randomness. [il fratello rumoroso di lapitziracconta® - ex le mie parole.]
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gente di cui non vorresti mai mai mai essere la mamma.
IL MIRACOLO DELLA VITA
Qua, all’età di quattro anni, sono stato sbalzato di bicicletta da un tizio in vespa e con le ginocchia ho lasciato due strisce di sangue e carne lunghe quattro metri.
Qua, all’età di sei anni, sono rimasto appeso a un tondino di ferro conficcato in un polso finché un adulto non mi ha disincastrato.
Qua, all’età di 9 anni, ho messo il piede su un asse di legno e il chiodo arrugginito mi ha passato il piede da parte a parte. Sono tornato a casa con tale asse sotto al piede ma mi sono fatto aiutare a toglierla prima di entrare in casa.
Qua, all’età di 10 anni, sono caduto in bicicletta in un fosso pieno d’acqua e non riuscivo più a venire fuori perché ero incastrato nella bicicletta.
Qua, all’età di 12 anni, sono mancati circa 20 cm affinché non fossi appiattito da un treno uguale uguale alla monetina che avevo messo sui binari per farla appiattire.
Qua, all’età di 13 anni, ho rischiato di morire nello stesso incendio del cinema all’aperto che avevo appiccato incidentalmente. Davvero, non l’ho fatto apposta.
Qua, sempre tredicenne, ho rischiato di essere sodomizzato da un maniaco che mi ha rincorso a braghe calate ma io ero in bicicletta e lui correva tipo papera (suca Stephen King)
Qua mi sono gettato sulle gambe il gasolio infuocato di una vecchia boccia di segnalazione da cantiere stradale.
Qua sono rimasto svenuto qualche ora a terra perché ho provato a rompere un sasso di fiume lanciandoci sopra un altro sasso di fiume e non avevo calcolato l’effetto rimbalzo.
Qua ho cercato di prendere al volo una bottiglia di vino del tavolino di un ristorante all’aperto, sono caduto di bicicletta e il fondo rotto mi si è piantato nella schiena.
Qua sono rimasto un giorno intero intrappolato all’interno di un crogiuolo gigante per fondere le rotaie. Spento.
Qua sono stato investito dalla tempesta di shrapnel infuocati di una bottiglia molotov che avevo costruito insieme ai miei amici e lanciato contro un muro. Il muro era troppo vicino.
Qua, finalmente un maturo quattordicenne, sono fiondato due volte di sotto dal frangiflutti: la prima in bicicletta sugli scogli, la seconda col Ciao sul tetto di una macchina.
Qua, quindici anni, ho fatto un frontale con una Mercedes, il Ciao si è spezzato in due e io ho rifatto cofano, parabrezza e tettuccio della suddetta macchina con la mia pregiata persona.
Qua, a 17 anni, mi hanno sfondato uno zigomo con una mazza da baseball.
Qua, a 18 anni, mi hanno accoltellato a una sagra di paese. Era un mio amico e anch’io l’ho accoltellato. Scherzone innocuo tra amici ubriachi. Siamo ancora amici.
Qua a 20 anni un proiettile calibro 9mm è rimbalzato sul fusto di birra che volevamo spillare senza spina e si è piantato sul muro sopra la mia testa.
Questo era il mio pronto soccorso preferito, da dove mi chiamavano preoccupati se non mi vedevano per più di una settimana.
Il miracolo della vita si riferisce al fatto che è un miracolo che io sia ancora vivo e quindi ricordate di non incazzarvi troppo se i vostri figli torneranno a casa coi vestiti sporchi.
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non ti scrivo, d’improvviso guardo il cielo, quella nuvola di passaggio e forse tu nel tuo lungomare guarderai una nuvola e quella è la mia lettera, qualcosa che scorre indecifrabile e pioggia.
J.Cortázar (via myborderland)
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(via Stunning Portrait about Loneliness in Japan – Fubiz Media)
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why are Hindu Gods blue? who is the richest person in the world? I am afraid of heights, of you
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intelligent people don’t need a serious face.

“I’ve worked in the circus my entire life. I studied to be a clown for many years. A great clown can make you see your own clumsiness. There are many famous clowns. Einstein was a clown. I always think of that famous picture of Einstein sticking out his tongue. That is a sign of extreme intelligence. Dumb people are always working on their serious face. They think a serious face will make them seem intelligent. But intelligent people don’t need a serious face.” (Moscow, Russia)
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provato. non funziona neanche questo.

Rimedio finale! #stacce #sketch #schizzo #fumetto #doodle #fumettoitaliano #disegnino #dieta #7chiliin7giorni #amore #provacostume #daw
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Non si può amare solo con la voglia di amare. Con il voler amare. Con il voler restare. Con il crederci. Con io lo amo. Perché poi non basta. Non regge. L’amore non basta per amare. Bisogna che ci sia la storia, per amare. La vita, per amare. Non bastano le parole, per amare. Neanche quelle giuste, bastano. Neanche le parole d’amore bastano per amare. Dobbiamo fare una passeggiata. Dobbiamo cenare insieme. Leggere un giornale. Andare a fare la spesa. Fare una cosa insieme. Che sia nostra. Che siamo noi. Io e te. Non basta fare sesso per fare l’amore. Anzi. Ci vogliono i baci. Ci vuole anche solo stare con la fronte appoggiata alla fronte. Per amare ci vuole una storia. Da vivere. Vissuta. Ci vuole tempo. Non puoi non esserci mai. Per amare ci vuole una storia. Da fare e raccontarsi. Non puoi non aver voglia di parlare. Non puoi parlare sempre. Una storia da fare insieme. Non puoi trovare tutto pronto. Arrivare quando tutto è fatto. Io amo solo chi fa la giornata con me. Chi fa la vita con me. Chi fa la spesa con me. Chi fa una passeggiata con me. Chi fa tempo con me. Chi fa storia con me. Non amo se no. Amo solo chi sa stare tutto con me. Chi parla con me. Chi torna da me. Chi chiama per non dire niente. Chi mi bacia la testa, tra i capelli, passandomi vicino. Chi mi porta i capelli indietro. Io non le voglio le romanticherie. Voglio le cose che sono nella mia giornata. Voglio che sono con te. Fatte con te. Raccontate a te. E poi ti racconto le cose solo mie. Che faccio io. Entro e esco dalla tua vita. E tu dalla mia. Come l’ago che cuce . Come l’ago che per unire, entra e esce.
Frida Kahlo (via coccaonthinks)
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Ho capito che chi non riesce a dirti “ti amo” non ti ama. E basta. Non esiste un morbo che smorza le parole in bocca, che toglie il respiro, che taglia la lingua. Puoi fraintendere gesti, attenzioni, sorrisi, emozioni, ma quando una persona non ti ama, prima o poi, te ne accorgi. E allora devi alzarti e girarti e camminare lontano lontano.
La resa dei conti | malafemmena
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> Urban Calligraphy, as the term suggests is calligraphy under rural, urban and suburban surroundings, it is unique calligraphy that escapes from the ink in to the paper and the boring surroundings of a calligraphy lab and exposes itself in public places, abandoned buildings, the streets and all sorts of surfaces, using materials nobody would think they could be used. (via ABOUT URBANCALLIGRAPHY | Urban Calligraphy / Simon Silaidis)
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(via Infographic: The Healing Power Of Cat Purrs - DesignTAXI.com)
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(via The dreaming room - Hand Drawn Illustration on Creattica: Your source for design inspiration)
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