We're all stories in the end. Just make it a good one, eh? Because it was, you know. It was the best.
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Consigli di Lettura: summer edition #1
Consigli di Lettura: summer edition #1
Estate.
Questa parola racchiude diverse sfumature e per ognuno di noi ha un significato particolare. Per me, estate significa tante cose: ritornare nel posto in cui sono cresciuta, ingozzarsi di anguria, il mio compleanno, depilarsi (sigh) o ignorare il pensiero degli esami di settembre, ma significa soprattutto leggere. Leggere di più, leggere ad orari improponibili, sotto l’ombrellone,…
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"Vorrei scrivere di più, ma..."
“Vorrei scrivere di più, ma…”
Che voi scriviate perché vi diverte, perché potete o perché dovete l’importante è che voi lo facciate.
Tantissime sono le persone che si affidano alla scrittura per altrettanti innumerevoli motivi, ma quello che accomuna tutti i chi e tutti i perchéè che scrivere è un antidoto. Scrivendo ci sentiamo meglio, ci liberiamo delle nostre paure, delle nostre ansie, dei problemi che ci attanagliano…
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Mary Raccomanda: Serie Tv Netflix (o quasi) #2
Mary Raccomanda: Serie Tv Netflix (o quasi) #2
Forse qualcuno di voi ricorderà che, più o meno, due secoli fa ho dato vita a questa semplice ma utile rubrica in cui vi consiglio alcune serie tv che potete trovare su Netflix e su altre piattaforme di streaming (la serie televisiva che vedete al primo posto, infatti, l’ho scoperta su MySky). Ma, bando alle ciance, ecco le mie raccomandazioni per questo mese: 1.Big Little Lies Descrivere…
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Come sfuggire alle discussioni su Twitter: una breve guida pratica
Come sfuggire alle discussioni su Twitter: una breve guida pratica
Premessa: non è il genere d’articolo che caratterizza questo blog (o intende farlo) né il tono che preferisco usare. Questo articolo è nato da un semplice bisogno in quanto utente di Twitter stanca di avere a che fare con le suddette “discussioni”. Il mio è solo un modo, anzi un tentativo di voler aiutare anche gli altri utenti a sfuggire alle così chiamate “shitstorm” che caratterizzato Twitter…
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"Vorrei leggere di più, ma..."
“Vorrei leggere di più, ma…”
Probabilmente è la frase più diffusa dopo le classiche “lunedì inizio la dieta” e “non è colpa tua, sono io”. Io stessa la pronunciavo – e di tanto in tanto la pronuncio ancora – molto spesso. Abbiamo poco tempo e abbiamo troppi impegni, ma nonostante ciò trovare il tempo per leggere non è impossibile. Lo prometto. Prima di continuare, un breve elenco di istruzioni per l’uso: Quest’articolo è per…
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Mary Raccomanda: Serie Tv Netflix (o quasi)
Nuovo anno, nuova rubrica, nuove responsabilità da ignorare mentre si guarda Netflix. Gennaio è un mese tremendo, let’s face it. Se sei uno studente universitario, poi, c’è di peggio? Le vacanze son finite, abbiamo chili di troppo, i nervi a fior di pelle e mai abbastanza cioccolata per affrontare un nuovo capitolo. È quindi giusto, oserei dire doveroso, concedersi qualche momento per scappare…
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The End of The F***king World- SOUNDTRACK
S1-EP 1 (8 songs):
Graham Coxon- Walking All Day
Bernadette Carroll- Laughing on the Outside
The Monzas- Where is the Love
Larry Chance & The Earls- Never
The Vocaleers- Have You Ever Loved Someone
Wanda Jackson- Funnel of Love (ft. The Cramps)
Janis Ian- At Seventeen
TullyCraft- Superboy & Supergirl
S1-EP 2 (13 songs):
West One- Bring it on
KPM- Do You See It
West One- Bandstand Boogie
KPM- As Lovely As You
Hugenin Padovan Sanna- Betty’s Gone
West One- Shock Treatment
Vasco & Pat West- Celluloid Skies
Cavendish- Everybody’s Rockin
BMG- Black Cat
BMG- Laidback Gypsy Guitar
Cavendish- Once I had Dreams
Graham Coxon- Saturday Night
SOKO- We Might Be Dead Tomorrow
S1-EP 3 (6 songs):
Bernadette Carroll- Laughing on the Outside
BMG- Laidback Gypsy Guitar
Hank Williams- Settin’ the Woods On Fire
The Ovations- The Day We fell in Love
Mazzy Star- Five String Serenade
Brenda Lee- I’m Sorry
S1-EP 4 (6 songs):
Pascal Comelade & Les Limiñanas- T.B. JerK+++
The Bonnevilles- Zu Zu
Timi Yuro- Smile
Bernadette Carroll- Care A Little
Richard Myhill- You Must Be An Angel
Ricky Nelson- Lonesome Town
S1-EP 5 (3 songs):
Buzzcocks- Why Can’t I Touch It?
