Tumgik
ricordarmi · 5 years
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Padri e figli, madri e figlie, fratelli e sorelle, nonni e nipoti, hanno tutti un piccolo sogno, nascosto in un cassetto ancor più piccolo che sta sotto un asse del pavimento in cantina, su cui sopra giace un enorme scricchiolante baule di coperte ammuffite e vecchi libri di scuola. Il sogno di strapparsi di dosso l'identità e di potersi fare una canna insieme, come persone senza ruoli o amici che s'incontrano dopo anni per caso ad una festa o a un funerale. Ma quasi sempre, quando si ricordano di quel sogno nascosto con tanta cura, è troppo tardi.
Andrea
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ricordarmi · 5 years
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Persi
Le persone che hanno il dono e la condanna di perdersi, non sperano più da tempo ormai di ritrovare la strada di casa. Lo sanno. Ci soffrono. Lo accettano e vanno avanti.
Per perdersi basta poco, eppure non è cosa alla portata di tutti.
Serve una sensibilità che all'inizio vi farà sembrare silenziosamente affascinanti, proprio come una chitarra acustica mezza scassata e riempita di adesivi di posti tutti diversi e lontani che vorrebbe raccontarvi di mille e mille avventure, ma che invece rispettosamente tace ed anzi, si fa piccola piccola, appesa su quel muro insieme ad una laurea magna cum laude.
E poi voi pensate che sia tutto lì, giusto? Invece no. Perché di perdersi non si finisce mai, solo che mentre prima era di lune romantiche, campi sconfinati e docce per togliersi di dosso l'odore di sesso, lentamente diventerà sempre più spesso di camere buie e fredde, di parole urlate al vento solo per sentire di nuovo la propria voce, e spiagge come purgatori, femmine come porcospini, sangue come dolce merenda del tardo pomeriggio.
Il passaggio tra le due cose sarà naturale, tanto che non ci farete neppure caso. Eppure perdersi, non sarà mai più la stessa cosa.
Anche se comunque, alla fine, tornerete sulla vostra sedia sedile ancora con gli occhi lucidi, la pelle nuova, persone da ricordare ma che vorrete dimenticare, ferite più o meno profonde, magari un po’ di febbre e di mal di gola, posti già come vecchie cartoline ingiallite.
Tornerete ugualmente con un amore impossibile o se sarete particolarmente sfortunati più d'uno, la pelle rossa bruciata dal sole e dal freddo allo stesso tempo, le piante dei piedi nere, il cuore dimenticato in un autogrill, i vestiti zuppi di pioggia, rum e droghe varie.
Sarete sempre voi. E sarete sempre diversi. Vi siete persi, sì. Vi sembrava bello prima perdervi eh? Adesso un po’ meno scommetterei.
Ma alla fine, su quella sedia, vi sentirete sempre allo stesso modo.
Persi. (Andrea, 30/12/15)
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La Macchina Fotografica
Le persone sono convinte che con una macchina fotografica dalle molteplici funzioni si possa fare di più e meglio, ignorando invece che molto spesso troppe possibilità significano troppe decisioni da prendere, specialmente per un'oggetto che è stato creato per catturare frazioni di secondo, ed ancor più importante che così facendo trascurano quella che invece è la macchina fotografica più eccezionale che si possa desiderare e della quale tutti siamo forniti dalla nascita: la nostra mente. (Andrea 13/09/15)
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Batticuore
Te lo ricordi? Il batticuore per una cosa bella dico, per qualcosa che non sia paura, rabbia o dolore? Io mi sa di no. Cacchio.
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Le cose
-Te qui non c'entri un cazzo. -No, non c'entro un cazzo. -E.. -E sono profondamente annoiato pure. -E cosa fai per annoiarti di meno? -Faccio cose. -Vedi gente? -No, faccio solo cose. -Mmm... -Forse è per questo che ti annoi così tanto però. -Forse sì. -Le cose mica ti rispondono. -Ma neanche rompono il cazzo però. -Mmm... Vero. (Andrea 13/06/15)
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Sbagliare
Tra le cose fighe che può insegnarti il legno... che solo chi non fa un cazzo non sbaglia, anche se si arroga comunque il diritto di rompere il cazzo a chi fa.. E che la perfezione non c'entra assolutamente niente con la bellezza. T'è capì?
