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"Il banchetto del mondo ci permette di assaggiare, adattare e innovare"
Come viaggiatori in un mercato delle spezie, possiamo assaggiare, miscelare e portare a casa ciò che funziona.
Copiare non è un reato.
Riccardo Rescio
https://www.ilpensieromediterraneo.it/il-tempo-passa-ma-certe-idee-restano-ferme/

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"La trappola del fumo"
È più facile e redditizio vendere un quintale di fumo che offrire un grammo di opportunità.
Questa è la triste verità che blocca i processi di crescita, personali, aziendali, associativi.

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Pane "sciocco" Toscano - IL PENSIERO MEDITERRANEO https://www.ilpensieromediterraneo.it/pane-sciocco-toscano/

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"Uno sguardo nuovo"
di Clarissa Rachele Poli
Firenze Fuori
https://www.facebook.com/share/1Ee7adtXBE/

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“La stagione delle anime fragili” di Francesca Tofanari, edito da Bonfirraro Editore, presso il "Le Murate Caffè Letterario" Firenze Giovedì 10 aprile 2025.
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-presentazione-del-libro-la-stagione-delle-anime-fragili-1315283611689?utm_experiment=test_share_listing&aff=ebdsshios

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"Prima li contestano, poi li celebrano" di Riccardo Rescio
"David Rivelazioni Italiane - Italian Rising Stars"
Premiati i giovani talenti del cinema italiano.
Un riconoscimento dedicato agli attori emergenti del cinema italiano.
È il premio "David Rivelazioni Italiane - Italian Rising Stars", nato dalla collaborazione tra l’Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello e 50 Giorni di Cinema a Firenze,
che viene assegnato sabato 29 marzo 2025 ai vincitori della seconda edizione, che sono Federico Cesari, Celeste Dalla Porta, Carlotta Gamba, Matteo Oscar Giuggioli, Tecla Insolia ed Emanuele Palumbo.
La cerimonia si è svolta nella Sede della Regione Toscana in Piazza del Duomo a Firenze alla presenza del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, della Capo di Gabinetto Cristina Manetti e della Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, Piera Detassis.

