rebellehope

[rebellehope]

Stai bene da sola, ma da sola soffri tanto. Non lo ammetteresti mai, ma si vede da come sei gentile con chiunque, anche con chi non lo merita per niente.

Susanna Casciani

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Tu sei così non ti piace che ti dicano cosa fare però allo stesso tempo vorresti sempre avere al tuo fianco qualcuno che scelga al posto tuo perché scegliere non ti piace, è faticoso, perché scegliere vuol dire perdere e tu non vorresti mai perdere niente. Tu sei così non ti fai abbattere da quello che ti succede e continui a credere che prima o poi andrà meglio anche quando sei sottoterra e non c'è nessuno che ti tenda la mano per farti risalire. Credi che arriverà la tua occasione anche dopo averne bruciate tante, soprattutto per distrazione. Credi ai miracoli anche se i tuoi occhi hanno visto solo tragedie. Ecco, ma come fai? Tu credi a occhi chiusi, non importa quel che vedi tu credi e non smetti anche quando tutte le speranze sono ormai andate in fumo, le ritrovi nell'aria, te le ritrovi negli occhi e non le mandi via anche se sei incazzata, anzi, le abbracci. Tu sei così: vorresti una vita folle ma il rischio ti fa così tanta paura da farti tremare le gambe. Ti piace quando piove ma se piove non esci mai di casa. Vuoi fuggire da questo posto morto ma resti sempre qui a morire un po’ dentro. Credi davvero che le cose andranno meglio ma non fai assolutamente niente per andare a prendertelo, il tuo meglio. Tu sei così: sempre immobile dove non vorresti essere, concentrata su un mondo che non c'è ma che vorresti ci fosse, esasperata dalla vita vera e viva dentro a una vita che esiste, che ti sei immaginata di sana pianta, dove sei felice ogni volta che respiri. Sarà che forse è questa la condanna di tutti i sognatori che nonostante i calci in faccia continuano a sognare perché vivere gli fa effettivamente troppa paura: non vivere mai, essere vivi solamente dentro ai sogni e intanto.. perdersi la vita vera, che per quanto disarmante e cattiva possa essere rimane straordinaria. E tu sei così: una continua contraddizione, un'incasinata e imperfetta sognatrice che preferisce inventarsi il mondo da capo piuttosto che accettarlo così com'è.

- Io, te e il mare

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Mi hai dato più di una mano da stringere

Mi hai afferrato prima che cadessi a terra

Dimmi che sono al sicuro, ci sei tu con me

Prenderesti il timone

Se io perdessi il controllo?

Se fossi sdraiata qui

Mi porteresti a casa?

[rebellehope]

Mi sento male, perchè sento di non viverle queste cazzo di giornate.  Sento che faccio scorrere il tempo senza usarlo, senza prenderlo per il culo e magari farmi quattro risate e basta. Non sto vivendo, io sto solo passando.

Charles Bukowski (via becauseyouareonlyminee)

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Hai creduto a un paio di occhi che ti guardavano come fossi l’ unica cosa bella che avesse mai visto, hai creduto alle sue mani che tremavano, hai creduto a quei baci segreti, alle promesse, alle belle parole. Hai creduto al modo in cui ti faceva sentire: importante, bellissima e, soprattutto, sua. Hai voluto credere ai tuoi battiti accelerati, ai sorrisi che ti regalava. Hai voluto credere alle poche ore di sonno e alla fame che ti toglieva. Hai voluto credere in lui, anche se era sbagliato. Voi, insieme, eravate sbagliati. E hai voluto credere a tutto questo, tranne che all’unica cosa vera. Ed era la voce nella tua testa, quella che sapeva come sarebbe andata a finire. Ma tu no, tu ascolti il cuore, dici. E te ne freghi delle conseguenze, sei sempre stata così. Tu no, tu ascolti il cuore, dici. E adesso che ne sono rimasti solo frammenti da raccogliere qua e là, dimmi, quale voce ascolterai?

(via rebellehope)

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Ora e per sempre resterai dentro i miei occhi, incancellabile.

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mood

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Verità.

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“Mi sento come se la mia vita fosse sparsa qua e là. Come se ci fossero tutti questi pezzetti di carta e qualcuno avesse acceso il ventilatore. Ma quando parlo con te mi sento come se il ventilatore venisse spento per un po’. Come se le cose potessero avere davvero un senso. Tu mi rimetti insieme, ed è una cosa bellissima.”

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May 23, 2010 - The End “to remember and to let go.”

