halfbrokensmile
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evanesce
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shin haneul solamh; sixteen; ravenclaw; pureblood; i have this s t r a n g e feeling that i'm not myself anymore. it's hard to put into words, but i guess it's like i was fast asleep, and someone came, disassembled me, and hurriedly put me back together
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halfbrokensmile · 9 years ago
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rimettere piede in quella casa era un po' come avventurarsi nel labirinto del Minotauro, ogni cosa perdeva il suo spessore, la sua importanza, dissolvendosi in una coltre di ricordi e rimpianti. ho approfittato del termine delle vacanze invernali per recuperare le mie ultime cose: foto lasciate sulla scrivania, le mie coperte preferite. Percorro con le dita gli scaffali ricolmi di vecchi libri e quella collezione di robot che da piccolo trattavo come fossero oro. Mi lascio andare ad un lieve sospiro prima di chiudere definitivamente la porta in legno della mia stanza e dirigermi verso il piano di sotto sebbene i movimenti siano bruscamente interrotti da un suono così familiare da farmi fremere tutta la spina dorsale in un brivido che mi raffredda persino il cuore. Con una certa esitazione scendo gli ultimi gradini fino a raggiungere il soggiorno dove, vicino al camino, riposa il mio pianoforte bianco, rimasto intoccato fino ad ora. Gli occhi, spontaneamente, si strabuzzano nel vedere la figura di mio padre seduto su quel pianoforte intento a suonare quella ninna nanna che mia madre mi cantava sempre da piccolo. E' un suono dolce, delicato ed incredibilmente lento. Nonostante quell'incredibile dolcezza, sotto quelle note, riesco a percepire un velo di m a l i n c o n i a che mi blocca il respiro insieme alle parole che rimangono incastrate in gola. Lui non mi guarda, non si è accorto della mia presenza. Lo sguardo nero, che è il mio sguardo, è inchiodato sulla tastiera. Nessun sentimento traspare da quegli abissi, nessun senso di sconforto, rabbia o tristezza. L'unico segno di vita è visibile solo nelle labbra sottili curvate verso il basso in quella smorfia di disapprovazione che ormai ho imparato a considerare una costante in quel viso invecchiato ed indurito dal tempo e dalla vita. Mi ritrovo completamente assorto da quella melodia, probabilmente è per questo che non mi accorgo delle mani di mia madre toccarmi con delicatezza il braccio. Punto lo sguardo spaesato verso di lei non potendo fare a meno di riporre tutte le domande che non riesco a dire in quello sguardo. Lei sembra capire perché annuisce prima di trascinarmi verso la cucina nel più silenzioso dei movimenti. «come mai così sorpreso? non penserai certo che tutto il talento tuo e di tuo fratello venga da me» dice quelle parole con una tale leggerezza da costringermi ad alzare lo sguardo su di lei. non so quando sia successo esattamente ma mi ritrovo seduto al tavolo della cucina, in sottofondo la ninna nanna ed il rumore di mia madre che inizia a preparare il the. Non rispondo, continuo a guardarla con quello sguardo interrogativo aspettandomi una di quelle mille storie che da bambino mi raccontava sempre. «Ti ricordi quel cassetto? Quello con il doppio fondo nella nostra stanza. Non scherzavo quando ti dicevo che li dentro c'erano i sogni di tuo padre» la sento ridacchiare mentre con quei suoi movimenti evanescenti si siede di fronte a me. I gomiti poggiati sul tavolo ed il mento fra le mani. Il viso dolce e gentile dritto di fronte a me, quasi volesse tranquillizzarmi con quello sguardo. «Quando rimasi incinta di tuo fratello io e tuo padre eravamo troppo giovani, troppo ingenui per curarci di una nuova vita. Volevamo essere musicisti, girare il mondo e vedere ogni cosa. Il sogno di tuo padre era quello di diventare un grande compositore conosciuto sia nel mondo babbano che magico. Ma fummo incoscienti e quel sogno ci sfuggì dalle mani prima che potessimo rendercene conto» la sento sospirare con nostalgia mentre un piccolo sorriso le tinge le labbra sottili, quasi stesse rivivendo quei tempi. «i