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Ormai già da diversi giorni ho scelto di non collaborare più con Gianni Pittella. Una decisione non facile, maturata negli ultimi mesi. Tutto è cominciato nel febbraio 2014, a pochi mesi dalle elezioni europee, quando Dotmedia mi ha proposto di lavorare per Gianni. Sono entrata subito in sintonia con lui e con la sua grande passione politica. Lui lucano, io cilentana: fra i nostri paesi di origine ci sono meno di 70 km.
Ed è proprio al Sud, nella nostra Terra, che Gianni ha raccolto più di 234mila preferenze. Era la mia quarta campagna elettorale ed è stato entusiasmante contribuire ad un risultato così imponente. Superata l’adrenalina delle elezioni, è arrivato per Gianni l’incarico più importante della sua carriera: la Presidenza dei Socialisti&Democratici europei. Mi sono così ritrovata di fronte a una stimolante novità: gestire la comunicazione digitale del Presidente del secondo Gruppo politico in Parlamento europeo. In pochissimo tempo ho imparato a conoscere le istituzioni europee e il loro funzionamento e ho costruito insieme a Gianni uno stile, un linguaggio, un metodo e un posizionamento per i media digitali.
Lavorare per la politica non è semplice, perché si è operativi 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno e quasi 24 ore su 24. Lavorare per Gianni, poi, è totalizzante. Non solo dal punto di vista del tempo, ma anche dal punto di vista delle emozioni. Ci siamo sempre confrontati con schiettezza e non ci sono mai stati filtri tra di noi. Gianni ed io, nel bene e nel male, abbiamo alcuni tratti caratteriali tipici delle persone del Sud: passione, istinto, testardaggine.
Nel dicembre 2016 Gianni ha abbracciato una nuova sfida insieme a tutto il suo staff: correre per la Presidenza del Parlamento europeo. Non ho potuto essere a Strasburgo il giorno del voto, ma ho vissuto dallo schermo del PC l’apprensione di quelle ore e la speranza di poterlo vedere sullo scranno più alto dell’Europarlamento. Purtroppo la vittoria non è arrivata, ma è stato bello averci provato.
In questi 3 anni e mezzo penso di aver appreso molto e spero soprattutto di aver fatto un buon lavoro. Voglio ringraziare i collaboratori italiani di Gianni incontrati lungo il cammino (a partire da Sergio, che mi ha preceduta nell’incarico, fino ad arrivare a Jan, Francesco, Daniele e Carmine), lo staff europeo (da cui ho veramente imparato tanto) e anche la famiglia di Gianni (sempre affettuosa e presente). Chi segue la politica forse conosce “Gianni Pittella” anche attraverso pagine come "Socialisti Gaudenti" e “Gli eurocrati” e voglio ringraziare pubblicamente anche loro perché hanno contribuito quasi a mitizzare la figura di Gianni attingendo a piene mani dai nostri contenuti sui social media.
Mi piace lavorare dietro le quinte, senza mai parlare pubblicamente delle collaborazioni in corso. Ora però posso mostrare l’unica foto fatta insieme a Gianni. Eravamo alla Leopolda 2016 e lo slogan di quell'edizione diceva “E adesso il futuro”. La scelgo come frase di congedo per entrambi. Per me, che ho scelto di chiudere un capitolo importante della mia carriera, e per Gianni, a cui auguro il meglio.
#Gianni Pittella#socialisti gaudenti#eurocrati#parlamento europeo#comunicazione politica#politics#social politics#social media
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Dalle brillanti menti di Gaetano Grasso e Francesco Marrazzo nasce "Political Digital Strategy", un manuale sulla comunicazione politica on line ricco di spunti teorici ed esempi concreti. A pagina 88 trovate anche un mio piccolissimo contributo sulla campagna digital 2012 di Matteo Renzi.
#political marketing#digital strategy#campagna elettorale#Politica#comunicazione politica#Matteo Renzi#Gaetano Grasso#francesco marrazzo#marketing politico#Social media
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«Per mia figlia è troppo tardi, ma insieme possiamo fare in modo che queste tragedie non accadano più». La figlia in questione era Louise, suicida a sedici anni, a causa del cyberbullismo. Una storia diversa da quella di Tiziana Cantone, ma sempre con protagonista una giovane e fragile donna. I motivi di tanto dolore, in questo caso, gli insulti tra i banchi, i messaggi sul telefono dai contenuti cattivi e con incitazioni al suicidio. E così, dopo mesi e mesi, sms su sms, Louise si è tolta la vita. Suo padre, insieme alla polizia francese, ha scelto di rendere omaggio al gesto disperato attraverso un sito, This was Louise’s Phone (Questo era il telefono di Louise), che più che uno spazio su internet è un modo per vivere un’esperienza, un viaggio virtuale all’interno di ciò che può accadere quando si viene bullizzati.
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“This striking film, designed to watch on a mobile phone, helps the viewer to experience with immediacy the confusion and fear facing refugees making a perilous journey by boat. Your phone is now a refugee’s phone. Text messages arrive from your family. Suddenly someone contacts you on WhatsApp warning you to turn back. But are they right? Your lifeline is a phone with no signal that’s rapidly running out of battery. The film is based on research conducted by BBC Media Action, in partnership with DAHLIA, to help humanitarian agencies be aware of the communication issues of refugees in transit. It found that access to internet, mobile networks and social media are critical in helping people feel more informed and better connected.”
