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ALOS "Ritual II - Embrace The Darkness"

Puoi immaginare come mi possa sentire qui, padre, una straniera. Queste rocce nere, questa desolazione, questo terrore. Quest'isola mi fa diventare matta. dal film Stromboli terra di Dio *
sabato 21 settembre, ore 21:00
Invisible°Show e Performatorio presentano:
ALOS "Ritual II - Embrace The Darkness"
Performatorio via Nazario Sauro 3/a, Bergamo
a seguire della performance si terrà una talk con l'artista
Nel XIX secolo, lo scrittore Alexandre Dumas osservava come per arrivare alla vetta del vulcano di Stromboli, così ripida da non poterla affrontare in linea retta, bisognasse sempre zigzagare. E come il suo cratere avesse la forma d’un enorme imbuto, con al fondo un'apertura attraverso cui un uomo riuscirebbe a malapena ad entrare, collegata al camino nel cuore della montagna: “è questa apertura, simile alla bocca d’un cannone, a scagliare un nugolo di proiettili che, ricadendo nel cratere, si trascinano dietro pietre, ceneri e lava.”
Embrace The Darkness è l'incontro sonoro e performativo di questa bocca con la voce di Alos, l'esperienza solista di Stefania Pedretti, musicista attiva con Bruno Dorella negli Ovo e membro delle storiche Allun. Da una residenza artistica svolta nell'estate del 2022 nell'isola di Stromboli, appena devastata da un incendio causato da una serie tv che doveva valorizzarne il territorio, Alos vi rievoca l'atmosfera dell'isola e del vulcano inabissandosi in una performance ctonia e viscerale, una catabasi musicale, vicina al doom metal, che s'irradia dalle crepe sibilanti della voce umana, da synth modulari, vetri, campane e pietre vulcaniche (con le tracce video e fotografiche a cura di Giulio di Mauro, le opere in vetro di Silvia Levenson, i field recordings di Marcello Batelli). È il lamento di una natura lacerata e ridestata, primordiale rituale di fragilità e forza. È un'esortazione, ulcerata e disturbante, a riconnettersi a ciò che stiamo distruggendo.
(Qui puoi leggere un intervista ad Alos) (Qui puoi ascoltarla)
PRENOTAZIONI APERTE QUI
Chi percepisce contemporaneamente la propria ombra e la propria luce vede se stesso da due lati e, in tal modo, raggiunge il centro.
Carl Gustav Jung
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JACK NAME
“Niente ci allontana da noi stessi e dal mondo in modo piú disastroso che trascorrere la nostra vita, ormai quasi costantemente, in compagnia di questi esseri falsamente intimi, questi schiavi fantasma che portiamo nel nostro salotto con una mano intorpidita dal sonno — perché l'alternanza tra sonno e veglia ha lasciato il posto all'alternanza tra sonno e radio — per ascoltare le trasmissioni mattutine durante le quali ci parlano, ci guardano, ci cantano, ci incoraggiano, ci consolano e, rilassandoci o stimolandoci, danno il tono a una giornata che non sarà la nostra.” (Gunther Anders, L’uomo è antiquato, 1956)
venerdì 13 settembre 2024, ore 21:00
JACK NAME (Los Angeles, US)
in Cascina Occupata Torchiera Piazzale Cimitero Maggiore 18 - Milano
Nato a Copenhagen e cresciuto a Los Angeles, John Webster Adams è passato attraverso più nomi e identità musicali - John Webster Johns, John Dust, Muzz, Fictional Boys – prima di approdare al più generico Jack Name, come il John Nada di Essi Vivono di John Carpenter, o come il filosofo Gunther Anders che così si ribattezzò in nome dell'Altro - e di tutt'altro. Sodale di White Fence, Aoife Nessa Frances, Cass McCombs, Ariel Pink e Cate Le Bon, non è reperibile sui social media e suona di rado dal vivo, perlopiù improvvisando.
Meditazioni ipnagogiche, suggestioni psichedeliche, fremiti sintetici, passo cinematico e sognante: dal glam rock a bassa fedeltà all'elettronica e al fingerpicking più eterei e fantasmatici, i suoni versatili, maniacali e sfuggenti di Jack Name arrivano ad evocare Morton Feldman, Prince e Arthur Russell, l'immaginario acido e futuribile di Dr. Seuss e Kurt Vonnegut, il caleidoscopio di spettri e cosificazioni di Mark Fisher e Baudrillard.
