Tumgik
laragazza-chescrive · 6 years
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Dammi la forza.
Perfavore.
Perchè io ci credevo, ero riuscita a convincermi che ci sarei riuscita da sola.
Ma poi sei arrivato, hai fatto casino, hai cambiato le cose.
E ancora pensavo di essere padrona di me stessa.
Poi hai sbagliato.
E io sono ancora persa nel dolore che mi hai provocato.
Dammi la forza.
Perchè non posso ripartire da capo, non posso rifare tutto un’altra volta.
Dammi la forza. 
Perchè questa è l’ultima volta, poi non ne ho più.
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laragazza-chescrive · 6 years
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Non ho il coraggio di affrontare la realtá.
Inutile fare immensi giri di parole, inutile far finta di niente, evitare di parlarne.
La veritá è che non ho il coraggio.
Non riesco a dire quello che provo, quello che sento, non riesco a dirlo ad alta voce.
Perchè se lo faccio devo accettare che è cosí, e che sarà cosí per sempre.
La verità è che non ho il coraggio di affrontare la realtà.
Perchè so
che farà un male cane.
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laragazza-chescrive · 6 years
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Scrivo
perchè soffro.
Nessuno che legge
e capisce.
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laragazza-chescrive · 6 years
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laragazza-chescrive · 6 years
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Rido con mia madre da tutta la sera.
La donna che più stimo al mondo, cosí vicino a me.
Lei non conosce tutto della mia vita, anche se molte cose le capisce da se.
Rido da tutta la sera con mia madre.
Lei sa cosa mi piace, e sa come farmi ridere fino a non avere più fiato.
Lei non pretende niente, in cambio alla mia risata.
Rido con mia madre per tutta una sera.
È una delle cose più belle che si possano avere, persone giuste e momenti giusti da condividere.
Rido con mia madre da tutta la vita.
Perchè è vero è cosí.
Rido con lei, piango con lei, mi sfogo, mi arrabbio e poi mi metto a ridere.
Rido io quando ride lei.
Perchè non c’è cosa più bella al mondo.
Di vedere mia mamma che ride.
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laragazza-chescrive · 6 years
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E se io l’amassi ancora?
Se nonostante tutto quello che è successo, nonostante i pianti e la rabbia, nonostante tutto questo tempo, nonostante lui sia l’ultimo a meritarlo.
Lo amassi ancora?
Come ci si rassegna all’amore?
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laragazza-chescrive · 6 years
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Forse ho solo bisogno
Di qualcuno che mi dica
“A te ci penso io”.
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laragazza-chescrive · 6 years
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Quanti anni hai?
17
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laragazza-chescrive · 6 years
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Sii il mio Peter Pan
Sii il mio peter pan.
Portami via da tutto questo.
Non farmi crescere mai perchè fino ad adesso non è stata una grande trovata.
Fammi provare la sensazione di volare, di avere la possibilità di scavalcare le difficoltà.
Portami via tenendomi per mano e non lasciarla mai.
Perchè sono già stata in alto, ed il mondo era bellissimo visto da lassù.
Ma poi ho perso le presa e sono caduta nel vuoto.
Tienimi forte perché ho paura questa volta.
Ho paura di andare in alto, ho paura di guardare giu, ho paura di cadere ancora.
E non ce la farei sai?
Non riuscirei a prendere per mano qualcun’altro, non potrei staccarmi da terra ancora una volta. Non proverei a risentire quella leggerezza che tanto mi attira.
Non riuscire a fidarmi mai più.
Di nessuno.
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laragazza-chescrive · 6 years
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-Come andava avanti questa relazione?
-Ci amavamo.
-Pensavi bastasse?
-...
-L’amore va alimentato.
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laragazza-chescrive · 6 years
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Non è questo quello che volevo.
Non sono questi i diciassette anni che immaginavo.
Ho potenzialmente tutto per essere la ragazza più felice della terra, ma non lo sono.
Anche se a pensarci, forse, significa proprio questo avere diciassette anni.
Avere tutto e non rendersene conto.
Riflettere tanto ma concretizzare poco.
Sognare e non agire.
Credere alle stupidaggini, dare peso alle stronzate.
Ridere per le piccolezze, ascoltare tanta musica, troppa musica.
Riempire la mente di cose, informazioni, sentimenti, emozioni, doveri, parole.
Parlare troppo e non dire niente. Pensare dannatamente tanto.
Scrivere.
Scrivere tutto quello che non si direbbe mai.
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laragazza-chescrive · 6 years
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Dí il mio nome. Un tempo lo facevi così spesso, che non gli davo peso. Chiama me. E non tutti gli altri. Fallo come quando neanche ci pensavo. E adesso è l’unica cosa che desidero.
Me
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laragazza-chescrive · 7 years
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“Possiamo parlare?” Possiamo parlare come facciamo sempre ma non come sempre?
Possiamo parlare guardandoci meno negli occhi e ridendo di più?
Possiamo parlare di cose superficiali anche se non è da noi?
Possiamo parlare di cose leggere anche se non ci appartengono?
So che è una contraddizione ma adesso ho bisogno di questo.