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"Venetian Perspectives"
Luci, ombre e storie di una Venezia irripetibile.
Le luci di Venezia che si riflettono sull’acqua la notte, macchie di colore che illuminano le persone nel buio: attimi di vita, dettagli, piccoli particolari che raccontano la storia di una città da prospettive diverse.
Sono quelle di “Venetian Perspectives”, la mostra del giovane fotografo fiorentino Leonardo Mincolelli, presso la galleria Artespaziotempo nel Campo del Ghetto Nuovo di Venezia.
Una mostra che nasce da un progetto che ha vinto il primo premio in un concorso della casa editrice Snap Collective, diventato un libro che porta lo stesso titolo dell’esposizione: “Venetian Perspectives”.
Sono prospettive multiple in diversi sensi quelle di Leonardo, dal punto di vista dello stile e dei soggetti, quelle di chi conosce la tecnica per riprodurre un’immagine dalla giusta angolazione, con le luci naturali, ma con la sensibilità che permette di cogliere in uno scatto istanti irripetibili nei colori della notte: una bambina che corre illuminata dal blu, una coppia che cammina tenendosi per mano nelle luci fredde dei lampioni; una pausa sul ponte tinta di giallo; i ponti, la laguna, una signora che stende i panni, nelle sere rosse di caravaggesca memoria.
Giochi di luce anche nel bianco e nero, che catturano un ballo improvvisato, una maschera di carnevale che procede controcorrente, l’acqua alta che bagna i piedi.
«Sono cose che si vedono solo a Venezia: i riflessi delle luci sull’acqua la notte, le persone illuminate da quelle poche luci colorate – spiega Leonardo - Ho vissuto a Venezia, prima come turista, poi come residente, ma non tutti hanno questa fortuna e tante cose non riescono a vederle.
Le prospettive di luce, le ombre, la notte e il giorno; i colori e il bianco e nero; le diverse tecniche che uso sono funzionali al messaggio che voglio mandare con le foto: Venezia è fatta di tante cose, è sempre diversa, e per notare queste diversità del suo essere, bisogna viverla in momenti e luoghi diversi, va esplorata.
L’obiettivo è mostrare questi lati della città a persone che non potranno mai viverci».
Leonardo Mincolelli, giovanissimo artista dell'immagine ha scoperto la fotografia non attraverso un progetto ben definito, ma seguendo il filo sottile e imprevedibile delle circostanze.
Da bambino, si divertiva a collezionare vecchie macchine fotografiche trovate tra i ricordi polverosi dei nonni.
Non sapeva ancora che quei semplici giochi sarebbero stati i primi passi verso una passione che avrebbe trasformato la sua vita.
Anni dopo, trasferitosi in Germania, un incontro fortuito avrebbe cambiato tutto: una ragazza, fotografa di professione, gli insegnò a guardare il mondo attraverso l'obiettivo.
Insieme, trovarono due vecchie macchine analogiche in un mercatino dell’usato, ancora cariche di rullini in bianco e nero.
Con quelle, tra scatti imperfetti e sperimentazioni, Leonardo scoprì quanto gli piacesse raccontare storie attraverso le immagini.
Il viaggio continuò a Firenze, dove recuperò una macchina digitale del 2006 e tornò a fotografare la Germania.
Grazie a internet, iniziò a seguire fotografi da ogni angolo del mondo, immergendosi in guide, corsi e tecniche.
Ogni giorno era un’opportunità per praticare, imparare le regole di composizione, affinare l’esposizione e capire il linguaggio visivo.
Il suo percorso trovò una svolta significativa quando, per il compleanno, ricevette una macchina fotografica più seria.
Quella macchina diventò la sua compagna nella natura: ai margini della foresta, tra rapaci in volo, aironi e papere, la fotografia naturalistica lo catturò con la sua magia.
Ma fu Venezia a regalargli un nuovo capitolo: per le calli e le piazze cominciò a esplorare la street photography, alla ricerca di soggetti e dettagli che potessero raccontare storie uniche.
In quei giorni, scoprì quasi per caso il VenicePhotoLab, dove si offrì come volontario.
Fu lì che la fotografia artistica prese forma, grazie a incontri con persone che lo guidarono, lo consigliarono e lo aiutarono a perfezionare il suo stile.
Oggi, ogni scatto di Leonardo è un omaggio al percorso che lo ha portato fino a qui: un intreccio di coincidenze e di scelte, dove il caso ha acceso la scintilla, e la passione ha alimentato il fuoco.
Riccardo Rescio
Venezia Gennaio 2025
La Mostra, organizzata dall’Associazione LAB77 in collaborazione con Snap Collective, e curata da Federica Bozzetti, resterà aperta, con ingresso libero, fino a sabato 1 febbraio, con orari da martedì a sabato 10.00-13.00 e 14.00-18.00. https://artespaziotempo.it/
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"Pitti Immagine Filati 96"
La vetrina globale per il Made in Italy e il futuro del tessile.
Oggi, 28 gennaio 2025, si inaugura alla Fortezza da Basso di Firenze Pitti Immagine Filati 96, un immancabile, fondamentale appuntamento per il settore tessile che richiama l’attenzione di professionisti e creativi da tutto il mondo.
Partecipare a manifestazioni di questa portata non è solo un’occasione per presentare prodotti innovativi e collezioni d’eccellenza, ma rappresenta anche una straordinaria opportunità di confronto e networking tra gli addetti ai lavori, sia nazionali che internazionali.
Eventi come Pitti Immagine Filati non sono solo un punto di incontro per gli operatori del settore: sono il simbolo del dinamismo e della capacità di rinnovamento che caratterizzano il Made in Italy.
L’auspicio è che queste manifestazioni continuino a crescere, rafforzando il ruolo dell’Italia come leader mondiale nella creatività, nell’artigianalità e nell’innovazione tessile.
Riccardo Rescio
Firenze 28 gennaio 2025
Pitti Immagine Filati 96
dal 28 al 30 gennaio 2025 alla Fortezza da Basso di Firenze
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"Cecilia Sala"
Molti di noi, nei rispettivi social hanno pubblicato post per chiedere la liberazione di Cecilia Sala.
