è vero, ma qualunque pozionista o chiunque abbia l’accortezza di leggere un libro di pozioni dovrebbe sapere che il Camuffato, come qualsiasi pozione dannosa, assunto in maggiori quantità diventa mortale. »
 A Questa volta ruoterebbe di scatto la testa a individuarne la figura fra il pubblico (sempre che non venga bloccata anche in questo dall`incanto della sedia) per rivolgergli un faceplam senza mezzi termini, gli occhi sgranati e umidi che lo fissano dritto in volto mentre lei diventa completamente paonazza, il capo leggermente incassato nelle spalle e la tensione delle braccia portate in avanti e i palmi puntellati sulle ginocchia a lasciar trasparire la sua ira silente.
I like that we say “oh, man” to express disappointment. Because men are disappointing
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