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greentilt-blog · 12 years ago
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Greenpeace difende le proprie risorse
Fonte: ANSA.it
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greentilt-blog · 12 years ago
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Bicicletta 3.0
Diciamocelo: andare in bici è sempre bello. Ed è inutile fare distinguo ripensando a quella volta in buona compagnia, a quel film in cui i protagonisti se la spassano lui a pedalare e lei in canna, o a quel giorno in cui -al contrario- vi siete presi tanta di quella pioggia da esservi meritato il patentino da sub honoris causa... insomma di esempi di esperienze buone e meno buone ne possiamo tirare fuori fino a che ci cala la palpebra, ma se mettiamo caso che in quel giorno voi aveste optato per i mezzi pubblici o (guai a voi) per la macchina avreste preso un paio di gocce non vi sareste goduti la bella doccia calda che al rientro a casa sicuramente vi avrà sollazzato. Sì ok vi siete presi l'influenza quella volta, l'ho capito, ma come siete prosastici!
Ammettiamo che io abbia ragione, e cioè che pedalare sia bello, dovremo anche ammettere per onestà intellettuale che per quanti lati positivi gli si possa voler riconoscere, pedalare ha anche i suoi risvolti negativi. Ad esempio la costante ansia che i frequenti furti fanno insorgere in ogni ciclista, i rischi cui ci si espone affrontando il traffico, e tra i tanti mi sento anche di aggiungere: rotture di palle con la catena.
Già perché quella zozzona si sfila, si incastra, arrugginisce e vuole essere oliata o ingrassata e quando le gira male ci smerda i pantaloni, motivo per cui sempre più persone che animate di grande coraggio hanno scelto la bici come mezzo principale (se non esclusivo) girano con i pantaloni legati o tirati su in modo tale da evitare il contatto schifodellacatena-pantalone.
E quindi sta novità? Catena che non sporca? Che non si rompe? Che fa la brava sempre e comunque? No. ADDIO CATENA, proprio. Cioè, mica si frigge con l'acqua! Sembra strano, da quando è stata inventata la bici, che resta comunque un'invenzione relativamente giovane, ha conosciuto poche svolte degne di nota; magari torna alla mente di tutti quando l'antenata della bici aveva le ruote di dimensioni significativamente diverse, l'anteriore era assai grande e sul perno ospitava anche il pedale mentre quella posteriore era più piccola. Oggi sembra però che il grande cambiamento sia arrivato, dal momento che la StringBike mette da parte la catena e la sostituisce con cavi flessibili e altamente resistenti, proprio come quelli che troviamo nei macchinari delle palestre. Quindi non dobbiamo preoccuparci della possibilità che si rompa qualcosa, a meno che voi non vogliate percorrere ben oltre 10.000 km, che rappresentano la soglia oltre la quale i cavi non sono garantiti. Ovviamente se cambia cioè che veicola la spinta data dalla pedalata alla ruota si rende necessario cambiare anche tutto l'apparato non solo del pedale ma anche del cambio che è ovviamente aggiustato di conseguenza. Il meccanismo di funzionamento non è semplicissimo e non provo nemmeno a spiegarvelo perché finirei per dire infinite castronerie, vi rimando quindi al sito internet del produttore e a questo video che spiega perfettamente la dinamica della pedalata. Un effetto curioso di questo nuovo meccanismo è rappresentato dal fatto che non importa in che direzione pedalate, la bici si muoverà sempre in avanti. Basta pedalate a vuoto, tutta la forza applicata sul pedale è convertita in spinta! 
A leggere le descrizioni entusiastiche del produttore questo nuovo concetto di bicicletta sembra immune da vizi e se anche così fosse (ma su questo si pronuncerà il tempo, galantuomo) di sicuro rappresentando una sensibile innovazione nell'universo delle biciclette, il prezzo di uno di questi gingilli farà svenire i vostri portafogli quindi iniziate a risparmiare se volete comprarvene una! Quanto ai modelli ce n'è veramente per tutti i gusti, ma non necessariamente per tutte le tasche.
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greentilt-blog · 12 years ago
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E se le persone...
...iniziassero ad attraversare la strada come lo fanno gli animali? Ecco cosa accadrebbe. 
