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DenisTThai
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mydenisv · 7 months ago
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A Natale puoi...Fare quello che ti pare e vuoi....Riprendere a scappare...riprendere ad urlare...riprendere quel tempo....dove facevi i c....i tuoi.....è Natale è Natale si può chiedere di ... Read the full article
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mydenisv · 7 months ago
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Ho pensato di utilizzare i miei scatti in asia per realizzare dei segnalibbri che puoi scaricare al link sottostante Read the full article
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mydenisv · 7 months ago
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Vuoi fare un pensiero colorato a qualche tua cara o caro ? Ho pensato di mettere a disposizione gratuitamente, alcuni scatti ASIATICI , trasformandoli in simpatici segnalibri Read the full article
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mydenisv · 8 months ago
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Un simpatico e originale modo di pensare all'inverno 😄😄 Read the full article
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mydenisv · 8 months ago
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 Denis Vignocchi, Thai massage Therapist  Come gestisce il suo Inverno il buon Vilfredo? Immagino Vilfredo Pareto, il celebre economista, chino sul suo armadio, cercando di capire se il 20% dei suoi vestiti sarà utile per l’80% dell’inverno, o se l’80% dei suoi abiti sarà adatto solo per il 20% dei mesi più freddi. Un’immagine ironica, ma che introduce un approccio funzionale e inconsueto. Alimentazione: il principio 80/20 80% di Cibi Nutrienti: - Verdure e Frutta: Concentrati sull’80% della tua dieta composta da cibi ricchi di nutrienti come verdure, frutta, proteine magre, cereali integrali e grassi sani. Questi alimenti forniscono le vitamine e i minerali necessari per mantenere il sistema immunitario forte durante i mesi freddi. - Proteine: Includi fonti di proteine come pollo, pesce, legumi e tofu per mantenere muscoli e organi in buona salute. - Idratazione: Bevi almeno 8-10 bicchieri di acqua al giorno, anche se fa freddo. Puoi anche consumare brodi e zuppe per mantenere l’idratazione. 20% di Cibi Confortevoli: Permetti il 20% della tua dieta per cibi che ti piacciono ma che potrebbero essere meno sani, come dolci, snack salati e cibi più ricchi. Questo approccio ti aiuta a mantenere un equilibrio senza sentirti privato. Salute: attività fisica e riposo 80% di Attività Fisica Regolare - Allenamenti Aerobici: Dedica l’80% del tuo tempo a esercizi regolari come camminate veloci, corsa, ciclismo o nuoto tre volte a settimana per migliorare il sistema cardiovascolare. - Forza e Flessibilità: Due sessioni settimanali di esercizi di forza (ad esempio, pesi o bodyweight) e una sessione di yoga o stretching per mantenere la flessibilità e prevenire lesioni. - Attività all’Aperto: Mantieni attività all’aperto come sci, pattinaggio o passeggiate per aumentare l’esposizione alla luce solare e migliorare il benessere mentale. 20% di Pigrizia Pigrizia: Assicurati di riservare il 20% del tuo tempo per attività varie. Dormire bene e prendersi del tempo per rilassarsi è fondamentale per la salute generale. Minimo 5 ore di sonno più recupero e rilassamento. Prenditi del tempo per pause e relax, come leggere, guardare film o passare del tempo con amici e familiari. Gestione dello Stress 80% di Tecniche di Gestione dello Stress - Meditazione: Utilizza tecniche come la meditazione, la respirazione profonda e il tempo trascorso all’aperto per gestire lo stress. Queste pratiche possono aiutare a mantenere un equilibrio mentale. - Respirazione Profonda: Tecniche di respirazione profonda e controllata per ridurre lo stress e migliorare la concentrazione. 20% di Attività Confortevoli Hobby e Attività: Dedica il 20% del tuo tempo a hobby e attività che ti piacciono, come leggere, guardare film o passare del tempo con amici e familiari. Esempio di Giornata Dessert: Una fetta di torta fatta in casa (20% confortante). Colazione: Porridge con frutta fresca e noci (80% nutriente). Spuntino: Yogurt greco con miele (80% nutriente). Pranzo: Insalata di quinoa con verdure e pollo grigliato (80% nutriente). Spuntino: Un pezzo di cioccolato fondente (20% confortante). Cena: Zuppa di lenticchie (80% nutriente). Organizza il tuo tempo con il Principio di Pareto Puoi organizzare il tempo della tua giornata? Dedica l’80% al tuo benessere e il 20% agli impegni irrimandabili. Non puoi? Prova a dedicare l’80% del tuo tempo libero a cose che ti fanno bene e il 20% ad attività confortanti. Ti sembra difficile? Organizza la settimana con lo stesso principio: l’80% del tempo che puoi gestire liberamente è dedicato a cose piacevoli e salutari, e il 20% ad attività confortanti. Alimentazione Organizza la spesa con lo stesso principio: l’80% di cibi freschi vegetali e nutrienti, e il 20% di cibi meno nutrienti ma confortanti, senza esagerare. Spostamenti Devi spostarti per lavoro o per piacere? Cerca di organizzare l’80% degli spostamenti a piedi o in bicicletta e il 20% con i mezzi. Seguendo il principio di Pareto, puoi mantenere un equilibrio tra salute e piacere, rendendo l’inverno più gestibile. Denis Vignocchi, @DenisTthai @thaidenis Read the full article
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mydenisv · 8 months ago
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mydenisv · 8 months ago
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Serate Gratuite a tema, cominceremo con lo stretching thailandese Read the full article
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mydenisv · 8 months ago
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Vieni a conoscere lo stretching Thai Read the full article
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mydenisv · 8 months ago
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L'articolo di questo mese suggerisce una preparazione, per l'inverno con un metodo sportivo. Read the full article
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mydenisv · 9 months ago