tuoi nonni ci costrinsero a sposarci e lui dovette rinunciare a tutti i suoi sogni per poter mantenere la sua nuova famiglia. Tuo nonno riuscì a farlo studiare e lavorare al San Mungo arrivando fino a dove è ora. Vi ha costretto ad imparare a suonare degli strumenti un po' per capriccio, perché voleva vedere in voi tutto quello che lui non ha mai potuto avere ed un po' per fiducia perché sperava di avere qualcosa di così profondo che vi unisse a lui. Immagino che i modi, però, siano stati terribilmente sbagliati» si lascia sfuggire una seconda risatina cristallina e spensierata. quasi si sentisse svuotata da un peso troppo grande che non riusciva più a reggere. Continuo a fissarla senza dire nulla mentre la vedo togliersi una catenina dal collo con una chiave come pendente. Non mi dice nulla, me la porge soltanto quasi si aspettasse che io sappia già cosa farci. Non sono sicuro ma provo comunque. Cullato dalla ninna nanna salgo di nuovo al piano superiore, questa volta non mi fermo di fronte alla mia stanza ma piuttosto vado avanti fino alla stanza dei miei, puntando verso il famoso comodino con il doppio fondo. Ho provato così tante volte ad aprirlo che il sentire scattare la serratura mi provoca un piccolo gemito di sorpresa. Le dita, tremanti, alzano il piccolo ripiano in legno rivelando quei sogni ormai perduti.
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halfbrokensmile · 9 years ago
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people only look to sunthetic substances when they're seeking out an escape. a clever way to hide away from something they dislike or fear. they do it so that they can temporarily kill that uncomfortable feeling of vulnerability that something has evoked. cigarettes in particular are usually used to temporarily defeat stress, hunger, certain urges, or annoyances. so i'm just wondering which it is you're trying to kill for the time being
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halfbrokensmile · 9 years ago
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halfbrokensmile · 10 years ago
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da piccolo mio padre mi regalò un criceto per il mio settimo compleanno. i miei genitori non avevano mai voluto regalarmi degli animali perché erano convinti che non sarei stato in grado di prendermi cura di un altro essere vivente, ma quell'anno mio padre mi diede fiducia e mi regalò questo piccolo respiro di vita completamente marrone con una macchia bianca sul muso e sulle zampe anteriori. lo chiamai haru che, in coreano, voleva dire giorno per ricordarmi per sempre di quanto era stato speciale quel settimo compleanno. ma mia madre non era felice, era preoccupata perché non le piaceva come trattavo haru. lo portavo ovunque andassi, non lo lasciavo toccare a nessuno. continuavo ad accarezzarlo, a lavarlo, a dargli più cibo del dovuto e a tenerlo fra le dita. a distanza di tre mesi haru morì e piansi tutte le lacrime di cui un bambino così piccolo poteva essere capace. mio padre si arrabbiò molto con me e giurò che non mi avrebbe più regalato nulla. mia madre mi abbracciò e dormì con me per giorni interi in attesa che mi calmassi e che gli incubi finissero. quando successe non mi sgridò come aveva fatto mio padre, si limitò ad accarezzarmi i capelli e a guardarmi con quel dolce sguardo color cioccolato. rimase in silenzio per qualche secondo, persa nei pensieri, finché non mi spiegò come l'amore fosse simile al rapporto fra due ricci. lei sorrise nel vedere la mia espressione corrucciata, ma poi continuò dicendomi che due ricci, se stanno troppo vicini, finiranno con il pungersi a vicenda, ma se trovano la giusta distanza potranno stare insieme per sempre. a quell'età non capì pienamente cosa volesse dire, ma cercai di seguire il suo consiglio. un anno dopo mia madre, spinta da un'improvvisa fiducia, mi comprò un cane. quando cercai di dirle quanto non fossi pronto lei si limitò ad accarezzarmi dicendomi che ormai avevo capito come funzionasse l'amore. accettai il cane e, come il criceto, lo chiamai haru nella speranza di farmi perdonare per quella mia infantile crudeltà. 
