Colorate, essenziali, d'autore. Il bello di un libro comincia dalla copertina
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DALLE PAROLE ALL'ANIMA, SU TELA
“Come spiegare il legame tra i miei quadri e i libri? Beh, non è facile, non lo è per nulla, non lo è mai quando si deve spiegare qualcosa che viene da dentro”. Non spreca parole per rispondere, Anna Lopopolo, 25enne cremasca, perché le servono per dipingere. Per ritrarre le persone, in silenzio, sulle enormi tele che accumula nel suo studio bianco e nero.

Riproduce volti di autori, scrittori, cantanti e poeti, ma non a pennellate, né a tratti di matita o carboncino o pastelli che siano, lei li disegna a parole. Prende le loro stesse parole e fa in modo che, una in fila all'altra, con studiata abilità ed esperienza man mano crescente, vadano a creare le fisionomie.

Il primo è stato il volto di Robert Mapplethorpe, “uscito” dalle parole di “The Corel Sea” di Patti Smith su una tela immensa, quadrata, di lato 2 metri. “Il risultato mi ha soddisfatta e così ho deciso di non fermarmi: un quadro ha seguito l’altro -racconta Anna – Ora, appena posso, scendo nel mio studio e dipingo con la musica a paletta. Cantautori italiani, cd sulla Beat generation e Patti Smith: è da lei che è nato tutto”. Da lei, o meglio, dal suo libro, “Just Kids”, arrivato nelle mani di Anna grazie al suo migliore amico che si è così conquistato come regalo di compleanno la prima tela della rinascita artistica della giovane autrice. “Il libro di Patti mi ha cambiato la vita, mi sono appassionata all’unione incredibile tra lei e Robert Mapplethorpe, ho dipinto lui per il mio amico e ho capito di avere ancora una buona mano”.

Con la “buona mano”, Anna, ha messo la quinta e ha cominciato a dedicarsi a volti e parole: così hanno preso forma Allen Ginsberg e Peter Orlovsky, con le parole di “Howl” e “Kaddish”, e ora sono in arrivo Keith Haring con i suoi diari, Giorgio Gaber con “il Grigio”, Alda Merini con la sua raccolta di poesie “Terra Santa” e Patti Smith con le sue canzoni.

“Dipingo scrivendo con il pennello tutte le parole del testo scelto, facendo strati sovrapposti di parole in modo che formino le sfumature e d’improvviso il volto esce dalla tela e prende forma - spiega Anna quasi mimando il suo creare - Dalle parole …all’anima”. Un percorso affatto scontato, proprio come quello artistico di Anna che “dopo 4 anni buttati via in due facoltà che non facevano per me ho trovato la mia strada: Brera, la mia casa. L'ho iniziata l'anno scorso e spero di laurearmi a giugno. E' l'unica università, e luogo in generale, dove quando entro mi sento bene sempre... a casa .. me ne sono resa conto subito”.
Dalle parole …all’anima.

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tappeti di foglie, tappeti di fogli, tappeti di copertine.
Arrivano i colori dell'autunno, una nuova stagione da percorrere, con un brandello di estate da sfogliare di nascosto, sotto le coperte
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INSEGUENDO CHIMERE CON ALESSIO SABBADINI
Come ogni grafico o illustratore "ha sempre disegnato fin dall'asilo", ed è vero, ma il primo vero passo nella giungla della grafica lo ha compiuto nel 2003 iscrivendosi alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano. Eccolo tuffarsi così nel mare del design editoriale e, più recentemente, nell'oceano dell'illustrazione professionale. Nuotando con coraggio, costanza e una buona dose di "sana pazzia", tra le onde ha incontrato anche chimere, chimere semantiche.
Non le ha inseguite,le ha illustrate.
Come sono veramente nate le tue "Chimere semantiche" ?