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mydenisv · 9 months ago
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Il Percorso di Vita di un Atleta di Muay Thai: Un'Esplorazione Intima
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Introduzione: Nel cuore della provincia di Nakhon Si Thammarat, in Thailandia, il Campo di Boxe Chor Sukmay nel Villaggio n. 9 è un luogo in cui la passione per la Muay Thai prende vita. Questo studio si immerge nel mondo degli atleti professionisti di Muay Thai, esplorando i loro percorsi di vita, le sfide che affrontano e il ruolo cruciale che questa antica arte marziale svolge nella conservazione della cultura tailandese. La Scena: Campo di boxe del Chor Sukmay Il Chor Sukmay Boxing Camp, situato nel tranquillo villaggio del Sottodistretto di Pak Phun, è più di un semplice campo di allenamento; è una culla di aspirazioni, disciplina e tradizione. Qui, gli aspiranti atleti di Muay Thai si immergono in un rigoroso regime di formazione, sperando di forgiare non solo i loro corpi, ma anche i loro spiriti. Formazione e Allenamento: Un Impegno Disciplinato Struttura e Disciplina:Gli atleti di Chor Sukmay aderiscono a un programma di allenamento meticolosamente progettato, che va oltre i semplici esercizi fisici. Questo regime enfatizza la disciplina, insegnando ai combattenti a controllare il loro corpo e la mente. Ogni sessione di allenamento è un'ode alla dedizione, con un'attenzione particolare alle tecniche di combattimento e al controllo del peso. Competenze Tecniche:La Muay Thai è un'arte, e gli atleti di Chor Sukmay sono maestri in erba. Utilizzano competenze tecniche avanzate, affinando i loro colpi, calci e movimenti difensivi. L'obiettivo è chiaro: migliorare le prestazioni e dominare il ring. Sfide nel Percorso di Vita degli Atleti Attrezzatura e Budget: Una Lotta Costante Il campo di Chor Sukmay, come molti altri, affronta sfide finanziarie. L'acquisto e il mantenimento delle attrezzature necessarie, dai guantoni da boxe alle attrezzature per l'allenamento, sono ostacoli simboli. Con un budget limitato, garantire un ambiente di allenamento ottimale diventa un compito arduo. Controllo del Peso: Un Gioco Delicato Il controllo del peso è una parte cruciale del percorso di un atleta di Muay Thai. Gli atleti spesso ricorrono a tattiche come la riduzione del cibo e l'uso di diuretici per raggiungere il peso desiderato. Questa pratica, tuttavia, solleva preoccupazioni per la salute e il benessere degli atleti, evidenziando la necessità di un approccio più sano e sostenibile. Motivazione: Il Cuore di un Guerriero mantenere la motivazione è fondamentale per il successo di un atleta. Il campo di Chor Sukmay si impegna a creare un ambiente stimolante, riconoscendo le prestazioni e fornendo supporto psicologico. Questo approccio mira a infondere negli atleti un senso di scopo e determinazione, essenziale per la loro crescita e resistenza. Conservazione della Cultura Tailandese: Muay Thai come Patrimonio La Tradizione Wai Khru: Un Cerimoniale Sacro La Muay Thai è più di uno sport; è una tradizione profondamente radicata nella cultura tailandese. La cerimonia Wai Khru, una pratica antica, è un momento solenne in cui gli atleti rendono omaggio ai loro insegnanti e alla storia della Muay Thai. Questa tradizione è al centro del campo di Chor Sukmay, che si impegna a mantenerla viva. Promozione e Consapevolezza: Un'Arte da Celebrare Il campo mira a promuovere la Muay Thai come un'arte marziale tradizionale e uno sport professionale. Attraverso eventi, media e piattaforme online, gli organizzatori del campo cercano di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della Muay Thai nella cultura tailandese, sia a livello nazionale che internazionale. Conclusione: Forgiare il Futuro della Muay Thai Questo studio offre una visione intima della vita degli atleti di Muay Thai, evidenziando le sfide e le gioie del loro percorso. Per garantire un futuro luminoso per questo sport, sono necessari diversi passi: - Allenamento Migliorato: Implementare programmi di allenamento strutturati con supporto tecnico e attrezzature adeguate. - Gestione del Peso Sana: Promuovere metodi sicuri di perdita di peso e fornire supporto nutrizionale per la salute degli atleti. - Motivazione e Supporto: creare incentivi e fornire supporto psicologico per mantenere alta la motivazione. - Conservazione della Cultura: mantenere vive le tradizioni della Muay Thai e promuoverle come parte integrante della cultura tailandese. La Muay Thai è più di uno sport; è un viaggio, un'eredità e una forza unificante nella società tailandese. Questo studio è un invito ad abbracciare e sostenere questa antica arte, garantendo che il suo spirito rimanga vivo per le generazioni future. Tratto da: Giornale di scienze sociali e cultura Anno 4, numero 2 (luglio - dicembre 2020) 244762-Article Text-864434-5-10-20210202Download Read the full article
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mydenisv · 9 months ago
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La medicina cos'è come si usa e dove la si trova
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opinione mia personale che la definizione di medicina , di cos'è la medicina, dove la troviamo e come la applichiamo , è un esercizio tutto umano e perlopiù inutile se non a gestire il potere che ne deriva dal suo controllo. Non sono un medico quindi questo è un mio personale parere, frutto di ricerche ( un po datate) ed esperienze personali , non è di certo scientifico , perlomeno non è supportato dalle scienze che fino ad oggi ci hanno accompagnato come società, e che oggi vediamo un po piu appannate. Io credo che la parola medicina ha dei significati differenti a seconda di chi la pronuncia, di chi la ascolta, della cultura nella quale viene pronunciata e del contesto in cui si è. Immagino già che molti lettori possano arricciare il naso o sollevare i sopraccigli oppure ancora smettere di leggere, ma se mi permetti tu che leggi , vorrei continuare a condividere con te un pensiero. La persona che ti conforta, non è in quel momento la tua medicina ? La madre o padre che posando la mano sul