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Il 7 luglio saranno 4 mesi che sono lontana da casa. 4 mesi che sarò a Sharm El Sheik nel ruolo di guest relation, per la prima volta. In un'ufficio dove nessuno parla italiano. Dove devi parlare inglese, dove devi capire continuamente cosa ti dicono. Dove ti spiegano come funziona questo lavoro in inglese. Dove parlano fra di loro in egiziano. Dove ti senti un pesce fuor d'acqua. Ma ho imparato a conviverci. Ora parlo inglese, ora li capisco, ora addirittura faccio la traduttrice per gli italiani , per chiedere ciò che loro mi chiedono in italiano, trasporto i problemi da italiano ad inglese in reception. Amo questo lavoro, davvero e l'esperienza che mi sta dando questo lavoro, non so se me lo darà forse qualche altro lavoro. Ma , dove arriva la problematica? Che alla fine sei da sola. La mia collega è sposata e vive con suo marito, ha la sua vita. I miei colleghi lavorano 12h, e sono maggiormente tutti uomini, quindi diciamo che a , fine giornata, quando torno a casa verso le 18.30. Sono da sola, completamente. E li , inizio a soffrire. Faccio spesso videochiamate con i miei genitori, vedo la mia famiglia unita, tutti felici, in compagnia, ed io magari che ceno da sola. Sto andando in palestra, da due mesi continui. Sto lavorando all'estero. Ma sto soffrendo, perché qui, sono sola , non ho nessun punto di riferimento, non ho la mia famiglia, non ho nessuno. Inoltre ho litigato con una mia amica che , ho bloccato definitivamente, era un'amicizia tossica. Le altre 3, diciamo che si fanno sentire relativamente. Due delle quali sono, fidanzate , e l'altra ha una figlia, quindi una vita abbastanza frenetica. Tutto questo per dire, che , non ho ancora trovato il mio posto. So che quello che sto facendo è sicuramente importante. Ma mi sento sola , maledettamente, anche per trovare un cazzo di fondotinta in sta città diventa un'impresa. Stessa cosa per fare le unghie, taxi che parlano solo egiziano. Insomma, era solo uno sfogo, non so nemmeno se qualcuno leggerà tutto questo, ma , non so se ce la faccio fino a settembre. Mi sento già satura.
C'è qualcuno che si sente come me?
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Come fare quando siete pieni di tutto e non ce la fate più?
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Il mio cervello ti pensa continuamente. Non sono brava in queste cose ma lo sai che con lo scritto forse me la cavo un po’ meglio. Lo so che non c’è bisogno di parlare con te perché tu mi capisci anche senza parlare, anche senza guardarmi, anche senza sentirmi. Avevo capito subito che tu fossi qualcosa di raro che capita pochissime volte nella vita ed io mi sento davvero molto fortunata. Non so cosa sei stato in passato , e per quanto io possa tenervi a te per me il passato è passato. Io valuto la persona che sei e che sto conoscendo. E ti posso assicurare che tutto quello che sto vivendo con te non mi sembra reale, mi lascia senza parole. Dalla prima volta che ti ho visto ho contato i giorni e le ore prima di vederti di nuovo. La cosa bella è che quando sto con te il tempo non mi basta mai, vorrei che fosse infinito. Mi fai stare bene. Sei un ragazzo dolce, romantico, premuroso e attento in tutto ciò che fa. Spero che nonostante quel poco tempo che siamo stati insieme il tutto possa proseguire anche stando distanti questi mesi. Lo so che potevo anche evitare di scriver queste parole , ma fidati che volevo sapessi cosa frulla nel mio cervello. Sei quello che stavo cercando. Spesso mi dici che sono bella e perfetta. Ma io ogni volta che tu me lo dici invece penso questo di te, penso “ma da dove è uscito sto qua? Veramente vuole stare con me? Ma è uno scherzo?”
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"C'è questa cosa che mi succede quando soffro troppo, mi isolo, mi spengo lentamente, senza lasciarlo vedere a nessuno."