Azioni assolutamente meritevoli che dobbiamo continuare a fare.
Sarebbe però opportuno supportare tutti insieme un post fatto per esempio dall'ordine dei giornalisti italiani su cui fare convergere milioni di likes e altrettante condivisione, in tal modo realizzando una campagna mediatica di peso.
Riccardo Rescio
Presidente Assaggia l'Italia ApS Associazione di Promozione Sociale no profit
Credito immagine : ilfogliettone.it https://www.ilfogliettone.it/cecilia-sala-in-isolamento-nel-carcere-di-evin-la-battaglia-del-governo-per-riportarla-al-piu-presto/amp/
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Riccardo Rescio
Presidente Assaggia l'Italia ApS Associazione di Promozione Sociale no profit / Firenze 25 dicembre 2024
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“Di Sogni Perduti”
La personale dell’artista Donato Nitti allo storico caffè Giubbe Rosse
Mercoledì 27 novembre alle 18
Caffè Giubbe Rosse, piazza della Repubblica, Firenze
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Mantenere le tradizioni artigiane, non è, e non può essere, una mera affermazione di tendenza, ma deve divenire sempre più una importante azione di tutela, valorizzazione, e adeguata comunicazione di una intera comunità. La Bottega artigiana orafa Paolo Penko è uno straordinario esempio di manufatti artistici di rara bellezza e grande raffinatezza, che da tre generazioni insiste nel centro storico di Firenze.
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Le mani, che sono strumenti di una molteplice versatilità, non sono semplici appendici, ma potenti veicoli di creazione. Sono mezzi incredibilmente versatili, capaci di realizzare pregiate opere d'Arte, plasmare l'argilla, dipingere tele, scolpire il marmo, comporre musica, suonare uno strumento, dirigere un'orchestra, eseguire interventi chirurgici con precisione millimetrica, o costruire sofisticati meccanismi. La loro abilità di agire è sorprendente, un'insieme composito di muscoli, ossa e nervi che esegue con precisione e grazia. Tuttavia, la maestria delle mani non è intrinseca alla mano stessa. È la genialità umana, la scintilla creativa che risiede nella mente, che le anima e le guida. Le mani sono lo strumento, ma il pensiero è l'architetto. La capacità di immaginare, di progettare, di risolvere problemi, di adattare e innovare, questa è la vera forza motrice. La mano è il mezzo, la genialità fluida e multiforme della mente il propulsore. Non esiste una sola forma di genialità, essa si manifesta in modi diversi in ogni individuo. Un artigiano esperto potrebbe possedere una genialità pratica e manuale, capace di trasformare materiali grezzi in oggetti di bellezza e funzionalità. Uno scienziato potrebbe invece possedere una genialità analitica e inventiva, in grado di risolvere complessi problemi scientifici e tecnologici, utilizzando le mani per manipolare strumenti e apparecchiature. Un musicista potrebbe esprimere la propria genialità attraverso la capacità di creare melodie e armonie, usando le mani per eseguirle con uno strumento musicale con maestria e sensibilità e anche dirigere una molteplicità di suoni di una orchestra. In definitiva, le mani sono strumenti potenti, ma la loro potenza può essere moltiplicata dalla genialità individuale, dalla capacità di immaginare, di progettare, di creare e di perfezionare. Le mani sono la dimostrazione tangibile di come il pensiero, la visione e l'ingegno umano possano plasmare il mondo intorno a noi, trasformando idee astratte in realtà concrete.
Giovedì 21 novembre 2024
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"La Memoria non può avere intervalli"
di Riccardo Rescio
La necessità di una memoria continua e ininterrotta, non affetta dai vuoti che caratterizzano la nostra esperienza è condizione essenziale per una coscienza personale e collettiva.
Vuoti, lacune, buchi neri, frutto di dimenticanze più o meno consapevoli, altre perversamente volute , impediscono una corretta evoluzione della specie umana.
Ogni occasione è buona per sottolineare l'importanza del ricordare le nefandezze ingiustificabili compiute, come le persecuzioni, gli eccidi e le ingiustizie, i genocidi subiti da milioni di persone nel corso della storia dell'umanità, a prescindere dal loro credo, etnia o ceto sociale.
Anche chi non ha vissuto direttamente questi eventi ha il dovere di conoscerli e comprenderne le cause, poiché solo con la consapevolezza della loro genesi si può prevenire il ripetersi di simili tragedie.
Questa presa di coscienza, lungi dall'essere un concetto astratto, deve divenire materia di insegnamento a tutti i livelli scolastici, richiedendo un profondo cambiamento nel modo di pensare, nel modo dil fare e nel processo di una reale umanizzazione.
Un esempio lampante di una delle tante lacune mnemoniche riguarda il tasso di analfabetismo elevatissimo in Italia nel secondo dopoguerra, la necessità di affrontarlo portò alla creazione di programmi televisivi come "Non è mai troppo tardi", condotto dal Maestro Manzi, a dimostrazione di quanto radicata fosse questa carenza nella nostra societa, scomparsa nella recente memoria collettiva.
La fragilità della memoria a tutti i livelli, anche per fatti recentissimi, come l'angoscia provata durante il recente periodo di lockdown e il contrasto tra il desiderio del ritorno alla normalità e le successive lamentele per l'eccessiva affluenza di persone, rappresenta un paradosso assoluto che sottolinea l'inaccettabilità di interruzioni della memoria.
La rigenerazione delle coscienza passa attraverso l' urgente necessità di colmare questi vuoti mnemonici.
Firenze 21 novembre 2024
Per Visionare il video Rai "Non è mai troppo tardi"
cliccare il link sottostante. https://www.instagram.com/reel/Ck-V_tvoAyl/?igsh=MWU0dWtzZDdrZTNjYg==
Per visionare Il link del video "Firenze sotto vetro" cliccare il link o l'immagine sottostante. https://youtu.be/bzUxWl1JTxI?si=rU7FXTFOV0FOl1XO
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