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halfbrokensmile · 10 years ago
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Sala Grande - Ballo dell'Agrifoglio Dopo l'annuncio riguardante il Decreto Ministeriale 77/12 alcuni studenti tra i quali Noah Lewis,Eusine Van Houten, Shin Solamh, Athena Aileanach, Eliza McCollough (catturato un esemplare selvatico di Ian O'John) hanno deciso di castarsi addosso dei vestit così da sostituire il loro abbigliamento alla divisa scolastica, con la semplice differenza nei colori delle casate scombinati. Una volta eseguiti gli incantesimi si sono riuniti a cerchio per danzare tutti quanti sulle note scelte dall'Inquisitore, regalando al ballo una riverdance di gruppo in "onore" della tradizione, rendendo libera la partecipazione a qualsiasi studente anche solo incuriosito dalla cosa.
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halfbrokensmile · 10 years ago
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[Da parte del WWFFB, in tempo per Natale, arriva un pacchetto regalo contenete:
- Le Gran Chateau, una scatolina di latta dipinta a mano a cui basta una piccola chiave* per aprirsi e rivelare molti più contenitori e spazio di quanto apparenti dall'esterno. Grazie alla memoria tattile, la chiave funzionerà solo con chi prima l'abbia sfiorata. La scatola contiene ogniprodotto Utopia presente sul mercato, tra cui Rock'N'Rose, la pozione per il corpo, e il Dopobarbacompreso di Barber Tood; - *la piccola chiave, dorata e dal manico elaborato. Si presenta in partenza protetta da un sacchettino sigillato;
- un nastrino blu in stoffa dedicata a Diversity Matters da sfilare e riutilizzare come bracciale;
- depliant informativo su Utopia in termini ecologici/animal-friendly (come i dati presenti nelnumero di WAND) e un volantino d'invito alle serate del martedì al palazzo WWFFB dedicate a Diversity Matters;
- una lettera stampata per lo più, eccetto il nome del destintario e mittente.
Buone feste, caro Shin! Per ringraziarti del tuo impegno a favore delle creature magiche, ti inviamo un piccolo dono con la speranza di vederti tornare tra le nostre fila anche l'anno prossimo. Le Gran Chateau, dipinta dalla nostra collega e artista Georgette Chevalier, rappresenta la nostra sfida Utopia per il prossimo anno, la Francia. La memoria tattile della chiave (attenzione alla mano che darà il primo tocco!) ti permetterà custodire lettere o fungere da portagioie in base alle tue necessità. Ti invitiamo a regalare il contenuto a chi lo desideri, nel caso considerassi non necessitare d'alcuni dei prodotti.
Infine, ti chiediamo di unirti a noi per dichiarare quanto Cosetta Corvonero ha proclamato fin da principio: diversity matters. Senza Hermione Granger, non avremo la libertà magica che fino ad oggi ci è stata concessa vivere. Senza Remus Lupin, molti di noi avrebbero continuato a screditare un uomo solo per le maledizioni che gli sono state ingiustamente inflitte. Senza il rettore McKellen, la straordinaria bellezza della lingua maride ci sarebbe più preclusa e con essa le meraviglie delle comunità maridi. Puoi indossare il bracciale che ti abbiamo allegato o piegarlo per farlo aderire alla bacchetta - non influenzerà sul suo potere, lo garantiamo. Ti aspettiamo un martedì.
Augurandoci il meglio per il nostro futuro,
Phoebe Mayson *firma d'inchiostro* & team Utopia.