(Citazione trovata online)
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Quel maledetto diciotto marzo del 2021. Era il suo compleanno. Lo conoscevo da qualche giorno o settimana, non mi ricordo nemmeno. Quel giorno però mi ricordo che firmai la mia condanna. Avete presente quel tipo di uomo che vi infastidisce e che allo stesso tempo vi fa impazzire? Ecco, lui era così. Elegante, acculturato, gentile, presuntuoso ed arrogante. Quell’anno compì 26 anni. In Italia percorreva il periodo del covid per cui milioni di italiani vivevano costretti chiusi in casa. Fu colpa della mia amica che mi mandò la richiesta della videochiamata quella sera che io sono solita non accettare se non sono in tiro, soprattutto non sapendo chi potesse esserci. E fu lì, che conobbi quest’uomo che aveva attirato la mia attenzione fin da subito. Poco dopo mi seguì su Instagram, voleva vedere i miei video su TikTok, qualche volta mi fece qualche videochiamata, ma sempre solo se andasse a lui. Capitavano giorni nei quali non lo sentissi e nei quali sentivo la sua mancanza perché mi incuriosiva da morire la sua persona. Inutile dirvi che questo durò per mesi. C’erano sere nelle quali ci vedevamo in videochiamata. Mi disse però che non volesse relazioni. Era stato bruciato da una storia precedente che lo aveva mandato in depressione e a causa della quale aveva rimandato molti esami. Il ragazzo in questione aveva sede a Milano e si stava laureando in ingegneria elettronica. Non si spiegarvi come, ma in pochi mesi mi sentivo completamente infatuata da lui. Nonostante sapessi che non volesse relazioni continuai a parlarci e sentirlo. In estate partii per lavoro e mi trovavo in Calabria ed avevo poco tempo per parlare con lui e sentirlo e decisi che quello potesse essere un modo per dimenticarlo. In me che non si dica però , dopo un mese, in un mio messaggio gli scrissi che mi avrebbe fatto piacere se ci fossimo sentiti di più, e lì firmai per la seconda volta la mia rovina. Poiché da quel giorno mi scrisse davvero tutti i giorni e mi faceva piacere da morire. Addirittura in uno di quei messaggi mi scrisse che volesse venire a trovarmi in Calabria. Io ero nella convinzione che non provasse interesse per me e che con me non avesse nessun tipo di intenzioni serie, dunque cercai di non illudermi. Difatti non venne più e nonostante me lo aspettassi , ci rimasi ugualmente male. A settembre, tornata a Caserta, decisi che dovevo dimenticarlo e che non ci saremmo mai visti. Così , ironia volle che conoscessi un altro ragazzo, un po’ più piccolo di me e che ci iniziassi ad uscire . Mi interessava e sembrava darmi più attenzioni di quelle che chiedessi a Giuseppe, il ragazzo in questione. Ma , con questo ragazzo non uscii più di due volte per capire che purtroppo non avesse ciò che io cercassi. Dunque, non so dirvi come, continuando a parlare con Giuseppe, una sera di settembre non mi confessò finalmente che io gli piacessi, ed io ero incredula. Da lì il nostro rapporto cambiò ed iniziammo a sentìrci con più costanza, tutti i giorni o quasi fino al 20 ottobre, giorno prima dei miei 24 anni. Voi mi direte “e che è successo il 20 ottobre?” Beh, che per la prima volta ci saremmo visti dopo mesi di chat e videochiamate.
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Vi è mai capitato di non sapere cosa volete? In uno stato di confusione totale in cui mettete in dubbio la vostra vita?
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Sono in un miscuglio di emozioni.
Il 24 giugno , è iniziata la mia esperienza estiva a livello lavorativo. Parliamo di : animazione.
Non era in programma che io tornassi a fare l’animatrice dopo un paio d’anni circa, ma decisi ugualmente di accettare.
Un ragazzo incontrato circa cinque anni fa, grazie ad un caso, in cui c’era un’animatore delle mie zone qui a lavorare con lui, mi chiamano una sera chiedendomi: “ma stai lavorando lì a Caserta?” E caso vuole che , da due settimane circa, ero a casa senza lavoro in cerca di qualcos’altro.
Inutile dirvi che l’indomani mi chiama l’agenzia è decisi di partire, sapendo che quel mio amico conosciuto cinque anni prima, nato il mio stesso giorno mese e anno, quindi il 21 ottobre 1997, di Bologna, era diventato capo animatore.
Parto , facendomi cambiare mansione, e da miniclub decido di passare a contattista, che mi era venuto sempre bene anche negli anni precedenti.