Dalla mia innata passione per i giochi di parole e per le creature immaginarie. Da sempre mi piace mescolare per assonanze i significati delle parole e da sempre riempio i mie quaderni con creature inventate. Ho deciso poi di incanalare questa passione in un progetto visivo sperimentale che, dietro alla sua atmosfera semplice e divertente, nasconde una profonda ricerca linguistica.
C'è uno scopo in tutto ciò o puro piacere per gli occhi?
Il mio scopo è quello di pescare, da qualsiasi cosa mi circondi, le combinazioni linguistiche che possano creare simpatiche creature chimeriche, che poi visualizzo e illustro in uno stile divertente per adulti e bambini. Assonanze, crasi e bisensi creano i più disperati ibridi come il Coccogrillo, la Lucervola o l'Ovino.
Le tue tre preferite?
Come un buon padre cerco di non avere preferiti, ma se proprio me lo chiedi devo ammettere che quando è nato "Cervello" ho riso da solo per una bella mezz'ora!
Finora ti sei occupato di copertine di libri disegnandole o pensandole?
Nello sviluppo di una copertina ci sono tre figure fondamentali: chi sviluppa il concept e la grafica (il designer), chi crea l'immagine (l'illustratore o il fotografo) e chi decide (per lo più persone che non hanno un briciolo di cultura visiva). Le prime due figure alcune volte coincidono, ma nella mia esperienza purtroppo ho sempre lavorato come designer, affiancando come lavoro separato l'attività di illustratore.
In futuro cosa ti piacerebbe fare?
In futuro mi piacerebbe avere la possibilità di unire praticamente queste due anime e vedere cosa potrebbe uscirne.
Come sviluppatore di copertine di quali ti sei occupato e come?
Ho lavorato come designer per Taschen, Mondadori, Rizzoli, San Paolo e Loescher, occupandomi prevalentemente della veste grafica dei libri: lettering, colori, impaginazione e soggetto di copertina. In molti casi mi sono occupato di libri per ragazzi (con copertine illustrate) e qui il compito del designer è anche quello di coordinare gli artisti coinvolti, sviluppando insieme l'immagine di copertina. Personalmente in queste esperienze di direzione mi sono trovato sempre molto bene:sono una creatura anfibia grafica-illustrante in grado di capire in maniera empatica i problemi e le necessità di chi illustra.
Qual è la tua copertina preferita da te sviluppata?
Un progetto che mi è piaciuto molto seguire è stata la collana per ragazzi "Nuvole" (San Paolo), perché ho avuto modo di operare una direzione artistica a 360°, mentre il progetto di copertina più bello a cui ho partecipato è senz'altro il volume "Emilio Pucci" (Taschen). Si tratta di una monografia sul famoso stilista dove ogni cover era costituita da un bellissimo tessuto, originale e differente per ogni libro.
Personalmente preferisci utilizzare illustrazioni o immagini fotografiche?
Forse risponderei "illustrazione" perché è un mezzo molto più elastico, fantasioso e aperto rispetto alla fotografia. In generale non ho preferenze fra i due mezzi espressivi, invece il mio incubo è di ritrovarmi nella frustrante situazione di essere semplicemente un ricercatore di immagini già fatte. Il bello del progettare è quello di poter mettere qualcosa di proprio nel risultato finale e quindi la possibilità di partecipare alla creazione dell'immagine, sia essa un'illustrazione o una fotografia.
Hai degli illustratori preferiti che vorresti assolutamente ingaggiare?
Fra i ragazzi della mia generazione sceglierei sicuramente Dawid Ryski, Simone Massoni, Andrea Manzati e il mio grande amico Pino Sartorio.
Ci sono soggetti che non metteresti MAI in copertina? perché?
Così a freddo posso dirti che odio le foto di donne che fanno shopping o di bambini che abbracciano cani, perché sono soggetti che trovo davvero troppo finti. In generale apprezzo una copertina quanto più il soggetto è genuino, evocativo e poetico.
Stereotipi di copertine che detesti?