In un decennio una manciata di concept album elusivi, eclettici e geniali: il solare Light Show (2014), opera di “rock'n'roll fittizio” in difesa dei bambini sedati e medicalizzati al tempo d'una distopia autoritaria; il lunare Weird Moons (2015), fuga electro su Giove e le sue lune, sull'esperienza radioterapica di Name per curare un cancro trasfigurata in favola di mutanti e lupi mannari nello spazio; il terrestre e pressoché acustico Magic Touch (2020), che riportava – disadorno e struccato – alla semplice magia del contatto, della vulnerabilità in amore, della connessione umana. L'ultimo Faboulous Soundtracks (2024), uscito per la bolognese Maple Death Records, viaggia ancora offline e in notturna, all'insegna dell'introspezione terapeutica e non conforme - tra surrogati e fantasmi, ombre e microtoni dell'inconscio – disegnando dieci micro-colonne sonore immaginarie per altrettante esperienze del mondo reale, minime e solitarie. Perché solo riprendendo contatto con la realtà, si può tornare a sognare. Per iscriversi alla newsletter di INVISIBLE°SHOW: clicca qui

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Automine by HYENAZ | 18 maggio 2024 | In apertura e chiusura djing di mauromrk e Andlsia (Ono Collective) | Performatorio, via Nazario Sauro 3/a, Bergamo | apertura ore 20.30
Percepisco il limite dei nostri corpi, sai, come se si stessero sempre più consumando e avvicinando a un punto in cui l'unità di energia, metabolismo e tutto ciò che ci mantiene… Beh, quell'unità non esisterà più. Adrienne Teicher in dialogo con Invisible°Show
Qualche mese fa con l’esibizione di Ryosuke Kiyasu, Invisible°Show ha scoperto in Performatorio uno spazio accogliente e grande quanto basta per un rullante, un batterista e un sacco di corpi stretti all’ascolto. Ma che valore hanno questi corpi? Sempre dentro Performatorio, il 18 maggio, il duo Hyenaz porta il progetto “Automine”, presentato nel 2022 al Performance Art Festival di Berlino. Un’esplorazione sul valore del corpo nell’era digitale.
Kathryn Fischer aka Mad Kate e Adrienne Teicher sono performer di musica elettronica. Performer di musica elettronica!? Il Tagesspiegel parla di "un progetto che dissolve i confini, torpedinando le linee di demarcazione tra musica e performance". Il Guardian parla di “monster duo della scena Queer berlinese”. Il corpo, nei suoi limiti e nei suoi usi è al centro dell’esplorazione di Hyenaz da anni.
Perché il corpo? Puoi leggere l’intervista che Invisible°Show ha fatto con Hyenaz in preparazione dell’evento (breve e in italiano o lunga e in inglese), oppure puoi portare il tuo corpo all’evento.
Per farlo, devi registrare il tuo corpo digitale sul sito di Performatorio.
CONTENUTI SENSIBILILa performance presenta contenuti espliciti ed è riservata a un pubblico adulto.
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Negli ultimi mesi c’è un nuovo posto a Bergamo. O meglio, un posto che già c’era, un negozio abbandonato che era ancora prima un lavatoio. Ora è un parallelepipedo nero, si chiama Performatorio e sarà in futuro lo spazio per le arti performative a Bergamo. Un luogo aperto alla ricerca e alla diversità: eventi, workshop e incontri. Alcune cose sono già successe, altre avverranno in futuro. C’è un sito, un programma, degli articoli giornalistici. Qualcuno di voi ci sarà già stato, gli altri lo avranno visto per anni senza sapere cosa sarebbe diventato.
Molte cose uniscono due realtà come Invisible°Show e Performatorio, altre le dividono. Tra le cose che le uniscono: l’obiettivo di fare e condividere cultura e il desiderio di indipendenza. Tra le cose che le dividono: la stabilità. Performatorio è, appunto, un posto. Invisible°Show i posti li ha sempre cercati e usati per il tempo necessario. La collaborazione tra le due realtà è iniziata prima ancora dell’apertura di Performatorio con il concerto di Evichsen la scorsa estate. Questa collaborazione proseguirà seguendo ciò che unisce e che divide. A volte, per esempio, Performatorio darà a Invisible°Show un po’ di stabilità e Invisible°Show ricambierà con l’improvvisazione.
Ryosuke Kiyasu + Chiara Lee (ex Father Murphy) | 29 marzo 2024, ore 21.30 Performatorio, via Nazario Sauro 3/a, Bergamo
Ryosuke Kiyasu è un batterista di Tokyo attivo dal 2003. Improvvisa su un rullante, alla ricerca del suono che ha in testa. Fondatore e componente di diversi gruppi underground estremi tra il Giappone (Sete Star Sept e Fushitsusha) e il Canada (The Endless Blockade), ha un impressionante curriculum di live in giro per il mondo.
In chiusura un dj set tra soundscape e noise di Chiara Lee da Torino: musicista e curatrice.
Ottenete maggiori informazioni e prenotatevi qui
Leggete un’intervista di Invisible Show e Gabriele Cerati a Ryosuke Kiyasu qui
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Invisible°Show presenta
domenica 3 dicembre 2023, dalle 17:00
Laura Loriga
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Elder Sister
la nostra paura non ha il viso d'un morto i morti per noi sono benevoli
li portiamo sulle spalle dormiamo sotto la stessa coperta chiudiamo loro gli occhi gli aggiustiamo la bocca
Zbigniew Herbert
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POSTI LIMITATI: per sapere il luogo esatto e prenotarsi: [email protected]
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LAURA LORIGA (Bologna → Los Angeles → Londra)
Cantante e pianista, Laura Loriga ha scritto a Brooklyn il suo ultimo album, Vever, dopo una formazione classica e studi di psicologia clinica, traversate atlantiche e sparse collaborazioni (con Giardini di Mirò, Jaye Bartell, Adam Moseley), firmando tre dischi tra 2009 e 2016 a nome Mimes of Wine (Apocalypse Sets In, Memories for the Unseen, La Maison Verte).
La sua scrittura, ordito di pianoforte, organo e voce, si è via via arricchita di altri strumenti (tra i quali nyckelharpa, viola, harmonium, contrabbasso), attingendo alla tradizione folk come alla sperimentazione, e accompagnandosi a strumentisti elettrici e acustici d'eccezione, provenienti da collaborazioni con – tra gli altri - Bill Laswell, Espers, Vashti Bunyan, Cass McCombs, Lee Scratch Perry, CocoRosie, Bert Jansch e Carla Bozulich.
