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What if we kissed in the purple graveyard at midnight 👉🏻👈🏻

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Comunque tutto è cominciato ad andare allo scatafascio quando il logo della Rai è diventato quello al posto della farfalla

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Ho scritto il tuo nome

sul finestrino di un treno

perchè avresti voluto viaggiar con me per sempre

E invece ora

Ci scusiamo per il disagio.

Movimento per l'Emancipazione della poesia

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A quanto pare la rivoluzione civile pro Palestina in Italia stava aspettando le considerazioni più generiche possibili sul bisogno di pace da parte di un rapper stiloso italo-tunisino e un cantante disco di 40 anni per esplodere

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annalisa vestita con la classica vestaglia che metti per aprire la porta alla polizia quando ti vengono a dire che tuo marito è morto per "cause misteriose"

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Dargen, Diodato e Ghali che spaventano la Cuccarini nei camerini

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Ghali vestito da genderswap di Tecna delle Winx, onestamente slay

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Handcuffing your coworker and then proceeding to kiss his wife on national television. Just normal Italian things

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Annalisa madre

Angelina figlia

Ghali spirito santo

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Piccoli Gesti - Frammenti

S. le accarezza delicatamente la mano, la sfiora intrecciandoci le dita. Come è successo? Mentre lui otteneva il permesso di fare quel gesto io dov'ero? Cosa facevo, cosa pensavo?

F. mi toglie il cappotto dalle spalle e mi cambia il bicchiere. Si prende cura di me senza chiedermelo. Come l'ho ottenuto? Eppure c'è un altra.

C. è lontana da casa, ma quando torna trova un letto caldo e delle carezze ad aspettarla. Chissà se le mancano quando è lontana o se sono quelle che la spingono ad andare. "Vai nel mondo noi ti aspetteremo qui, sempre".

I. è arrivato come l'ultima portata di una tavola apparecchiata per mangiarlo, pronta per lui. Lui non lo sa, ma io si

La tavola mia è pronta da sempre per essere smontata. Sotto di lei ci sono dei segni fosforescenti simili ai geroglifici. "Sono gli incastri, ci sono serviti per montarla". Un giorno serviranno per qualcos'altro.

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Sono rimasta te anche senza di te

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Amanda (Carolina Cavalli, 2022)

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Lo scotch - l'inizio di tutto

sogno di aprire un locale a milano e chiamarlo "l'inizio di tutto", avere una luce a neon per insegna e compagnie di di adolescenti annoiati che vengono a farci l'aperitivo. Si potrebbero taggare dopo una serata nel mio locale e dire in giro: "Ieri sera siamo stati all'inizio di tutto, ma non è comunque successo nulla". Scegliendo un nome del genere dovrei dare ad ogni cliente quella delusione e ci rimarrei troppo male, ma almeno, li avrei illusi che ogni tanto possa veramente succedere qualcosa, anche solo per il fatto di decidere che qualcosa debba succedere, così, mettendoci la buona volontà.

Del loro rimanerci male, a dire il vero, non sarebbe neanche colpa mia. A milano sembra che succeda sempre tutto, ad ogni ora, in ogni luogo. Ed è vero, ma è anche una bugia, perché non succede mai niente per davvero. L'immobilismo è un problema più insidioso dello smog. La città ti fa vivere uno stato di perenne ubiquità: sono qui, sono a questo evento, ma qualcosa sta succedendo? è qui che succede? è ora? ci sono dentro? datemi un segnale, si fa fatica a percepirlo.

"Ma perchè deve per forza succedere qualcosa?" "perchè qui non succede mai niente e anche quando succede ho il dubbio che non stia succedendo veramente". Le cose che succedono le guardi da fuori e non riesci a stare dietro al loro movimento. Per distinguere le cose che succedono da quelle che non succedono veramente, bisogna guardare il movimento: se una cosa succede una volta sola, non ha mille repliche che puoi rivedere pagando il biglietto, allora è probabile che succedendo veramente. Se stai pagando un biglietto è sicuro che non stia succedendo niente, a parte quando il biglietto non l'hai pagato, ma perché sei rimasto fuori. Se ti stai divertendo troppo non sta succedendo niente: veloce! questa cosa succede! non puoi stare lì immobile a godertela, sei troppo impegnato a stare dentro alla cosa che succede, ad essere la cosa che succede, che neanche te ne accorgi.

Dentro - fuori, immobilismo - movimento. Le cose che succedono se ne stanno nel loro flusso chiuso che non ha nessuna voglia di farti sapere come entrarci dentro. Devi combattere con un rotolo di scotch trasparente. Lo giri mille volte, ci appoggi l'unghia e inizi a cercare disperato un modo di usarlo. Lo trovi, sollevi la linguetta: quello che c'è sotto non è quello che ti aspettavi, non è quello che vedevi da fuori, non ha le luci a neon, ma almeno è l'inizio di tutto.

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