A parte gli stereotipi legati al genere, come le donne in tacco alto per i "chik lit" eccetera, lo stereotipo che più detesto è quello legato al mezzo espressivo. Non riesco a capire perché l'illustrazione sia legata per forza al mondo dell'infanzia e la fotografia al mondo degli adulti. Mi piacerebbe vedere in giro molta più apertura e sperimentazione visiva.
C'è un classico di cui sogni di fare la cover? Quale e come la faresti?
Fra i classici che mi piacerebbe "ricopertinare" c'è sicuramente "Alice nel paese delle meraviglie", che è senza dubbio uno dei miei libri preferiti. Mi piacerebbe fare una cover super minimale, con lo sfondo completamente scuro e con solo un coniglio bianco stilizzato che corre. Ovviamente ogni casa editrice italiana inorridirebbe, ma io me la immagino così: l'inizio di un sogno assurdo e misterioso.
Un "classico" lo hai illustrato, già: Il libro degli Errori. Ci racconti come è iniziato tutto?
Tutto è nato a Bologna nel 2013, alla Fiera del Libro per Ragazzi, quando mi aggiravo maldestramente alla ricerca di un editore per un mio progetto illustrato, cioè il "Bestiario di chimere semantiche". Ho lasciato i miei lavori e i miei biglietti da visita ad alcuni editori e dopo qualche mese sono stato richiamato da Einaudi Ragazzi. Purtroppo non era per il mio bestiario, che tutt'ora non ha un editore, ma appena mi hanno offerto di illustrare "Il libro degli errori" ho accettato ad occhi chiusi, perché Rodari è uno dei miei autori del cuore.
Come hai lavorato per illustrarlo?
Per me è stata la primissima esperienza come illustratore di interni ed ero molto spaventato per la mole di lavoro e il tempo davvero ristretto. Nonostante abbia avuto carta bianca su tutto, le pagine erano davvero tante e per poter finire tutto mi ero portato il quaderno degli schizzi anche in vacanza. Sono stati un agosto e un settembre molto intensi, ma alla fine il risultato è piaciuto a tutti.
Spero che molti bambini possano sognare anche grazie al mio piccolo apporto.
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parole per gli occhi
colori per il cuore
idee per il cervello
arrivederci al 2015, Festivaletteratura
SI VEDE SUBITO QUANDO UNO LEGGE. CHI LEGGE, CHI LEGGE VERAMENTE, E' ALTROVE.
(Amélie Nothomb)
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Milano anni'20 in vacanza a Auckland
"Foto in bianco e nero che lasciano intravedere l'abbigliamento d'epoca, all'interno, mentre fuori riluccica una copertina a dir poco meravigliosa: tutta in rilievo con decorazioni ai bordi che sembrano quasi dei simboli massonici. C'è una cartina finale, poi, che par di vedere le ombre dei cospiratori che si aggirano per i vicoli di Milano".
E' una Milano piena di mistero e di fascino quella da sfogliare assieme a Giulia Depentor, la libraia esploratrice che ha scovato questa chicca meneghina a miglia e miglia da qui, in Nuova Zelanda. "L'ho trovato per caso, cercando in un armadio alcune cartoline d'epoca. Era in fondo a un cassetto, dimenticato, e l'ho subito messo in bella vista sul tavolo principale assieme a un libretto simile su Pompei - racconta lei stessa - Cose che capitano quando lavori in una libreria di volumi rari e di seconda mano".
Non ci sono né autore, né casa editrice, né edizione: sembra arrivato dritto dritto dagli anni '20, con le sue 32 foto in bianco e nero - delle "vedute" milanesi - messe a fisarmonica e con tanto di spiegazioni multilingue, sul retro.
Con un tesoro del genere, arriva fino ad Auckland l'anima polverosa di una Milano piena di mistero e fascino. Ad infittire la nebbia attorno al volume anche l'anonimato rigoroso dell'autore: sul retro, infatti, c'è una incisione enigmatica al posto delle classiche informazioni sul libro.
