Tumgik
donaruz · 12 hours
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Fabrizio De André - Khorakhanè (Live)
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Khorakhanè
(a forza di essere vento)
Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento
porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane
per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare
Il cuore rallenta e la testa cammina
in un buio di giostre in disuso
qualche rom si è fermato italiano
come un rame a imbrunire su un muro
saper leggere il libro del mondo
con parole cangianti e nessuna scrittura
nei sentieri costretti in un palmo di mano
i segreti che fanno paura
finché un uomo ti incontra e non si riconosce
e ogni terra si accende e si arrende la pace
i figli cadevano dal calendario
Yugoslavia Polonia Ungheria
i soldati prendevano tutti
e tutti buttavano via
e poi Mirka a San Giorgio di maggio
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
e dagli occhi cadere
ora alzatevi spose bambine
che è venuto il tempo di andare
con le vene celesti dei polsi
anche oggi si va a caritare
e se questo vuol dire rubare
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio
lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio
Cvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kasta
Poserò la testa sulla tua spalla
e farò
un sogno di mare
e domani un fuoco di legna
vasu ti baro nebo
avi ker
kon ovla so mutavia
kon ovla
(Trad. da lingua rom)
perché l'aria azzurra
diventi casa
chi sarà a raccontare
chi sarà
ovla kon ascovi
me gava palan ladi
me gava
palan bura ot croiuti
sarà chi rimane
io seguirò questo migrare
seguirò
questa corrente di ali...
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donaruz · 3 days
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-Juan Brufal
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donaruz · 3 days
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25 APRILE
Al tepore riposo
finalmente tranquilla
senza il rumore
di bombe e mitraglie
Al tepore contemplo
seguo e ascolto
il mitigare del tempo
che aspetta la pace
Al tepore osservo
il calare del giorno
come una prosa
che ha trovato dimora
Nell'infinito tepore
scoperto ai venti
sospiro e attendo
un nuovo giorno
Un nuovo giorno.
Olmo Losca
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donaruz · 4 days
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Bella Ciao - Modena City Ramblers
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https://youtu.be/h_8O57J8Hyg?si=EQ6Q5HkFQx03CA5v
Non serve un credo politico per cantare “Bella ciao”: basta il desiderio di essere liberi, di opporsi a tiranni e dittatori, di combattere tutti i fascismi (quelli “storici” e quelli “nuovi”, quelli nostalgici e quelli “innovativi”: solo facce del fascismo eterno, l’ “ur-fascismo”). Non serve avere un 25 aprile, per cantare “Bella ciao”, ma chi ce l'ha è sicuramente più fortunato, e sa bene quanta fatica si deve fare per difenderlo ogni giorno (persino da chi, pensate un po’, ha giurato sulla Costituzione, che viene da lì). Così non sorprende che il vecchio canto popolare – ormai così diffuso e tradotto da appartenere a tutto il mondo (anzi, specialmente risuona nelle lingue delle minoranze, il curdo, il basco, il ladino, il bretone) – si senta qua e là per il mondo, dovunque sia necessario unire e alzare le voci, riconoscersi in una lotta. E’ successo a Belgrado, dove migliaia e migliaia hanno cantato e urlato per chiedere “vere elezioni e stampa libera” (che una specialità dei fascismi, comunque si chiamino o si definiscano, è svuotare le democrazie e strangolare la stampa); succede quando le piazze scoppiano di dolore e di desiderio di manifestare per la libertà, come successe a Parigi dopo la strage di “Charlie Hebdo”; succede ai funerali di grandi combattenti come Enrico Berlinguer o Don Gallo. Succede che lo cantino i ragazzi che vogliono un mondo pulito, ecologico, sostenibile. Succederà ovunque, per celebrare il 25 Aprile, l'eterno 25 aprile di chi sa che la libertà e la democrazia si devono liberare ogni giorno, ed è una grande fatica (pensate che c'è persino chi considera il 25 aprile un “derby tra fascisti e antifascisti”). Così sappiamo per certo chi intonerà, prima o poi, “Bella ciao”, riconosciamo come fratelli quelli che, prima o poi, lo fanno, per dire la stessa cosa in qualsiasi lingua, e sappiamo per certo chi non lo farà mai. Che peccato.