suo bambino sofferente, gli da conforto e sollievo, non è in quel momento una medicina ? Quando riesci a fare uno switch da angosciato o teso ad allego o sereno magari per un film o un quadro o un libro o altro, quella non è una medicina? Quando passi molto tempo nel bosco o nel verde, dopo tanto tempo passato in ufficio e ti senti ristorato, più equilibrato o semplicemente meglio, quella come la chiameresti, medicina ? Molte culture primitive o aborigene hanno sviluppato nel corso dei secoli una vasta gamma di medicine tradizionali, spesso basate sull'uso di piante, animali e sostanze naturali. Ecco alcune delle medicine più comuni: Piante medicinali : molte culture primitive utilizzano piante per curare di varie malattie. Ad esempio, gli indigeni dell'Amazzonia utilizzano la pianta di Ayahuasca per trattare la malaria, mentre gli aborigeni australiani utilizzano la pianta di Eucalipto per curare le ferite e le infezioni. Fonte: "Le piante medicinali delle culture primitive" di Mark Plotkin (trad. it. di Luca M. Ermini, Il Mulino, 2004), p. 12-15. Medicine a base di animali : alcune culture primitive utilizzano parti di animali per creare medicine. Ad esempio, gli inuit utilizzano l'olio di foca per trattare le ferite e le infezioni, mentre gli aborigeni australiani utilizzano la bile di canguro per curare le malattie della pelle. Fonte: "Le medicine a base di animali delle culture primitive" di Richard Evans Schultes (trad. it. di Luca M. Ermini, Il Mulino, 2006), p. 56-60. Sostanze naturali : molte culture primitive utilizzate sostanze naturali come il miele, il fango, il carbone e la sabbia per creare medicine. Ad esempio, gli aborigeni australiani utilizzano il miele per trattare le ferite e le infezioni, mentre gli indigeni dell'Amazzonia utilizzano il fango per curare le malattie della pelle. Fonte: "Le sostanze naturali delle culture primitive" di Wade Davis (trad. it. di Luca M. Ermini, Il Mulino, 2008), p. 123-129. Rituali e cerimonie : molte culture primitive credono che le malattie siano causate da spiriti o entità soprannaturali, e utilizzano rituali e cerimonie per curare i malati. Ad esempio, gli aborigeni australiani utilizzano la "danza del trattamento" per curare le malattie, mentre gli indigeni dell'Amazzonia utilizzano la "cerimonia del fumo" per purificare il corpo e l'anima. Fonte: "I rituali e le cerimonie delle culture primitive" di Claude Lévi-Strauss (trad. it. di Luca M. Ermini, Il Mulino, 2004), p. 34-40. Medicine spirituali : alcune culture primitive credono che le malattie siano causate da problemi spirituali, e utilizzano medicine spirituali per curare i malati. Ad esempio, gli aborigeni australiani utilizzano la "medicina del sogno" per curare le malattie, mentre gli indigeni dell'Amazzonia utilizzano la "medicina degli spiriti" per comunicare con gli spiriti e curare i malati. Fonte: "Le medicine spirituali delle culture primitive" di Mircea Eliade (trad. it. di Luca M. Ermini, Il Mulino, 2006), p. 56-60. Ecco alcune delle medicine specifiche utilizzate dalle culture primitive o aborigene: - Sabbia (Australia): utilizzata per curare le malattie della pelle e le ferite. - Ayahuasca (Amazzonia): una pianta utilizzata per trattare la malaria e altre malattie. - Eucalipto (Australia): una pianta utilizzata per curare le ferite e le infezioni. - Olio di foca (Inuit): utilizzato per trattare le ferite e le infezioni. - Bile di canguro (Australia): utilizzata per curare le malattie della pelle. - Miele (Australia): utilizzatore per trattare le ferite e le infezioni. - Fango (Amazzonia): utilizzatore per curare le malattie della pelle e le ferite. - Carbone (Africa): utilizzato per curare le malattie della pelle e le ferite. Riferimenti: Plotkin, M. (2004). Le piante medicinali delle culture primitive. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Schultes, RE (2006). La medicina a base di animali delle culture primitive. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Davis, W. (2008). Le sostanze naturali delle culture primitive. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Lévi-Strauss, C. (2004). I rituali e le cerimonie delle culture primitive. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Eliade, M. (2006). Le medicine spirituali delle culture primitive. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Plotkin, M. (2004). Le piante medicinali delle culture primitive. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Schultes, RE (2006). La medicina a base di animali delle culture primitive. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Davis, W. (2008). Le sostanze naturali delle culture primitive. Trad. Esso. di LM Ermini. Mentre la medicina allopatica La medicina allopatica, anche nota come medicina occidentale o medicina convenzionale, ha una lunga storia che risale a diverse migliaia di anni fa. La sua derivazione può essere rintracciata nelle seguenti fasi: Medicina antica (3000 aC - 500 dC)La medicina allopatica ha le sue radici nella medicina antica, che si sviluppò in diverse civiltà come l'Egitto, la Grecia e la Roma. In questo periodo, la medicina era basata su osservazioni empiriche e sulla credenza che le malattie fossero causate da spiriti o entità soprannaturali. Fonte: "La storia della medicina" di Roy Porter (trad. it. di Luca M. Ermini, Mondadori, 2004), p. 12-15. Medicina galenica (129-216 dC)Il medico greco Galeno sviluppò una teoria medica basata sulla credenza che il corpo umano fosse composto da quattro umori (sangue, flemma, bile gialla e bile nera) e che le malattie fossero causate da un disequilibrio di questi umori. La sua teoria dominò la medicina per oltre 1.000 anni. Fonte: "La medicina antica" di Vivian Nutton (trad. it. di Luca M. Ermini, Il Mulino, 2004), p. 56-60. Medicina rinascimentale (1500-1700)Durante il Rinascimento, la medicina subì una rivoluzione grazie allo sviluppo della anatomia e della fisiologia. Il medico italiano Andrea Vesalio pubblicò il primo trattato di anatomia umana, mentre il medico inglese William Harvey scoprì la circolazione del sangue. Fonte: "La nascita della medicina moderna" di Charles E. Rosenberg (trad. it. di Luca M. Ermini, Il Mulino, 2006), p. 34-40. Medicina scientifica (1700-1900)La medicina scientifica si sviluppò grazie alla scoperta della microscopia e della teoria cellulare. Il medico tedesco Robert Koch scoprì i batteri e sviluppò la teoria dei germi, mentre il medico francese Louis Pasteur sviluppò la vaccinazione. Fonte: "La storia della medicina occidentale" di Andrew Wear (trad. it. di Luca M. Ermini, Il Mulino, 2008), p. 123-129. Medicina moderna (1900-oggi)La medicina moderna si basa sulla comprensione della biologia molecolare e cellulare. La scoperta della struttura del DNA, la creazione di farmaci sintetici e lo sviluppo della chirurgia moderna hanno trasformato la medicina in una scienza esatta. Fonte: "La storia della medicina" di Roy Porter (trad. it. di Luca M. Ermini, Mondadori, 2004), p. 324-330. Riferimenti: Porter, R. (2004). La storia della medicina. Trad. Esso. di LM Ermini. Mondadori. Nutton, V. (2004). La medicina antica. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Rosenberg, CE (2006). La nascita della medicina moderna. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Usura, A. (2008). La storia della medicina occidentale. Trad. Esso. di LM Ermini. Il Mulino. Porter, R. (2004). La storia della medicina. Trad. Esso. di LM Ermini. Mondadori. Ma qual'è meglio ? Dobbiamo partire da qualche parte per confrontarci su questo tema, io suggerisco di iniziare dalla matematica : Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la popolazione dei paesi occidentali sviluppati è di circa 1,2 miliardi di persone, che rappresentano circa il 17% della popolazione mondiale. Ecco una stima della popolazione ricca occidentale per regione: - Stati Uniti: 331 milioni di persone (circa il 4% della popolazione mondiale) - Unione Europea: 512 milioni di persone (circa il 7% della popolazione mondiale) - Canada: 37 milioni di persone (circa lo 0,5% della popolazione mondiale) - Australia: 25 milioni di persone (circa lo 0,3% della popolazione mondiale) - Nuova Zelanda: 4,9 milioni di persone (circa lo 0,06% della popolazione mondiale) Totale: circa 1,2 miliardi di persone (circa il 17% della popolazione mondiale) Da cui si può dedurre che 83% della popolazione mondiale è in qualche condizione di povertà . Si può affermare che stando allle stime di massima la medicina piu utilizzata al mondo è una qualche forma di medicina tradizionale, questo non è certo un ragionamento scientifico , del resto l'ho scritto nell'apertura di questo articolo, vorrei soprattutto riflettere assieme e non ho l'intenzione di convincere nessuno . Comunque, nei sistemi sanitari, il numero dei partecipanti è comunque un valore significativo. La nostra definizione di salute risale alla prima definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che fu fondata nel 1946. La definizione di salute dell'OMS fu adottata durante la prima Assemblea Mondiale della Sanità, tenutasi a New York nel 1946 La definizione di salute dell'OMS è la seguente: "La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non solo l'assenza di malattia o infermità." Questa definizione è stata adottata come base per la politica sanitaria globale e ha avuto un impatto significativo sulla comprensione della salute e sulla programmazione sanitaria a livello globale. Un'importante definizione che ci ha accompagnato per 70 anni dando una rotta verso l'ospedalizzazione dei pazienti con l'intento di interrompere ogni tipo di malattia ed andare verso la guarigione sia fisica che mentale . Ma ci siamo riusciti ? Purtroppo no, la situazione di malattie sempre nuove, neoplasie di vario genere che ci accompagnano fino alla fine, ed i limiti scientifici hanno fatto si che il primo assunto dell'OMS non fosse rispettato e rispettabile . Seconda definizione di salute dell'OMS. Cosi nel 2008, comunicato nel 2011 si è giunti ad un secondo assunto : “la capacità di adattamento e di autogestione di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive”. Quindi la prima rotta è stata indicata come tentativo di interrompere le malattie per conquistare o riconquistare la salute, cosa impossibile che accada per diversi fattori tra cui inesorabili sono gli anni che passano . Questa seconda definizione pare andrà verso la conquista di un'autonomia ed una convivenza con la malattia, ma anche con la possibilità di una degna qualità di vita anche convivendo con il problema. Medicine Tradizionali Ora veniamo a noi, se le medicine allopatiche sono ad appannaggio del solo 17% della popolazione mondiale , se la prima direzione indicata dall'OMS è stata fallimentare e dispendiosa, ora cosa ci aspetta? Io ovviamente non lo so ma posso pensare che ora è il momento di acquisire nuovamente le capacità di utilizzare la natura per il nostro benessere, imparare che anche e soprattutto il movimento è medicina, ed avere la migliore socializzazione possibile anch'essa è medicina, La direzione immagino non potrà che essere all'opposto della precedente, ma con alcune sfumature. Un lungo percorso I farmaci nascono attraverso un processo lungo e complesso che coinvolge diverse fasi e discipline. Ecco una breve panoramica sulle tappe principali della scoperta e dello sviluppo di un farmaco: - Ricerca di base : Scienziati e ricercatori studiano le cause delle malattie e cercano di comprendere i meccanismi biologici sottostanti. Questa fase può durare anni o addirittura decenni. - Identificazione di un bersaglio terapeutico : i ricercatori identificano un bersaglio specifico, come un gene, una proteina o un enzima, che potrebbe essere coinvolto nella malattia. Questo bersaglio diventa l'obiettivo per lo sviluppo di un farmaco. - Sintesi di composti chimici : Chimici e biochimici creano composti chimici che potrebbero interagire con il bersaglio terapeutico identificato. Questi composti possono essere derivati ​​da sostanze naturali o create sinteticamente. - Screening e valutazione : I composti chimici vengono testati in vitro (in laboratorio) e in vivo (su animali) per valutare la loro efficacia e la loro sicurezza. - Ottimizzazione del composto : Se un composto mostra promesse, viene ottimizzato per migliorare la sua efficacia, la sua sicurezza e la sua biodisponibilità. - Sviluppo preclinico : Il composto viene testato