"Fin dal primo momento in cui ho preso in mano il libro, ho avuto l'impressione di aver trovato una mappa segreta usata dagli adepti della Carboneria" racconta Giulia che sgomiterà, ce lo ha assicurato, perché questo prezioso ambasciatore della bella Milano resti in bella vista anche lì dove si è trasferita e ha portato con sé dall'Italia, integra, la sua passione per i libri e la scrittura. Passione di cui spesso racconta nel suo blog The Blooker e che spesso indossa e fa indossare con le belle t-shirt di Bookstee di cui ci ha già raccontato qui.

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UNA VITA IMMAGINATA, ovvero, la forza della fantasia
“Una vita immaginata”, o meglio da immaginare con l'aiuto di illustrazioni, storie, poesie che ispirino serenità e gioia per il futuro da raccogliere e donare ai bambini palestinesi. E' l'idea-invito che Tamer Institute for Community Education ha lanciato a tutti gli illustratori e autori italiani di letteratura per l'infanzia.
(Vessela Nikolova)
Armiamoci di matite e penne per combattere chi combatte: questa è la strategia, “perchè per superare la disperazione del presente è necessario immaginare una vita, futura, migliore”. Dando una occhiata alle cronache serve proprio l'aiuto di chi la fantasia la mette in campo per mestiere: illustratori e scrittori, e stavolta la fiaba è il futuro di tanti bambini oggi a rischio di vita ogni ora.
(Laura Désirée Pozzi)
Ong dal 1989 attiva in Palestina nel campo dell'educazione e dell'informazione libera, soprattutto con bambini e giovani adulti, Tamer Institute for Community Education non è nuova a tali iniziative di “fantasia solidale”. Nel dicembre 2013 aveva pubblicato un libro per bambini con testi bilingue in arabo e italiano, tre fiabe raccolte dalla tradizione orale beduina illustrati da bambini palestinesi e italiani e da illustratori palestinesi. Al progetto editoriale, in collaborazione con l'Ong Vento di Terra, avevano partecipato tra gli altri anche Emanuela Bussolati, Dario Cestaro e Giulia Orecchia. Sempre Orecchia torna a farsi portavoce e promotrice con altri colleghi del nuovo progetto. Stavolta il tema è “La vita immaginata” ed è una vera e propria sfida.
I contributi che arriveranno saranno pubblicati dal Tamer in un poster o in un libro per aiutare i bambini palestinesi a conservare la certezza della possibilità di una vita nella quale si possano sentire sicuri e protetti.
Cercasi quindi immagini e storie che si sovrappongano a quelle di sangue e guerra.
(Antonio Tregnaghi)
In apertura, illustrazioni di Giulia Orecchia, Shadi Samari, Emanuela Bussolati e Claudia Bessi.
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BUONA LA PRIMA!
Sì, buona e bella, e la prima si intende la prima pagina, anzi, prima della prima, la copertina.
A sentenziare, così, "Buona la prima!", è stato un gruppo di 15 esperti di grafica editoriale che mostrerà la selezione delle migliori book jacket, come dicono simpaticamente gli americani, ad una mostra che sarà inaugurata venerdì 12 settembre a Bologna in occasione di “Artelibro – Festival del Libro e della Storia dell’Arte” e curata da da Stefano Salis.
Tutte le categorie di libri sono state considerate, ma solo se pubblicati negli scorsi 12 mesi.
Ci sarò un bel rimirare.
Scoprire
e alleviare
esplorando
Poi, domenica 21 settembre sarà premiata la migliore copertina, e anche quella preferita dal pubblico. Il pubblico siamo noi, e possiamo votare anche QUI
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IN COPERTINA AVEVA
quella con la donna di spalle?
no, c'era un cane mi sembra....
forse anche delle montagne
sicuramente una pistola
ciascuno vien colpito da qualcosa, ma chi da cosa? quanti da una certa cosa? E' curiosa questa idea e c'è chi ne ha fatto un gioco. Coverguess: descrivi a parole una copertina e se la descrivi come altri vinci.
E intanto loro si fanno un bel database di descrizioni di cover, con parola chiave e tutto quanto.