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halfbrokensmile · 10 years ago
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halfbrokensmile · 10 years ago
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19.12.2071 Hogsmeade
« hey Katherine, ti va un caffè? »
In periodo natalizio, forse a causa di tutte quelle lucine colorate, alla mente tornano tanti ricordi, alcuni dolci, altri più amari. Altri, invece, che hanno un gusto dolceamaro, difficile da mandare giù o da dimenticare. E' questo che sono diventati loro, ormai. Sono l'ombra di qualcosa che non è stato, che forse sarebbe potuto essere, che forse non sarebbe potuto essere, chi lo può sapere. Sono l'ombra di un ricordo che non esiste, un ricordo che ha un gusto strano, particolare, difficile da dimenticare quanto è difficile da ricordare. Ma quando tutto questo sarà finito, quando entrambi si alzeranno da quel tavolo e ancor di più quando lui tornerà ad Hogwarts e lei alla Clouny e Natale passerà e tutto andrà al suo posto, com'è giusto che sia, tutto questo sarà dimenticato. E forse, molto probabilmente, mai più ricordato da nessuno dei due. Stanno rubando un momento, un istante a due vite ormai tanto diverse. E lei lo guarda, analizza il ragazzo che le si presenta ora, in quell'attimo. Al dopo, ci sarà tempo per pensarci. C'è sempre tempo. E' quando il dopo arriva, però, che il tempo non c'è più e ti ritrovi impreparato.
« sei cambiato, Shin »
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halfbrokensmile · 10 years ago
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«To me Shin feels like water. Like a stretch of water so silent and still, even fish avoid it. When you look into it, the only thing you see is your own reflection. You can't see his true nature. Even though he's right in front of me… I can't shake the uncomfortable feeling that no one's actually there.»
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halfbrokensmile · 10 years ago
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Evan Miller e Shin Solamh [11 dicembre | ora di cena | tavolo corvonero] Durante la cena, al tavolo Corvonero c'è stata una processione di post-it incantati fra Shin ed Evan, alcuni dei quali ripiegati in origami dalle forme equivoche (pinguini, bisce, vongole e altri esemplari da zoo). Il tutto sarà stato intervallato da qualche risata isterica da ambo le parti, oltre ai tentativi di Shin di nascondere i post-it prima che gli altri ne scorgessero la forma. L'ultimo post-it ricevuto da Shin gli ha fatto cacciare un mezzo urletto "Ci vediamo dopo, coltivatore", a cui Evan ha risposto con un "A dopo, pelapatate." senza preoccuparsi di dosare con la voce.
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halfbrokensmile · 10 years ago
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i try emptying you out along with my trash can, i try spitting you out like a bitter medicine. i try vomiting you by getting drunk, i try turning time back like a broken clock on a dark nigh, cold air, shadowd moon, i'm walking alone. your eyes, warm breath, pretty face it's disappearing into the d a r k n e s s
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halfbrokensmile · 10 years ago
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halfbrokensmile · 10 years ago
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ciao mamma lo so, sono un figlio indecente. non ti scrivo mai se non quegli scarni «sì, va tutto bene. mangio e studio non preoccuparti», non ho mai preso in considerazione i tuoi sentimenti in effetti, sono sempre stato terribilmente egoista da questo punto di vista. tu come stai, mamma? con papà come va? siete felici? non vi sentite terribilmente soli a non avere nè me nè Jin hyung a correre da una parte all'altra della casa? A me manca tutto questo, sai? mi manca l'avere una famiglia intorno con cui condividere quello che faccio durante la giornata e sentirmi dire quanto sia stato bravo nel fare qualcosa. Chissà se saresti fiera di me e di quello che sto facendo. Come hai preso la mia decisione di andare alla Tulange? Sei stata delusa anche tu come papà? speravi andassi al San Mungo come Jin hyung? Lo so, lo so, dei due sono sempre stato il figlio problematico, quello che non seguiva mai quello che gli veniva detto ma infondo lo so che sei fiera di me, me lo ha detto la nonna, ho fatto qualcosa che non ti aspettavi vero? Sono uscito dai binari e