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greentilt-blog · 12 years ago
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La sfida dei rivestimenti smoggofagi
Ad ogni modo la fantastica storia dei rivestimenti capaci di abbattere l'inquinamento non finisce qui perché nel tempo la competizione ha fatto sì che altri operatori del mercato si interessassero alla cosa e così a partire da una riflessione abbastanza barbina si è arrivati ad una seconda possibile applicazione del concetto di copertura-mangia-smog: cos'è quella cosa che ti porta ovunque senza spostarsi mai? Qual'è quella cosa che quando piove si copre di macchie di tutti i colori che ricordano vagamente l'arcobaleno? Va be' dai tagliamo corto: è la strada. Migliaia di mezzi vi transitano e ad eccezione di quelli di grosse di dimensioni ognuno ha lo scarico orientato a terra così che i fumi non vengano espulsi ad altezza d'uomo. Risultato: il manto stradale è costantemente ricoperto di schifezze che la pioggia, quando cade, lava via, convogliandole nei nostri sistemi fognari o facendole infiltrare nel terreno. Niente di cui essere veramente felici, direi. Ecco l'applicazione dei rivestimenti qui considerati, tutti a base di biossido di titanio, arriva ad interessare proprio la strada. Il materiale in discorso non sembra essere tossico tanto che sono in fase di sperimentazione fibre autopulenti rivestite di biossido di titanio e viene normalmente impiegato come colorante alimentare (il suo alto indice di rifrazione gli vale un impiego anche nella realizzazione di vernici) ma c'è anche da dire che qualcuno ha messo in dubbio il fatto che sia totalmente innocuo.
In attesa che il buon Gesù, in occasione della seconda venuta, ci metta il cuore in pace dicendoci quale sia la veraverità guardiamo ai fatti: ad Eindhoven hanno ricoperto il manto stradale di una zona della città con detta anidride titanica (che è lo stesso biossido di titanio ma con un nome più figo) e a seguito dei più tradizionali monitoraggi hanno rilevato che nelle miglior condizioni meteorologiche auspicabili (il processo di fotocatalisi è più efficiente in condizione di irraggiamento elevato e bassa umidità) l'efficienza del rivestimento raggiunge il 45% di abbattimento degli inquinanti presi in considerazione, attestandosi su valore medio del 19%, questi i dati pubblicati sul Journal of Hazardous Materials. L'altra faccia della medaglia presenta però inconvenienti a cui siamo abituati: è una novità e quindi è un sistema costoso. Il che è un deterrente incredibilmente efficacie specie per i nostri amministratori.
Restano comunque risorse preziose che con i dovuti investimenti potranno offrire un contributo importante nella gestione del problema inquinamento, tuttavia c'è da tenere bene a mente che nel diritto dell'ambiente è universalmente accolto il principio di risoluzione del problema alla fonte; ciò implica che dovremmo prevenire l'immissione in ambiente di agenti inquinanti piuttosto che guardare ESCLUSIVAMENTE a come eliminarli (meno trasporto privato e più trasporto pubblico ad esempio) altrimenti a fronte di un efficacie sistema di contenimento delle emissioni ci sarà sempre qualcuno che penserà "io la macchina la posso usare, tanto lo smog se lo mangia la vernice".
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greentilt-blog · 12 years ago
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Dagli all'attivista!
Fortunatamente c'è anche chi non si fa intimidire da queste gang di delinquenti e facendo appello al proprio coraggio si erge a difesa della libera iniziativa economica dei privati, e del diritto delle donne (e dei papponi) di indossare animali morti. Siamo infatti abbastanza fortunati da avere tra di noi anche persone di buon senso che riescono a resistere ai continui attacchi di questi manigoldi, conducendo una lotta non violenta ispirata a grandi del passato come Gandhi o il generale George Gordon.
