Don't wanna be here? Send us removal request.
Quote
Nell’ottobre 1971 i Pink Floyd non erano ancora uno degli emblemi dell’Alta Fedeltà, erano nella fase post-Barrett della credibilità sperimentale. Erano un animale stranissimo, forse l’unico gruppo rock realmente amato dagli intellettuali, che li cercavano con insistenza – da Antonioni a Roland Petit, da Polansky a Nureyev. Di hit non se ne parlava, avevano ancora una fama underground ma stavano già diventando puntigliosi per l’aspetto sonoro. Tuttavia, Steven Wilson avvisa: «Ho lavorato per restituire la naturalezza originaria dell’esecuzione, ma la registrazione è molto elementare: la musica fu incisa tramite quattro fonti mono. Poi andarono a Parigi per gli overdub delle voci e qualche aggiunta strumentale, ma per l’85% i nastri erano quelli di un gruppo strumentale su quattro piste, quindi non avevo gran margine di manovra».
10 cose di ‘Live at Pompeii MCMLXXII’ di cui discutere con altri fanatici dei Pink Floyd | Rolling Stone Italia
0 notes
Quote
Hanna and Barbera ended up with a story about a house cat who torments a mouse until the mouse discovers he can get the cat banished outside if the maid thinks the cat is breaking stuff during their chase. They gave away the ending of their story with the title they chose: “Puss Gets the Boot.” Their producer wasn’t very enthusiastic about their story but greenlit the project anyway. The result was released in theaters on Feb. 10, 1940. Hanna and Barbera were assigned to other work.
| The Spokesman-Review
0 notes
Quote
Tutto ciò ha a che fare con il sistema educativo, la prassi politica, l’informazione in senso largo – e la permeabilità di tutti a un costante revisionismo. Nel breve come nel lungo post-25 aprile esso ha agito non solo negando, ma soprattutto sminuendo: il fascismo come totalitarismo bonario, vagamente grottesco, molto peninsulare; l’olio di ricino una goliardata, i fascisti stessi macchiette un po’ manesche ma ligie al dovere. In realtà Mussolini inventò un modo radicalmente nuovo di fare politica: sfruttando la rabbia e la frustrazione dei reduci rese la violenza non più un fatto eccezionale bensì la norma quotidiana. Gli squadristi la praticarono in modi tanto feroci quanto vili – l’assalto in molti contro uno, la tortura, la mutilazione, l’aumento deliberato della sofferenza altrui. Questo fu il fascismo prima ancora di incarnarsi in un regime totalitario: la rivendicazione della brutalità e dell’eccesso.
Hanno vinto davvero i partigiani? - Il Post
0 notes
Quote
Bisogna però attendere il 1956, e un caso grave su una piccola paziente di cinque anni, cui seguono in rapida successione i casi della sorella e altri bambini del vicinato, perché venga istituito, nel maggio 1956, il Comitato per le contromisure verso la strana malattia. Un nome degno di Calvino, con il quale il primo collegio di medici indaga, nella speranza di trovare qualche microbo sconosciuto, e altamente contagioso, contro cui organizzare la risposta. Beffa nella tragedia, i malati sono considerati infettivi, vengono isolati e stigmatizzati, e per anni soffriranno di questo pregiudizio. Durante le indagini, tuttavia, i ricercatori apprendono anche il primo fatto decisivo: i gatti della zona sono strani tanto quanto i padroni, al punto che per loro è stato coniato il termine del gatto danzante. E non ci sono solo i gatti: moltissimi pesci galleggiano rigonfi e morti nelle acque prive di vita, dove le alghe non crescono più, mentre anche i maiali e i cani iniziano a danzare, e i corvi sembrano aver trovato nella baia di Minamata il loro Eden. Intanto, i decessi tra gli umani sono quaranta, e il tasso di mortalità, tra chi soffre della strana malattia, è enorme: il 35% di chi ha i sintomi.
Minamata, storia di un disastro colposo - Il Tascabile
0 notes
Quote
The distinctive feature of Piranesi’s perspective trick is that when you have a series of similar objects receding into the distance, such as houses or arches in a bridge, the nearer versions are just drawn as larger versions of those in the distance — real perspective doesn’t work like this, not at all, this is a trick that Piranesi and other artists used to cram more things into the pictures while retaining legibility.
Piranesi’s Perspective Trick. This is a quick report explaining what… | by Bruno Postle | Medium
0 notes
Quote
E comunque "sorvolare" Gaza con Google è un'esperienza straniante: complice il lento aggiornamento delle immagini, sembra che tutto o quasi sia ancora in piedi. Ci sono ancora i simbolini che segnalano alberghi, ristoranti, negozi: di qualcuno si dice che è "chiuso temporaneamente", di altri addirittura si dà ancora orario del servizio. Un mare blu, una luce da giornata estiva, niente aerei o droni a oscurare il cielo, niente colonne di fumo che si levano dalle case bombardate, soprattutto niente masse di gente accampata tra le macerie o vagante in cerca di cibo. Ecco, da così in alto sembra una Gaza al contrario, con gli edifici ancora in piedi ma senza abitanti. Una distopia uguale e opposta alla realtà della Gaza di oggi.