Anna Mallamo
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donaruz · 4 days
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Qui
vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti
li avessero aperti
per sempre
alla luce
(Giuseppe Ungaretti, Per i morti della Resistenza)
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donaruz · 6 days
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Maestro della voce. Ultimo degli Dei prestato al mondo
Efstràtios Dimitrìu (in greco Ευστράτιος Δημητρίου), in arte Demetrio Stratos.,oggi avrebbe compiuto 78 anni, e invece se ne andò nemmeno due mesi dopo averne compiuti 34.
I Ribelli, Area. La sua voce incredibile. I suoi studi, i suoi interessi, le sue letture. Le sue sperimentazioni vocali (di cui Claudio Rocchi, suo amico, aveva delle registrazioni che non fece mai uscire, per non specularci sopra). Aveva lavorato con il CNR, e negli Usa per anni hanno studiato le sue doti, uniche, e i traguardi a cui lo avevano portato. Ancora li studiano. Ancora non li capiscono.
Atlantide
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donaruz · 7 days
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-Juan Brufal
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donaruz · 7 days
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Forse i nostri problemi sono iniziati quando abbiamo smesso di saltare nelle pozzanghere..
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e ci siamo preoccupati di non bagnarci...
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i piedi...
-(AlbertHofman72, Twitter) - Foto:©Elisabeth Ansley
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donaruz · 10 days
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" ma dove vai, vieni qua, ma che fai..."
Il potere che promette una vita piena di benessere e piaceri in cambio dell'anima a cui milioni di Gianna-persone rispondono "ci sto". Milioni di Gianna-Faust pronti a vendere l'anima al diavolo pur di assaporare i piaceri materiali di questo mondo..
Prendi e vai, prendi e vai, tu non prendi se non dai. Vieni qua, ma che fai? Dove vai? 🎺🎸🥁
@ilpianistasultetto
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donaruz · 13 days
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Oggi lui ha vinto. Vale piu' il suo atteggiamento di accettazione della sconfitta...di tutti i tornei che ha vinto e vincerà. Oggi, dopo il furto subito in campo, ho pensato...ora vedremo veramente chi è Sinner.
E lui non ha cercato scuse, giustificazioni, alibi. Ha archiviato la sconfitta come parte della vita. E dopo questa ingiustizia è veramente difficile avere questo approccio. Se questo è poco, per me vale tantissimo, da parte di un personaggio che ha una visibilità del genere.
Ha insegnato ai suoi coetanei che si puo' vincere. Oggi abbiamo compreso che sa insegnare pure a perdere.
Lo applaudo piu' oggi, nella sua accettazione elegante della sconfitta...di quanto non avrei fatto se avesse vinto il torneo. I tornei hanno interesse zero. La disciplina vale tutto. Grande Sinner.
photo: oasport.it
Francesco Ferla
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donaruz · 13 days
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'E no, la Terra non ci salverà.
Abbandonata, trascurata, sottovalutata, mai ringraziata, poco, davvero poco lodata, curata, svenduta poi costruita, a volte rubata.
Camminata, più calpestata direi, ridicolizzata, espropriata, avvelenata e desertificata.
Solo chi non la tiene in mano ogni giorno può pensare possa salvarci.
È stanca e provata, asciutta, poi allagata, gli piove sopra quello che non si può dire per vergogna o forse per pudore.
"Shhh, non glielo dire", come chi cade e si rialza "tutto a posto grazie", ma tu lo vedi sanguinare.
No, non ci salverà la Terra, non è la nostra amante da farci una passeggiata quando capita, una parentesi alla noia o al malumore, una fuga dalla realtà, città, una foto in posa.
