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letterpress postcards by Pottering Cat, Japan

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Vivo, dunque sono!

#free# iwanttobefree#

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If you want a ballerina girl : im here !

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Sono viva. Sono come piace a me...

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Ogni mattina…

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Vivo costantemente con il terrore che sia tutto qui - domani mi sveglierò alla stessa ora, ripeterò le stesse cose, parlerò sempre con le stesse persone, combatterò le stesse guerre, colore della regione permettendo farò sempre la stessa passeggiata e avrò sempre gli stessi pensieri, la stessa carenza di tempo e la stanchezza perenne - e il tormento soffocante mi imporrà di fare altro, altro ancora.

Scrivere, non basta. L’astrofisica, neanche quella. Il cinema, leggere, recensire, parlare online, l’attivismo, non bastano.

Quanti pezzi di me devo ancora consumare per essere davvero felice?

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“A few seconds before happiness”, 1955, colorized

(via)

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Ricordare ♥️

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Sì, tutto quello che lei indossa, il suo modo di camminare, di sedere, il suo portamento, sono seducenti, ed è solo la gente insicura che si comporta costantemente in maniera seducente, che si veste per sedurre.

Anaïs Nin, Diario I, 4 maggio, 1932 (il dottor Allendy ad Anaïs)

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I greci raccontavano che originariamente l'uomo era sferico e che Zeus per punirlo delle sue malefatte lo aveva spaccato a metà. Le due metà, vagano per il mondo e si cercano. La nostalgia le spinge a cercare ancora e ancora, e quando si trovano, quella sfera vuole tornare unita.

Questa storia ha del vero, ma non è sufficiente. Quando le due metà si incontrano di nuovo, hanno vissuto le loro vite fino a quel momento. Non sono uguali a come si erano lasciate. I loro lembi non coincidono più. Hanno difetti, debolezze, ferite. Non basta che si incontrino di nuovo e si riconoscano. Adesso devono anche scegliersi, perché le due metà non combaciano più perfettamente, ma solo l'amore porta ad accettare gli spigoli che non combaciano e solo l'abbraccio li smussa, anche se fa male.

Bianca coma il latte, rossa come il sangue; Alessandro D'Avenia

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Imbrunire si chiama quel tempo quando gli alberi diventano neri la collina speciosa non è piú leggera ma sagoma d'abisso minacciosa.

Allora si è incastrati qui nel precipitare d'un cielo che non ride.

Imbrunire è la piú disadorna delle ore - senza colori, senza stelle né sole. Per questo per la voglia di scappare, il traffico s'impenna.

Tornare a casa. Accendere la luce.

Fingere non ci sia stato un vacillío d'angoscia. Quel breve stacco in cui la terra vuole stare sola - non è piú ospitale. E niente piú consola.

Ma per fortuna l'imbrunire è breve.

Mariangela Gualtieri

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"L' origine della parola desiderio è una delle più belle e affascinanti che si possa incontrare attraverso lo studio della meravigliosa disciplina che è l'etimologia.Questo termine deriva dal latino e risulta composto dalla preposizione de- che in latino ha sempre un'accezione negativa e dal termine sidus che significa, letteralmente, stella. Desiderare significa, quindi, letteralmente, "mancanza di stelle", nel senso di "avvertire la mancanza delle stelle", di quei buoni presagi, dei buoni auspici e quindi per estensione questo verbo ha assunto anche l'accezione corrente, intesa come percezione di una mancanza e, di conseguenza, come sentimento di ricerca appassionata."

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“Il sesso è la matrice di tutte le transazioni più vitali: amplessi e liti, seduzioni e ritirate, dolori e soddisfazioni.”

Fare l’amore - Eric Berne

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Emotività e sensibilità sono le mie sabbie mobili.

Anaïs Nin, Diario I, Inverno 1931 - 32

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“La mia immaginazione mi spinge in regni ignoti, inesplorati, pericolosi. Tuttavia c'è sempre la mia natura fondamentale e non mi lascio ingannare dalle mie avventure “intellettuali”, o dai miei exploit letterari. Mi allargo e mi espando, non mi piace essere solo una Anaïs, tutta lì, familiare, limitata. Appena qualcuno mi definisce, faccio come June; cerco di sfuggire alla ristrettezza della definizione. Sembro buona? Gentile? Allora cerco di vedere fin dove posso spingermi con la scortesia (non troppo lontano), con la rudezza. Ma so sempre che posso tornare alla mia vera natura.”

— Anaïs Nin, Diario I, 30 dicembre, 1931

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