Il titolo, Vever, è ispirato dalla lettura de I cavalieri divini del vudù della cineasta d'avanguardia Maya Deren, studio folkloristico sulle pratiche di possessione della cultura tradizionale haitiana: il vevé era, infatti, il sigillo magico tracciato a terra durante i riti voodoo per evocare gli spiriti dei loa, benigni intermediari del divino. Come la casa stregata dipinta in copertina, o il mandala fatato degli haitiani, anche Vever sembra abitato da presenze insieme dolci e sinistre. È gotico americano, felsineo, apolide. https://lauraloriga.bandcamp.com/album/vever
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ELDER SISTER (Los Angeles ⬌ Torino)
Jane Paik, losangelina, scrive canzoni improvvisate e imprevedibili per chitarra, voce e nastri magnetici, con minimi sortilegi di delay, rumorismi e loop vocali. Negli anni '90 e 2000 ha suonato e danzato in più continenti, da musei d'arte contemporanea a locali punk, aprendo per band e musicisti come Deerhoof, Tara Jean O'Neil, Liars, Joanna Newsom, Bikini Kill, Jackie O'Motherfucker, Tom Carter e Sissy Spacek.
La sua voce di sorella maggiore, gioconda e spettrale, è un incantesimo a base di DNA umano e midollo d'ossa rotte, trionfi futuri e orme ancestrali.
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Posti limitati: per sapere il luogo esatto e prenotarsi scrivi a [email protected]
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Invisible°Show presenta Radio Hito

Canti per lingue sconfinate
- Signore, deve tornare a valle. Lei cerca davanti a sé ciò che ha lasciato alle spalle.
(Giorgio Caproni, Conclusione quasi al limite della salita)
domenica 8 ottobre 2023
ore 17:30
Invisible°Show presenta:
Radio Hito (Bruxelles)
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Antonella Bukovaz (Topolò)
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Posti limitati: per sapere il luogo esatto e prenotarsi scrivi a [email protected]
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RADIO HITO
Radio Hito è la voce musicale dell'artista e scrittrice Y-My Zen Nguyen, nata nel 1985 a Les Ulis, in Francia, da famiglia italo-vietnamita. È docente di educazione artistica alla Haute école des Arts du Rhin di Strasburgo e co-curatrice della rivista di poesia La tête et les cornes insieme a Benoît Berthelier, Maël Guesdon e Marie de Quatrebarbes. Ha studiato incisione, tipografia e pianoforte classico in Francia, Svizzera, Inghilterra e Paesi Bassi. La sua musica, nata “dall'intuizione e dalla necessità di fare di tutto un ritornello”, coglie testi e ispirazioni da versi di poeti nelle loro traduzioni italiane – in particolare, del messicano Octavio Paz e dell'argentina Alejandra Pizarnik. Ha inciso le sue canzoni perlopiù su audiocassetta, in tiratura limitata: Ascoltami (2019), Non Solo Sole (Midi Fish, 2020) e Voce Lillà (Kraak, 2021). Vive e canta tra Bruxelles, Parigi e Strasburgo.
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ANTONELLA BUKOVAZ
Originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo- sloveno, Antonella Bukovaz è poetessa, autrice teatrale e performer. Dal 1995 ha partecipato a diverse rassegne di arte contemporanea in Italia e in Slovenia, e dal 2005 si dedica alle interazioni tra parola, suono e immagine. Presente nell'antologia Einaudi Nuovi poeti italiani, 6 (con Storia di una donna che guarda al dissolversi di un paesaggio, premio Antonio Delfini 2009), le sue poesie – apparse su riviste web e cartacee (il Verri, Alfabeta, In pensiero…) - sono state tradotte in sloveno, tedesco, inglese, francese e arabo. Ha pubblicato Tatuaggi (Lietocolle, 2006); al Limite (Le Lettere, 2011; con dvd), in collaborazione con il video maker Paolo Comuzzi e con il musicista Antonio Della Marina; i librini koordinate (pulcinoelefante, 2015) e Guarda (pulcinoelefante, 2015); 3X3 parole per il teatro_3X3 besede za teater (ZTT-EST, 2016), raccolta dei testi scritti per il teatro sonoro di Hanna Preuss (per la quale è stata autrice e attrice nelle opere S.E.N.C.E, Sonokalipsa e Pavana za Antigono, con rappresentazioni a Lubiana, Trieste, Kyoto e Cagliari); casadolcecasa_domljubidom (Miraggi, 2021; menzione speciale al premio Rilke), e Compagnevole animale (B#S edizioni, 2022). È inoltre autrice di Tra_in between_Mèd, premio Kristal 2017 al Festival di Letteratura di Vilenica. Collabora con l'elettrorumorista Eva Sassi Croce, con cui ha realizzato le performance casadolcecasa, Lessico elettronico,Utopia del rumore (tributo all'Arte dei rumori di Luigi Russolo),e Femminilizzazione del mondo. Sempre con E.S.Croce ha realizzato una video-lettura da Osip Mandel'stam (Viaggio in Armenia) e con il musicista e artista sonoro Claudio P. Parrino un'audio installazione da un poema di Evgenij A. Evtušenko (La stazione di Zima). Tra i molti altri musicisti e artisti del suonocon cui ha lavorato – tra i quali Marco Mossutto, Teho Teardo, Antonella Macchion - collabora stabilmente con il trombettista Sandro Carta, insieme a cui trova continue dimensioni sonore a testi propri e di altri autori. Ha contribuito alla realizzazione di Stazione di Topolò-Postaja Topolove, per la quale ha curato soprattutto la sezione letteraria Voci dalla sala d’aspetto, ed è stata presidente dell’associazione che ha organizzato tutte le 29 edizioni del festival. Da sempre, insegna in lingua slovena nella scuola bilingue di San Pietro al Natisone-Špeter.