ulteriormente in vitro e in vivo per valutare la sua efficacia e la sua sicurezza in preparazione degli studi clinici. - Studi clinici : Il farmaco viene testato su volontari sani e poi su pazienti affetti dalla malattia per valutare la sua efficacia e la sua sicurezza nell'uomo. - Autorizzazione all'immissione in commercio : Se il farmaco supera gli studi clinici e soddisfa i requisiti regolatori, viene autorizzato all'immissione in commercio. - Monitoraggio post-marketing : Il farmaco viene monitorato per valutare la sua sicurezza e la sua efficacia nel mondo reale, dopo la sua immissione in commercio. Questo processo può durare da 10 a 15 anni o più e richiede un investimento significativo in tempo, denaro e risorse umane. Vediamo ultimamente una tecnologia spintissima per la cura delle malattie, io credo che la farmacia cosi come la conosciamo andrà mano a mano scomparendo in favore di una tecnologia simbiotica con l'uomo verso una forma androide di cura. Di conseguenza una cura ancor più di elite di quella che è ad appannaggio del 17% della popolazione mondiale. In questo quadro il benessere acquisterà forme diverse necessariamente legate alle scelte che si faranno. l'83 % della popolazione starà a guardare ? Credo che la percentuale di chi utilizza prodotti fitoterapici o naturali sarà sempre di più , com'è stato fino ad oggi sicuramente lo sarà anche in futuro, io spero che avendo la necessità di una natura piu sana si prenda seriamente in considerazione di preservare il pianeta, abbandonare un po di tecnologia a quanto pare inutile e dannosa e sviluppare un po di mutuo aiuto, che pare sia quello che porta in qualche modo l'83% della popolazione a farcela. Noi a mio parere non siamo né più sani ne godiamo di maggior benessere, abbiamo solo una situazione tecnologicamente più diffusa che attraverso la nostra storia di conquiste sfruttando parti del mondo più in disagio, ci riconosce quel benessere che noi interpretiamo come maggior benessere e piu possibilità di salute. "Cosa si può fare? A mio parere, la rivoluzione più grande che possiamo compiere oggi è produrre il nostro cibo e prendere consapevolezza della nostra salute. Cominciamo a mangiare meno ed a socializzare come è tradizione nella nostra cultura, a tavola, ma senza esagerare con i grandi pranzi. Andiamo a trovare amici e parenti quando possibile a piedi o con i mezzi pubblici, e utilizziamo la bicicletta (non elettrica) per andare al lavoro. Iscriviamoci a un corso per fare attività sportiva e integriamo arte e musica nella nostra vita quotidiana. Credo che questi siano passaggi utili da fare. Se non riusciamo a iniziare da soli, parliamone con amici e troviamo quelli che la pensano come noi, in modo da avere un po' di aiuto per cominciare. Non saremo soli e potremo trovare persone che condividono le nostre idee in tutto il territorio. E non dimentichiamo di spegnere la TV! Se consideriamo di non poter resistere alla tentazione di guardare troppa TV, regaliamola! Così, non avendola più in casa, il problema sarà risolto." Una vita sana ed in salute come ricca in tutte le sue sfumature comincia con una sana meditazione di quello che realmente ci serve e cosa è superfluo, per esempio la salute in italia è spesso considerata una faccenda privata , ma tutti spendiamo moltissimo per la salute pubblica, questo è di per se a mio parere un controsenso, se sei in una società in cui la tua salute ricade sulla comunità non è possibile che sia una cosa personale. Sono tante le contraddizioni del resto siamo umani molto fallimentari, quindi cominciamo con il riflettere e meditare. Read the full article
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mydenisv · 9 months ago
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Blog di Denis TThai
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mydenisv · 9 months ago
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Un viaggio in Vietnam, nuovamente in asia
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Quest'anno siamo andati anche in Vietnam alla ricerca di una medicina tradizionale che fosse per noi come il thai massage , eravamo partiti piuttosto convinti.... ma facciamo un passo indietro . Siamo Vanessa e Denis , Thai Massage preofessional & Therapeutic , formati in Bangkock, e con diversi Insegnanti In Italia. Prima di partire una ricerca che abbiamo realizzato per differenziare un po il nostro approccio, ci ha portato in Vietnam. Dopo la formazione fatta in piu occasioni in thailandia, avevamo il desiderio di provare qualcos'altro , cosi ci siamo indirizzati sul vietnam, ed in particolare verso Ho Chi Min per frequentare dei corsi di un particolare masaggio che si presumeva fosse una tradizione storica del Vietnam, scoprimmo che cosi non era e non frequentammo il corso, non tanto perchè non fosse una realtà storica, ma semplicemente perchè di tecniche di massaggio alternative o complementari alle piu conosciute ce ne sono tantissime anche di molto efficaci senza bisogno di recarsi in Vietnam . Cosi ci dedicammo maggiormente al turismo. Ho Chi Minh City Eravamo in una città .....Immagina di camminare per le strade di Ho Chi Minh City, una città che non dorme mai. L’aria è calda e umida, e tutto intorno a te vedi un mix quasi surreale di vecchio e nuovo. Da una parte, c’è un anziano signore seduto su uno sgabello traballante che prepara ciotole fumanti di "pho" in una bancarella di strada; dall’altra, un grattacielo di vetro sembra sfiorare il cielo, come un monumento alla modernità. La città, un tempo chiamata Saigon, è un caos organizzato: un fiume di motociclette che scorre incessante, il clacson come una colonna sonora costante. Eppure, in questo apparente disordine, c’è vita, c’è energia. Qui la gente non si ferma mai, sempre pronta a cogliere ogni opportunità, sempre in movimento. Il colonialismo Ma Ho Chi Minh City non è solo modernità e sviluppo economico. Ogni angolo porta ancora con sé le cicatrici di un passato tormentato. I palazzi coloniali francesi, come l'ufficio postale centrale, ti ricordano che qui, una volta, l’Occidente dettava le regole. I musei, invece, ti riportano a un'epoca più recente, quella della Guerra del Vietnam, quando questa