(Andrea 12/06/15)
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Giganti
Star sdraiato tutto lungo, mezzo ignudo, sul tappetone della sala posa, a sonnecchiare con mr. Brown mentre lo scanner lentamente comincia a scansionare questa lunga Mille Miglia 2015. Guardare in alto e vedere le softbox come giganti guerrieri in armatura proteggere il nostro dolce godere del fresco della notte. E no, non ho preso niente. Poi mi ricordo che devo rifare lo stop altrimenti lo sbianca non mi dura per tutti i rulli manco a morire. E che di sicuro mi tocca dar 'na botta d' aspirapolvere domani. Ecco,me so rovinato la serata.Cazzo.
(Andrea 10/06/15)
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The Help
Gli Stati Uniti d'America sono sempre stati un luogo di profondo odio, paura ed ignoranza, talmente radicati nelle persone da diventare una caratteristica peculiare di quel paese. Purtroppo è la sua stessa storia a rendere questa cosa evidente. Non che gli altri paesi si siano “fatti” con pacche sulle spalle ed abbaracci eh, ma io penso che, nonostante il salvataggio di mezzo mondo dal nazismo, ne abbiano avuto loro uno in casa ben peggiore. Non matematico come quello hitleriano, ma che ha mietuto molte più vittime, perchè hanno avuto centinaia di anni per metterlo in atto. Sto parlando dello schiavismo. Se ancora oggi penso che ci sono persone che per prendere voti si alzano in piedi e gridano alla gente che quei poveracci che arrivano da noi nei barconi, dei disperati che scappano da guerra, morte e violenza, debbano tornare da dove sono venuti, ossia mandati a morire, e che noi stessi dovremmo imparare ad essere un paese “meno civile”, come USA o Francia, per dirne un paio,  io m'incazzo sul serio puttana vigliacca. Lo sapete com'è fatta la morte? Quante volte l'avete vista? Lo sapete come cazzo è ascoltare per tutta la notte un povero cristo che soffre di dolore e che implora di morire velocemente? Lo sapete com'è? Ah non lo sapete? Ecco, allora se non lo sapete, fate un favore al mondo, solo uno grazie: non riproducetevi. Almeno. A voi, teste di cazzo, dedico i volti di queste donne. Il film è “The Help” e adesso torno a finirlo di guardare. Sì, mi son dovuto fermare. Perchè davanti a delle donne con degli occhi così, se non ti fermi, non vali un cazzo. (Andrea 07/06/15)
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Norma
Se è vero che le donne sono un mistero, ultimamente mi sto interessando al mistero dei misteri: Marylin. Ho cominciato guardando nella più totale ignoranza qualche suo vecchio film, commediole basiche, per un pubblico estremamente basico. Non cose spensierate, solo basiche. Poi stasera mi sono imbattuto per caso nel film del 2011 Marylin, che se non erro è tratto da un libro che narra di alcuni mesi di riprese a Londra. Non finzione, ma vita vera. E... non so come spiegare. Ho provato una grande tristezza. Era una donna che tutti volevano solo come una bambolina senza cervello, con la mente perennemente offuscata dai barbari psicofarmaci dell'epoca mischiati alla continua richiesta di perfezione innocua, la perfezione della bambolina. Era davvero una candela nel vento, come cantava Elton. La sensazione che ho non si spiega. Forse dejavù. Forse altro. Penso che continuerò a guardarmi la sua filmografia. Magari mi annoierò un po', ma penso che ne valrà la pena se e quando, tra una battuta e l'altra, riuscirò a vedere quegli occhi, quelli che dico io, quelli di Norma. Gli occhi della ragazza che voleva piacere a tutti, che aveva il terrore di essere abbandonata, il terrore d'impazzire, il terrore d'invecchiare. Se c'è una cosa che ho imparato è che nessuna ragazza dovrebbe mai sentirsi così. Nessuna donna. Nessuna persona. Non permettete che succeda. E' a questo che serviamo noi. Per strapparle una risata nel bel mezzo di un pianto, per farla sentire bella perchè lo è, per non farla cadere se inciampa e per spostare con un calcio i vetri sulla strada che stava per calpestare camminando. Non serviamo ad altro, è questa la nostra funzione, maschi. E tanto perchè lo sappiate, pure voi, nuova razza di femmine uomo, che dovete ostentare la vostra forza ed il vostro sesso ad ogni occasione, Marylin non era amata per le sue forme o per la sua finta sfrontatezza ma perchè era vulnerabile, e giuro, non esiste niente di più bello di una ragazza che riesce ancora ad esserlo. Se mi sono capito solo io fa lo stesso. Tanto siamo matti. Io e te sicuro, Norma. (Andrea 17/05/15)
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Se ti dico di sì.