youtube
http://www.ozkyesound.altervista.org/UTOPIADELRUMORECDR.html
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Invisible°Show, PhysicalPub e Cà Magi presentano
IL CIELO CAPOVOLTO
venerdì 1 settembre 2023 dalle 19:30 a notte fonda
Trio O'LOUGHLIN / CARTA / FUMIS live + Visita guidata alla volta celeste
MARTIN O'LOUGHLIN / didgeridoo, tuba
Astrofisico australiano trasferitosi nel nord est d'Italia, è un maestro di didgeridoo, inventore di strumenti e sperimentatore indefesso. Dopo studi giovanili di pianoforte, tuba e canto, inizia a suonare il didgeridoo nel 1994 dopo un incontro con il musicista aborigeno David Blanasi. Si forma da autodidatta, approfondendo l'uso dello strumento con il maestro Djalu Gurruwiwi e gli aborigeni Yolngu nella zona settentrionale australiana della terra di Arnhem, dove si trovano le vere origini del didgeridoo, e in particolare dello yidaki sacro. Profondo conoscitore delle tradizioni musicali dell'Australia tribale nonché professore e ricercatore di fisica teorica specializzato nei buchi neri e nei campi di relatività generale e teoria delle stringhe, O'Loughlin ha suonato e tenuto seminari e lezioni di yidaki in tutta Europa, affiancando la conoscenza delle antiche tecniche degli Yolngu a ricerche personali, sperimentazioni e incursioni nella musica elettronica. Da fisico teorico si è anche interrogato su forma e acustica dello strumento, inventando dal 2008 la medusa elettrica, l'opendidge con pickup piezoelettrico e altri strumenti autocostruiti - ibridi assemblati con tubi di plastica per l'irrigazione e cavi termoidraulici, nati dal desiderio di amplificare il didgeridoo per modificare toni e timbri adattandoli alla manipolazione elettronica. Tra i molti progetti musicali friuliani a cui ha dato vita o con cui collabora: il duo etnosperimentale Toma, il quintetto Gertrude, l'ensemble poetico Trastolons e il collettivo d'improvvisazione Autostoppisti del Magico Sentiero, nel cui nome le vie dei canti di Bruce Chatwin incontrano la guida galattica di Douglas Adams (tre dischi dal 2020: Sovrapposizione di antropologia e zootecnia, Pasolini e la peste, Erasmus a Kiev). www.fluiditj.com
SANDRO CARTA / tromba, effetti elettronici
Trombettista autodidatta, sardo residente nelle valli del Natisone in Friuli, si è perfezionato nell’improvvisazione seguendo seminari di Paolo Fresu. Suona in varie formazioni di musica Oberkrainer, il folk sloveno a base di valzer e polke dell'Alta Carniola, e in ensemble di musica contemporanea come la TMO - Topoloska minimalna orkestra, con la quale collabora dal 2007. Uso anche alla sperimentazione elettronica, suona spesso in duo con Martin O'Loughlin e nel 2014 ha dato vita come Trion3 (con Mauro Bon e Massimo Croce) a Homo, un'esperienza live di tributo sonoro all'uomo di Neanderthal, che ne evocava la giornata simulando il soundscape cosmico-ancestrale di una comunità preistorica.
MARCO FUMIS / chitarra
Chitarrista, batterista e percussionista eclettico e non convenzionale, spazia dal rock alla psichedelia elettronica. Tra le band e gli esperimenti con cui ha collaborato, il gruppo folk-rock con strumentazione medievale de I Salici (dove suonava anche il tar, liuto d'origine persiana e azera) e il progetto di musica visiva Alan Nettuno. Insieme a Martin O'Loughlin, ha poi sperimentato intrecci di elettronica e musica indiana con i Moon Bhaj (con il sitarista Paolo Fallilione e il suonatore di tabla Nikolas Valletta), la psichedelia post-kraut con i Macromega e la dance tecnotribale con i Vogsphere.
A seguire: OSSERVAZIONE DELLA VOLTA CELESTE CON TELESCOPI condotta dai divulgatori di astronomia e astrofisica dell'associazione culturale PhysicalPub di Segrate.
N.B. Informazioni utili:
Per questo evento è necessaria la prenotazione. Per sapere il luogo esatto e prenotarsi: [email protected]
I posti disponibili sono limitati. Vi chiediamo di confermare quanto prima la vostra presenza.
Sarà possibile campeggiare per la notte del 1 settembre nell’area dove avrà luogo l’evento.
L’ingresso con offerta consigliata di 30€ comprende la cena e servirà a coprire le spese per musicisti ed i telescopi a disposizione del pubblico.
