elegantclaw - Tumblr blog

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If you really have to say something, think twice. Wouldn't it be nice to look stupid, wouldn't it?

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But listen carefully to the sound of your loneliness

Like a heartbeat, drives you mad

In the stillness of remembering what you had

And what you lost

GREEN IN THE GOLD

Golden, golden, golden As I open my eyes Hold it, focus, hoping

Schiantato da una visuale dorata che assale la vista – i sensi - con prepotenza assurda, artigliando qualcosa nel torace.  Ha gia’ visto fantasmi, ma lei non e’ tale: lei e’ nitida, ricordi, calore e  v i b r a n t e  a due passi da lui. 

Qualcosa la colpisce nel petto, non si sa se un piccolo schiantintesimo o un petrificus, ma abbastanza da bloccarle il battito per un secondo ed il respiro per svariati. In apnea, l’espressione si ricompone in un abbassare gli occhi sul pavimento. Un secondo del suo sguardo sull’immagine di lui, e già le budella si sono torte e qualcosa si è acceso, nel suo respiro affannoso, davanti alla concretezza di quelle linee scure troppo note. «Davíd» 

[Un anno prima]  « David»

« Da-vìd »

In fondo e’ sempre un errore riservare segreti o parti della propria storia a qualcuno: saranno smembrati, mai ricomponibili, quando la persona a cui li hai affidati non sara’ piu’ tua.

You’re so golden You’re so golden I’m out of my head

Il petto si alza e si abbassa troppo lentamente, come se un qualcosa le avesse contratto tutti i muscoli, una tensione troppo difficile da spezzare. Respira piano, incapace di mettere a fuoco il pavimento sotto di lei, seppur è lì che si sono impressi gli occhi, cercando di riprendersi dal Confundus che le è stato appena castato addosso, percependo troppo vividi e presenti i chiaroscuri di quegli spigoli sulla pelle scura, lì accanto a lei, che ancora non si azzarda a guardare.

Take me back to the light I know you were way too bright for me I’m hopeless, broken

E` necessario superare lei - il suo oro, la sua arguzia, la mente della strega piu` intelligente che conosca (cit) E` necessario perche` quel verde che incontra di nuovo lampeggia aggressivo alla retina, innondandolo di inquadrature memoriali da ogni dove. Verde sull`oro e profumi stonanti. E quelle labbre, morbidissime, umidite dalla lingua soffice - una provocazione resa perfida proprio dall`incoscienza che con cui lei lo compie. Quattro mesi fa le avrebbe ammiccato pigramente e, ignorato il discorso, assaggiato direttamente addosso il sapore di quel gesto, del palpitare caldo della sua gola e cercato nel palmo la misura della sua vita dietro gli strati del vestito. Ora e` solo un idiota - uno scemo - che non nota quel frangente di tristezza che le invade lo sguardo, perche` impegnato a disgustarsi da solo del trabocchetto in cui e` caduto - la vischiosa e deplorevole finzione di poter recuperare ritmi passati.

But I keep seeing the green light in the gold ‘Cause it reminds of you However its smell

«Così terribile da essere senza perdono?» Quest’anno, già. L’inflessione della voce è quella di quando cerca nonchalance, ma per lui non dev’essere difficile intuire il fermento che c’è sotto le parole pronunciate.

« Non tu »,  inflessibile, quieto chiarimento, a trasmetterle la linearita` e solidita` di quel pensiero.Un moto protettivo verso quel tumulto che gli e` solo istintivo cacciarle via. Non tu. Non noi.

I can’t get rid of it 'Cause I remember it all too well

«Io sono in zona, fammi sapere chi dobbiamo Cruciare».

Il sorriso altrui viene riflesso, ma forse con maggiore ironia, a tratti forse persino sfacciatamente eloquente: lo sai che chi vorrei Cruciare sei tu, Lis? Cruciare - forse di dolore, di inebriatezza, probabilmente di entrambi. Tutto, pur di sentirla. E fa bene ad essere rapida perche’ per un attimo quel polso vellutato illuminato d'oro e’ solo un lampo di promemoria ai tempi in cui richiudervi contro le dita scure era un modo per tenerla ferma in abusi piacevoli per entrambi.