Non è un'amante, è una sposa davanti all'altare, una "messa" da celebrare e cantare.
È una madre.
Va beh, ci salverà il Mare.
E no, il mare non ci salverà.
Gli abbiamo rubato coste, perle e fondali, sfruttato tutte le rare bellezze, preso il pesce e in cambio, dato grida, barche, uomini, donne e bambini morti.
No, il mare non ci salverà.
E allora ci salverà il Cielo.
Quello intubato, intossicato di scie e aerei andata ritorno andata ritorno e poi ancora andata?
O quello che non può certo rimediare al nostro odiare, perché è noi che lo facciamo e non lui?
No, il cielo non ci salverà, non è un'amante da raccontare, è uno sposo che sta fermo e spera di vederci arrivare.
È un padre.
Quale, quale cielo potrà mai salvarci e perdonarci?
No, questa volta non ci salverà nessuno.
Ci siamo noi, adesso, che dobbiamo salvare: terra, mare, fiumi, laghi, boschi, monti e cielo.
Tutto da rifare, tutto da tornare a ringraziare.'
La Raccontadina
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'Be brave', ©Sara Burrier Art
Figlie della Madre
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donaruz · 15 days
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MONOLOGO DELL' UOMO DI DOMANI
di EVGENJJ EVTUŠENGO
Non eran membri di partito nè Adamo nè Eva,
l' umanità tutta lo sapeva.
_Partitico Noè che l' arca creò,
_Partitico il Globo che il buio generò.
Il demonio dallo sguardo ripugnante
ci diede i partiti col suo sguardo rivoltante
dentro la mela deposero i politici
un verme ed un serpente - compagni malefici
che fino al nocciolo divorarono il frutto,
lasciando che il popolo marcisse tutto.
Dai politici la polizia fu creata
e dai discorsi sulla pace ogni pistola foderata
Un bastone in strada e la guerra di classe s' accese
mentre la gente stupidamente in partiti si divise.
Ma dove sono il partito del nostro dolore,
delle vedove la pena, dei bambini il timore?
Il partito degli occhi arrossati dov' è mai,
dopo le ceneri di Gulag, Auschwitz e My Lai?
Un giorno i nostri pronipoti vedranno
come Paesi senza confini e senza bastardi esisteranno
dove i partiti si saranno per sempre dileguati
e come l' Antica Babilonia frantumati,
dove tutti in un solo clan, in un solo partito saremo e col nome di UOMO lo chiameremo.
Ph. Alexey Bednij
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donaruz · 15 days
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„Io che non credo alla guerra, non voglio essere seppellito sotto nessuna bandiera.
Semmai vorrei essere ricordato per i miei sogni.
Dovessi un giorno morire – fra cent'anni – vorrei che sulla mia lapide fosse scritto quello che diceva Nelson Mandela:
"Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare."“
VITTORIO ARRIGONI ucciso a GAZA la notte del 14 APRILE 2011
Io non credo nei confini,
nelle barriere,
nelle bandiere.
Credo che apparteniamo tutti,
indipendentemente
dalle latitudini e dalle longitudini,
a un'unica famiglia che è la
famiglia UMANA.
♡Vik♡
#stayhuman
#FreePalestine
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donaruz · 16 days
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Alex Baroni - Cambiare
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13 Aprile 2002 💔
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donaruz · 17 days
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Un’armonia mi suona nelle vene” di Alda Merini
“Un’armonia mi suona nelle vene,
allora simile a Dafne
mi trasmuto in un albero alto,
Apollo, perché tu non mi fermi.
Ma sono una Dafne
accecata dal fumo della follia,
non ho foglie nè fiori;
eppure mentre mi trasmigro
nasce profonda la luce
e nella solitudine arborea
volgo una triade di Dei”.
Apollo e Dafne
Bernini
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donaruz · 17 days
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La gente vede, sente e parla. Purtroppo però vede male, sente poco e parla troppo.
(Roberto Benigni) / 🎨Benuro Art
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donaruz · 17 days
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