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Living in a Lighthouse
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tutto il resto è (pessima) disco dance
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massidm · 5 years ago
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Più che ironia della sorte, ironia della morte - lezioni dal coronavirus
- Le regioni che si bullavano di avere sulle spalle tutta l’economia e di poter fare da sole, hanno bisogno d’aiuto. Magari stavolta impariamo che la solidarietà è sempre bella.
- Chi ha urlato contro i migranti che portavano le malattie, adesso si lamenta che gli italiani vengono respinti all’estero. Magari stavolta impariamo che non bisogna fare agli altri quelli che non vogliamo sia fatto a noi.
- Non conosci lo spessore di una persona fin quando non la vedi agire sotto stress. Ma qualche indizio su qualche politico già c’era, a ben vedere. Magari stavolta impariamo a riconoscerli un po’ prima.
- La Terra è un grande organismo vivente, che è messo a rischio da un microrganismo potenzialmente letale, l’uomo. Le pandemie sono un po’ gli anticorpi della Terra. Lo so, è un po’ forte, ma magari stavolta impariamo a vivere in maniera un po’ più sostenibile.
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massidm · 5 years ago
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massidm · 6 years ago
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Musica triste
EMISFERO SINISTRO: Oggi è uno di quei giorni. Parti malinconico, poi la tristezza ti assale e finisci a fissare il vuoto e pensare a mille cose.. l’amore, il lavoro.. la vita, l’universo e tutto quanto (cit.)
EMISFERO DESTRO: Oh no, cazzo, no! Non cedere! Ascoltami, intanto: la sai quella domanda esistenziale a cui nessuno a mai saputo dare risposta?
ES: Se è nato prima l’uovo o la gallina?
ED: Se devi parlare per banalità la finiamo qui. Intendevo: ascolti musica triste perchè sei triste o sei triste perchè ascolti musica triste?
ES: Hai ripetuto quattro volte “triste” in una frase senza nemmeno una virgola
ED: Pignolo del cazzo. Facciamo come dico io, metti le tue cuffiette, inizia a passeggiare e apri Musica
ES: Ci sono.
ED: Bene, scorri random, cosa vedi?
ES: “Come on get your love”, Redbone
ED: Bravo! Vedi che inizi a capire? Sparala a tutto volume e ricordati della scena iniziale dei Guardiani della Galassia
ES: Mi sento già meglio!
ED: Ecco, così, fai muovere quelle ingombranti terga!
ES: Ma la gente pensa che sia stupido, così
ED: Penserà che sei felice, smettila. Sta finendo, scegline un’altra dalla lista
ES: “The Roller”, Beady Eye
ED: Mmmm. Non sono sicuro che la controfigura di Liam Gallagher possa funz..
ES: the rolleeeeeeer eee-eeeeh
ED: Vabbè, più o meno.
ES: Ah Liam, quanti ricordi con gli Oasis quando ero giovane e..
ED: Smettila.
ES: .. e gli amori di gioventù erano sempre imperituri e…
ED: Cambia canzone, subito!
ES: ok ok, vado avanti. “Bad Guy”, Billie Eilish
ED: Eh! Che botta di modernità! Bravo, riprendi a muovere quelle terga sconvenienti!
ES: Si però questo sussurro un pò biascicato che sembra dirti..
ED: Non ti dice un cazzo, dice che è un cattivone, su!
ES: Vado avanti, dai
ED: Sarà meglio.
ES: E’ uscito Calcutta
ED: Ma come Calcutta! Ma dove cazzo pensi di essere, in un video di Lettieri mentre cammini per la città? Cambia subito!
ES: “e non mi dire che ti manco tanto tanto, che torni a casa e poi ti strucchi con il piantoooo”
ED: Smettila! Fermo! Stop! Non sei in un cazzo di stadio a dimenare l’accendino!
ES: tatataratataratatara
ED: Agita quel fottuto smartphone! Premi un pulsante a caso, vai random! Ribellati!
ES: Cranberries, “When you are gone”
ED: Mi sento come Atreyu mentre Artax affonda nella palude della tristezza, perdio. Cambia!!
ES: tttuuuuudddiiiyaa, ttuuuddiya
ED: Vaffanculo.
ES: (Accende una sigaretta dopo mesi) “And I miss you, when you're gone that is what I do, bay-, bay-, babe”
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massidm · 7 years ago
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La nostalgia
È quella sensazione che ti farebbe barattare tutto per rivivere quel momento in cui, nel 1996, tornavi di notte a casa su una vespa 50, col freddo in faccia, cantavi a squarciagola Wonderwall ed eri innamorato di qualcuno, del futuro, della vita.