Sarebbe poi da regalare ai tanti disperati librai che, ogni giorno: "mi sa dire se ha quel libro, con in copertina ...., non ricordo il titolo... forse l'autore era americano... ma forse era una donna, sa... ma comunque in copertina aveva ... "
al momento il progetto on line non è più accessibile ma, tanto geniale che ne esistono tanti simili. A voi cercarli, giocare e vincere! In bocca al lupo
LUPO? Questa?
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E tra tutte queste liste di consigli di lettura per le vacanze, per l'estate, per la spiaggia, per...vi siete chiesti cosa avete voglia di leggere?
questa infografica guida con fare gentile e colorato tra le varie opzioni a disposizione, è dinamica e riciclabile, è colorata, che è sempre un bene, e ricca di copertine, Sì, perché anche quelle possono indisporre pur convinti del titolo, pur referenziata l'opera.
o viceversa.
Sarebbe già refrigerio, almeno degli occhi, portarsi un Jo Nesbo al mare, ad aver scelto qualcosa di misterioso con serial killer, ad esempio. E Nesbo, per un viaggio on the road, è
Si consiglia "The circle" di Davide Eggers, per chi cerca anche in ferie parole taglienti e mai scontate. La cover labirintica è ottima per un viaggio in aereo. Per una tappa in ostello mentre si vagabonda per l'Europa se in auto o camper
se zaino in spalla, e anche gambe in spalla
entrambe attireranno l'attenzione. Nuovi compagni di viaggio e di letture. Poi, ognuno a casa propria ma resterà
(cover dell'amica Giulia Orecchia)
#viaggiare#cover#infographic#david eggers#jo lesbo#summer reading#continuiamo a leggere#e.l. james#50 shades of grey#the hobbit#giulia orecchia
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Chiamamola Schweizer Bundesfeier, Fête nationale Suisse, Fiasta naziunala Svizra: è comunque festa. Nel 1291 accanto a noi i cantoni si univano e nasceva la Confederazione svizzera. Proprio il primo agosto. Affidiamo la gioia della ricorrenza alle parole e alla fantasia di uno scrittore ticinese affermato e promettente al tempo stesso.
Lui è Andrea Fazioli, qui la sua intervista per Omnimilanolibri.
Ha appena pubblicato
E'un vulcano di romanzi ma anche di progetti di scrittura creativa, e gialla, e nera. Anche se oggi, sì, oggi i colori sono il bianco e il rosso.
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Vivete "ora", vivete nel momento. Il futuro non esiste. Siatene coscienti: "ora".
a dieci anni dalla morte di Tiziano Terzani
Questo è il momento in cui, qualunque sia il ruolo, un uomo deve fare quel che è giusto e non quel che gli conviene.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po' di divertimento.
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Diciamo la verità, a partire dalla copertina
Mai giudicare un libro dalla sua copertina. sì. perché se fossero oneste, direbbero ben altro. Ecco qualche esempio in questo articolo pubblicato da BuzzFeed, lettura domenicale non consigliata ma oggi CALDAMENTE imposta. QUI
Il best seller
diventerebbe "You'll never feel joy again".
Il più famoso titolo del controverso e defunto David Foster Wallace
come titolo avrebbe un bel avvertimento. "You will lie about finishing this". Effettivamente quanti lo hanno veramente letto tutto riga per riga?
Sarebbero molti di più i lettori di
nonostante la copertina un po' in odore di vecchio e impolverato romanzo fuori tempo, se il titolo denunciasse subito che npn c'è riga dove non compaia "Sexual Tension". Ci perdoni Jane Austen per la sincerità, anzi, riconosca che forse una mossa del genere la potrebbe portare a sgomitare in classifica con le sfumature di grigio più moderne ma certamente peggio scritte.
Un'altra "operazione verità" che andrebbe a favore delle copie vendute è quella proposta sempre da BuzzFeed per il classico kafkiano
Va detto, si tratta piuttosto di "Newfound emphaty for bathroom spiders".