Francoise Hardy- Voilá
Timi Yuro- I Apologize
S1-EP 6 (3 songs):
The Spencer Davis Group- Keep On Running
Shuggie Otis- Sweet Thang
Hayes Carll- Kmag Yoyo
S1-EP 7 (7 songs):
Mahogany Rush- Satisfy Your Soul
XCD069- Groovy Guru
Fleetwood Mac- Oh Daddy
Carl Smith- A Way With Words
Tom T. Hall- That’s How I Got To Memphis
Alan Moorhouse- Hillbilly Child
Fern Jones- Strange Things Happen Every Day
S1-EP 8 (3 songs):
Jeff Russo & USC Drum Corps- Rye’s Theme
The Black Angels- Young Men Dead
Julie London- The End of the World
all creds to : tunefind
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Nuovo anno, nuovi inizi e nuovi propositi
Primo Gennaio. Ne abbiamo vissuti tanti, sappiamo come ci si sente: ci sentiamo ancora pieni e confusi dal cenone della sera precedente, arrivano gli auguri di parenti dimenticati e le nostre timeline di qual si voglia social sono stracolmi di frasi come “stesso anno stesso schifo”, “lo sapete che non cambia nulla”, “non mi lavo dall’anno scorso”, “time is more like a big ball of wibbly wobbly……
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La seconda stagione di The Crown sbarca su Netflix dopo un anno di intrepida attesa.
Fin dai primissimi minuti capiamo che è una stagione diversa dalla prima, dai temi più profondi e dai toni più cupi. Comprendiamo inoltre qual è il centro gravitazionale di tutta la stagione: il matrimonio, declinato in tutte le sue forme.
In primis, ovviamente, il matrimonio tra Philip (Matt Smith) ed Elizabeth (Clare Foy) . Un matrimonio che all’apparenza si presenta come il classico stereotipo di prigione dalle mura d’oro ma in realtà è molto di più. Abbiamo poi il matrimonio passionale e fuori dagli schemi, destinato a bruciarsi rapidamente, tra Margaret (Vanessa Kirby) e Tony (Matthew Goode) che si trova agli antipodi del primo. Ci sono poi tanti altri matrimoni, sempre tesi e complicati, come quello tra Michael Parker (migliore amico e segretario privato di Philip) e sua moglie. Questo matrimonio scoppia immediatamente causando un enorme scandalo. Ancora vi è poi il matrimonio tra il primo ministro Macmillan e sua moglie. Anche questi ultimi due sono agli opposti. Da un lato la signora Parker sceglie il rispetto per se stessa rifiutando di porre le istituzioni prima della sua persona, al contrario la signora Macmillan decide invece di sacrificarsi mantenendo una facciata molto fragile. C’è poi anche un breve parentesi dedicata ad un matrimonio oltreoceano: quello dei Kennedy.
Mi sembra quindi d’obbligo affrontare le dinamiche di coppia più importanti:
Philip ed Elizabeth
I know exactly what my. job is. Your father made it perfectly clear. You are my job. You are the essence of my duty. So here I am. Liegeman of life and limb. In, not out.
Ma quante volte abbiamo urlato contro lo schermo dinnanzi agli apparentemente inspiegabili comportamenti di Philip? Tante, anche se interpretato dall’affasciante Matt Smith non possiamo che provare –almeno una volta- un senso di antipatia nei confronti del personaggio. Come tutti gli altri protagonisti di The Crown, non è semplicemente bianco o nero, buono o cattivo. Non è solo un uomo che fa fatica a vivere all’ombra di un donna e non è solo un marito che fa fatica a dimostrare di amare la propria moglie. È entrambi. Questo conflitto interiore che vive lo vediamo esprimersi nelle sue azioni, talvolta spericolate e indecifrabili. È per davvero l’Uomo Misterioso. Non sappiamo cosa fa, non sappiamo cosa pensa o cosa prova. Lo vediamo spesso immobile a fissare Lilibeth andare via. In questo senso, lo vediamo spesso dal punto di vista di Elizabeth (è qualcuno che amiamo che vogliamo comprendere ma che allo stesso tempo non riusciamo a giustificare e spesso voltiamo la faccia). Ci sono però due puntate in particolari dedicate a lui – Lisbona e Pater Familias– in cui per la prima volta vediamo e sappiamo più di Philip rispetto ad Elizabeth. Veniamo a conoscenza del suo complesso e tragico passato, e ciò ci fa entrare maggiormente in empatia con il personaggio. Nell’ultima puntata arriviamo alla conclusione naturale della sua crescita in quanto personaggio con, a mio parere, una delle più belle dichiarazioni d’amore ad Elizabeth.