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La trovata di Podemos: il programma elettorale come un catalogo Ikea

”I programmi elettorali spesso non li legge nessuno. Così, Podemos, il partito degli ex indignados di Spagna, ha deciso di pubblicarlo in una forma a dir poco inusuale: in un catalogo Ikea. Il modello a cui si richiamano le 192 pagine della pubblicazione è esplicitamente copiato da quello del colosso dei mobili. La metafora è chiara: la casa, come il Paese. La grafica è identica, ma al posto di mobili e accessori però ci sono le misure che Podemos propone per vincere le elezioni del 26 giugno e governare il Paese. I modelli utilizzati nella pubblicazione sono i candidati di Podemos, a partire da Pablo Iglesias.”
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Martedì 24 maggio sarò ospite dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" insieme al collega e amico Gaetano Grasso. Si parlerà di comunicazione politica on line con gli studenti del corso di "Marketing e nuovi media".
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Facebook bubble effect. Cambia l'algoritmo del news feed: più tempo passiamo su certi siti e contenuti più ci verranno proposti. In questa continua corsa a rendere l'ambiente più a nostra misura per farci permanere più a lungo nel suo ecosistema, il rischio di muoversi tra contenuti omofilici aumenta e la serendipità si allontana. Facebook costruisce i confini di ciò che desume ci piaccia, analizzando i nostri comportamenti di lettura dei contenuti. E questo finisce per filtrare il nostro mondo dentro Facebook, un mondo in cui i nostri gusti immaginati da Facebook diventano le sbarre di una prigione dorata a nostra immagine e somiglianza (immaginata).
Giovanni Boccia Artieri
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Venerdì 4 marzo sarò al Circolo dei lettori di Torino per presentare il libro “Comunicazione politica: case studies” insieme a Cristopher Cepernich, Gianluca Vagnarelli, Stefano Origlia e Lorenzo Pregliasco. Appuntamento alla Sala Gioco per le 18:00.
#comunicazione politica#campagna elettorale#marketing politico#torino#circolo dei lettori#stefano origlia#lorenzo pregliasco#cristopher cepernich#gianluca vagnarelli
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Figli dell'epoca
Siamo figli dell'epoca,
l'epoca è politica.
Tutte le tue, nostre, vostre faccende diurne, notturne sono faccende politiche.
Che ti piaccia o no, i tuoi geni hanno un passato politico, la tua pelle una sfumatura politica, i tuoi occhi un aspetto politico.
Ciò di cui parli ha una risonanza, ciò di cui taci ha una valenza in un modo o nell'altro politica.
Perfino per campi, per boschi fai passi politici su uno sfondo politico.
Anche le poesie apolitiche sono politiche, e in alto brilla la luna, cosa non più lunare. Essere o non essere, questo è il problema. Quale problema, rispondi sul tema. Problema politico.
Non devi neppure essere una creatura umana per acquistare un significato politico. Basta che tu sia petrolio, mangime arricchito o materiale riciclabile. O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma si è disputato per mesi: se negoziare sulla vita e la morte intorno a uno rotondo o quadrato.
Intanto la gente moriva, gli animali crepavano, le case bruciavano e i campi inselvatichivano come nelle epoche remote e meno politiche. Wislawa Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012)
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Political GIFs Are the New Sound Bites This Campaign Season What GIFs offer (as with radio and television before it) is another window into the candidate’s persona that is somehow more human and authentic than conventional stump speeches and sit-down television interviews.
“These miniature movies give you a sense of a candidate, so you can laugh at, or joke with, them,” said Harper Reed, the former chief technology officer for Obama for America, who was instrumental in pioneering new technologies for modern-day elections. Mr. Reed added that GIFs allow candidates to show a warmer, more likable side to voters.
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Trying to turn leads into prospects.
#ilmeravigliosomondodellepartiteIVA
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Per "Comunicazione politica: case studies" ho tracciato un ritratto di Matteo Renzi attraverso le principali caratteristiche della sua comunicazione. Il libro, edito dalla Piceno University Press (in co-edizione con Capponi Editore), raccoglie i contributi di alcuni dei relatori di #PolCom2014, una tre-giorni di formazione dedicata alla comunicazione politica e istituzionale organizzata e promossa dal Consorzio Universitario Piceno in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali dell’Università di Macerata e il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno. Grazie a Gianluca Vagnarelli per aver curato questa bella pubblicazione, che contiene anche i contributi di Michele Sorice, Marco Cacciotto, Gianluca Giansante, Stefano Origlia e Lorenzo Pregliasco.
#comunicazione politica#matteo renzi#capponi editore#gianluca vagnarelli#leopolda#michele sorice#marco cacciotto#gianluca giansante#stefano origlia#lorenzo pregliasco
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In Germania un editore ha pubblicato un dizionario illustrato, "Das Willkommens-ABC", per insegnare il tedesco (e l'inglese) ai bambini siriani e alle loro famiglie. L'ebook è scaricabile gratuitamente e chi ha partecipato al progetto lo ha fatto su base volontaria.
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“Il ricongiungimento familiare è uno dei principi di protezione di UNHCR. Per questo motivo, per noi è estremamente importante aiutare i familiari dei rifugiati che hanno completamente perso il contatto con i loro cari a causa della guerra, della persecuzione e della violazione dei diritti umani”. #UnitedTweetsForRefugees
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