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I want to be the one to walk in the sun Oh girls, they wanna have fun

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« Mi sento emozionata anche quando incontro te p-però » 

Aggrotta la fronte, schiudendo le labbra in un sorriso enorme e dolcissimo. Ora va a nascondersi in un Salvo Hexia a piangere. Rimane anche senza parole, per qualche secondo.

Little ray of sunshine, won’t you stay?

I promise I won’t go away 

Prende un respiro, anyhoo « Ti voglio bene Amaryllis » stringendosi un pizzico nelle spalle nel dirglielo con un musetto dolce e pacato.

È disarmante da quanto è adorabile e lei risulta, appunto, disarmata, di nuovo a iridi sgranate e un tuffo al cuore. In un gesto istintivo, dettato dal momento e non dalla volontà, si china verso di lei, veloce e con un morbidissimo sorriso dipinto in viso, illuminata dal di dentro per quella dichiarazione così pura e genuina. Le posa le labbra sulla guancia dandole un bacio sulla pelle profumata di lillà, sfiorandola dolce in quello che è un moto dell’anima. Aurora compromette tutta la sua distaccata signorilità.

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« Tu invece? » Come stai?  « Continui a evitarmi questa domanda » E non è un rimprovero quanto una benevola presa in giro.

Lo lascia solo in in silenzio, inizialmente, a guardarla sorridere e risentire l'eco di quella nota dolcissima nella presa giro.  « Forse voglio continui a farla. » 

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she was composed of many elements, of charm and meltingness; and of firmness, even hardness. there was a contradiction in her nature that was both maddening and attractive. 

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Arresto e processo ad Aconite McNiadh

A: «Sono stata a casa di Sebastian Waleystock, lunedì sera» Comincia così, tono piatto, deglutisce per una seconda volta. «Il tipo che mi faceva lezione di Pozioni» Glielo rammenta, ma Corine dovrebbe ricordarsi. «Mi aveva avvertito in un gufo che se sarei passata di sera ci avrei trovato anche Nathaniel. Nathaniel Hirshfield»  

D: « Tu non avresti voglia di Cruciarla, una idiota del genere? » Domanda poi, quasi interessato. « Ha... » Il pomo d`adamo si sporge ulteriormente, il collo bruno reclinato all`indietro « rivoluto l`ebbrezza della sua espulsione. Sulla stessa persona. » Questo ha il potere di farlo tornare a ridere male, stancamente che sia.

C: «In che senso è stata arrestata.» gli occhi talmente sgranati che potrebbero caderle per terra. A seguire corruga la fronte «e perché mai dovrebbe riavvelenare » labbra che si contorcono nel sputare il «NATHANIEL», neanche fosse un insulto, o la cosa più non-logica del mondo; proprio lui, ma soprattutto avvelenato, di nuovo.

N: «Vuoi delle risposte?» perché forse è questo quello che sta cercando da lui. «Allora informati da altri perché non sarò io a dartele, non fino a quando non ti leverai quello sguardo che sa di ripugnanza nei miei riguardi.» 

Petrìficus Totàlus 

« Punto numero uno, nessuno ti ha chiesto di difendere Aconite. Nessuno ti vede come un eroe.

Numero due, sei talmente ottuso e a questo punto anche stronz*, che non riesci a vedere più in là del tuo insopportabile e lagnoso vittimismo, perché questo è, a prescindere da quanto lo infarcisca con l’educazione e finta calma.

Numero tre, abbi la decenza, un barlume di dignità da capire che Corine invece ne ha a bizzeffe e che le è preso un infarto all’idea che ti possa essere successo qualcosa, perché nonostante i tuoi comportamenti di mer*a ci tiene ancora a te, e le è insopportabile l’idea che Aconite ti abbia avvelenato di nuovo e che quindi sì, cambia se non eri tu l’obiettivo. Cambia tantissimo.

