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meraki-essenzadinoi · 3 years
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UN’ALTRA DELUSIONE ⠀ A volte si ha l’impressione di giocare a poker con la vita: non devi farle capire quello che vuoi, altrimenti farà di tutto per ostacolarti. ⠀ Vuoi essere amato? E allora ti sentirai solo. Vedrai altri ricevere un sacco d’amore e non capirai perché a te non capita. ⠀ Vuoi una carriera brillante? E allora vedrai persone meno preparate di te passarti davanti senza troppi sforzi. ⠀ “Non fatevi vincere da questo dolore, vincetelo con l’azione” diceva Johann Gottlieb Fichte, un guardiano d’oche. ⠀ Ma che ne sa, un guardiano d’oche? ⠀ Abbastanza da diventare professore universitario, allievo prediletto di Kant e filosofo fondatore dell’idealismo tedesco. ⠀ Forse vorresti rispondergli che non hai più energie per combattere, dopo tutti i fallimenti, dopo tutte le porte che ti sono state chiuse in faccia. ⠀ Porte pesanti come quella dell’Università di Jena, da cui Johann fu buttato fuori qualche anno dopo essere diventato professore. ⠀ Goethe, che lo conosceva di persona, lo definì “una stella tramontata”. ⠀ Poco dopo, Fichte venne nominato rettore all’Università di Berlino. ⠀ Alla faccia del tramonto. ⠀ Insomma: si chiude una porta, si apre un portone. ⠀ Il punto sta proprio qui. Dov’è la chiave che apre il portone? ⠀ La chiave di Johann fu un semplice principio che lui stesso aveva elaborato: dimentica ciò che hai fatto, pensa sempre e solo a ciò che ti resta ancora da fare. ⠀ Se pensi a ciò che hai fatto, avrai lo sguardo rivolto indietro. ⠀ Se pensi a ciò che puoi ancora fare, vedrai sempre nuove porte e possibili chiavi. ⠀ Le porte che ti hanno sbattuto in faccia non sono più importanti. L’unica che conta è quella che stai per aprire.
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meraki-essenzadinoi · 3 years
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L'educazione dovrebbe mirare alla libertà della mente dei giovani, e non al suo imprigionamento in una rigida armatura di dogmi destinati a proteggerla, nella vita, contro i pericoli dell'evidenza imparziale. Il mondo necessita di menti e cuori aperti, non di rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano
Bertrand Russell 
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meraki-essenzadinoi · 3 years
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Non abbassare la testa
Sembrava l’inizio di una bella storia: una donna brillante e creativa sposa un imprenditore con un grande senso del dovere. ⠀ Peccato che i due non si amino. Peccato che lei definisca il loro matrimonio “un passo falso”. Peccato, perché ormai è incinta. ⠀ Come si chiamerà il piccolo? Arthur. L’ha deciso suo marito, ovviamente. ⠀ Lei, Johanna, non può decidere proprio niente per questo figlio. È come se non fosse il suo. E infatti lo tratterà come se suo non fosse affatto. ⠀ Arthur studia nelle migliori scuole e dimostra subito di avere un’intelligenza ben al di sopra della media. Studia latino, greco, scienze, fisica. ⠀ Non serve a niente. Sua madre non lo ama comunque. ⠀ Si dice che se sorridi alla vita, la vita ti sorriderà. ⠀ Per quanto Arthur Schopenhauer potesse provare a sorridere, però, la vita aveva sempre il volto serio di sua madre. ⠀ Se niente di quello che fai è abbastanza, se chi dovrebbe amarti non ti apprezza in nessun caso, che senso ha fingere che vada tutto bene? Che senso ha mentire a se stessi? ⠀ Tanto vale essere sinceri. ⠀ Arthur diventò proprio così: brutalmente sincero. ⠀ Attaccò tutti i filosofi del suo tempo, da Fichte a Hegel, e non si fermò nemmeno davanti a chi gli diceva che la sua sfrontatezza gli avrebbe rovinato la carriera. ⠀ Arthur non cercava di compiacere nessuno. Era fiero di se stesso, anche se il mondo lo rifiutava. ⠀ Quando fu anziano, però, il mondo cambiò idea e gli diede il benvenuto: la sua filosofia divenne famosa. ⠀ Schopenhauer fu soddisfatto, ma non perché la vita gli aveva finalmente sorriso, no. ⠀ Fu soddisfatto perché la vita l’aveva preso a calci, gli aveva abbassato le aspettative e a volte perfino l’autostima. ⠀ Ma non era mai riuscita a fargli abbassare la testa. ⠀ Quando la vita ti prende a calci, ricordati di Arthur Schopenhauer. E alza la testa.