Arrivo qui, a Fiano Romano , il posto è: Hu i Pini village e trovo quattro persone con le quali avrei passato probabilmente la stagione.
E voi mi direte:”quindi? Che succede?”
Il ragazzo del mio paese , viene cacciato due giorni dopo per aver fatto il tipino con delle ragazzine più piccole di lui e aveva sfrecciato a 20km/h in villaggio, quando il limite era 10.
Dunque arrivo il sabato ed il martedì questo ragazzo viene cacciato, quindi ci trovammo in quattro persone adesso.
La settimana dopo, organizziamo una gita a Ostia, a circa un’ora dal villaggio, e caso vuole , che ballando sul palco la ragazza destinata al fitness, cade e si fa male, quindi anche lei, viene mandata a casa.
Ora eravamo cinque persone, a vedercela contro la stagione che stava per arrivare ai soli primi di luglio.
Quando tutto sembrava andare a rotoli, arriva un nuovo ragazzo al posto dello sport, da Verona, appena compiuti i 18 anni.
Una sera , nella quale il capo animatore decide di uscire tutti insieme con lo staff interno del bar e una guardia notturna, usciamo per la prima sera.
Questa era una guardia notturna che lavora in reception, con giusto un anno in più a me.
Sembrava simpatico , ma niente di che, io me ne stavo sulle mie, nonostante quella sera ebbi più modo di poterlo prendere in giro.
Di Reggio Calabria, per niente il mio tipo , solo molto simpatico, che aveva adocchiato una ragazza dello staff del bar che sembrava fosse uscita senza “mutande”, e lui se ne rese conto.
Da lì, ci trovammo ad uscire una sera tutti insieme per andare al Mc donald, nonostante lui, volesse andare a ballare ed anche io.
Fece battute in merito alla mia amicizia con il capo animatore pensando che io fossi innamorata di lui.
Da quella battuta ad un certo punto , il mio amico Riccardo “e come mai Maria non ha il tuo numero?” “Eh perché non me lo ha chiesto”.
Da lì , l’indomani , dopo una discussione con Riccardo per non essere andati a ballare, mi lasciò il numero della guardia notturna con cui iniziai a parlare tendenzialmente per organizzarci sulle uscite.
Sembrava simpatico e forse un po’ incuriosita ci ero.
Da lì, quasi tutte le sere iniziai a salire in reception mentre lui lavorava e fra una chiacchiera, battutine e l’altra, scattò questa provocazione, che di lì a poco , divenne un’interesse da parte mia.
Una delle sere della settimana dopo ci organizzammo per uscire , e ci trovavamo vicini in una serata , ballando insieme e trovandoci a bere un drink da soli.
Da lì, durante il ritorno nel quale erano tutti collassati dietro per stanchezza ed alcol , gli tenni la mano , e poco dopo tornati fuori casa mia, scatta un bacio.
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Perché continuo a sentirmi un’errore?
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Ho bisogno di sentire qualcosa. Mi serve una dose.
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Sapete.. stavo pensando a come fosse bello se le persone che ci piacciono ricambiassero..
A come sarebbe se non ci facessimo continui film mentali, per poi decadere secondi dopo..
A volte com’è strana la vita.. non ci capisci mai niente.
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È un periodo in cui, effettivamente , non si capisce un cazzo.
La mattina non sai come cazzo vestirti a causa del tempo che non si capisce nemmeno lui.
Non sai se effettivamente il coprifuoco è valido, o come tanti, potresti non rispettarlo.
Non sai se, le persone che ti sono accanto ti vogliono davvero bene o ti sono vicine solo perché a loro conviene.
Non sai se domani , potrai essere più libero di oggi.
La verità è che siamo intrappolati in una società in cui, ci dice come vestirci, cosa mangiare, cosa bere, cosa mangiare.
In una società in cui se non lavori o non hai la macchina, sei un fallito.
In una società in cui se non hai 5000 follower e non fai collaborazioni con i brand, nessuno sa chi sei.
Ci rendiamo conto? Ma ci rendiamo conto dove andremo a finire? Facciamoci un’esame di coscienza.
Mai come oggi mi sento inutile, vittima della società in cui mi trovo, e mi sento in una bolla di vetro, credetemi.
Ed il problema è che siamo tutti così fottutamente egoisti da non renderci conto che le persone a noi care, non stanno bene ed hanno bisogno di aiuto.
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