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ioballodasola · 7 months
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Un gatto ti insegna tre cose fondamentali.
Mai con tutti, mai per tutti, mai di tutti.
- Paola Marcato
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ioballodasola · 1 year
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Ma sei ancora viva qui?
Non proprio 😅
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ioballodasola · 3 years
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Passerà questo tempo come passano tutti i giorni orribili della vita si placheranno i venti che ti abbattono stagnerà il sangue della tua ferita l’anima tornerà al suo nido quel che ieri si perse sarà trovato il sole senza macchia concepito uscirà di nuovo nel tuo costato e dirai al mare: Come ho potuto annegato senza bussola e smarrito giungere al porto con le vele rotte? E una voce ti dirà: Non comprendi? Lo stesso vento che ha rotto le navi è quello che fa volare i gabbiani.
Óscar Hahn
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ioballodasola · 3 years
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La crisi in Ucraina spiegata in due (beh, non proprio due) parole. In Ucraina ho vissuto un anno meraviglioso, a cavallo fra il 2009 e il 2010, viaggiando in lungo e largo per il paese per motivi di lavoro, finendo poi col trascorrere un’estate splendida in Crimea. Nei miei spostamenti, mi rendevo sempre conto che quel paese aveva (ed ha) due anime, distinte, separate fondamentalmente dal corso di un fiume, il Dniepr. Un’anima russa, propriamente russa, di ucraini che parlano russo, che sono di religione ortodossa e che sono eredi di quella cultura del Don che non ha mai conosciuto un confine reale fra Russia e Ucraina. Faccio notare che in russo la parola stessa У-край на vuol dire : presso/lungo i confini. L’altra anima del paese è invece propriamente slava e mitteleuropea, direi quasi asburgica, considerato che a Leopoli furono incoronati ben due imperatori della casata imperiale austriaca. La Galizia, i Carpazi, tutti i territori fra Polonia e Ucraina esprimono infatti una cultura diversa, fondamentalmente cattolici, si parla ucraino, si avverte da secoli, la Russia, come un vicino ingombrante. In effetti anche se si guarda la mappa dell’Europa, si nota che l’Ucraina ha la forma di un ponte. Ora questo essere ponte fra due mondi, che ha sempre trovato in Kiev, la bellissima capitale, la sua sintesi ideale, invece di divenire un vantaggio strategico per il paese, è diventato nel tempo la sua grande tara. Come si è arrivati a questa polarizzazione drammatica? Facciamo un passo indietro: fine dell’URSS, nascono, nelle repubbliche dell’ex impero, le pseudo-monarchie dei Lukashenko (Bielorussia), degli Aleev (Azerbaijan), dei Nazarbayev (Kazakistan) etc etc.. A Kiev si instaura un governo di incapaci attaccato alla tetta russa, che però di latte, all’indomani del crollo sovietico, ne ha ben poco. Il paese si impoverisce, le infrastrutture non reggono, la gente scende finalmente in piazza chiedendo rinnovamento. Sono i giorni di speranza della rivoluzione arancione, la rivoluzione di Maidan, la grande piazza che si apre sul Kreshatik, la via principale della capitale. La rivoluzione riesce, il governo in carica di dimette, le elezioni vengono vinte da Victor Yushenko, professore, scacchista, persona onesta, ma pessimo politico, e soprattutto, amministratore incapace. Fra i tanti errori di Yushenko c’è quello di mettersi vicino una pasionaria fascistoide, Yulia Timoshenko, che contribuirà non poco ad avvelenare l’aria del paese. Il governo Yushenko non funziona, la grivna crolla, la gente continua ad impoverirsi, le grandi speranze rimangono disilluse. Si torna a votare e questa volta, l’esito del voto premia un altro Victor, Yanukovich, espressione della parte russofona e russofila del paese, fra cui il Donbass appunto, essendo lui stesso nato a Donetsk. Ex malavitoso, uomo controllato dal FSB, estremamente corrotto. È l’anno in cui arrivo a Kiev. Il mio autista è anche un musicista, per la precisione oboista della filarmonica di stato. La quale filarmonica, ogni giovedì, va in casa di Yanukovich, un enorme villa sopra l’Arsenalnaya, a suonare per il presidente e per le sue feste. Si ferma l’occidentalizzazione del paese, ci si riavvicina alla Russia. Tuttavia alcuni impegni come i colloqui per una preadesione all’UE erano stati già presi dal governo precedente. Yanukovich stoppa tutto. Questo scatena la rabbia delle generazioni più giovani e della parte del paese ad occidente del Dniepr. Yanukovich viene rimosso con la forza, da frange organizzatissime dietro le quali fra gli altri c’è la stessa Timoshenko. Ma Yanukovich era stato eletto democraticamente e quella parte del paese che lo aveva eletto, non ci sta. E’ la contro-rivolta, vengono occupati i municipi di Lugansk, Donetsk, Sebastopoli.. E in questa fase, Il nuovo governo di Kiev non trova di meglio che inviare in quelle province i carri armati. Contro una parte del proprio