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Invisible°Show presenta
EVICSHEN (San Francisco, U.S.) + 3 dj-set dal collettivo Ono

EVICSHEN (San Francisco, USA) Evicshen è Victoria Shen, un'artista del suono, performer e inventrice di strumenti musicali. A Boston è stata allieva e assistente della creatrice di strumenti elettronici e musicista noise Jessica Rylan (discepola, a sua volta, del pioniere nella sintesi del suono Don Buchla). Le sue cacofonie ricorrono a sintetizzatori analogici (i Flower Electronics della stessa Rylan: "il meglio dei sintetizzatori modulari degli anni '60 e '70, effetti di pedali di chitarra anni '80 e teoria del caos"), oscillatori, microfonografi, dischi in vinile e altri strumenti autocostruiti per amplificare il suono di oggetti comuni: tra questi, ha inventato i Noise Combs, pettini per capelli dotati di microfono a contatto, e le Needle Nails, unghie di acrilico con aghi da giradischi che le permettono di suonare fino a 5 solchi di un disco alla volta (un'idea particolarmente apprezzata dal team creativo di Beyoncé, che ne ha tratto ispirazione per un video prodotto per British Vogue). La pratica multimediale e fai-da-te di Shen si estende oltre la strumentazione, con metodi non tradizionali di distribuzione degli album: il vinile del suo Hair Birth, del 2020, ha una copertina in rame che si può ridurre ad altoparlante, attraverso cui - una volta collegato al giradischi - lo stesso disco può essere ascoltato; di recente, ha iniziato a pubblicare dischi in resina di cut-up fatti a mano a partire da materiali ritrovati, proponendo non semplici pièce musicali, ma autentici oggetti d'arte. L'approccio non conforme di Evicshen decostruisce i concetti di materialità, valore e produzione di massa, integrando e ricontestualizzando le tecniche del readymade e dell'assemblaggio di tecniche per concentrarsi sulla fisicità del suono e sulla sua relazione con il corpo umano, indagando gestualità e grana sonora piuttosto che armonia e ritmo, in un repertorio d'innovazioni e sculture soniche con cui esplorare le possibilità di estrarre suono e rumore dal quotidiano e con cui riflettere sul limine tra espressione individuale e massificata, aura e industria, controllo e caos, senso e non senso. Classe '89, influenzata da Jean Baudrillard, ha suonato con clipping., Maria Chavez, Aaron Dilloway, Wolf Eyes, John Wiese, Xiu Xiu, Justice Yeldham e Bonnie Prince Billy. Attualmente lavora per il Center for Computer Research in Music and Acoustics di Stanford e per la School of Visual Arts di New York. https://evicshen.com/sound
A precedere e a seguire la performance live di Evicshen: 3 dj-set dal collettivo Ono
Ono è un collettivo di dj e producer che si propone come contenitore di sottoculture musicali, un luogo dove incanalare, diffondere e amplificare energie inespresse. Organizzando eventi di musica elettronica, workshop e attività culturali mirate oltre alla costruzione di rapporti, anche alla sensibilizzazione verso linguaggi lontani nel tempo, il collettivo itinerante entra in dialogo con diversi spazi della città di Bergamo con la volontà di sensibilizzare a indagare le connessioni tra linguaggi e sfaccettature della club culture contemporanea e passata. www.instagram.com/ono.collective www.mixcloud.com/onosecond ore 21.30 SMIYYA Collisioni elettroniche tra ritmi, voci e strumenti dal Sudovest asiatico e dal Nordafrica, per un'estasi a base di electroṭarab. Membro di Ono | www.instagram.com/smi.yya/ ore 23.30 Laada Amante dei boschi, co-fondatore di Ono e Inascolto, membro di FUCK!LACRÈME e cupocupo, propone intrecci e giravolte del subconscio - e bassi ovunque | www.instagram.com/ea_gre/ ore 01.00 JIIJI Percussionista, co-fondatore di Ono, membro di FUCK!LACRÈME, esplora la scena dell'elettronica contemporanea influenzata dai generi africani e afro-latini, dove ritmi e percussioni prevalgono | www.instagram.com/_._jiiji_._/
N.B. Informazioni utili:
Apertura porte alle ore 21:30
Per questo evento è necessaria la prenotazione. Per sapere il luogo esatto e prenotarsi: [email protected]
Chiediamo un’offerta di 10€ a vostra discrezione, per la copertura delle spese e degli artisti
Durante la serata sarà a disposizione un servizio bar con mescita di vino e birra

www.performatorio.it
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Invisible°Show + Inascolto + Young 'n Town Festival

Sabato 3 giugno dalle 17:00 ZÖCH - Rare Music Fest
MAPS —-> Clicca qui
> 17:00 Apertura Portone > 17:30 FAKHRADDIN GAFAROF (Azerbaijan) & DAVIDE MARZAGALLI (Italia) > 18:45 ARRINGTON DE DIONYSO (Stati Uniti) & CHRISTIAN MUELA (Italia) > 20:15 NABY ECO CAMARA (Guinea) & PAPIS FALL (Senegal) > 21:15 DJ SET by SMIYYA & MLTNHARP [Servizio bar e ristorazione durante tutta la serata]
Dall’inizio dei tempi i narratori e i poeti osservano gli animali per capire come siano fatti gli esseri umani. Il Bestiario di Zoologia Fantastica risalente al XII secolo riporta una grande varietà di creature affascinanti fra le quali spicca lo Zöch, “uccello a tre teste che costruisce il nido a rovescio e vola all’indietro, perché non gli importa del posto dove va, ma di quello da cui proviene”. Lo Zöch è un essere curioso, si nutre delle tradizioni del mondo e restituisce a chi lo evoca storie e suoni di tribalismo contemporaneo.