There are
Many things
That i’d
Like
To say
To you.
But i don’t know how.
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massidm · 7 years ago
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I dieci comandamenti come me li hanno insegnati sono di molto stantii e obsoleti Ne salverei solo due, non uccidere e non rubare, che poi si possono riassumere nel primo dei miei 10 comandamenti nuovi di zecca 1) Non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te. non è esaustivo perché magari a te non disturba essere legato al letto e frustato e a me si, ma è comunque un buon comandamento iniziale 2 ) Non annoiare gli altri annoiare gli altri è peccato gravissimo, vai all’inferno di filato 3) Se proprio non provi amore per il prossimo , cerca almeno di non arrecargli danno. Sarebbe già un buon inizio 4) Non giudicare MAI Sui social metti la tua parte migliore, le torte che fai e le faccine inorridite dalle brutture del mondo , ma tendi a evitare di ricordare a te e al mondo di quella volta che ti sei innamorata del tuo dentista e hai messo le corna al sant’uomo di tuo marito. O cose simili. 5) Evita di essere rumoroso I tuoi rumori coprono il suono dei pensieri altrui e il cinguettare degli uccelli 6) Non essere fanatico Ricorda sempre che una parte di ragione c’è da tutte le parti 7) Non dimenticare mai che le persone “sbagliate” hanno avuto solo meno culo di te. Magari ci mettono anche del loro e potrebbero fare di meglio, ma voglio vedere come te la caverai tu quando toccherà a te. O come hai fatto se ti è già toccato. 8) Rispetta tutte le forme di vita Il fatto che tu sia un essere umano dimostra che la specie umana non è superiore alle altre. 9) Rispetta il diritto di ogni essere vivente a fare delle scelte Quello che dice qualsiasi chiesa conta meno di niente ma soprattutto 10 ) Stai calmino e rilassato Ti ricordi quando avevi 18 anni ? quanto tempo è passato ? un secondo, vero ? ecco, tra un altro secondo sei polvere.
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massidm · 8 years ago
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Prologo - 2
Ho sempre odiato le frasi fatte, ed i modi di dire, quelli abusati. Sentire ripetere espressioni tipo "il mondo del lavoro", "alle prime armi" (come Nanni Moretti) o "bagaglio d'esperienza" mi ha sempre suscitato una sensazione di disprezzo, come se il loro utilizzatore difettasse della volontà di ricercare qualcosa di più calzante, di diverso, rifugiandosi nella comodità del già sentito. Un giorno, però, ho pensato ad una di queste immagini, proprio il "bagaglio di esperienza". Ci ho pensato perchè ho realizzato che in effetti, andando avanti negli anni, uno ha come uno zaino in cui raccoglie quello che gli accade, ed alle volte qualcun altro gli infila dentro - più o meno di nascosto - qualcosa di molto pesante. Questo qualcosa rallenta il cammino in modo più o meno vistoso, finchè alle volte non lo blocca del tutto, e non è operazione da poco infilare la testa nello zaino, identificare l'oggetto e tirarlo fuori. Quello che ho capito tempo dopo la mia personale estrazione è che non avevo per nulla infilato la testa nello zaino: mi ero fermato, avevo impugnato un coltello e del mio zaino non erano rimasti che brandelli. Farlo non era stato per niente semplice e senza strascichi. È come un trasloco: abiti nella stessa casa per anni e ci sono un sacco di cose inutili. Pensi che ti servirebbe una casa più grande, ma poi finisce che durante il trasloco trovi una tonnellata di cose che non avevi mai avuto il coraggio di buttare. Io, in fin dei conti, avevo appena finito di traslocare me stesso.
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massidm · 8 years ago
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“Sir, la vedo preoccupato” “Sono a un bivio della mia vita, Lloyd” “E questo la preoccupa, sir?” “Lo sai come si dice, Lloyd. Chi lascia la strada vecchia per la nuova…” “Ha la fortuna di potersi mettere alla prova, sir” “La frase non finiva così, Lloyd” “Ma è così che inizia una nuova storia, sir” “Credo di aver colto la morale, Lloyd” “Molto bene, sir. Molto bene”
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massidm · 9 years ago
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massidm · 9 years ago
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vine
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massidm · 10 years ago
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massidm · 10 years ago
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massidm · 10 years ago
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Errors in Thinking that Create Anxiety
1. All-or-nothing thinking: Looking at things in black-or-white categories, with no middle ground (“If I fall short of perfection, I’m a total failure.”)