città fu teatro di uno degli episodi più tragici del secolo scorso. Il Vietnam, oggi, è un paese che ha saputo rialzarsi, con una crescita economica che fa invidia a molti. Ma dietro i grattacieli e il progresso, trovi ancora un popolo legato alle sue radici, alle sue tradizioni. Basta visitare un mercato come Ben Thanh, dove la contrattazione è un’arte, per rendersi conto che lo spirito vietnamita è sempre vivo. La gente qui lavora sodo, sorride, e nonostante tutto, sa come godersi la vita. Ho Chi Minh City è un luogo che ti abbraccia e ti travolge, un’esperienza che va vissuta non solo con gli occhi, ma con tutti i sensi. Tra il caos delle sue strade, trovi una città che racconta la storia di un paese intero: quello di un Vietnam resiliente, che guarda avanti senza dimenticare mai il passato. Da Nang Buttata sul turismo, dopo un bel giro a piedi ( come facciamo sempre, anche per essere il piu a contatto possibile con luoghi e persone) per Ho Ci Min esattamente Ho Ci Min City , ci siamo diretti a Da Nang , un veloce turismo appiedato anche sulla spiaggia, tanto da aprezzare la vitalità tipica Vietnamita sempre in movimento , da un altro l'enorme contraddizione percepibile a vista di edifici abbandonati e grattaceli in costruzione, tanta gente al mare che gode di un clima che non vede l'inverno. oplus_0 Che dire di Da Nang :Da Nang, una città che si affaccia sul Mar Cinese Meridionale, ti accoglie con il suono delle onde che si infrangono sulle sue lunghe spiagge dorate e il profumo di mare che riempie l’aria. È una città che, a prima vista, sembra sospesa tra la calma delle acque e l’energia vibrante di una metropoli in crescita. Il Paesaggio Camminando per Da Nang, ti accorgi subito che non ha l'atmosfera caotica di Ho Chi Minh City o Hanoi. Qui, il ritmo è diverso. C’è un equilibrio perfetto tra la vita urbana e la natura. Da una parte hai la spettacolare spiaggia di My Khe, uno dei tesori più belli del Vietnam, con la sua sabbia fine che si estende per chilometri. Dall’altra, non molto lontano, trovi il fiume Han, che taglia la città e la sera si anima con spettacoli di luci, soprattutto quando il famoso Ponte del Drago sputa fuoco e acqua, un vero spettacolo che attrae abitanti e turisti. Ma Da Nang non è solo una città di mare. Alle sue spalle si ergono le Marble Mountains, un gruppo di colline di marmo e calcare ricche di grotte, templi buddisti e antiche leggende. È un luogo sacro dove il tempo sembra essersi fermato, e ogni passo che fai su quei sentieri ti porta più vicino alla spiritualità del Vietnam antico. Grattando il cielo verso la sabbia Eppure, Da Nang è anche una città in piena espansione. Negli ultimi anni, grattacieli e complessi moderni hanno iniziato a ridisegnare il suo skyline, ma in qualche modo, questo sviluppo non ha cancellato il suo fascino naturale. La città è diventata un crocevia importante, un ponte tra la tradizionale città imperiale di Hue e la storica città di Hoi An, entrambe facilmente raggiungibili da qui., dove andremo. Le persone di Da Nang sembrano riflettere lo spirito di questa armonia. Sono aperte, accoglienti, e ovunque tu vada, trovi sorrisi sinceri e una genuina voglia di condividere la loro cultura. Nei mercati locali, puoi perderti tra le bancarelle piene di frutti tropicali, spezie e cibi freschi, mentre il profumo del banh xeo, una specie di crêpe croccante ripiena di gamberi e verdure, ti invita ad assaggiare le delizie locali. Da Nang è una città che ha trovato il suo posto tra passato e futuro. Non è una metropoli frenetica, né una tranquilla cittadina di provincia: è un luogo che offre il meglio di entrambi i mondi. Qui, puoi iniziare la giornata scalando le colline sacre, rilassarti al pomeriggio sulle spiagge serene, e la sera goderti una cena in uno dei ristoranti sul lungomare, con una vista mozzafiato sul mare che si perde all’orizzonte. Da Nang ti accoglie con calma e calore, invitandoti a scoprire ogni suo angolo, dai più remoti templi di montagna alle vivaci spiagge. È una città che ti fa sentire in pace, ma che allo stesso tempo ti riempie di energia, come solo il Vietnam sa fare. Hoi An, Dopo i nostri consueti lunghi chilometri a piedi che ci portano a scoprire sempre cose tipiche e ad aprezzare le peculiarità del posto ci dirigiamo appunto a Hoi An principalmente per la caratteristica città vecchia patrimonio dell'UNESCO. .Hoi An, una piccola città che sembra uscita da un racconto antico, ti accoglie con una bellezza che ti lascia senza parole. Camminando per le sue strade acciottolate, ti senti come se fossi stato trasportato in un’altra epoca, dove il tempo scorre più lentamente e ogni angolo racconta una storia. Qui, l’atmosfera è diversa: c’è una pace, una calma che ti invita a rallentare e a goderti ogni momento. I Colori delle Lanterne La prima cosa che ti colpisce sono le lanterne. Di giorno, le strade di Hoi An sono piene di colori, con lanterne appese ovunque: rosse, gialle, blu, tutte che si muovono dolcemente al vento. Ma è di notte che la città si trasforma. Quando il sole tramonta, le lanterne si accendono e Hoi An si illumina di una luce calda e magica. Camminando lungo le rive del fiume Thu Bon, le loro luci si riflettono nell’acqua, creando un’atmosfera quasi da sogno. È come se la città stessa respirasse storia e magia. Una volta, Hoi An era uno dei porti commerciali più importanti del sud-est asiatico, un crocevia di mercanti cinesi, giapponesi, olandesi e portoghesi. Ancora oggi, la città porta le tracce di questa mescolanza di culture. Le case in legno e i templi sono testimonianze viventi del passato. Il Ponte Giapponese Coperto, con la sua struttura unica e i dettagli scolpiti, è uno dei simboli più famosi di questa fusione di influenze, purtroppo lo stavano restaurando cosi non lo abbiamo potuto ammirare. Ma Hoi An non è solo una cartolina storica. Qui, la vita scorre semplice e genuina. I mercati locali sono pieni di suoni e profumi: dalle spezie ai frutti esotici, tutto sembra voler raccontare la storia del Vietnam. I contadini arrivano dalle campagne con biciclette cariche di verdure fresche, e i pescatori vendono il pescato del giorno. Non puoi fare a meno di fermarti e assaggiare il cao lầu, un