Don't wanna be here? Send us removal request.
Text

“Bazille and Camille (Study for Déjeuner sur l’Herbe)” by Claude Monet, c. 1865
12 notes
·
View notes
Text
Nella vita non ci sono finali, ma confini, si gironzola di qua e di là, s’inciampa e ci si perde.
Isabel Allende
253 notes
·
View notes
Photo





Michelangelo, Ignudo, c. 1512, Sistine Chapel, Rome
649 notes
·
View notes
Text
Al lettore
Stupidità e peccato, errore e lesina
ci assediano la mente, sfibrano i nostri corpi,
e alimentiamo i nostri bei rimorsi
come un povero nutre i propri insetti.
Son testardi i peccati, deboli i pentimenti;
vendiamo a caro prezzo le nostre confessioni,
e torniamo a pestare allegri il fango
come se un vile pianto ci avesse ripuliti.
Sul cuscino del male Satana Trismegisto
lungamente ci culla e persuade
e l’oro della nostra volontà,
alchimista provetto, manda in fumo.
È il Diavolo a tirare i nostri fili!
Dai più schifosi oggetti siamo attratti;
e ogni giorno nell’Inferno ci addentriamo d’un passo,
tranquilli attraversando miasmi e buio.
Come il vizioso in rovina che assapora
il seno martoriato di un’antica puttana,
arraffiamo al passaggio piaceri clandestini
e li spremiamo come vecchie arance.
Dentro il nostro cervello, come elminti a milioni,
formicola e si scatena un popolo di Demoni;
la Morte, se respiriamo, nei polmoni
ci scende, fiume invisibile, con sordi gemiti.
E se stupro o veleno, lama o fuoco
non ci hanno ancora ornato di gustosi ricami
il trito canovaccio del destino
è solo, ahimè, che poco ardito è il cuore.
Ma in mezzo agli sciacalli, alle pantere, alle linci
alle scimmie, agli scorpioni, agli avvoltoi, ai serpenti,
ai mostri guaiolanti, grufolanti, striscianti
del nostro infame serraglio di vizi,
uno è ancora più brutto, più cattivo, più immondo!
Senza troppo agitarsi né gridare,
vorrebbe della terra non lasciar che rovine
e sbadigliando inghiottirebbe il mondo:
è la Noia! – Occhio greve d’un pianto involontario,
fuma la pipa, sogna impiccagioni…
Lo conosci, lettore, quel mostro delicato,
– ipocrita lettore, – mio simile, – fratello!
1 note
·
View note
Photo

Submitted by @geoffreystein:
Seen and Unseen oil and acrylic on canvas, 48 x 36 inches, 2012 www.geoffreystein.com
251 notes
·
View notes
Text
Tramontata è la luna
Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
anche la giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l’anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele:
e soffro e desidero.
4 notes
·
View notes
Text
A me pare uguale agli dèi
A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde sulla lingua interte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.
3 notes
·
View notes
Text
@malcomliepke contemporary artist su @crashart26 e @crashart31
114 notes
·
View notes
Photo

Nu masculin au Studio de Bonnat (Male Nude in the Studio of Bonnat) Laurits Regner Tuxen, 1877
10K notes
·
View notes
Text




The faun (Latin: faunus, Ancient Greek: φαῦνος, phaunos, pronounced [pʰaunos]) is a mythological half human–half goat creature appearing in Ancient Rome. The goat man, more commonly affiliated with the Satyrs of Greek mythology or Fauns of Roman, is a bipedal creature with the legs and tail of a goat and the head, arms and torso of a man and is often depicted with goat's horns and pointed ears. These creatures in turn borrowed their appearance from the god Pan of the Greek pantheon. They were a symbol of fertility, and their chieftain was Silenus, a minor deity of Greek mythology. - Wikipedia sourced.
2K notes
·
View notes