È il loro un matrimonio forgiato sia dal dovere sia dall’amore ed entrambi pesano in eguale maniera, ma probabilmente non sarebbe mai resistito senza il profondo amore che lega i due.
I Kennedy, che appaiono in uno dei migliori episodi della serie, rappresentano non solo la drammaticità di quella che è stata spesso dipinta nella cultura popolare come una favola moderna, ma soprattutto sono il limite: sono ciò che nel peggiore dei casi accadrebbe alla nostra royal couple. Un matrimonio fatto di inganni, ripicche, competitività e triste rassegnazione. La coppia americana appare migliore, più bella, più giovane di ciò che sono la regina e il suo consorte ma in realtà non lo sono. Il marcio c’è e viene mostrato (come accade ogni singola volta nello show che raramente cede alla possibilità di romanzare e romanticizzare un evento storico come accade ad esempio in Victoria). Anche in questo caso, però, vediamo che effettivamente Jackie adorava il suo John e lo scopriamo nel peggiore dei modi. Anche nel loro epilogo rappresentano la peggiore opzione possibile.
Margaret e Tony
I know who I am; a woman for the modern age. Free to live, to love, and free to break away.
Uno dei diamanti di questa stagione è proprio l’episodio Beryl, uno degli episodi costruiti con più attenzione. Dal punto di vista estetico è assolutamente perfetto. La fotografia, i dialoghi, il ritmo: tutto è in perfetta armonia. Un episodio perfetto soprattutto per gli amanti della vita bohemien. Il loro matrimonio è ciò che di più distante ci sia dal dovere e dalle apparenze (almeno inizialmente). Tra i due nasce un’intesa, una passione che guardando bene porta ad un matrimonio non tanto per un grande sentimento che lega i due ma entrambi sono spinti da altri impulsi: la paura di rimanere sola da parte di Margaret e la volontà di riscatto nei confronti di sua madre da parte di Tony. Devo ammetterlo, erano la mia coppia preferita fin quando non ho scoperto com’è andata a finire. Rimangono comunque una piacevole parentesi che ha dato un tocco in più a tutta la stagione. E Beryl sarà sicuramente uno degli episodi che guarderò più spesso.
Reputazione, scandali e comunicazione
Now, there’s been a lot of talk recently about how much the world has changed since the war and how much society in Britain has changed, or how much it jolly well ought to change.
Tony, inoltre, rappresenta il cambiamento –seppur portato alla sua esasperazione. Mi riferisco al cambiamento che stava affrontando non solo l’Inghilterra, ma tutto il mondo occidentale. Da questo punto di vista la scena in moto di Tony e Margaret mi è sembrata una citazione alla famosa scena del film Kisses del 1957 del regista giapponese Masumura. In entrambi i casi due amanti, sulla loro moto, tentano di sovvertire le regole di una società stagnante mediante la liberazione sessuale o semplicemente la libertà di amare.
La seconda stagione copre gli anni 1955-1963, ci stiamo avvicinando a ciò che poi esploderà con i movimenti del 68, e la società appare perfettamente divisa: gli anziani e i conservatori da un lato, i giovani desiderosi di cambiamento dal altra. Qual è la posizione della Corona? Ha un ruolo in questo nuovo mondo? Tra scandali, beffe e cambi di rotta è uno dei grandi interrogativi a cui prova a rispondere la seconda stagione di The Crown. Questa storyline rappresenta sicuramente una delle più interessanti della stagione, affrontando temi ancora molto moderni e vicini a noi: il nuovo ruolo della donna, la trasfigurazione di notizie, l’apparire che diventa più importante dell’essere, il dover essere presenti in questa società soprattutto attraverso i media che diventano sempre più invadenti nella vita della famiglia (dalla giornalista ficcanaso che registra l’intervista con Philip agli accecanti riflettori televisivi sotto i quali è costretta la regina).