piatto tipico di Hoi An, con noodles fatti a mano e carne di maiale croccante. È un sapore che racconta secoli di tradizione. I Bufali d'acqua E poi c'è la campagna che circonda Hoi An, dove risaie verdi si estendono a perdita d’occhio e i bufali d’acqua si muovono lentamente, come se fossero loro i veri padroni del tempo. Puoi affittare una bicicletta e perderti in questa quiete rurale, pedalando tra i campi e scoprendo piccoli villaggi dove la vita non è cambiata molto negli ultimi decenni. Le persone di Hoi An, proprio come la città stessa, sono accoglienti e tranquille. Non c’è fretta qui. Ti invitano a sederti con loro, a bere un tè o a condividere un pasto, sempre pronti a raccontarti una storia o a insegnarti qualcosa di nuovo. E quando arriva la Luna Piena, la città si spegne per un momento: le luci elettriche si spengono, e rimangono solo le lanterne a illuminare le strade. È un momento di pura magia, in cui ti senti parte di un’antica tradizione che continua a vivere. Un viaggio nel tempo Hoi An è un luogo dove il passato è ancora vivo, ma non è statico: è in continua evoluzione, proprio come il Vietnam stesso. È una città che ti invita a guardare indietro, ma allo stesso tempo ti abbraccia con la sua quieta bellezza, ricordandoti che anche nelle piccole cose c’è una grandezza infinita. Un bel giro in bicicletta priva di freni e non proprio monutentata ci ha portato tra risaie e bufali d'acqua in unaspiaggia distante 5 km, conquistando un luogo insolito ed una decisa bruciatura, perchè in queste terre il sole non è solo luce ma anche un problema, che perlopiù risolvono coprendosi totalmente durante gli spostamenti spesso in motorino. Cosi abbiamo continuato in Vietnam per unaltra tappa Ha Noi e dopo diretti in Thailandia a Chiang Mai una città che ti rimane nel cuore, in Thailandia abbiamo continuato la nostra formazione ed anche la conoscenza della Thailandia. Read the full article
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mydenisv · 10 months ago
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L’Arte del Thai Massage e le Tradizioni Europee del Benessere: Un Viaggio nel Tempo
Il Massaggio Thai: Un Viaggio tra Oriente e Occidente Il massaggio tradizionale tailandese, noto anche come Thai Massage, ha origini antichissime che risalgono a oltre 2.500 anni fa. Questo massaggio affonda le sue radici in credenze spirituali e tecniche curative provenienti da diverse tradizioni asiatiche, in particolare l'Ayurveda indiana e la medicina cinese. Il cuore di questa pratica risiede nel concetto di energia vitale, che scorre attraverso specifiche linee energetiche chiamate Sen. Secondo la tradizione tailandese, se queste linee vengono bloccate, si manifestano malesseri fisici e mentali. Il Thai Massage aiuta a ristabilire l’equilibrio energetico attraverso tecniche di digitopressione e stretching. Ma cosa sarebbe accaduto se il Thai Massage si fosse sviluppato in Europa durante lo stesso periodo storico? Per rispondere a questa domanda, esploreremo le radici del massaggio tradizionale tailandese e le tecniche parallele di cura e benessere sviluppate in Europa. Le Radici del Thai Massage Il Thai Massage è storicamente attribuito al medico mitico Shivago Komarpaj, ritenuto contemporaneo del Buddha e legato alla tradizione dell'Ayurveda. Come riportato da fonti storiche e testi canonici del buddhismo, il massaggio tailandese non è solo una pratica fisica, ma coinvolge anche la dimensione spirituale. La sua combinazione di medicina indiana, cinese e influenze buddhiste lo rende unico nel suo genere, offrendo un approccio olistico che integra mente, corpo e spirito. Il Contesto Europeo: Ippocrate e Galeno Parallelamente, in Europa, il concetto di equilibrio era centrale nella medicina. Ippocrate e Galeno, figure di spicco della medicina antica, ritenevano che la salute dipendesse dall'equilibrio tra i quattro umori del corpo: sangue, bile gialla, bile nera e flemma. Sebbene il concetto di equilibrio fosse simile a quello del Thai Massage, la medicina europea si concentrava prevalentemente sul fisico, utilizzando il massaggio come tecnica per alleviare dolori muscolari e migliorare la circolazione sanguigna. La dimensione energetica e spirituale, invece, era meno sviluppata rispetto all’Asia. Il Medioevo: Declino delle Pratiche di Massaggio Con la caduta dell'Impero Romano e l'ascesa del Medioevo, in Europa molte pratiche mediche avanzate, incluso il massaggio, furono messe da parte. La Chiesa cristiana, che dominava la vita sociale e culturale, poneva l'accento sulla cura dell'anima piuttosto che su quella del corpo, e molte tecniche curative antiche andarono perdute. Nel frattempo, in Asia, il Thai Massage continuava a prosperare nei templi buddisti, dove veniva praticato e perfezionato non solo come tecnica terapeutica, ma anche come pratica spirituale. Rinascimento: La Riscoperta del Corpo Con l’avvento del Rinascimento, l'Europa riscoprì l'interesse per il corpo umano. Grandi studiosi come Leonardo da Vinci e Andrea Vesalio approfondirono la conoscenza dell'anatomia, e il massaggio tornò a essere una pratica importante nella medicina. Ambroise Paré, uno dei più noti chirurghi francesi, promosse il massaggio come strumento per alleviare il dolore e favorire la guarigione post-operatoria. Tuttavia, mentre in Europa il massaggio si concentrava principalmente sul recupero fisico, in Asia il Thai Massage continuava a essere una pratica profondamente spirituale. L'Occidente Scopre il Massaggio Thai Nel XIX e XX secolo, l'Occidente cominciò a scoprire le pratiche terapeutiche orientali grazie all'aumento dei viaggi e degli scambi culturali. Il Thai Massage, insieme a tecniche come il Ruesi Datton e l'agopuntura, attirarono l'attenzione per il suo approccio olistico, che combinavano lavoro fisico ed energetico. Il massaggio tailandese divenne popolare anche in Europa e America, dove veniva visto come una pratica curativa completa, capace di trattare non solo il corpo ma anche la mente. Un Incontro tra Due Mondi Nel mondo moderno, il dialogo tra il Thai Massage e le tecniche occidentali di massaggio è più vivo che mai. Mentre le pratiche orientali continuano a offrire un approccio