popolo. Un’assurdita’. La Russia manda i rinforzi tecnici e paramilitari che l’esercito ucraino non ha la forza di sconfiggere. Putin vede un’occasione unica e si prende la Crimea, senza sparare un colpo. La situazione si cristallizza e questo status quo viene sancito internazionalmente dagli accordi di Minsk nel 2014. Fino a ieri sera. Considerazioni finali: nelle situazioni così complesse il male e il bene, la ragione e il torto non stanno mai da una parte sola. La NATO non può pensare di bussare alla porta di territori e paesi che sono al confine dello spazio strategico vitale della Federazione Russa. Ne’ può giustificare la sua esistenza con il solo spauracchio della russofobia. La Federazione Russa non può pensare di violare la sovranità di paesi che sono comunque paesi terzi e indipendenti, ne’ può continuare ad inquinare il processo di integrazione europeo (l’unico argomento che vede convergere gli interessi russi e americani). Si può ammettere che l’Ucraina non entri mai nella NATO ma non si può costringere nessuno a firmare un accordo scritto sulla testa di uno stato terzo, come vorrebbero i russi. Gli USA non possono forzare la mano senza capire che i rapporti geopolitici fra Russia e Europa sono molto più complessi e interconnessi di quello che gli americani stessi vorrebbero. A 6000 km di distanza se ne fottono. Per loro l’energia non è un problema, per noi si. L’Europa dovrà parlare con una voce sola, e dovrà mediare. Ne va del suo, pardon, del nostro futuro. Il resto lo leggeremo sui giornali a partire da domani…
(Michele Lebotti)
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ioballodasola · 3 years
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“Camminavo su un ponte di assicelle sottili, senza parapetto, al di sopra di una voragine, ed ero lieto di procedere così, anche quando abbassavo gli occhi sulla voragine. C'era un rischio e ciò mi rallegrava.”
— Fëdor Michajlovic Dostoevskij, L'adolescente (via abatelunare)
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ioballodasola · 3 years
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Gürbüz Doğan Ekşioğlu
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ioballodasola · 3 years
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ioballodasola · 3 years
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Essere adulti significa avere tanti sogni quanti ne hanno i bambini, ma molto meno tempo per realizzarli e molte meno speranze di riuscirci.
Me Stesso (via parolerandagie)
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ioballodasola · 3 years
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Essendo arrivati alla meravigliosa scoperta che la semplicità è segno di vera intelligenza, si accanivano ad essere semplici, a dire delle frasi disadorne, quanto più disadorne era possibile.
Ercole Patti, Quartieri alti (via abatelunare)
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ioballodasola · 3 years
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“Date Night” by Anatoly Kuvin (1956)
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ioballodasola · 3 years
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Non è vero: Finché morte non ci separi. La morte non separa. e la vita non unisce per definizione. Etichettare appiattisce fino alla bidimensione non è vero che il tempo cura tutto: ci sono sofferenze incurabili che si ripresentano ciclicamente alla coscienza febbri malariche, pezzi di legno che affiorano imprevedibilmente dopo l’affondamento. Non è vero che tutto è relativo: se fai del male o subisci un male ciò ha un valore assoluto un’infinità di carbonio 14 che ci mette ere a decadere e pesa più della buona volontà dell’ottima fede e di tutti i non pensavo non credevo non sapevo. L’universo si smaglia perché il male tira i fili mentre il bene si ostina a tessere.
(Anna Segre, Il Telaio)
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ioballodasola · 3 years
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being a slut is great, even if i am more of a theoretical slut than a practical one
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ioballodasola · 3 years
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ioballodasola · 3 years
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ioballodasola · 3 years
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“Abbiamo furiosamente bisogno d'amore. Ci devono toccare le mani che sanno di cuore e poi morsi e baci tra i capelli e il furore di guardarsi. Abbiate cura di impazzire per un abbraccio.”
— Franco Arminio (via nekkar66)
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ioballodasola · 3 years
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Ci sono dei treni non puntuali che non sanno abituarsi ad attenersi ai loro ritardi.
Karl Kraus
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ioballodasola · 3 years
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Pretty Woman (1990) // Addams Family Values (1993)
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