"-Questa è davvero una terribile idea... -No, le coppie lo fanno sempre, fanno solo qualche cena prima... Sei stata sposata? -No, perchè? -Lunghi rapporti? -Ho convissuto con un uomo alle Barbados per sei anni. -Sono stato sposato con una pediatra, è finita male, ho un figlio al college, ho una prozia che ha centosette anni, avrei potuto portarti a due cene e al cinema prima di arrivare al tuo... Baaarrr... Baaardosiano, e a mia zia, eppure eccoci qui, pronti, adesso. -Mi sento decisamente meglio. I farmaci sembrano funzionare, ma come posso fidarmi? Non ancora...  Perciò, voglio che tu sappia che se io dico di sì, in parte è perchè la vita continua a privarmi delle cose e non sono mai certa quando sarà l'ultima occasione che avrò per fare qualcosa, di farla a pieno. E se dovesse essere l'ultima? Non voglio perdermela." (cit. da Words and Pictures) Non avrei saputo spiegarlo meglio di così.
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La cattiveria
Ritrovare la cattiveria, quella vera, quella premeditata, quella che non guarda in faccia a nessuno, quella che si fa beffa dei tuoi miseri traguardi e che ti vuole li, per terra, che sia per una malattia o per la frustrazione di qualcuno che da anni s'impegna con tutti i mezzi per vederti cadere. O per diversi litri di birra al giorno, o per la depressione di una vita che ogni giorno sembrava sempre di più scivolarti tra le dita. Ma non basta, perchè è ancora peggio di così. Il motivo per cui lo fai è ancora peggiore. Lo fai per paura di morire in solitudine e per paura che chiunque possa portarti via qualcosa che è tuo. Ed è tutto tuo. Non sai cos'è il rispetto, non sai cosa sia un dialogo, non conosci il termine disinteressato, sputi merda su tutto e tutti. Padroneggi il senso di colpa degli altri ad alti livelli, pensi sia furbizia, invece è solo tutto molto patetico, soprattutto quando non ti accorgi di quanto sia diventato evidente. Sei cattiveria vera. Che la cosa ormai fosse sotto gli occhi di tutti forse non lo sapevi. Adesso lo sai. Torno a vedermi il film. Tu intanto, mi raccomando, pensa al prossimo modo per prenderti tutto. E tutti. Sì, questa è pena, nel caso in cui te lo stessi chiedendo.
(Andrea 30/04/15)
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Favore lavoro.
Allora, mi fermo un attimo per puntualizzare una cosa. E devo specificare da subito che non c'è niente di personale, che non ce l'ho con nessuno in particolare e che va tutto benissimo. Però bisogna un attimo fare il punto della situazione. Dopo 2 anni da freelance mi è venuto quello che mi è venuto e sono rimasto completamente fermo lavorativamente parlando per un altro anno. Prima facevo la fame, adesso faccio il mantenuto. Non mi vergogno a dirlo. Sto tentando d'inventarmi un lavoro e mi sto facendo un culo così, ma non basta, ho ancora poca autonomia, in tutti i sensi, ma comunque mi sto dando da fare ed è già qualcosa, almeno per me. Chiedo, in particolare agli amici, una piccola cortesia. Se dovete chiedermi favori che riguardano le mie competenze lavorative (meccanico/grafico/tecnico di computer/fotografo) non chiamateli favori, ma lavori, perchè è quello che sono. Se posso lavoro con piacere a titolo gratuito, purchè venga chiamato tale. I favori sono venirvi a prendere se restate a piedi con la macchina, darvi sostegno quando ne avete bisogno, fare una commissione al posto vostro se non state bene eccetera, quello che riguarda le mie competenze lavorative è lavoro e va chiamato per quello che è, soprattutto quando è a titolo gratuito. Faccio questa puntualizzazione perchè quando sono stato male, se non avessi avuto i miei fratelli e sorelle a disposizione, molto probabilmente avrei dovuto fare avanti e indietro dall'ospedale in autobus. Ognuno ha i suoi cazzi ormai, siamo grandicelli, ma fare tutto quello che ho fatto per alcune persone e poi passare i periodi che ho passato nella quasi totale solitudine è una cosa che non si dimentica facilmente. Non ce l'ho con nessuno, non abbiamo vite sincronizzate ed ognuno è impegnato a tirare avanti. Ecco, adesso anche io sono impegnato a tirare avanti, il che vuol dire che prima ci sono io, poi la mia famiglia, poi tutti gli altri. La solitudine non è più un problema, ci sto dentro benissimo ed il sacrificio per me ora è farne a meno, chi mi conosce un po' lo sa, ma non per questo vi vorrò meno bene, questi sono limiti miei, affari miei, sono fatto così e non intendo più chiedere scusa a nessuno per come sono. Ultra emotivo, solitario, sensibile e corretto, tutte cose a cui ho sempre dato valenza negativa nella vita di tutti i giorni, se per qualcuno fosse un problema è pregato di evitarmi perchè al contrario io invece sto cercando di accettarle e conviverci. Ma come faccio sempre sto divagando, quindi adesso basta. Faccio il tifo per tutti quanti voi, lo sapete, ma devo assolutamente cominciare a farlo anche per me. E grazie per la pazienza, compresa quella futura. (Andrea 02/04/15)