In tutto 13 esperimenti tanto caustici e divertenti da far venir voglia di crearne altri di proprio polso. Le occasioni non mancano, tra i classici ma soprattutto tra le novità del momento,,,E c'è anche un Harry Potter. Indovinate quale?
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L'ARTE DI FARE LO SCATTO con e di Mattia Vacca
Aprendo questa copertina di Mattia Vacca non si trova solo il bel giallo di Manuela Lozza “La Milanesa”. Si trova anche, a cercar bene e ad avere la sfacciataggine di chiedere, la storia di Mattia Vacca e l'opportunità di conoscere un artista dell'immagine, e dello scatto.
Cosa ti avevano chiesto per La Milanesa?
Inizialmente Manuela mi ha parlato di una scontatissima foto di still life con valigia manette ecc.. le ho detto di pensarci meglio e mi ha chiesto un cruscotto con appoggiati lampeggiante, manette e babà..
Come hai accolto queste richieste?
Male. E intanto mi son letto il libro. Poi Manuela è arrivata a Como ed era inconcepibile farcela: le serviva la foto il giorno stesso e io ero reperibile in cronaca al giornale! Allora ne abbiamo parlato, le ho proposto di farsi fotografare di spalle, abbiamo recuperato la pistola finta, ho scelto la via più "degradata" della città e le ho fatto assumere due posizioni. Scelta una delle due, le ho sciolto il ciuffo di capelli e il tempo era scaduto, ma la foto c'era.
Perché avete scelto proprio lo scatto che vediamo?
C'è tutta la femminilità del Commissario Borellini. Manuela mi dice che sta piacendo molto.
E' la tua prima copertina?
Di un romanzo, sì, ma mi è appena stata commissionata quella del primo libro di Maurizio Pratelli in uscita a dicembre per Arcana.
Qual è stato il tuo percorso di studi?
Ho una laurea in Scienze della comunicazione con specializzazione in cinema e giornalismo e sono stato selezionato per due edizioni del Masterclass Film Studies and Documentary Filmmaking a Locarno.
Qual è la tua principale attività lavorativa e cose ti piace di essa?
Sono un fotogiornalista e un fotografo documentarista. Dal 2006 copro quotidianamente la cronaca in Lombardia per il Corriere della Sera e nel frattempo porto avanti i miei progetti personali in giro per il mondo.
Tra cui un libro, vero?
Sì, negli ultimi tre anni ho realizzato il mio primo progetto a lungo termine sul carnevale di Schignano, un antico carnevale delle Alpi carico di riti e simbologie. Ho avuto l'eccezionale possibilità di accedere all'intimità di una comunità notoriamente chiusa, ho voluto che questo lavoro diventasse un libro.
(FOTO Fkd)
Come è nato e come lo hai realizzato?
Ho la grande fortuna di aver coinvolto amici che hanno creduto nel progetto e stanno lavorando gratuitamente, il libro sarà realizzato in doppia lingua italiano ed inglese ed è curato da Emanuela Mirabelli (Photoeditor di MarieClaire). Il design è opera di Studiolabo.
.... poi saranno serviti i soldi per stamparlo...
Da qualche anno mi interesso al crowdfunding: ho finanziato progetti di altri fotografi e mi interessano soprattutto le autoproduzioni editoriali. Mantenendo la totale autonomia editoriale si possono comunque produrre libri con carte e materiali di altissima qualità.
Ho articolato il mio progetto di crowdfunding in vari step da 5 a 4000 euro che offrivano la possibilità di acquistare il libro con stampe fine art in diversi formati e tirature oppure con un libro spin-off o cartoline. Ho creato un'Art Edition del libro che offre la possibilità unica di acquistare un'originale maschera in legno indossabile scolpita appositamente da uno dei più importanti mascherai di Schignano.
Come è andata?