Ho bisogno di parlare senza pensarci troppo.
Possiamo parlare di felicità?
Di spensieratezza?
Possiamo parlare e non smettere mai?
Possiamo anche stare in silenzio ogni tanto, se vuoi. Possiamo scherzare, correre e cantare.
Possiamo guardare il cielo immenso o concentrarci su un dettaglio.
Possiamo fare quello che vuoi, a me va bene sempre.
Ma ho bisogno che lo facciamo insieme perchè ho bisogno di te.
Il dolore affievolisce, il peso è sempre meno e il tempo passa in fretta e il silenzio non mi è nemico.
Quindi cambio la domanda.
“Possiamo stare insieme?”
Perchè non importa come e quando l’importante è averti accanto.
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laragazza-chescrive · 7 years
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Il dolore va vissuto, è vero.
Ma basta l’attimo giusto.
Allo stesso modo in cui tutto è cominciato, cosí tutto finisce.
Me lo ricordo quel preciso istante in cui è finito tutto. Qualcosa si è rotto nella parte più profonda e fragile del mio cuore. La mia più grande paura si è avverata nello stesso istante in cui ho sbloccato quel dannato telefono. Tutto il mondo è caduto ai miei piedi, ogni minimo angolo dell’unica vera certezza che (credevo) di avere si è completamente sgretolata davanti ai miei occhi.
Non riuscirò mai a trovare parole abbastanza efficaci per far capire a chi legge quello che ho provato. Il dolore va vissuto, questo l’ho imparato.
Ma se c’è una cosa che posso dire con sicurezza, è che è bastato quel preciso momento lì, per farmi capire che era finito tutto.
Tutto quello che c’è stato dopo è conseguenza.
È conseguenza di quel pomeriggio. Di quella mia brutta idea, della mia stupida ingenuità. È conseguenza dell’amore. Di quello che era per me l’amore più grande.
È conseguenza di una mia azione. E me ne assumo ogni responsabilità.
Ma le cose non succedono per caso. E, grazie a Dio, non rimpiango nemmeno un attimo di questo passato. Tanto meno, quel preciso attimo lì.
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laragazza-chescrive · 7 years
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Ti ricordi la prima volta?
La prima volta che hai messo un vestito troppo corto?
La prima volta che con quel vestito ci sei andata a ballare?
La prima volta che hai bevuto un sorso di quel miscuglio di roba che magari nemmeno ti piaceva?
Ma “lo fanno tutti e adesso è un’abitudine”, adesso non ti chiedi neanche più il perchè.
Ti ricordi quella volta in cui hai provato una sigaretta? Il fumo ti è sceso in gola e ti ha fatto stare male, e poi, subito dopo, ti ha fatto sentire meglio.
E la prima volta che hai passato quella stradina buia che tanto ti spaventava?
Ti ricordi il primo bacio?
Quello che fa un po’ a tutti schifo e che delude le alte aspettative che si creano perchè “è bellissimo” “non lo dimenticherai mai” o “non preoccuparti che poi è spontaneo”.
E impari che è TUTTO fuorchè spontaneo.
E la prima volta che hai detto TI AMO?
Quella te la ricordi?
E quella volta che, per la prima volta, tutto era andato veramente storto?
E hai pensato, per la prima volta, che avere sedici anni forse non è un granchè.
E poi l’hai pensato cosí tante altre volte che quasi non te la ricordi la prima.
E hai passato cosí tante altre strade buie e dato un sacco di altri baci, hai fumato ancora, e ancora e poi troppo.
Hai cambiato tanti vestiti per tante occasioni diverse.
E hai scoperto che andare a ballare non ti piace quanto pensavi.
Ti ricordi la prima volta?
Impara.
Sii meglio, nella seconda.
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laragazza-chescrive · 7 years
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48 Shades of Lightning  Taken from last night’s thunderstorm. (color hues are unretouched)
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laragazza-chescrive · 7 years
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Sai cosa sono io?
Sono quel tipo di ragazza che si affeziona troppo alle persone, quella che ti pensa anche mentre mangia i suoi biscotti preferiti con il tè.
Sono quel tipo di persona che si arrabbia se non le scrivi, forse per l'insicurezza, pensando che non facendolo tu non stia pensando a lei.
Sono quella che si arrabbia se non potete vedervi, perché la tristezza che prova in quel momento è cosí tanta da non sapere in che altro modo gestirla, se non con la rabbia.
Sono quella che parla tanto, ma che quando vuole parlare davvero non trova le parole.
Sono quella che, come vedi, scrive per farsi comprendere.
Ed è quello che sto facendo anche adesso. Infatti.
Sono quella un po' indecisa su come gestire le situazioni.
Quella che avvolte ti urla per niente e altre sta zitta e se lo tiene dentro, quello che vorrebbe dire.
Sono quel tipo che pensa troppo, che concretizza poco, che cova ansia, desidera sicurezze, teme disinteresse.
Sono una confusione, lo ammetto.
Ma non ti chiederò scusa ne di capirmi, perchè non lo faccio nemmeno io con me stessa.
Non lo so nemmeno io, ancora, come sono davvero.
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Cit. Me
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