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La parolina
Fotografi che parlano di loro stessi in terza persona, che tra di loro se la suonano e se la cantano (ma solo tra di loro perchè fai 50 km e non se li caga più nessuno), impegnati ad elargire consigli con sempre quella parolina in più, che se ancora non l'avessero capito è proprio da quella parolina in più che si evince che non sono nessuno, perchè chi è qualcuno in un qualsiasi campo non ha bisogno di confronti ironici, solo l'insicuro con la coda di paglia ne ha costantemente bisogno. Oh, sai fare click eh, non è che hai dipinto la Gioconda. E poi che dire? Ah giusto, mi state sul cazzo. Quando cominci a far foto solo per il gusto di farle e vedi tutto sto circo da fuori, non sorridere è praticamente impossibile. Pardòn, ridere. Evviva chi fotografa il gatto, il cane, la moglie culona, l'amica un po' troia, il balcone, la pioggia sui vetri, i piedi, l'amante sotto la doccia, la moto nuova, la spiaggia dell'ultimo viaggio, l'amore dei figli e la pazienza della morosa. Amen.
(Andrea 30/03/15)
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Attrezzi
Chissà perchè c'ho messo tutto sto tempo per mettere mani al bolirone di attrezzi di mio padre. Davvero un casino porco, che mi dispiace rimettere in ordine, ma è tempo di. Il bello della fotografia è anche questo, che ti porta in posti e a conoscere persone e cose che mai avresti pensato. Non sempre ne vale la pena. Ma a volte sì, a volte ne vale assolutamente la pena.
(Andrea 18/03/15)
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Grigio
Allora. E' stata una nottata strana, senza pace. Anche sta mattina è strana. Ho lavato la solita montagna di piatti e adesso dovrei proprio andare nel cesso a radermi tutta sta roba in testa. Ma prima volevo dire una cosa. Avete presente quando ci mettete un'ora a salutare qualcuno? Che prima vi abbracciate, poi vi baciate, poi tentate di andare, poi vi riabbracciate, vi ribaciate eccetera eccetera? Beh, c'avevate mai pensato che forse, se è tutta sta cazzo di fatica, non sarebbe il caso di restare? Nò pèrchè la vita poi fa come cazzo vuole, mica vi calcola. Magari non vi rivedrete più, mai più intendo. Non penso che scriverei una cosa del genere se non fossi del tutto convinto che non ci rivedremo più, infatti sarebbe troppo imbarazzante il contrario credo, quindi sì, c'è una certa certezza in quello che dico. Dire "una certa certezza" è come il colore grigio, uno dei miei preferiti oltretutto. E' dire un sacco di robe e allo stesso tempo non dire niente. Che cosa stupida da dire. Oltretutto era un discorso generale eh. Sì sì, come no.
(Andrea 14/03/15)
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Inchiostro blu
Ancora a scansionare vecchie foto, molto molto vecchie. Ed ogni tanto trovare dietro i nomi scritti in corsivo dei ragazzini nelle foto, scritti con una penna blu. E non resistere alla tentazione di annusare quell'inchiostro che sta lì da almeno 50 anni, chiedersi chi saranno diventati quei ragazzini, se saranno ancora in vita, se avranno mantenuto negli anni quel sorriso pulito o se si sarà un po' sbavato, come quell' inchiostro blu. Tutte le cagate che spesso si leggono sulla fotografia, emozioni così, te le cancellano in un attimo. Fotografiamo per ricordare e per essere ricordati, per ricordarci che una vita è stata vissuta o per affermare che la stiamo vivendo noi stessi, o anche che preferiamo osservare quella degli altri anzichè vivere la nostra.. Ma che comunque ci stiamo dentro, ed altro non possiamo fare che fotografarla. La vita dico. (Andrea 09/03/15)
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Autopsia
La passione, chi la capisce, viene regolarmente fottuto dalla vita, perchè è troppa roba tutta insieme. Ti squarcia il petto come fosse un' autopsia e mette il tuo cuore alla mercè di tutti. E' brutto? E' bello? E' medio? E' così e basta. https://www.youtube.com/watch?v=EvqzR4BOYvg (Andrea 06/03/2015)
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