In meno di tre mesi ho finanziato il progetto al 112% raccogliendo 13.300 euro. Il libro uscirà a settembre e i finanziatori lo avranno ad agosto. Sono davvero felice
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aspettare la semifinale con Osvaldo Soriano
e scoprire che la Nazionale Italiana di Calcio Scrittori si chiama "Osvaldo Soriano Football Club" in onore dello scrittore argentino, grande amante del gioco del pallone e autore di celebri racconti sul calcio.
Il calcio è dubbio costante e decisione rapida.
E spunta una tifosa olandese che sembra conoscere il risultato.
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Libri trhriller e cd metal per Davide Nadalin, ma con i visi di fidanzata e amici
Torinese 32enne Davide Nadalin si divide tra cover di cd, rigorosamente metal, e copertine di libri, dove invece spazia tra thriller e young adults “piazzandoci” a necessità anche amici e parenti, e perfino la sua fidanzata. Sì, perché i personaggi che vediamo ritratti sui libri da lui illustrati sono copiati da foto, foto sue, del suo giro di amici. E per le montagne, le sue amate Dolomiti.
Nel 2005 ha fondato la Nerve Design, per fondere le sue due più grandi passioni - grafica digitale e musica metal – e con essa anche oggi realizza CD artworks completi, servizi fotografici, fotoritocco e image editing, loghi e merchandising design. Tra i Suoi clienti: Nile, The Duskfall, Threshold, Vision Divine, Extrema, Eldritch e tanti altri...
Da quando ti occupi di grafica ?
Ho iniziato a lavorare nel mondo della grafica nel 2003. Nei primi 2 anni mi sono concentrato nella grafica classica - loghi, depliant, cataloghi, ... - poi dal 2005 mi sono cimentato nella realizzazione di Cd Artwork per band perlopiù Heavy Metal.
E le copertine quando e come sono arrivate ?
Il passaggio all'editoria è venuto da sé: ho contattato diverse case editrici invitandole a visionare il mio portfolio digitale, da lì a un paio di mesi sono stato contattato dalla Mondadori, e così è nata la mia nuova avventura.
Cosa hai studiato ?
Ho fatto il Liceo Artistico "indirizzo Accademia" ad Alba (CN) e poi il corso di Grafica e Pubblicità dello IED di Torino dove ho avuto il primo approccio con un computer, Photoshop e impaginazione editoriale. Una solida base per entrare nel mondo del lavoro, sì, ma è scontato dire che solo lavorando si impara il mestiere. C'è da imparare tutti i giorni qualcosa di nuovo.
Con che copertine hai iniziato?
Ho iniziato con Mondadori Ragazzi e per i primi 3 anni ho fatto per lo più copertine per libri Young Adults (Percy Jackson, The Kane Chronicles, Aiuto Vampiro, I Guardiani della notte e molti altri).
Oggi che copertine disegni?
Man mano ho allargato il mio portfolio clienti e quindi anche i generi di libri. Ora collaboro da esterno con Newton Compton e per loro curo molti libri della collana NNN, thriller a sfondo storico e thriller classici. Ho curato diverse cover per scrittori di notevole fama tra cui Glenn Cooper, J.K. Rowling, Ken Follett, Rick Riordan, e molti altri. Ognuno ha il suo stile ma io cerco di mantenere sempre il mio nelle loro copertine.
Ti piacerebbe cambiare o sperimentare altro?
Cambiare e sperimentare va sempre bene. Sono passato dalla grafica classica, ai cd dei gruppi metal, ai libri per ragazzi e ora anche thriller e qualche bestseller. Chissà cosa mi riserva il futuro...
Sogni nel cassetto?
Scrivere un libro. Una storia in testa ce l'ho: è un thriller paranormale tratto da una vicenda vera e molto personale. Potrebbe venir fuori qualcosa di molto forte. Non mi ci sono ancora dedicato, non so neanche se ho le reali capacità di metterla nero su bianco: staremo a vedere. Magari, ora che ne abbiamo parlato, ci provo...
La tua copertina preferita?