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meraki-essenzadinoi · 3 years
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“Perché non ci comportiamo tutti come fratelli? Perché anche l'uomo migliore è come se nascondesse sempre qualcosa all'altro e gli tacesse qualcosa? Perché non dire subito, direttamente, quel che si ha nel cuore, se sai che non parlerai al vento? Altrimenti ognuno appare più severo di quanti in effetti sia, come se tutti temessero di offendere i propri sentimenti palesandoli molto velocemente...”
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meraki-essenzadinoi · 3 years
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SIAMO NULLA PER L’INFINITO,TUTTO RISPETTO AL NULLA
 “Che cos'è in fondo l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito, un tutto rispetto al nulla; un qualcosa di mezzo tra il niente e il tutto. Infinitamente lontano dall'abbracciare gli estremi, la fine delle cose e il loro principio gli sono invincibilmente nascosti in un impenetrabile segreto, ed egli è ugualmente incapace di vedere il nulla da cui è stato tratto e l'infinito dal quale è inghiottito.“
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meraki-essenzadinoi · 3 years
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E’ bello un uragano? No, è sublime. La bellezza è oggettiva?
Esiste solo un tipo di bellezza? E su cosa si basa il giudizio estetico?
Platone, ma in realtà qualsiasi uomo della Grecia antica ci avrebbe sicuramente risposto di sì, esiste un solo tipo di bellezza ed è oggettivo.
Questo perché i greci antichi associano alla bellezza l’armonia, la grazia, la misura e le giuste proporzioni. Un corpo quindi è bello quando presenta la giusta simmetria tra tutte le sue parti. L’uomo perfetto doveva rispettare dunque i canoni del “KALOS KAI AGHATOS” ovvero del “Bello  e buono”, alla  virtù morale corrisponde necessariamente la bellezza fisica e si afferma quindi che vi sia una complementarità tra “bello” e “buono”.
Ma adesso facciamo un bel grande salto in avanti col tempo: Kant come avrebbe risposto?
Secondo Kant i giudizi di gusto possono essere di vario tipo, dobbiamo distinguere il piacevole (Ciò che si apprezza a livello sensoriale),dal piacere estetico. Questo si basa su dei giudizi riflettenti ossia su un apprezzamento che non riguarda direttamente l'oggetto sesso, ma il rapporto fra questo e la nostra spiritualità ( Es. Se il soggetto di fronte alla stessa rosa rossa dice: “questa rosa è bella”. questo giudizio è un giudizio estetico, ovvero il predicato della bellezza non è riferito alla rosa - sebbene sia legato ad esso in un giudizio - ma al soggetto stesso attraverso il piacere che egli prova nella contemplazione della rosa.) Noi scorgiamo la bellezza in quelle cose in cui, come in uno specchio, troviamo riflessi quei criteri di armonia e di equilibrio che strutturano la nostra mente. Kant afferma che il giudizio di bellezza è solo una delle possibili modalità del piacere estetico. Esiste anche l'apprezzamento del sublime, questo termine è attribuibile a tutto ciò che è smisurato, illimitato e quindi emozionante ma allo stesso tempo spaventoso, per esempio la potenza di un uragano, un abisso. Anche in questo caso il giudizio sarebbe di tipo riflettente perché non è certo la sensazione a essere coinvolta, infatti riusciamo ad apprezzare questi terribili fenomeni naturali solo quando la nostra persona non e direttamente coinvolta per quel caso la paura prevale su qualsiasi emozione estetica. La commozione suscitata dal sublime nasce dal drammatico contrasto che si instaura fra noi e l'oggetto vengono in modo simmetrico e contrario al rapporto di armonia tipico del bello. Vedendo le nuvole di un temporale, l'oceano in tempesta, da una parte proviamo dispiacere per non riuscire a immaginare tutta la grandezza, dall'altro proviamo un piacere perché il nostro spirito, ponendo un paragone fra noi e la natura, si eleva all'idea dell'infinito.
La questione rimane comunque aperta: Può la bellezza essere universale e oggettiva? Esiste qualcosa di oggettivamente bello? Qual è la condizione di possibilità della bellezza?
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meraki-essenzadinoi · 3 years
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<<L’anima ragiona nel modo migliore quando niente di ciò la turba ,né udito né vista né dolore né piacere, ma essa se ne sta in sé sola il più possibile, lasciando andare il corpo, e, per quanto può, senza avere comunicazione e contatto con esso, tende all’essere>>
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