2. Overgeneralization: Generalizing from a single negative experience, expecting it to hold true forever (“I didn’t get hired for the job. I’ll never get any job.”)
3. The mental filter: Focusing on the negatives while filtering out all the positives. Noticing the one thing that went wrong, rather than all the things that went right.
4. Diminishing the positive: Coming up with reasons why positive events don’t count (“I did well on the presentation, but that was just dumb luck.”)
5. Jumping to conclusions: Making negative interpretations without actual evidence. You act like a mind reader (“I can tell she secretly hates me.”) or a fortune teller (“I just know something terrible is going to happen.”)
6. Catastrophizing: Expecting the worst-case scenario to happen (“The pilot said we’re in for some turbulence. The plane’s going to crash!”)
7. Emotional reasoning: Believing that the way you feel reflects reality (“I feel frightened right now. That must mean I’m in real physical danger.”)
8. ‘Shoulds’ and ‘should-nots’: Holding yourself to a strict list of what you should and shouldn’t do and beating yourself up if you break any of the rule
9. Labeling: Labeling yourself based on mistakes and perceived shortcomings (“I’m a failure; an idiot; a loser.”)
10. Personalization: Assuming responsibility for things that are outside your control (“It’s my fault my son got in an accident. I should have warned him to drive carefully in the rain.”)
Source: http://www.helpguide.org/mental/anxiety_self_help.htm
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massidm · 10 years ago
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Non avevo mai guardato il Dottor House. Adesso grazie a Netflix posso scoprire come stracazzo hanno fatto a farne millemila stagioni sempre con la stessa trama: Fase 1 Il futuro paziente sta (per diletto o per lavoro) eseguendo una attività di tutti i giorni, tipo abbattere un muro a colpi di cazzo. Purtroppo gli viene un colpo completo. Fase 2 Il paziente viene ricoverato nel reparto del dottor House con i seguenti sintomi: - Escoriazioni da edilizia al pene - Febbre - Uno sfogo (rush completo) a forma di Gianni Morandi sul torace Fase 3 Il Dottor House si lamenta per la banalità del paziente e poi qualcuno gli dice qualcosa tipo: però è dei Gemelli ascendente Corteccia House: questo cambia tutto! Differenscial diagnosis now! Fase 4 Il dottor house e i suoi amichetti sparano a casaccio delle ipotesi, ma nessuna soddisfa. A un certo punto qualcuno dice: potrebbe essere Puttanellosi Necronomica interstiziale di Emerson-Lake-Palmer. Risposta: impossibile, lo sfogo sarebbe a forma di Barack Obama, non di Gianni Morandi. Quindi cosa facciamo? House: testatelo per TUTTO. Occasionalmente qualcuno va senza permesso nella casa del paziente a cercare indizi, funghi, muffe o vecchie cassette degli Spandau Ballet. Fase 5 Il paziente viene umiliato con aghi e sonde anali fino a che non si arrende e gli viene un nuovo colpo (stroke) però un po’ diverso da prima. I dottori si riuniscono e House dice: forse è davvero Puttanellosi Necronomica interstiziale di Emerson-Lake-Palmer, circa nel 2% dei casi se lo sfogo non è a forma di Obama, può presentarsi con una leggera peluria attorno al cervello. Risposta: abbiamo già estratto il cervello con la tecnica dei vasi comunicanti, e non abbiamo notato peluria. House: RIPETETE TUTTI I TEST, MA MALE! Fase 6 Il paziente viene ribaltato come un'ostrica e finalmente trovano i peli nel cervello. House: Puttanellosi Necronomica interstiziale di Emerson-Lake-Palmer. Somministriamogli subito del vino in cartone per via anali, starà bene per l'ora di cena. Fase 7 È il momento peggiore per il paziente, sempre circa a 2/3 della puntata. Sorride e migliora, la moglie si avvicina per baciarlo e in quel momento il paziente comincia a secernere tavernello dagli occhi e a stendersi sui cartoni gridando: C'HAI MONETA? Non era Puttanellosi Necronomica interstiziale di Emerson-Lake-Palmer. Fase 8 Siamo di nuovo riuniti, House soffre di dolori ai dolori. Gli altri sparano a casaccio altre malattie, tra le quali: - Lupus - Delirium Tremendo - Apple Genius - Linoadenocalcigenopriaponeuroma a cazzo duro - Penicefalismo di Ogino Knauss - Camorra - Malasanità - Decreto Bersani Ma niente. Mentre il magazzino dell'Ospedale ordina una sacca da cadavere nuova, il Dottor House viene rimproverato dal suo amico o dalla sua capa e allora ha l'illuminazione. Corre dal paziente, prende la moglie in lacrime e le tira un ceffone. A quel punto il paziente si sveglia guarito e fa: BRAVO! Finale Il Dottor House è triste e solo a casa a riflettere sulla profondità dello specchio. Ora devo guardarmi tutte le stagioni per capire come minchia abbiano fatto.