Ed è proprio nella convinzione di difendere certi ideali di libertà che un allevatore del cremonese, stanco delle barbare incursioni deegli attivisti di NemesiAnimale ed EssereAnimali, ha deciso di ribellarsi mettendo in fuga gli invasori. Dopo aver inutilmente cercato di convincerli ad allontanarsi in modo del tutto amichevole, di fronte all'inciviltà di questi individui, l'allevatore si è visto costretto a tutelare la propria incolumità e quella degli animali allevati, mettendo in rotta gli animalisti con un approccio meno verbale e più fisico. La cosa a quel punto è degenerata, perchè mentre l'allevatore si allontanata per conto proprio gli attivisti hanno iniziato a tenere una condotta alla guida prossima alla delinquenza, tamponandosi con la macchina del povero allevatore, costringendosi a manovre pericolose e arrivando anche a causarsi uno spostamento delle vertebre del collo! Ah, a cosa non arriva questa gente! Pensate che ad un certo punto, come potrete osservare nel video, quando l'allevatore è sceso dalla propria automobile per dire a modo suo "no alla violenza" gli animalisti hanno reagito in modo spropositato; non è ancora chiaro se abbiano invocato Pazuzu, che impossessandosi del corpo dell'allevatore lo avrebbe costretto a prendere a calci l'auto degli stessi attivisti, o se abbiano addirittura colpito i piedi e le mani dell'allevatore usando la propria macchina come arma contundente. Allevatore che tra l'altro a giudicare dal video ha anche dei gran bei baffi, e si sa, chi ha bei baffi è uno a posto.
Ovviamente la cosa è al vaglio degli inquirenti vaticani, era tanto che Pazuzu non interviene nelle dispute dei mortali, si pensava fosse debellato, come il vaiolo. Quindi insomma c'è da vedere...
Gli attivisti presi dalla frenesia, hanno messo a rischio la propria incolumità viaggiando a velocità sostenuta in una strada poco adatta a ripetere le manovre di Fast&Furious, costeggiata da fossati e percorsa da altre vetture, ma niente riesce a trattenerli, solo l'ingresso nel territorio del comune di Lodi riesce a separare l'allevatore e gli attivisti.
A questo punto possiamo mettere da parte il sarcasmo e rinviare all'articolo di Repubblica dove troverete una versione più giornalisticamente corretta e tutti riferimenti utili a capire meglio come sembra si siano svolte le cose. Prima di chiudere però è quasi d'obbligo un suggerimento per l'autore dell'inseguimento: se vuoi farla sporca e giocare alla corsa delle bighe con la tua automobile sei un criminale e già lo sai, ma se pensi di essere furbo devo darti una brutta notizia, hai tolto la targa anteriore e non anche quella posteriore. Il che va bene se dopo non tagli la strada a chi ti precede esponendo la targa rimasta alla telecamera.
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greentilt-blog · 12 years ago
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Perchè anche se sei un animale a sangue freddo puoi essere carino e coccoloso, ci vuole solo il giusto cappello!
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greentilt-blog · 12 years ago
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Di Miley Cyrus so quasi nulla, della svolta che voluto dare alla sua carriera so anche meno ma questa è probabilmente la parodia più bella nella storia della discografia.
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greentilt-blog · 12 years ago
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Per i non anglofoni "qui è sepolto un elefante che in difesa del suo branco caricò e fece deragliare un treno nel diciassettesimo giorno del settembre 1894" Gli eroi se ne vanno così, caricando treni!
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greentilt-blog · 12 years ago
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Lo spreco alimentare si combatte al ristorante
Produrre cibo che poi va sprecato costa, secondo le stime riportate in un documento della FAO pubblicato all'inizio del mese, ben 565 miliardi di euro a livello mondiale, un terzo del pil del nostro paese; questo se si considera che lo spreco coinvolge ogni passaggio della filiera alimentare, dal momento del disboscamento, dritto fino a noi che gettiamo gli avanzi nell'immondizia, passando per agricoltura intensiva, esternalità negative quali l'inquinamento atmosferico e quello idrico.
Se vi piace giocare a SimCity attivate la funzione ottimizzazione di produzione&consumi e avrete risolto il problema, altrimenti potete solo fare la vostra parte per cambiare quelle piccole brutte abitudini che danno il loro contributo a questo meccanismo perverso e sostituitele con del sano virtuoso quotidiano: mettete da parte gli avanzi, cucinate meno di quello che pensate di mangiare perchè vi scoprerete sazi prima di arrivare a vedere il fondo della pentola, non fate la spesa quando avete fame ed altre mille piccole cose che faranno felici voi e il vostro portafogli, oltre che il sistema pianeta (felicità impercettibile al contrario di quella che investe il vostro salvadanaio).