17:30 FAKHRADDIN GAFAROF (Azerbaijan) & DAVIDE MARZAGALLI (Italia)
Strumenti tradizionali mediorientali: tar, sai, out, nel, balaban, percussioni, sax e voce. Un paesaggio sonoro dove gli echi di culture lontane giungono al nostro cuore e, attraverso l’arte dell’improvvisazione, si trasformano in una nuova realtà.
18:45 ARRINGTON DE DIONYSO (Stati Uniti) & CHRISTIAN MUELA (Italia)
Clarinetto, scacciapensieri, voce, didgeridoo. Per la prima volta insieme, due sciamani del suono si incontrano per un viaggio sonoro di improvvisazione tribale sperimentale.
20:15 NABY ECO CAMARA (Guinea) & PAPIS FALL (Senegal)
Balafon, percussioni, voci. Musica africana tradizionale e moderna, che unisce le melodie e le suggestioni di due paesi, la Guinea ed il Senegal, dell'Africa Occidentale.
21:15 DJ SET by SMIYYA & MLTNHARP
Membri del collettivo Onosecond che si propone come contenitore di subculture musicali, creato per incanalare, diffondere e amplificare energie inespresse.
N.B. Informazioni utili:
Il programma è confermato anche in caso di pioggia.
Sarà disponibile servizio bar e ristorazione, cascina style.
Ingresso con offerta consigliata di 10€, la vostra offerta servirà per coprire le spese e per pagare i musicisti.
Per questo evento non è necessaria la prenotazione ma se vuoi dirci che vieni o vuoi chiederci informazioni scrivici, rispondendo a questa email.
Vi consigliamo vivamente di parcheggiare nelle aree indicate nella mappa, prima di arrivare all’ingresso, civico 6, perché la strada è molto stretta e si rischia di rimanere incastrati. Grazie
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Indica e Performatorio in collaborazione con Invisible°Show ⎔ Round For Two Musicians ⎔ Teatro Romano di Brescia e all’Orto Botanico di Bergamo ⎔ Domenica 21 maggio ore 11.00

Nella puntata precedente… Era una domenica a rischio pioggia come altre d’aprile (il 23 per l’esattezza) e Riccardo La Foresta si esibiva all’Orto Botanico mentre, dall’altro capo del mostro-a-due-teste Capitale della Cultura 2023, al Teatro Romano di Brescia, Orphy Robinson percorreva la medesima partitura. Da qualche parte online (sul canale Youtube di Bao, in realtà https://www.youtube.com/@bao-bresciaartsobservatory4073/videos) le due esecuzioni si intrecciavano in un unico live, contrappuntato dalle esperienze visive, in soggettiva, del pubblico che inviava in streaming le riprese video di ciò che stava osservando. Il 21 maggio (Giro d’Italia non ti temiamo) si torna all’Orto Botanico (https://www.ortobotanicodibergamo.it/) con Giancarlo Nino Locatelli (https://www.youtube.com/watch?v=TraqhBdm-Eg). Anche stavolta sarà un’esperienza che costruiremo insieme a chi desidererà farne attivamente parte ma daremo il benvenuto anche a chiunque vorrà solamente assistere, gongolando tra la musicalità di Locatelli e le inflorescenze dell’Orto.
Per conoscere meglio il progetto e prenotare il tuo posto per la performance, clicca qui (https://www.eventbrite.com/e/biglietti-round-for-two-musicians-bergamo-631416873867).
Se trovi i posti esauriti, non disperare: in ogni caso ti aspettiamo -potrai assistere al live e gironzolare per il museo.
L’ingresso è gratuito. Round For Two Musicians è un Progetto di Associazione Lampedée e Performatorio nell'ambito di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, realizzato con la collaborazione di Invisible Show.
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Indica e Performatorio in collaborazione con Invisible°Show ⎔ Round For Two Musicians ⎔ Teatro Romano di Brescia e all’Orto Botanico di Bergamo ⎔ Domenica 23 aprile ore 11.00

Indica e Performatorio presentano in collaborazione con Invisible°Show
Domenica 23 aprile ore 11.00 (di mattina)
Round For Two Musicians
Una performance collettiva alla quale ti invitiamo a partecipare.
Si sviluppa su due livelli differenti: offline – dal vivo – nei centri urbani di Brescia e Bergamo, e online – in un luogo di incontro virtuale – sul canale YouTube di Bao
Come si svolge?
Al Teatro Romano di Brescia e all’Orto Botanico di Bergamo, Città Alta, due musicisti – rispettivamente Orphy Robinson e Riccardo La Foresta – improvviseranno, in simultanea, una partitura grafico-temporale condivisa: due percorsi paralleli e a distanza. Contemporaneamente, il pubblico presente riprenderà con il proprio device ciò che vede – il musicista e l’ambiente circostante – inviando in streaming un personale punto di vista. Attraverso lo streaming, in un unico ambiente simbolico e virtuale, i live dei due musicisti si incontreranno intrecciandosi al racconto visivo inviato dal pubblico, costruendo così – come in un mosaico – un’unica esperienza collettiva, fruibile anche da chi è a distanza.
Perché?
Perché ogni persona, artista e pubblico, ha lo stesso valore e la stessa importanza.
Perché è sempre il singolo contributo a rendere ricca l’esperienza condivisa.
Perché la partecipazione attiva è ciò che rende memorabile il vissuto.
Vuoi far parte della performance?
Ti aspettiamo all’Orto Botanico di Bergamo (Città Alta, scaletta Colle Aperto) con Riccardo La Foresta alle 11.00.