Recitazione, montaggio, suono, veridicità storica
Questi quattro elementi sovrastanti sono, a mio parere, i punti di forza di tutta la serie. È impossibile non fermarsi ad ammirare Clare Foy ogni volta che appare sullo schermo e pensare “Mio Dio, quanto è brava”. Sarò breve e concisa: give her all the awards!
Il montaggio e il suono son assolutamente curati, hanno sempre un significato proprio e non sono mai una semplice amplificazione del significato delle immagini anzi spesso ci mostrano la falsità dell’immagine. È un aspetto che spesso viene sottovalutato, ma grazie ad esso invece la serie trasmesse molti più significati. La soundtrack poi è assolutamente magnifica ed emozionale, come del resto l’intera serie.
Infine, la veridicità storica che io trovo incredibilmente sorprendente. Denunciano, elogiano e mostrano fatti della storia molto spesso dimenticati che portano lo spettatore non solo a godersi di più la storia ma a riflettere su quello che è successo poco meno di un secolo fa.
Imperdibile, si riconferma uno dei migliori prodotti targati Netflix. Come si dice in questi casi? Long May She Reign.
Recensione: The Crown Stagione 2 La seconda stagione di The Crown sbarca su Netflix dopo un anno di intrepida attesa. Fin dai primissimi minuti capiamo che è una stagione diversa dalla prima, dai temi più profondi e dai toni più cupi.
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Non credo ci sia bisogno di questo articolo perché tutto ciò che c’è da dire sull’argomento è espresso meravigliosamente già nel video “Look What You Made Me Do”, purtroppo però la gente è scema. Sì, esatto proprio s-c-e-m-a. Quindi tenterò di spiegare al meglio perché dovrebbero un po’ tutti smetterla con questo odio totalmente ingiustificato.
That’s a human person. E’ probabilmente la ragione più evidente e banale, ma anche quella che tutti tendono di più a sottovalutare. Taylor Swift è una persona. Shocking. Ha un cuore, una testa, dei sentimenti…proprio come tutti noi. Non possiamo dire la nostra (quando dire la nostra = insulto e minacce di morte) solo perché è un personaggio pubblico.
Ecco quindi una Breve Guida sul come Esprimere la propria opinione su X Personaggio Pubblico: a. La tua “opinione” contiene aggettivi poco carini sulla sua persona, sul modo in cui si veste, sulle persone con cui ha rapporti? Allora stai sicuro che è soltanto una carognata. Non conosciamo personalmente le star. So shut up. b. La tua opinione si focalizza soltanto sul lavoro artistico di suddetta persona? Esprimi il tuo gusto su, ad esempio, una canzone? Senza usare epiteti del tipo “p*ttana”? Hai tutto il diritto di esprimere la tua opinione e sostenerla. c. Se un personaggio famoso proprio non vi piace: IGNORATELO, anche i commenti d’odio servono a rendere una persona famosa. d. Informatevi prima di parlare. Sempre. Ascoltate le due campane e non vi fermate al primo tweet che vi appare in TL. Farete meno la figura degli idioti. Se non vi va di informarvi, state zitti.
“Ma tutte le star ricevono insulti…” La prima risposta a questa critica che mi viene in mente è “e quindi?”. Non la capisco nemmeno. Taylor Swift è una cantautrice*= canta e scrive di ciò che le accade. Se tutti i media si rivoltano contro di lei, di cosa dovrebbe cantare? Della pappa con il pomodoro? E poi, non tutte le star sono uguali tra loro e scrivono delle stesse cose. Quindi, ripeto, questa non ha proprio senso.
“Scrive solo di amore :((((((“ Ripeto: Taylor Swift è una cantautrice*. Voglio poi aggiungere questo: criticarlo su questo è sessista? Mhh, sì. Ed Sheeran scrive esattamente sulle stesse cose di Taylor. Ma proprio nello stesso modo. MA Ed è un povero cucciolo dolce e sensibile, Taylor è una tr*ia. ‘K.