Francesco Lanza (via prostata)
Genio.
(via scarligamerluss)
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Hail to Greg forever
(via iceageiscoming)
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massidm · 10 years ago
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Ricordiamo che il coefficiente di sdegno è Sd=Vt/d, dove Vt è il numero delle vittime (esclusi feriti) e d la distanza dall'evento (in km).
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massidm · 10 years ago
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massidm · 10 years ago
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vine
When you think it’s the weekend, but realize it’s only Thursday. (vine by afv)
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massidm · 10 years ago
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Francesco Graziani detto Ciccio e Felice Pulici detto Puliciclone, I gemelli del gol, 1976
«All'età tua a vent'anni io la mangiavo l'erba… la prendevo, la portavo a casa, dicevo: mamma, mettici un po’ de olio e un po’ de sale che me la mangio» F.Graziani
Il Godot tricolore si è mostrato per l’ ultima volta al popolo torinista il 16 maggio 1976 in un pomeriggio di sole, in un Comunale completamente bianco e granata. Dopo 27 anni di sofferenze. “Un'impressionante cornice di folla” raccontava la voce di Enrico Ameri a Tutto il calcio minuto per minuto: 70mila persone che in un silenzio quasi religioso aspettavano che cominciasse Torino-Cesena, ultima giornata del campionato ‘75-76. Settantamila tifosi che tremavano al solo pensiero di essere beffati proprio sul traguardo, dalla Juve poi. Perché la classifica, a 90 minuti dalla conclusione, dava ragione ai granata: Torino 44, Juve 43.
Che cosa significasse quel giorno, fu chiaro ai giocatori all'ingresso in campo. “Non dimenticherò mai l'istante in cui uscii dal tunnel degli spogliatoi” ricorda Francesco Graziani, uno dei due gemelli del gol granata. «C'era quello striscione, Forza ragazzi, Superga vi guarda, e quella impressionante muraglia umana, quei cori, quelle bandiere. Capii cosa significava giocare con il peso della storia addosso, e chi parla di retorica non capisce nulla». Essere scrutati da Superga, da una squadra resa immortale da uno schianto aereo, può giocare brutti scherzi: contro un Cesena che tutto voleva tranne che rovinare la festa dello scudetto, i granata si muovevano come se avessero piombo nei muscoli. La Juventus, in campo a Perugia, era ferma sullo 0-0, ma un gol le sarebbe bastato per arrivare a uno spareggio che, i 70 mila del Comunale lo sapevano, avrebbe ineluttabilmente vinto. Perché non si è Toro per nulla. Più o meno questo pensavano, nel silenzio irreale dell’ intervallo, i tifosi granata. Altri 45 minuti per soffrire. Ma nella ripresa, il Godot tricolore prima annuncia il suo arrivo, al 9’ quando da Perugia giunge la notizia del gol di Curi, poi si presenta. Minuto numero 16, Patrizio Sala lancia dalla destra, Graziani a fondo campo controlla male, poi riprende il pallone ed effettua un controcross a mezza altezza, imprendibile per chiunque tranne che per un giocatore. “L’ho visto arrivare, non ho pensato a niente, mi sono lanciato e l'ho colpito. Quando ho sentito il boato dello stadio ho capito che ce l’ avevo fatta”. Quel pallone a quaranta centimetri da terra era andato a prenderlo Paolino Pulici, Puliciclone per Gianni Brera, semplicemente Pupi per la curva Maratona. Non poteva essere che lui a realizzare il gol scudetto. “Mi avessero detto: segni quel gol e poi smetti di giocare, avrei firmato subito. Non so se fosse il più bello, ma sicuramente è stato il più importante della mia carriera. Sotto la mia curva, abbracciato dai miei tifosi: con le regole di adesso mi avrebbero espulso tre volte.”
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