Numero quattro, Ti consiglio di svegliarti Nathaniel che così Cosetta ha ormai solo pena per te. E soprattutto, di imparare a portare rispetto.                                         Buona giornata anche a te.

 E lo mollerebbe lì, pietrificato. 

Ho parlato con Corine e abbiamo nuove ed importanti informazioni: ha incontrato Nathaniel dopo che l’ho visto io ed evidentemente si è ricreduto per bene, visto che come prima cosa le ha spiegato tutto.

«Il veleno usato da Aconite era veleno camuffato e per scoprire che è un veleno mortale ho dovuto compiere approfondite ricerche. Sul libro del settimo dice soltanto che porta a pietrificazione, non che uccide. » E le implicazioni di queste parole le lascia, in un attimo di silenzio serio, al cervello altrui. 

D: « Lo fai per lei, ma... grazie. » . Le fa un cenno militare di saluto - indice e medio sfiorano la tempia scura e scattano in avanti - quando inizia il processo, mantenendole pero' lo sguardo contro, fino a quando la visuale - rivelando a tratti un bagno del Ministero - diventa quella buia della sua tasca. 

Aconite McNiadh viene giudicata non colpevole di tentato omicidio prende ma nondimeno colpevole di un uso illecito della pratica pozionistica. 

Ciao Amaryllis, ti ringrazio sinceramente per aver suggerito ai miei l'avvocato, è stato veramente determinante per il buon esito del processo. Da Lunedì inizio il servizio al III livello del San Mungo, come previsto dal giudice. Ho di nuovo la bacchetta. Ancora mille grazie, Aconite

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 Il tuo primo discorso alla Corte del Wizegamot sarà chiudere le frontiere? 

Io direi piuttosto anche il contrario

 Sui tratti delicati del volto si fa strada quindi un sorriso, morbido, genuinamente contento. Prenderebbe fiato un secondo, cercando inutilmente  – con suo grande disappunto – di ricomporre la chioma e soffermandosi così a notare i vasetti carichi di luce violacea, i tronchi accumulati ad ostacolarle il passaggio, mentre il sorriso si approfondisce sotto lo zigomo.

Spero tu le abbia chiuse ora.

Vedo te, tutte chiuse.

Serve qualche istante perché uno scroscio d`acqua gorgogliante accompagni la caduta del legno, dopo che quella stessa mano sinistra si è invece indirizzata a lei, verso cui ha compiuto qualche rumoroso passo, in modo da offrirle la solida stabilità della propria presa in mezzo a quel pericolante equilibrio di legna, tacchi e assi bagnate.  

Per ora, mi basta. 

 L’ennesimo sorriso compare tra le labbra piene per poi dileguarsi subito dopo, apprezzando quel ‘per ora’ che le fa eco in una smorfietta arguta ed uno sguardo più acceso, vivace. Si solleverebbe quindi sulle punte per dargli un bacio sulla guancia, semplice, assolutamente spontaneo: di quei gesti che non ti rendi conto se non dopo averli fatti, in nome di quella stessa aurea di leggerezza che – di solito intuibile solo in rari sprazzi – stamattina sembra prevalere.

Ha abbassato a sufficienza il capo a permetterle a quel fioco contatto d`avvenire, ma quando quello si rivela solo uno sfiorare, lui che non ne è sembrato scalfito particolarmente, la insegue con lo sguardo, l`aria meditabonda e una mano in tasca, inquadrando il profilo e la maniera in cui i capelli dorati scivolano in avanti, a sfiorarle le guance, troppo morbidi persino nel loro smuoversi ai soffi del vento.

Mi porti a fare un giro?

Solo se ci aggiungi qualcosa tu. Se affonda, sarà colpa di entrambi

Lui soffia dal naso, troppo calmo, persino vagamente indolente, prima di intromettersi in quell`attività esaminatoria altrui con la mano che cerca afferrare il polso femminile e guidarle l`intero braccio verso l`alto - quasi stesse conducendo quella mano lucente, dal tocco soave, verso il calore di uno dei barattoli bluastra. Nel tragitto però il corpo altrui, se assecondato, verrebbe accostato al proprio corpo, ad un confine irrisorio che permetta al capo di incomberle incontro e prendersi un bacio di diverso tipo - più quieto, graduale nel dischiuderle la bocca. 