Se poi proprio non riuscite a starvene buoni potete sempre fare come hanno fatto nella vicina Danimarca Sophie Sales e i suoi compari, tutti membri di un'associazione attiva sul territorio che si chiama RETRO, che hanno deciso di aprire -pensate un po'- un ristorante che cucina esclusivamente cibo 'recuperato'. Non facciamo confusione: sta dilagando una nuova mania tra gli integralisti del consumo critico, e cioè quella di andare a pescare gli ingredienti per la cucina casalinga direttamente nei bidoni della spazzatura, genialata che è valsa a questi signori l'appellativo di freegans; ma non è di questo he vi parlo.
Il ristorante in discorso, il 'Rub og Stub', si approvvigiona presso fornitori tra i quali non rientra la municipalizzata incaricata della gestione dei rifiuti solidi urbani, sono piuttosto negozi rionali, supermercati, grossisti, e produttori diretti che non vedendo un immediato e concreto interesse economico a trattare del cibo che è prossimo alla scadenza e che di conseguenza lo mettono a disposizione del Rub og Stub che così facendo sistema nelle proprie dispense carne d'agnello, petto d'anatra, prodotti caseari, frutta e verdura a volontà. Questo assicura da un lato che quei generi alimentari non andranno sprecati, e dall'altro che il menù del punto di ristoro sia sempre diverso! 
Superato lo scetticismo iniziale di fornitori(donatori) e clienti il ristorante ha cominciato ad ingranare e se il contributo dato alla nobile causa del consumo consapevole non fosse sufficiente tenete ben a mente che i profitti dell'esercizio economico sono interamente destinati a finanziare progetti umanitari attivi in Sierra Leone.
A questo punto non ci resta che arrotolare le maniche e iniziare a mangiare. Consapevolmente. 
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greentilt-blog · 12 years ago
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Già vedere un cane e un gatto che giocano insieme è cosa rara e che in qualche modo ancora lascia perplessi, ma vedere animali di ben altra estrazione andare d'accordo con più minuti quattrozampe è certamente di maggior impatto....oltre che un'implicita conferma del fatto che i cani sono moooooolto meglio dei gatti, and that's a fact!
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greentilt-blog · 12 years ago
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Calendari venatori come quelli dell'avvento...
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greentilt-blog · 12 years ago
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Quante le volte che vi siete soffermati a guardare i begl'occhi dei vostri amanti, quante le volte che vi ci siete persi e quante le volte che svenevolmente ci siete scivolati dentro... MA VOLETE METTERE CON GLI OCCHI DI UN LAMA O DI UNA MUCCA che mentre li fissate vi leccano la faccia con la loro lingua ruvida e molliccia?!?!?!?!
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greentilt-blog · 12 years ago
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L'estate sta finendo...
MA, congedato il sarcasmo, come anticipato le notizie non sono confortanti: i dati raccolti dall’Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente evidenziano infatti un sensibile aumento nelle segnalazioni di cani abbandonati (randagi inclusi), passando da 1148 dell’anno scorso a quasi duemila di quest’anno segnando un aumento del 40%. Prima che i più sensibili al problema 'abbandono' si strappino le vesti di dosso e si immolino in piazza per protesta c’è da fare qualche considerazione. Anche se il dato in sé per sé non è affatto positivo dobbiamo innanzitutto ricordare cosa diceva il mio professore di criminologia e cioè che se ogni anno vengono denunciati 100 episodi di micro-criminalità è praticamente certo che se ne siano verificati almeno 1000, perché rivolgersi alle forze dell’ordine per questo tipo di eventi non sortisce effetto quindi molti non si disturbano affatto. Allo stesso modo d'altro canto è possibile che si siano verificati meno abbandoni quest’anno e per l’aumento della sensibilità delle persone ne siano stati segnalati di piú. Non deve quindi scoraggiare il fatto che quasi duemila cani siano stati segnalati, soprattutto se -come spero- alla segnalazione segue il recupero e col tempo l’adozione (sono e rimarrò sempre un sognatore!).