Fa la vittimaaaa Per dire questa cosa dovete essere proprio stupidi, ma davvero. Look What You Made Me Do vi sembra una canzone di chi vuole fare la vittima? Questa canzone urla da tutti i pori “M’AVETE SFRACASSATO TRE QUARTI DI COGLIONI ORA VI FACCIO VEDERE IO CHI SONO”. Non mi sembra l’atteggiamento di una vittima. Nel caso non ne fosse a conoscenza questa è la definizione:
vittimismo
vit·ti·mì·ṣmo/
sostantivo maschile
Inclinazione blanda o accentuata (fino a sconfinare in un atteggiamento nevrotico) a considerarsi osteggiato e danneggiato o perseguitato dalla sfortuna e, di conseguenza, all’autocommiserazione e alla ricerca di simpatia.
E questo è invece quello che sostiene Taylor nella canzone: “But I got smarter, I got harder in the nick of time Honey, I rose up from the dead, I do it all the time I’ve got a list of names and yours is in red, underlined”
Si sta proprio autocommiserando, vè?
La sua carriera è costruita solo su questo !1! Non ha talento in realtàà!! Il problema di questo insulto è che manca di logica: se Taylor non avesse avuto una carriera, come avreste fatto a conoscerla e ad insultarla? Così dal nulla? Una ragazzina X di Nashville viene insultata senza una ragione. Non ha molto senso. a.Vi ricordo che la questione con K.W. è iniziata proprio nel momento in cui le stava ritirando un VMA (unica cantante country nella storia della musica, y’all) per un album che poi ha vinto Album Of The Year ai Grammy Awards. Quindi mi sa che una carriera la teneva già. b. La questione Katy Perry/Harry Stiles/Slut-Shaming è iniziata quando RED aveva già venduto 1 milione+ di copie nella prima settimana (non succedeva dal 2002). Quindi, di nuovo, Taylor aveva già una splendida carriera.
LA SQUAD Questo è invece l’insulto più stupido. Anche le mie amiche sono belle, bianche e nessuna di loro è una vagabonda. Questo, secondo la logica che seguono gli haters di Taylor Swift, mi rende una ragazza razzista e crudele. La percepite anche voi l’enormità di questa stupidaggine?
I ‘<3’ TS Vorrei tranquillizzare le fan di Tom Hiddleston la cui lettura giornaliera dell’Amleto è stata interrotta dalla bassezza di Taylor Swift che il riferimento alla maglia non era una frecciatina al signor Hiddleston, ma a tutti coloro che li hanno presi in giro per quella maglia. Ripete con me: “TAYLOR NON PRENDEVA IN GIRO TOM, MA NOI PERCHE’ ABBIAMO SCATENATO UNA BUFERA PER UNA MAGLIETTA INSULSA”
“Ha copiato Beyoncèèèèèè” Taylor è al centro e dietro ci sono dei ballerini = Beyoncé. Explain This:
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Non è Beyoncé. Sono tutte le cantanti pop e Taylor è una cantante pop.
Le importa solo dei soldi 😦 Ve lo spiego velocemente: spotify/apple music non pagano gli artisti minori. Taylor Swift scrive una lettera spiegando perché sia sbagliato non pagare un artista per il proprio lavoro. Per protestare, inoltre, cancella le sue canzoni dai servizi streaming. I suddetti servizi streaming cambiano il contratto e pagano tutti gli artisti. Taylor torna. Fine. Cosa c’è di male? P.s. Taylor è stata nominata per 4 anni di fila la celebrità che ha donato più soldi in beneficenza. Fra tutti. Sono i dati a parlare (again: informatevi).
Infine, aggiungerei alla mia Breve Guida, un consiglio: you can’t deny the genius. Che sia Taylor, il suo team di marketing o la sua casa discografica: dietro c’è del genio. Sono dieci anni che domina le classifiche. La genialità va sempre riconosciuta e premiata.
Sul perché criticare Taylor Swift è inutile. E francamente anche un po’ seccante. Non credo ci sia bisogno di questo articolo perché tutto ciò che c'è da dire sull'argomento è espresso meravigliosamente già nel video "Look What You Made Me Do", purtroppo però la gente è scema.
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Scoprire l'universo di J.K. Rowling per la prima volta. A venti anni.
Scoprire l’universo di J.K. Rowling per la prima volta. A venti anni.
“Avrei voluto scoprirlo prima!” È questa la frase che molto spesso si esclama quando ci approcciamo per la prima volta ad una opera relativamente datata. Per me, però, non è stato così perché avevo bisogno di entrare in questo meraviglioso universo proprio ora. Sì, a venti anni. Mi sarebbe piaciuto crescere con Harry Potter? Decisamente sì, ma probabilmente non avrebbe avuto lo stesso effetto…
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An Enchanting New Season is about to unfold.
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