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È seduta su una delle due poltroncine destinate ai Capiredazione, la schiena dritta e le gambe accavallate, con quella postura composta seppur mai rigida. Varie pergamene e appunti sono disposte in pile ordinate davanti a lei, tutte ben parallele tra loro, mentre scartabella su un foglio di cui sta evidentemente correggendo la bozza. Dalla fine delle lezioni, non si è mossa da quella poltroncina e da quel lavoro che le fa corrugare la fronte di concentrazione e mordicchiarsi il labbro – classico tic della riflessione- ; fatiche necessarie in vista del prossimo numero. Storce appena la bocca, evidentemente in disapprovazione di quanto ha appena letto, cancellando impietosa due righe con la piuma schiacciata contro la pergamena, in un tratto deciso.

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Grazie, Baffetto

« Ho forse compiuto il miracolo?  »

« Volevi dire: Ciaran, hai compiuto il miracolo? » Alza il mento e inizia ad annuire piano in risposta a quella domanda retorica che ha posto lui stesso. Poi scrolla le spalle con noncuranza, scuotendo appena il capo come se fosse sconsolato «Aaah, troppo charme » Allarga le braccia e le fa cadere a peso morto lungo i fianchi facendo sbattere i palmi sulle cosce « Come si fa a resistermi, dico io »

« Come minimo voglio un grazie e un bacino » L'indice picchietta sulla guancia in quello che palesemente, trattandolo come la mamma che ha comprato il giocattolo nuovo al bimbo, è uno scherzo. 

Sbuffa una risata dal naso, le labbra chiuse che si piegano in un sorriso quasi sornione e, nonostante Amaryllis sia ironica, lui scatta comunque in avanti dopo un « Grazie Baffetto » nello schioccarle quello che è effettivamente un bacio sonoro.  

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« Vuoi punirmi, mh? » 

 « Oh no, il tempo è troppo prezioso per perderlo dietro a punire idiozie  » 

« Porco crup, me la vuoi dare una soddisfazione? »  

« Mi pari più scorbutico del solito  »

« Forse perché sono più scorbutico del solito? » 

« Che è successo? Un doxy ti ha morso la lingua? »

« Metto alla prova l’intelletto corvonero. Quarto anno, perennemente sotto confundus, fiorellini e sorrisi »

« Ho saputo che ti stai allineando alla tradizione di spezzare i cuori di grifondoro baldanzosi  »

« i-i-io » qua c’è anche dell’imbarazzo, il viso con qualche leggera lentiggine si è improvvisamente fatto rosso come un pomodoro « lu-lui » sì? Le mani finiscono in faccia per un momento, prende un grosso respiro e lascia passare qualche secondo. Quelle dita si vanno lentamente ad allargare, lasciando che gli occhi chiari tornino ad apparire tra queste « ti ha detto qualcosa? » ma chi? « ho fatto qualcosa per o-offenderlo? » male interpreta le parole altrui sullo spezzare i cuori « io non so bene come fare » scuote il capo, lasciando scivolare nuovamente in grembo le mani e cercando in Amaryllis qualche tipo di risposta. 

« mi ha detto di chiedere a te  »

« i-io » piega le labbra in una piega indecisa « non capisco cosa p-pensa » sospira « p-perchè mi ha baciato?  » chiede all’altra con un che di needy nel tono. 