Certo sarebbe bello se ogni segnalazione si concludesse davvero con un’adozione, con una famiglia più grande e più felice ma spesso non è così, anzi di recente la stampa ha segnalato un episodio davvero poco edificante che ha avuto luogo nelle strade della capitale dove tra un ristoratore e due romeni scoppia un litigio che si conclude con una vetrina infranta; il proprietario del locale si rivolge alle forze dell’ordine che una volta giunte sul posto si trovano per le mani una situazione incandescente, i proprietari del cane aizzano l’animale contro gli agenti ottenendo un risultato ben diverso da quello sperato: una passante viene azzannata e finisce in ospedale. I due romeni vengono arrestati e il molosso legato ad una recinzione in attesa dell’accalappia-cani che dovendo giungere da Ostia impiega ben 2 ore, quando questo finalmente arriva trova il cane morto soffocato. Una vicenda che ha diversi profili infelici primo tra tutti la morte di un cane la cui unica colpa era quella di essere stato forse allevato dalle persone sbagliate cane che è stato poi l’unico a rimetterci davvero; immediata la reazione della società civile che non si è potuta esimere dal condannare l’episodio, parte la raccolta firme per avere la testa dei responsabili, petizione che in breve arriva a più di sedicimila sottoscrizioni. Nel giro di qualche giorno parte anche la denuncia per gli agenti ritenuti responsabili per la morte dell’animale, stando infatti alle dichiarazioni di persone presenti al momento del fatto questo avrebbero categoricamente negato la possibilità di alleviare le sofferenze dell’animale allungando la corda che da un lato gli impediva di nuocere ad altri ma che dall’altro era così corta da impedirgli di sedersi, sdraiarsi o respirare bene il che sembrerebbe essere la causa del decesso. Una vicenda per molti tratti oscura e che speriamo trovi nelle opportune sedi i chiarimenti che sembrano opportuni per individuare un centro di responsabilità contro cui puntare il dito.
Ma fortunatamente il sole dell’estate ha illuminato le menti di alcuni amministratori pubblici (mirabile dictu) che hanno fatto scelte innovative e coraggiose: è recente la decisione del comune di Solarino, nel siracusano, di sollevare gli abitanti dall’obbligo di pagare la fetta di TARES di spettanza comunale se decideranno di adottare un cane ospitato nel canile locale. Ovviamente sono stati posti dei limiti a questo beneficio per evitare che persone con immobili importanti abusassero del meccanismo svuotandolo del suo significato. Il sindaco ha fatto un paio di conti e mettendo a confronto il costo di ogni singolo animale ospitato dalle strutture comunali con quello cui il comune avrebbe rinunciato con questo stratagemma ha deciso di unire l’utile al meritevole. Certo c’è la preoccupazione che qualcuno approfitti comunque di questa trovata liberandosi del cane a beneficio ottenuto ma le adozioni oggi sono precedute da rigorosi controlli, eseguiti dalle associazioni di settore che operando al riparo da interessi economici sono animate da genuino interesse per il mondo degli animali. Così si aiutano le famiglie, si aiutano gli animali, e l’ente ottiene un risparmio, questo in poche parole il commento del sindaco che è molto orgoglioso -e a ben vedere- dell’iniziativa da lui siglata.
L’idea è piaciuta tanto che anche il comune di Pachino ha deciso di seguire l’esempio virtuoso del vicino, adottando lo stesso sistema. A questo punto dobbiamo solo aspettare che altri comuni, magari più grandi e maggiormente interessati dal fenomeno del randagismo (o comunque dei cani orfanelli) si uniscano al gruppo, dando il buon esempio per chi invece è un po’ duro d’orecchi.
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greentilt-blog · 12 years ago
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Dopo gli pneumatici all'arancia, le aiuole agli pneumatici.
Ogni anno le tonnellate di copertoni che salutano la curva (in tutti i sensi)  sono oltre 350.000 ma solo 240.000 sono recuperate a seguito di un corretto conferimento. Tutti quelli non conferiti alle discariche sono abbandonati, rappresentando un ovvio pericolo per l'ambiente.
Oltre agli pneumatici recuperati dagli esercenti che fanno sostituzione, vengono recuperate dai consorzi anche 14.000 tonnellate circa dagli stock storici, come la discarica perennemente in fiamme della cittadina d springfield.
Ora però il vasetto della marmellata è stato aperto e a volerci infilare le mani sono in tanti: il corretto recupero dei copertoni è la primissima fase per ottenere una preziosa materia prima-seconda, cioè una materia prima ottenuta da uno scarto di lavorazione o da un prodotto giunto a fine-vita. I copertoni vengono poi sbriciolati fino ad ottenere un granulato con dimensioni inferiori al millimetro che viene aggiunto ad altri composti.