La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati. Iscriviti subito
Quando arriverai ti forniremo le istruzioni tecniche necessarie a partecipare allo streaming in pochi, semplici, passi.
N.B. Se desideri assistere senza partecipare alla performance, non serve alcuna prenotazione: ti aspettiamo! L'accesso è libero.
A zonzo: la passeggiata performativa
Prima che tutto cominci, ti proponiamo un percorso insolito che partendo da Bergamo bassa sale fino all’Orto Botanico. Lo potremo percorrere insieme – il ritrovo è alle 9:45 esattamente qui al parcheggio della Carrefour in Via Baioni – ascoltando questa playlist che potrai utilizzare anche per visitare con tutta calma l’Orto e le sue meraviglie o tutte le volte che avrai voglia di chiudere gli occhi e aprire le orecchie. {Se desideri prender parte assieme a noi alla passeggiata ti chiediamo di farcelo sapere rispondendo a questa mail}
Se invece preferisci un po’ di solitudine, utilizza questo percorso e la playlist per conto tuo, in ogni caso ne saremo felici! Ti ricordiamo infine, gli orari della ZTL e che parcheggiare in Città Alta è sempre più difficile. Scopri di più su Round For Two Musicians N.B. Il programma è confermato anche in caso di pioggia.
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INVISIBLE°SHOW ⎔ BREMBATE DI SOPRA ⎔ VENERDI 2 DICEMBRE ⎔ UNQAAM & FRANCESCA NAIBO

UNQAAM (Ivrea/Corea, coreusi elettropercussiva) 938 anni fa, sulle rive del Po, un innamorato corteggia a suon di versi una pastorella – no, anzi, una regina. Per conquistarla, le regala pure qualche libro di grammatica. Solo che il poeta vede e descrive solo se stesso, e tra una parola dotta e l'altra, adombra l'amata. Questo, dicono, è quel che cantano gli antichi Versus Eporedienses, i “Versi d'Ivrea”, poemetto d'amore del medioevo latino. Nel 2038, sulle rive del Po, una ragazza dai tratti orientali – sì, una regina – si limita a scrivere sulla sabbia: 逃. Poi, svanisce come gazzella in fuga, per scampare alla propria ombra. Titolava così un poeta spagnolo, tale Garcìa Lorca, “perché le rose cercano sulla fronte / un duro paesaggio d'osso / e le mani dell'uomo non hanno altro senso / che imitare le radici sotto terra.”
Unqaam, invece, è un luogo in cui non siamo ancora stati. Ed è la performance in progress, nata dall'improvvisazione musicale e danzata, di un batterista e di una ballerina. Lui, Francesco Serassi, polistrumentista e grafico, oltre ad aver collaborato al progetto di improvvisazione autogenerativa Gemini Excerpt (jam session elettro-acustiche a base di strumenti tradizionali e anticonvenzionali) è stato per oltre un decennio il batterista dei piemontesi Drink to me, trio di electro pop psichedelico che – ispirato da Arthur Russell - ha richiamato accostamenti a band come Animal Collective e Liars, e condiviso il palco con Editors e Orbital. Come graphic designer, è membro del collettivo multimediale Superbudda di Torino e direttore creativo della torinese Add editore, specializzata in narrativa di viaggio, saggi e graphic novel con un'attenzione particolare all'Asia, continente del futuro. Lei, Barbara Menietti, di origini coreane, ha studiato danza a partire dai 4 anni, approfondendo in particolare danza contemporanea e africana, hip hop e house dance, partecipando a workshop e formazioni con ballerini di fama internazionale. Performer e danzatrice per videoclip e spettacoli (come Devotischeletri di Giulia Ceolin, “danza senza trama per solo sentire”), insegna danza hip hop a Torino e provincia. Insieme sono Unqaam, corpo cangiante di batteria acustica, strumenti elettronici e gesto umano, sensibile nelll'utilizzo di campioni e nelle citazioni coreutiche alla musica e della danza tradizionali coreane.
https://www.youtube.com/watch?v=uQzExwl9USw
FRANCESCA NAIBO (Vittorio Veneto/Milano, orchestra di chitarra) Delle volte ti viene il dubbio di essere una chitarra, suonata e sognata da altri. Tu allora ti scordi apposta, e ti sformi, ti strappi, ti spezzi, provi a dar corda da torcere. Solo che quelli niente, ti suonano lo stesso. Così ti torna in mente quella poesia famosa, hai presente: “Incomincia il pianto della chitarra / Si rompono le coppe dell'alba.” È di un altro poeta spagnolo, tale García Lorca, e finisce così: “Piange freccia senza bersaglio / la sera senza domani / il primo uccello morto / sul ramo. / Oh, chitarra, / cuore trafitto / da cinque spade.” Francesca Naibo, comunque, ha studiato a Venezia, Milano, Berna e Basilea diplomandosi in chitarra classica e improvvisazione libera. È un'esploratrice eclettica e profonda delle sei corde, capace di attingere e lasciarsi ispirare dalla musica contemporanea come dal repertorio classico, rinascimentale e barocco, dal fingerpicking al jazz, al seguito di maestri quali Fred Firth, Marc Ribot e George Lewis. Dopo l'esordio da solista con Namatoulee, definito "una cartolina dall'oltre" da A Jazz Noise, si è riaffacciata in quello stesso aldilà con il fantasmatico So much time, intarsio tra suoni e tempi in cui la chitarra rivela, media e intreccia le voci di Francesca bambina e adulta, dissabbiando l'essenziale: è dal dialogo di passato e presente che sgorga il futuro. http://www.francescanaibo.com/ https://francescanaibo.bandcamp.com/
Per conoscere il luogo e confermare la tua presenza scrivi a [email protected]
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Per la seconda soluzione agli enigmi della rassegna COMPLESSO organizzata da Invisible°Show, i risolutori si complicheranno la vita con due progetti italiani intrisi di radicalismo e sperimentazione, ovvero il doppio duo composto dal percussionismo improvvisativo di Salis/Sanna e dalla raffinata avanguardia arcaico-contemporanea di Interlingua. A patto di non perdere la bussola, la soluzione è nelle mani esperte di questi quattro musicisti tanto quanto nelle vostre.