ho seguito la mia strada, ho seguito le stelle fino alla fine come mi dicevi di fare da piccolo. Te lo ricordi? "Segui le stelle haneul, nel dubbio seguile e arriverai nel posto adatto a te" e forse ha funzionato, non ne sono ancora del tutto convinto. Ma seguire le stelle ha portato cose meravigliose nella mia vita sai? Ho trovato Athena sotto le stelle della torre di astronomia e ho ritrovato Ashlyn pregando quelle stesse stelle ogni notte. Sei felice, mamma? Finalmente ho trovato il mio posto, ho trovato qualcuno che non mi lascerà andare. Ho persino iniziato a studiare legilimanzia, sai? Magari questo puoi raccontarlo a papà, magari ritrova un po' di orgoglio in quel figlio degenere che lo sta tanto umiliando nelle sue scelte di vita. Magari sarà orgoglioso di me quando finalmente imparerò. Tu lo saresti mamma? Del suo parere non mi importa più, ma tu mamma? Cosa provi? Me lo chiedo sempre ma non riesco mai a venire a capo di questo enigma, siamo troppo uguali io e te. Lo so, lo so, dici sempre che sono la copia sputata di papà, del resto era scontato che lo diventassi sebbene l'idea non mi piaccia, ma sono un po' anche te, non trovi? me ne accorgo ogni giorno di più quando mi guardo allo specchio e vedo te. mi sento un po' solo ultimamente, sai? non so bene spiegarti perché ma è come se mancasse qualcosa, vorrei tanto tornare a casa, vorrei tanto abbracciarti di nuovo e farti vedere come tutto stia andando bene ma non posso e lo sai anche tu. non ho il coraggio di rimettere piede in quella casa, mi spiace. scusami se ti ho deluso così tanto, mamma, ma spero che un giorno capirai cosa mi abbia spinto a prendere queste scelte e spero potrai accettarle.
saranghae umma ps: durante le vacanze torno in seoul dalla nonna, spero ci sarai anche tu.
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halfbrokensmile · 10 years ago
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«state cercando di ucciderci tutti?» «una cosa del genere, sì»
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halfbrokensmile · 10 years ago
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smile though your heart is aching
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halfbrokensmile · 10 years ago
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[ Martedì 27 Ottobre un gufo arriverà in sala grande, la mattina, probabilmente è stato mandato il giorno stesso dalla cuorebianco senior, lettera ordinata ma calligrafia un po' sbilenca, forse il fatto di non aver tenuto una penna in mano per due mesi. Legato al gufo con un nastrino blu, niente di eccessivo ma nello stile di una persona, ci sono altre tre lettere attaccate, ci ha pensato Chelsea a smistarle ai destinatari, uno di questi è Shin. ]
Hai ragione, sono una combattente, e vi prenderò a calci in culo tutti per non aver, chessò, buttatomi addosso un secchio d'acqua gelida? Ebbene sì, qui è Ashlyn Whiteheart che scrive chiedendosi seriamente se sono passati già due mesi. Io sono rimasta alla fine di Agosto, non è possibile che siamo già quasi a Novembre. Sono stata invasa da migliaia di lettere ( non è vero ) ma la tua, di un mese fa, ha spiccato. All'inizio non volevo neanche leggerle perché mi avrebbero portato solo una tristezza immensa, ma poi ho pensato che sarebbe stato giusto rispondervi, no? Si risponde sempre alle lettere, dopotutto. In realtà ho pensato di non rispondere a nessuno e starmene nel mio per un'altra settimana, ma non sono così egoista. Non verso di te, o Chelsea. E devo ammettere che leggere la tua dannatissima lettera mi ha portato una tristezza cosmica perché non ho potuto fare a meno di pormi la domanda al contrario: e se ci fossi stato tu al mio posto? Come sarei stata? Non lo voglio pensare, davvero. Non sono mai stata brava a scrivere, lo sai, quindi niente... sono sveglia. Devo stare in ospedale una settimana ma lunedì torno a rompere i boccini, non preoccuparti. Ti voglio bene, rispondimi e non vi avrei mai lasciati soli di proposito Shin. Sappilo, Ash.
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halfbrokensmile · 10 years ago
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«adoravo avvicinare le mie labbra alle sue ma solo sfiorandole, sorridere in modo cattivo, per poi allontanarle  vedere quanto lei ne era dipendente seguendole. credo che non mi sarei mai potuto annoiare di quel giochetto»
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