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paolacorrias-blog · 7 years
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(via AETERNUS | Progetto fotografico di Meryam El Bouhati)
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paolacorrias-blog · 7 years
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(via Sea Dreams, un progetto fotografico di Moad Mzaoeg – di Paola Corrias)
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paolacorrias-blog · 7 years
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paolacorrias-blog · 7 years
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http://www.carnetdart.com/maxime-verelst/
https://brolegs.com/
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paolacorrias-blog · 7 years
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Title: The Good Times used to Kill Us
Author: Nick Arjolas
Publisher:  Self Published
Website: http://www.nickarjolas.com/
Place: Italy
Date: February 2016
Pages: 108
Size:168×240 mm
Edition: 77 copies
Category: Photography
Review:
Today I gonna see the really awesome book, “The Good Times used to Kill Us” from Nick Arjolas.
The book is really great, first I want to highlight the book tecnical aspects. The printing is really nice and the layout quite good, very intuitive; I like the flow of the book in my hand, is one of those types of projects that I can’t stop watching until reach the end!
Another thing que I really enjoy is the binding, so good …
Regarding the story, the narrative of the book is quite interesting. It seams to me a very personal aprouch to the daily life, but not a boring one! A life full of crazy moments, good moments. Time spend with friends on vacations, parties, all we can get of it! And then Nick makes a parallel between all of this and death, death is always present from the beginning to the end of the book. And this is deep!
The images are beautiful, black and white, I do not know if all, but at least some of them in analog, some blurred, some with direct flash, but all of them very powerful! Nick is a great photographer, no doubts!
My collection is richer now!
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paolacorrias-blog · 9 years
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POST ORGANICO: THE DAY AFTER
Prima mostra della rassegna d'arte contemporanea a cura di Erica Olmetto Il progetto, proposto dall'Associazione DeheArt in collaborazione con ApgS (Associazione per il parco geominerario storico ambientale della Sardegna) e Museo Geopunto, curato da Erica Olmetto, prevede la realizzazione di mostre e performance visive e musicali a partire dal 22 gennaio 2015, con la partecipazione di numerosi artisti di diversa provenienza.  La rassegna avrà inizio a Cagliari, prima tappa di lancio del progetto, per poi concentrarsi nel territorio del Sulcis Iglesiente, grazie alla collaborazione di Paola Corrias, direttore del Museo Geopunto di Iglesias, ed espandersi nel resto del territorio isolano ed extraisolano. Matteo Campulla, Federico Cozzucoli, Simone Giovagnorio e Alessandro Muscas, sono i quattro artisti coinvolti nella prima tappa del progetto, ospitata a Cagliari al Centro Comunale d'arte EXMA’ dal 22 gennaio al 22 febbraio 2015, grazie alla collaborazione con il Consorzio Camu'. La presentazione della rassegna, che ha avuto luogo a Iglesias il 6 dicembre 2014 presso le ex Scuole Maschili Foiso Fois, sede dell’Associazione Remo Branca, è stata integrata dalla video opera dell’artista Matteo Campulla, “No human place”, che racchiude in se i significati più densi del progetto. Gli artisti sono stati chiamati a lavorare sulla tematica dell’estinzione delle risorse naturali e la conseguente trasformazione del territorio, in primo luogo quello del Sulcis Iglesiente, area intensivamente sfruttata e trasformata dall’ingente attività mineraria esercitata dal tempo dei Fenici sino agli anni Ottanta.  Il continuo succedersi delle lavorazioni minerarie ha portato a una sovraproduzione di scorie che ha reso quasi arido e sterile il paesaggio e, in altri casi, in modo insolito, ha invece creato nuovi germogli di vita. L’uomo contro la natura, ma anche la natura contro l’uomo, in una lotta continua tra costruito antropico e paesaggio naturale. Gli artisti hanno prodotto le opere utilizzando supporti fotografici, digitali e raccogliendo materiale di ricerca sul campo, partendo da un contesto che ha guidato la loro immaginazione verso un futuro neanche troppo lontano, in cui si ipotizza che il genere umano debba sopravvivere senza le risorse primarie, quali acqua o energia solare e, di conseguenza, adattarsi al nuovo ambiente. Le ipotesi di ricostruzione del nuovo mondo senza queste risorse possono essere diverse, così come molteplici gli scenari che sono stati e saranno fonte di ispirazione per il lavoro degli artisti. Pertanto alcune opere testimonieranno la distruzione della natura, altre la trasformazione del paesaggio o la diffusione di fenomeni di salinizzazione e desertificazione. I luoghi non più distinguibili saranno sostituiti da chilometri di lande desolate, le case da container improvvisati e le fabbriche ormai dismesse metteranno a disposizione dei pochi sopravvissuti i pezzi meccanici degli ingranaggi non più funzionanti.  Il richiamo al Post Organico, movimento artistico degli anni 'Ottanta, è dettato dall’evidente riferimento al concetto di fusione della macchina, prodotto artificiale creato dall'uomo, con gli elementi organici. Il prodotto non è inteso solo come ibrido corpo umano, con funzioni vitali/macchina in continua simbiosi su cui si sviluppavano le riflessioni dei primi artisti del movimento, ma anche come fusione del paesaggio naturale con quello artificiale, che genera un processo di metamorfosi costante. Informazioni e ufficio stampa: Erica Olmetto: [email protected]  cell.: 3284328941 Paola Corrias: [email protected]  cell.: 3472704673 www.deheart.it
http://paolacorrias.blogspot.it/
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paolacorrias-blog · 9 years
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Castelletto del Pozzo Morra - Genna Luas, Iglesias -
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paolacorrias-blog · 9 years
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Martedì 6 gennaio, ore 17.00 – 24.00
  Ruderi della chiesa di Santa Lucia
Via Sardegna, Cagliari
Crib – not an original film
Il video è una successione di immagini che contiene un'indagine profonda e introspettiva, attraverso una commistione di trame narrative, che si fondono attraverso la manipolazione dell'artista, accompagnati da un rumore di sottofondo. Rappresenta, inoltre, un esperimento di valorizzazione in chiave artistica contemporanea dei monumenti e delle aree di interesse culturale di Cagliari.
Il video verrà proiettato in loop dalle ore 17 e sino alle 24 sulla parete del perimetro murario di una delle chiese più antiche della città.
Federico Cozzucoli è un artista perfomer messinese, sardo d'adozione, che ha sperimentato nei suoi lavori un'equilibrata simbiosi tra l'esperienza rituale liturgica della Chiesa Cattolica con elementi concilianti sia della cultura pop che della cultura alta, riflettendo gli elementi che caratterizzano il cattolicesimo contemporaneo: la devozione popolare e l'alta teologia che si confronta con il mondo della cultura filosofica.
Ufficio Stampa Wake Ar
http://paolacorrias.blogspot.it/
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