A titolo di esempio possiamo citare la provincia di Bolzano dove il granulato è aggiunto al conglomerato bituminoso utilizzato normalmente per la pavimentazione delle strade, tuttavia l'amalgama così ottenuta presenta una maggiore elasticità, una maggior resistenza agli agenti atmosferici e riduce il margine di rumore prodotto dal transito dei veicoli. A parole sembra una bella vittoria, soprattutto perché Recuperare è una delle 4 virtù della ZeroWaste Strategy, c'è da vedere però come reagisce l'ambiente alla posa di simili misture. Certo l'utilizzo di solo catrame. solo cemento, o altri composti, non mette certo l'ambiente al riparo da contaminazioni, ma se ammettiamo di non voler fare a meno di certe 'conquiste' allora si dovrà analizzare meglio vantaggi e svantaggi di ogni possibile soluzione e scegliere di conseguenza.
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greentilt-blog · 12 years ago
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Pensavo che l'interpol fosse un mito del cinema....
Però quest'anno è stata vinta una piccola battaglia, una piccola ma grande battaglia: 200 persone in manette, 50mila i metri cubi di legname sequestrato, l'equivalente di 2000 camion a pieno carico, valore stimato della preziosa materia prima: 8 milioni di dollari. Il tutto grazie alle attività di controllo e coordinamento svolto da parte delle forze dell'Interpol in larga parte dell'America latina.
Poca cosa rispetto alle stime relative al 'fatturato' complessivo del commercio illegale di legname che a livello globale si colloca tra i 30 e i 100 miliardi di dollari. Una forbice molto ampia che è condizionata dall'impegno delle autorità interessate dal problema e dalla fortuna dei contrabbandieri.
Sfortunatamente, il volume del legname contrabbandato è in costante aumento.
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greentilt-blog · 12 years ago
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greentilt-blog · 12 years ago
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Fushima: il post-disastro tra notizie buone e poco buone.
Se dico Fukushima a cosa pensate? Ovviamente: terremoto, tsunami, incidente nucleare; va detto: ai giapponesi è toccato un bel tris. Ma sicuramente ricorderete anche le immagini dei giorni che hanno seguito immediatamente il disastro, strade liberate da macerie e relitti, completamente ricostruite quando necessario. Insomma, come pochi si sono rimboccati le maniche e hanno riparato -dove possibile- il danno causato.
Come di consueto il prezzo più alto lo pagano i giovani, +4% sul rischio di contrarre tumori solidi per le fanciulle, +6% quando si restringe il campo al tumore al seno; +7% invece è il rischio che corrono i maschietti di contrarre leucemie.
Il trend dell'incidenza delle neoplasie segue un andamento ascendente in tutto il mondo anche senza il bisogno di far saltare il tappo ad una centrale nucleare, e le conseguenze di simili disastri sono quelle descritte sopra (grazie anche agli interventi di contenimento) ma la tragedia non finisce lì: è stato registrato che il rischio di contrarre tumori alla tiroide è aumentato del 70% (settanta, ve lo scrivo in lettere come quando riempiamo un bollettino postale o un assegno) tutto a danno delle femminucce nate a cavallo dell'incidente.
A fornire questi dati è nientemeno che l'OMS, ma come nelle manifestazioni c'è disaccordo tra i numeri degli organizzatori e della questura, così succede in relazione al rapporto ufficiale verso il quale GrrenPeace ha lanciato pesanti critiche: minimizza le conseguenze dell'incidente con l'intento di non arrecare danno all'industria dell'atomo. A tale riguardo va sottolineato che l'OMS non può rilasciare dati ufficiali sull'impatto delle radiazioni sulla popolazione se non dietro l'approvazione dell'AIEA.
Dall'altro lato i giapponesi non hanno voluto limitarsi a mettere una toppa sullo strappo e si sono adoperati per sostituire i reattori danneggiati; si sa che dopo che c'è scappato il morto sono tutti più sensibili ad un dato problema quindi anche da quelle parti hanno messo in discussione la fede ciecamente riposta nel nucleare, risultato? Entro il 2020 nella zona colpita diverrà operativa la più grande windfarm del mondo, 143 turbine che a a regime produrranno (potenzialmente) 1gW di energia elettrica pulita e senza il rischio di disastri su scala planetaria; il primato appartiene ad oggi al Regno Unito dove la windfarm più grande attualmente conta 140 turbine soltanto (poracci eh?!). Ovvio che da qui al 2020 verranno avviati i lavori per altre centrali ma in questo caso la competizione fa bene a tutti!
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