La Gaza al contrario che si vede su Google Maps - la Repubblica
0 notes
Quote
What it really means is the endorsement of capital over concern, the lionisation of “fact over feeling”, where the facts are dubious and themselves vehicles for rage, sometimes sadistic rage. The “new establishment” is not really a class so much as a set of ideas, the already beleaguered remains of the postwar social democratic institutions: public universities, public servants, public broadcasters, public transport, and occasionally public health. Anyone who defends them, especially anyone with a degree or a non-white face, is a target. In Murdoch-land, a wealthy lawyer would never be described as elitist unless they worked in human rights. Fighting racism is the real racism. Fighting sexism is the real sexism. Fighting elitism is the real elitism. A multinational media company is not globalist though, because Murdoch believes in sovereignty. Particularly his own.
The endless reign of Rupert Murdoch | The Monthly
0 notes
Quote
Con ciò, Schulz ci ha consegnato forse il primo esempio, o comunque un caso paradigmatico, di scrittura aforistica tramite fumetto. Una scrittura densa e raccolta, nel suo dire e nel suo mostrare, capace così di costruire la cornice perfetta per ospitare quella lenta messa a fuoco in cui ogni gesto genuinamente riflessivo consiste. Una scrittura concentrata per fare spazio alla concentrazione dell’autore, dei suoi personaggi e – tramite questi – del lettore: un esistenzialismo attraverso aforismi visuali, volendo azzardare. Sembra forse troppo per un semplice fumetto con semplici bambini, ma le complessità della vita – è precisamente il messaggio di Schulz – si annidano nelle cose in apparenza più scontate e irrisorie.
Dal baseball alle stelle: 75 anni di filosofia dei Peanuts
0 notes
Quote
Apprendiamo dal poema epico medievale La Chanson de Roland e dal Libro di Ruggero di Al Idrisi (v secolo) che nell’esercito bizantino c’erano soldati di ventisette etnie e religioni, tra cui turchi, persiani, un assortimento di slavi, armeni, peceneghi, avari, ungheresi e “strimoni” (provenienti dalla regione del Fiume Struma, o Strimone). Non più tardi della fine del xiii secolo, quando le armate di Carlo d’Angiò assalirono più volte la penisola attraverso la Via Egnatia, i bizantini e i bulgari le respinsero aiutati da soldati turchi e di altre zone dell’Asia. Si trattava dell’ambiguo, sfaccettato, multiteista Oriente che si contrapponeva alla più singolare rettitudine dell’Occidente, e che talvolta si fronteggiava anche al proprio interno, come nel caso della Bulgaria e di Bisanzio. Queste guerre tra cristiani avrebbero infine aperto la strada ai turchi ottomani sulla scena europea.
Il lago di Ocrida nei viaggi di Kapka Kassabova • Meridiano 13
0 notes
Photo

(via People's Flowers - Estes, Richard. Museo Nacional Thyssen-Bornemisza)
1 note
·
View note
Text
instagram
2 notes
·
View notes
Quote
Superate le eleganti decorazioni e i rivestimenti in basalto bianco, si apre infatti la voragine di un cantiere edilizio mai concluso. Qui, i basamenti cementizi appena posati e poi abbandonati raccontano l’impatto devastante degli eventi che si intrecciarono in un momento storico senza precedenti: il terremoto del 1988, che devastò gran parte del paese; la caduta dell’Unione Sovietica, che lasciò l’Armenia senza risorse e infrastrutture; e la prima guerra in Nagorno-Karabakh, che aggravò ulteriormente la fragilità economica e sociale.
Viaggio in Armenia: trauma, cancellazione, resistenza culturale • Meridiano 13
0 notes
Quote
According to the journalist Kaloyan Kolev, Slovenian academics traveled to Serbia at the end of 1992. Their destination was the University of Belgrade in the country’s capital. On arrival, they broke into the university and stole all the hosting software and domain records for the .yu top-level domain—everything they needed to seize control. For the next two years, the .yu domain was unofficially operated by ARNES (Academic and Research Network of Slovenia), which repeatedly denied its involvement in the original heist. ARNES rejected all requests by Serbian institutions for new domains, severely limiting the country’s ability to participate in the growing internet community. The situation became so messy that, in 1994, IANA founding manager Jon Postel personally stepped in and overrode IANA regulations, forcibly transferring ownership of the .yu domain back to the University of Belgrade.
The Disappearance of an Internet Domain
0 notes
Video
Enceladus - June 28 2007 da Kevin Gill Tramite Flickr: Single unfiltered image. Applied sharpening, denoise, dark enhancement. NASA/JPL-Caltech/SSI/CICLOPS/Kevin M. Gill
0 notes
Video
Mars2020 - Sol 1356 - MastCam-Z da Kevin Gill Tramite Flickr: NASA/JPL-Caltech/ASU/Kevin M. Gill
0 notes
Quote
In a sense, nothing new. Moral panics – the Salem witch trials and McCarthyism, for example – have often run rampant through cultures in flux, and “ritual abuse” is today’s mythic expression of deep-seated worries over sweeping changes in the family. Since the 1970s, the number of working women have risen, and so have the divorce rates and female-headed households. Children are being socialized less by family authority and more by the media and its consumerist focus on the erotic, yet AIDS has imbued eros with a new danger. All these changes spell anxiety. For conservatives, they are literally sinful, and since moral traditionalists hate public day-care, a right-wing impulse to demonize childcare workers is not surprising. But many feminists and progressives have bought into the hysteria, too: ritual abuse panic has become an outlet for women’s rage at sexual violence and harassment. While this anger could hardly be more justified, it has increasingly been articulated through an anti-sexual current in the feminist movement, a current that jibes with the views of conservatives who loathe pornography – and who also fear women, their need for day-care, their independence, and their sexuality.
The Ritual Sex Abuse Hoax | The National Center for Reason and Justice
0 notes