energetico e spirituale alla cura, in Occidente si è sviluppato un approccio più fisico e scientifico. Tecniche come il massaggio svedese, che si concentra sulle manipolazioni muscolari e tessutali, hanno trovato un equilibrio con le pratiche orientali, creando un'integrazione tra dimensioni fisiche ed energetiche. Tradizioni a Confronto Il Thai Massage e le tecniche occidentali di massaggio hanno seguito percorsi storici differenti, ma entrambi riconoscono l'importanza del contatto fisico per promuovere il benessere. Mentre il Thai Massage si distingue per la sua enfasi sull'energia e la spiritualità, il massaggio occidentale è più focalizzato sulla guarigione fisica. Nel mondo moderno, vediamo una fusione tra queste tradizioni, che si arricchiscono reciprocamente offrendo un approccio completo alla cura del corpo e della mente. Fonti AGENAS: Telemedicina e sanità moderna in Italia. Global Wellness Summit, rapporto 2024: Tendenze del benessere e pratiche orientali. FNOMCeO: La mappa delle medicine complementari in Italia. Storia della medicina tradizionale: Ippocrate, Galeno e le radici della medicina europea. Read the full article
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mydenisv · 10 months ago
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Gli eremiti Thailandesi
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I “ruesi” sono gli eremiti o asceti che praticano la meditazione nelle foreste e nelle caverne, raffigurati in Thailandia con lunghe barbe grigie e con vesti di pelle di tigre o leopardo; “dat” è l’esercizio che prevede torsioni, stretching e rafforzamento del corpo per alleviare dolori, fastidi e rigidità; “ton” è per indicare l’azione riflessiva. Il ruesi datton quindi è “auto stretching degli eremiti thailandesi”. Un patrimonio unico e inestimabile della tradizione medica tailandese, voluta innanzitutto dal re Rama I e poi ripresa da re Rama III, gli archivi delle epigrafie raffiguranti gli esercizi, in totale 80, sono stati dichiarati “memoria del mondo” dall’UNESCO nel 2008.   Attualmente si possono ammirare 24 statuette ruesi in posizione all’interno del tempio Wat Pho a Bangkok in Thailandia e ogni mattina gli insegnanti della scuola Wat Pho a turno eseguono 18 posizioni, a beneficio di tutti coloro che vogliono usufruire gratuitamente di un’ora di benessere. Si può praticare ogni giorno, ovunque, anche all’aperto, senza necessità di accessori e a qualsiasi età. Il ruesi datton, come il massaggio tradizionale thailandese, si basa sul concetto dei canali energetici “sen” che distribuiscono energia vitale attraverso il corpo ed è considerato da alcuni il fondamento del massaggio tradizionale thailandese. Si ritiene che attraverso la pratica regolare di Ruesi Datton si possa stimolare ed equilibrare il libero flusso di energia vitale in sé stessi, garantendo così un corpo e una mente più sani. Questa pratica porta molti benefici, tra cui: - stimola, migliora e regola il sistema circolatorio, - sostiene il sistema linfatico, - elimina le tossine, - stimola il sistema immunitario, - riequilibra i livelli energetici, - diminuisce lo stress e le tensioni fisiche e mentali, - migliora la flessibilità e l’equilibrio, - migliora la forza e il tono muscolare, - migliora la mobilità e la gamma di movimento Può consistere in esercizi piuttosto elementari, adatti quasi a tutti, o in esercizi molto avanzati che potrebbero richiedere anni per essere eseguiti correttamente. Denis Vignocchi, @DenisTthai @thaidenis Read the full article
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mydenisv · 11 months ago
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Il benessere, il calcio, il tifoso: una storia di amori e conflitti, chi vincerà?
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Il Tifoso Moderno e la Salute Psicofisica: Una Relazione Complessa Il calcio è uno sport che appassiona milioni di persone in tutto il mondo, ma il suo impatto sulla salute psicofisica dei tifosi è un argomento ancora poco esplorato. Come può un semplice gioco influenzare la nostra mente e il nostro corpo? La risposta è più complessa di quanto si possa immaginare. L'esperienza sociale e identitaria del tifo Il tifo calcistico non è solo un hobby, ma un'esperienza sociale e identitaria che può avere un impatto significativo sulla nostra salute psicofisica. Quando siamo parte di una comunità di tifosi, ci sentiamo parte di qualcosa di più grande di noi stessi. Condividiamo emozioni, esperienze e valori con gli altri, il che può creare un senso di appartenenza e di identità. Il rovescio della medaglia: lo stress del tifoso Tuttavia, la vita del tifoso non è solo piena di gioia e connessioni. La frustrazione e lo stress possono essere alti quando la squadra perde, e lo stress prolungato può avere effetti negativi sulla nostra salute fisica e mentale. Ma come possiamo gestire lo stress e mantenere un equilibrio emotivo? L'equilibrio emotivo del tifoso La chiave per un equilibrio emotivo è trovare un modo per gestire le emozioni negative e positive. Possiamo imparare a riconoscere i segnali di stress e a prendere misure per ridurlo. Possiamo anche imparare a godere delle vittorie senza deprimerci troppo per le sconfitte. Conclusione: il calcio come parte di un'esperienza di vita Il calcio non è solo un gioco, ma una parte della nostra vita. Il suo impatto sulla nostra salute psicofisica dipende da come lo viviamo e lo integriamo nella nostra vita. Possiamo imparare a godere del calcio senza lasciarci consumare dalle emozioni negative. Possiamo imparare a trovare un equilibrio emotivo e a mantenere una salute psicofisica positiva. Fonti Fredrickson, B. L. (2001). The Broaden-and-Build Theory of Positive Emotions. American Psychologist. Block, M. L., & Grundlingh, L. (2019). The Role of Sports in Social Cohesion and Psychological Well-being. Social Science & Medicine. Fancourt, D., & Steptoe, A. (2019). Social Relationships and Health: A Review. Journal of Health Psychology. Wann, D. L., & Weaver, A. J. (2009). Understanding the Impact of Sports Fanship on Psychological Well-being. Journal of Sports Sciences. Read the full article
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