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LOST was perfect. Here’s why.“I live on a very peculiar island, and though I’ve been here for a long while now, I know almost nothing about it. I don’t know the reason I am here, nor do I know if there’s even a reason to be known. One day I opened my eyes, and here I was—knowing nothing and knowing no one, ignorant of all that had come before.And I learned that this island was a place of strange science: I found out that I was spinning through space at thousands of miles per hour; my island hurls itself around a giant ball of light about a quarter of a million miles every day. And I learned that this island was a place of strange faith: ab aeterno, since time immemorial, men and women had put their trust in a man they couldn’t see or hear, believing he had brought them here for a purpose. The faithful built temples and statues in his honor, they killed for him and they died for him. The scientists didn’t believe he existed at all, declaring instead that they were only here as a result of a chain of meaningless circumstances—of accidents. Everyone who has ever been here has had the same questions: what is this place, and why am I here? People have tried to answer it in different ways; some have conducted experiments and dug into the earth in search of the truth, while some have put their faith in the belief that a higher power has rendered them special and purposeful. No one has ever come close to knowing, and many, many times we have gone to war to control this place. Knives, then guns, then bombs, in holy war.And a man named John Locke told us that we were born tabula rasa, our mind a blank slate. He told us that nature demanded egalitarianism. A man named Carlyle said that “everywhere the human soul stands between a hemisphere of light and another of darkness; on the confines of the two everlasting empires, necessity and free will.” A man named De Groot debated fate and free will; when he died, his last words were this: “by understanding many things, I have accomplished nothing.” A man named Hume debated the same things, and determined that “a false sensation or seeming experience” could explain what we believe to be choices—only later do we realize that our choices were necessary all along. His rival, Rousseau, believed that man was a noble savage; before he went insane, he wrote of self-preservation that “patience is bitter but its fruit is sweet.” Some believed that a Good Shepherd laid down his life to save us, and that a Christian would rise again after death.LOST was beautiful because it was about an island exactly like mine. Everyone dies, and one day I’ll die, like you, not knowing what this has all meant. We can ask the question (and Charlie put it best: “guys, where are we?”) all we want, but our existence is special because the earth is incomprehensible and magical, and no amount of faith and no amount of science will ever truly enlighten us. If you thought LOST was weird, well, it’s certainly no weirder than life. You think a sentient cloud of electric smoke is over the top? I think the fact that a screen in my apartment is currently showing me a live baseball game being played in Florida is, in a vacuum, no less incredible. Science fiction is relative: if you had never heard of the internet, or giraffes, or rainbows, you’d think those were science fiction too. Of course LOST was strange in its details, but those characters’ fears and moments of wonder were in many ways just like our own.I love the way LOST ended. It resolved all questions the way they are resolved in our own lives. Dead is dead. Whatever happened, happened. Some things are irreversible, and you can’t fix the past. My favorite moment of the entire series came at the end, in the space between life and death, when Ben and Hugo told each other what a great job the other did as #1 and #2. Like Jacob and Richard, they must have protected the island for wonderful centuries together—and we never got to see it. And we never got to see it because we’re Jack. And the question we always wondered—the question we always will wonder—remained. What is this place, and why were we here? And they answered that too, in the most beautiful way imaginable: you don’t get to find out.You don’t get to find out. There is fear, and death is a monster, and life is a monster, and there will always be others out there in the woods. But there is love, and we have friends, and as long as we are here we can believe whatever we like and make our choices and find the things that we can. But hail mystery! Some things can’t be found, because the most important things are lost. What is life? The reason we’re here? The thing we fight over, the thing we protect? What is death, and what happens after The End? You don’t get to find out.So you can let go now, Jack.

Originally posted on 5/24/10; vanished from the internet; reposted by iheartdisraptor (via lostspiration)

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Non importa, ci sono abituata. Sono abituata alle persone che mi sostituiscono, che preferiscono stare con qualcun altro, invece che con me, alle persone che mi lasciano sola. Sono abituata ad avere il cuore e l'anima in pezzi. Sono abituata a camminare tra la gente con il sorriso sulla faccia, mentre dentro sto morendo. Sono abituata ad essere delusa e ad essere distrutta. Sono abituata ad essere ferita. Alla fine ci si abitua a tutto.

comeunfiorediloto (via comeunfiorediloto)

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Nessuno si accorse degli sforzi sovrumani che dovetti fare per assomigliare agli altri.

Charles Baudelaire

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«Ricordati che ti amo.» Dicevano. Era una raccomandazione: ricordati che, anche se dovessi incontrare qualcuno di migliore, qualcuno di perfetto, di più giusto e adatto a te, ecco, io ti amo. «Sempre.» Aggiungevano, per specificare: ricordati che, in caso dovessi sentirti male, non apprezzato, non voluto o non amato, se dovessi essere arrabbiato, se volessi rinunciarci, ecco, io ti amo. E poi, a volte s'imploravano reciprocamente: «Non mi lasciare.» Perché, «Anche se dovessi incontrare un'altra persona - qualsiasi altra persona dico - che ti volesse rapire, allontanare, portar via da me, sappi, tieni bene a mente: io so amarti meglio - io ti amo meglio -, io amo te più di quanto chiunque altro mai riuscirebbe a farlo.»

Elisa Rossi | uncasinoinnamorato (via uncasinoinnamorato)