Il duo Salis/Sanna è composto dai percussionisti sardi Paolo Sanna e Giacomo Salis. Sanna è considerato tra le voci più emozionanti dell’arte percussiva italiana ed ha all’attivo incisioni su etichette nazionali ed internazionali. Salis è prolifico percussionista e noiser dell’underground cagliaritano, fresco di una collaborazione con l’australiano C.S Bishop. Il duo Salis/Sanna si dedica alla sperimentazione, alla ricerca sul suono, silenzio e rumore, attraverso l’utilizzo di tecniche estese e prepared set in una prassi di libera improvvisazione. Il duo è ora impegnato nel tour italiano dell’album Humyth, prodotto dall'etichetta inglese Confront recordings ed affiancato da un dvd registrato lo scorso giugno al Parco Terme di Sardara.
Interlingua è una coppia formata nel 2017 da Francesco Venturi e Francesco Fonassi, gravitante intorno all’asse Milano-Brescia-Londra. Venturi è compositore, performer e curatore. Francesco Fonassi è sound artist e ricercatore della dinamica dell'ascolto e dei meccanismi di percezione uditiva. Il duo ha pubblicato l’album di debutto nel luglio 2018, registrato a Londra, mixato a Brescia, inciso per Villa Recordings/Campi Magnetici. Interlingua miscela composizione sofisticata con elaborazione di segnale analogico, canto arcaico con tecniche vocali estese, sintesi modulare con percussioni.
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COMPLESSO
Nell’autunno 2018, Invisible°Show cerca ascoltatori appassionati di problem solving per la rassegna Complesso, tre tentativi improvvisati in spazi impropri. Elemento comune di ciascun tentativo sarà la percussione - per sua natura un insieme, un gruppo di elementi che si scontrano – declinata in spazi inauditi ed irripetibili ad opera di improvvisatori da tutta Europa, convergenti a Bergamo. Fedele alla sua vocazione di portare negli anfratti locali tendenze artistiche da ogni dove, sarà approntata una rassegna che va alla deriva nei tanti generi della sperimentazione contemporanea, dal free jazz radicale all’archeologia immaginaria fino alla musica d’ambiente, ma che cerca un punto di ancoraggio nell’elemento di percussione e nell’impulso ritmico, costruendo un laboratorio in architetture impossibili. Trovare la soluzione costringerà spazi, organizzatori, musicisti e pubblico a sperimentare e ritrovarsi nell’interplay della complessità.
SOLUZIONE UNO SOLUZIONE DUE SOLUZIONE TRE
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Per la seconda soluzione agli enigmi della rassegna COMPLESSO organizzata da Invisible°Show, i risolutori si complicheranno la vita con due progetti italiani intrisi di radicalismo e sperimentazione, ovvero il doppio duo composto dal percussionismo improvvisativo di Salis/Sanna e dalla raffinata avanguardia arcaico-contemporanea di Interlingua. A patto di non perdere la bussola, la soluzione è nelle mani esperte di questi quattro musicisti tanto quanto nelle vostre.
Il duo Salis/Sanna è composto dai percussionisti sardi Paolo Sanna e Giacomo Salis. Sanna è considerato tra le voci più emozionanti dell’arte percussiva italiana ed ha all’attivo incisioni su etichette nazionali ed internazionali. Salis è prolifico percussionista e noiser dell’underground cagliaritano, fresco di una collaborazione con l’australiano C.S Bishop. Il duo Salis/Sanna si dedica alla sperimentazione, alla ricerca sul suono, silenzio e rumore, attraverso l’utilizzo di tecniche estese e prepared set in una prassi di libera improvvisazione. Il duo è ora impegnato nel tour italiano dell’album Humyth, prodotto dall'etichetta inglese Confront recordings ed affiancato da un dvd registrato lo scorso giugno al Parco Terme di Sardara.
Interlingua è una coppia formata nel 2017 da Francesco Venturi e Francesco Fonassi, gravitante intorno all’asse Milano-Brescia-Londra. Venturi è compositore, performer e curatore, già ospite di palcoscenici quali Manifesta, Biennale di Venezia ed il Teatro Nazionale di Milano. Francesco Fonassi è sound artist e ricercatore della dinamica dell'ascolto e dei meccanismi di percezione uditiva, con all’attivo progetti ambientati in spazi quali MACRO e l’Auditorium Parco della Musica. Il duo ha pubblicato l’album di debutto nel luglio 2018, registrato a Londra, mixato a Brescia, inciso per Villa Recordings. Interlingua miscela composizione sofisticata con elaborazione di segnale analogico, canto arcaico con tecniche vocali estese, sintesi modulare con percussioni.
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