Non credo di averne una. Potrebbe diventarlo quella che ho finito la scorsa settimana, quella del nuovo libro di Glenn Cooper che uscirà credo ad ottobre 2014. Ho creato un ambiente molto dark e molto roccioso, per realizzarla ho usato molte foto del viaggio che ho fatto nelle Dolomiti nel 2011. Montagne a cui sono molto legato.
Le persone che ritrai esistono o sono inventate?
Esistono, eccome! Io lavoro con le fotografie, molte volte uso quelle in mio possesso, perciò nei miei lavori ci sono foto mie, della mia fidanzata, e anche di nipoti e amici. Mi capita anche di dover usare immagini Stock in accordo con le case editrici, ma anche in quei casi sono persone in carne e ossa.
Disegni anche cover di CD: come si procede in questo caso?
I gruppi di solito hanno già qualche idea di come deve venire la cover. Ti danno uno spunto, ti passano i testi e lasciano che io mi faccia influenzare.
E' diverso che per i libri?
Con i libri più o meno è la stessa cosa: l'art director o l'editor della casa editrice ha magari un'idea da sottoporti e con trama alla mano si inizia a fare varie prove. Una volta trovata la strada più giusta si inizia a realizzare la cover definitiva.
Che tipo di cd preferisci "illustrare"? Il tuo preferito?
Cd per band METAL. Solo con i gruppi metal o rock ci si può un attimo sbizzarrire. La mia cover preferita tra quelle realizzate da me è Dead Reckoning degli inglesi Threshold. Però c'è ne sono diverse a cui sono legato. Set the world on fire degli Extrema, The 25th hour dei Vision Divine, Ithiphallic dei Nile, Cult of the Dead dei Legion of the damned, Return to heaven denied pt.2 dei Labyrinth.
Tornando ai libri, ce n'è uno, tra i classici, di cui vorresti disegnare la copertina?
Ho un sogno: realizzare un giorno una copertina per Stephen King. Avrei voluto fare la copertina di IT.
Come?
Un palloncino rosso che "galleggi" a mezz'aria con sfondo nebbioso con tante silhouette di bambini: sarebbe stata una bella idea di cover. Molte volte la semplicità vince.
#davide nadalin#nerve design#mondadori#newton compton#glenn cooper#john grisham#licia troisi#coverbook#copertine#cd metal
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Altro che Hansel e Gretel
Ho in testa un libro ma non mi viene il titolo.
Quante volte, soprattutto se lettori accaniti, appassionati e un po' selvaggi - passionari - ci capita di trovarsi a dire così?
Ho un libro in testa e non riesco a levarmelo.
Ecco invece il problema degli inquilini della casetta in legno immersa nel bosco, progettata dall'architetto veneziano Livio De Marchi.
La sua "Casa dei libri" a S.Anna di Tambre d’Alpago, in provincia di Belluno, realizzata nel 1990, è dedicata ai bambini del paesino dove l’artista trascorreva le sue vacanze da piccolo, ed è come una visione di tutto ciò che i libri sono in grado di fare per noi.
Immersa nel verde, oltre al tetto, la casetta degli Hansel e Gretel ingordi di libri, è arredata con mobili e dettagli tutti in legno e tutti ammiccanti alla lettura.
Tetto e arredo.
Perché i libri riparano dalle intemperie, ma sanno anche arricchire le nostre giornate e abbellirle con elementi fondamentali, come tavolo e sedie, e inezie improbabili, quelle che danno sapore, il sapore che toglie lo sbadiglio e regala un sorriso, lo stesso che illumina chi "ha un titolo in testa".
Alla Casa dei libri n. 01, sono seguite anche una Casa dei libri n. 02 in Germania e una Casa dei libri n. 03 in Giappone. Il suo progetto è di realizzare 10 Case dei libri sparse per il mondo.
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Appena iniziata, che estate sarà? Basta sceglierne la copertina per dare l'avvio alla stagione con la trama che desideriamo.
La scelta non manca, ma ben sapendo che
qualsiasi copertina scegliate, l'augurio è che sia
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