« Secondo te perché? » Attenderebbe qualche secondo, guardandola incuriosita, neanche fosse un alambicco di pozioni in cui osserva il miscelarsi degli ingredienti. A giurarlo però, è intenerita. « Evidentemente gli piaci. Un po’ lo conosco, non va in giro a dare baci a ragazze a caso » Parla piano, scandendo bene ogni concetto e con una nota affettuosa nello sguardo « e se pensi tu possa averlo ferito, potresti provare a rimediare »

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«L’onnipotenza è un veleno dal gusto d’ambrosia e dal fascino dell’amortentia»

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You know I'll never be lonely You're my only one

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“STUDENTI SI AGGIUDICANO IL MANIERO: Villa Black ha di nuovo un proprietario”

Il 4 ed il 5 gennaio si è tenuta nello Yorkshire la gara ufficiale per contendersi la vincita sui segreti del Maniero di Alcor Black. Infatti, come finalmente Gringott e Ministero hanno accordato, il testamento del defunto prevedeva che la proprietà della sua dimora storica passasse nelle mani dell'intrepido che ne avrebbe risolto il mistero al suo interno.

[…]

Nemmeno Cassandra Vablatsky avrebbe potuto prevedere che le chiavi e la proprietà dell'antica magione della famiglia Black sarebbero finiti nelle mani di quattro giovani studenti che ancora devono prendere i loro M.A.G.O. ad Hogwarts. Erano probabilmente il gruppo più svantaggiato sulla pergamena, ma hanno saputo sfruttare il loro intelletto (e qua possiamo spezzare una bacchetta nei confronti del Cappello Parlante che li ha smistati nella giusta casata) e gestire al meglio le loro conoscenze, lavorando in armonia per superare con velocità ed astuzia tutti i loro avversari.

Da ora, quindi, Villa Black è ufficialmente di Iris Jefferson, Ovid Chandler, Amaryllis Ceallaigh e Corine Flanagan.

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“She is elegance; her wit sharp, her manners beyond reproach. Most guys think what you were thinking, first time they see her”

L'indulgenza che gli dedica alla citazione di una ex conduce lo sguardo maschile al profilo femminile ancora una volta, a incrociare il verde e soffermarcisi qualche istante di troppo, calmo, l'attenzione che discende a quelle labbra morbide che hanno formulato una risposta brevissima, dischiudendosi a malapena. Diverso è reagire al suo avvicinarsi successivo, per il quale il volto s'alza assecondando il preludio del bacio con un chiudersi delle dita sulle gonne di lei, proprio sopra a dove sente il profilo della coscia. Non è molto allettante riaprire il discorso, ma forse lui è già troppo distratto dalla vicinanza di quel seno intravedibili sul corpetto e dalla pressione che il suo corpo produce sul suo, nell'accostarsigli. Eppure resta fermo, forse apprezzando la mera visione di quella tentazione dolcissima e la maniera in cui la creatura dorata riduce le distanze con lui. Quando è troppo vicina, è il capo maschile a trovarsi pronto di lato, ad aspirare già il calore della bocca altrui. E che invece gl spedisce contro un sussurro ch'è notoriamente sfida all'orgoglio. Risale al verde, distaccandosi con un minimo incassarsi del capo, le palpebre calanti a dissimulare l'ironia che di nuovo balugina ad un angolo dell'accennato sorriso sghembo. [ No. ] Lui respira piano, perdendo il sorriso ma lasciando una sorta di blanda, distaccata ironia sui lineamenti marcati e che man mano va spegnendosi, lasciandolo a tenere il meno alto, la nuca contro lo schienale. [ Mi dispiacerà quando ti accontentarai di uno di loro ] Plurale, sì. Soffia via dal naso, assumendo una postura più dritta col capo fiero. Consapevole di non essere per niente boyfriend material - non lui, ch'è troppo sregolato, straniero, randagio -, non manca la boria di dichiararsi in qualche modo superiore a colui di cui Lis si vorrà solo ‘accontentare’. 

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«Allora. Abbiamo capito che Daemon in questo periodo è particolarmente suscettibile» un dato di fatto, ormai. Inspira dal naso e alza il mento nel farlo, un po` con la testa inclinata nell`ispirare dalla sigaretta «vediamo come andrà questo accordo e se capisce che a fare il Grifo scemo ci rimette e basta» e guarda di lato scuotendo la testa, finendo in fine con l`appoggiarla alla vasca e guardare il soffitto, portandosi la sigaretta alla bocca di nuovo nel riflettere.