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So che sembra inutile. Quando sei seduto di fronte a tutto ciò che possiedi di mortale e rivedi i tuoi addii, ci sarà troppa oscurità per vedere qualcos'altro, ma non si tratta di vedere nient'altro. Si tratta di spegnere le luci. Si tratta di trovare le lenzuola invece del cappio. Si tratta di concedersi solo un altro giorno. Anche se ci vogliono 10.000 di quelle "un'altra mattina" prima di arrivare a "Non vedo l'ora che venga domani".
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Percepirsi con le spalle al muro, senza via di uscita, semplicemente perchè ogni energia cerebrale è dentro la suddetta situazione, è immersa nella negatività. Sono arrivata a pregare di non svegliarmi più, sono arrivata a martoriarmi, sono arrivata a compiere azioni che ancora oggi non mi fanno dormire la notte. Pensate davvero che se avessi visto anche un minimo di seconda alternativa, di strada differente, sarei arrivata a fare ciò che ho fatto, a vivere come ho vissuto, a buttare quegli anni? Io credo di avere abbastanza autostima e autoconsapevolezza per dire di no. Semplicemente, non sentivo di avere scelta. Poi speri sempre di non essere tu, poi non credi sia possibile, poi pensi che la tua situazione non sia cosi invivibile, perchè tu puoi continuare, tu sei forte. è uno strano, seppur reale, abbinamento. è quel connubio che ti fa restare in trappola: non ce la faccio più MA puoi farcela. è troppo da sopportare, ma tu puoi farlo. Non ne esci, e la volta dopo tocca a te.
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Non mi piace fare polemica, sono tendenzialmente tranquilla quando la situazione lo richiede. Ho imparato, osservando, che più ti allinei con l'opinione della persona che hai davanti (nel limite del possibile), maggiori saranno i tuoi "guadagni", più avrai la strada spianata e più le persone saranno disposte a condividere con te. Nonostante questo, mi trovo in situazioni dove devo discutere. Oggi stavo parlando con una persona cara dei due femminicidi che ci sono stati recentemente. Conversando, mi è stato chiesto come sia possibile che un'individuo permanga in una situazione pericolosa senza prevedere lucidamente l'evento estremo. Mi si è acceso un fuoco dentro, sono stata male per le successive ore. Non si tratta di ingenuità, non si tratta di scarsa attenzione. Mi sono ritrovata in più di un occasione in una situazione con caratteristiche simili, e mai la mia testa si è fermata da fare previsioni disastrose. Eppure, una serie infinita di pensieri permangono: lo schiacciante senso di colpa, l'idea di poter e DOVER meritare un abuso per il solo motivo di essersi ritrovata all'interno di una situazione tale. La sciocca convinzione di poter sopportare tutto, più degli altri, di avere una resilienza maggiore, di saper gestire situazioni più grandi di sè e non accettare l'idea di fallimento. La paura, la tremenda paura provata in determinate situazioni non è altro che un'ulteriore carburante al perpetuarsi dell'atto osceno. Il numero di situazioni abusanti in cui ti ritrovi è inversamente proporzionale alla propria autostima, d'altronde. Non scorderò mai come mi sono sentita, quanto ho pensato di valere zero, quanto ho pregato che tutto quello finisse senza avere una singola molecola che facesse qualcosa per evitarlo. Si diventa inermi, davanti al dolore. Ci si rimpicciolisce, ci si rintana in un angolo della stanza e si implora il carnefice di smettere, perchè tutte le fottute energie sono concentrate sul mantenere la lucidità durante la situazione, invece che rinsavire e uscirne. Come si può fare victim blaming? Come si può dare dell'ingenua ad una vittima, quando nessuno le ha mai insegnato come comportarsi, quando nessuno ha mai spiegato che tendenzialmente le situazioni non cambiano, LE PERSONE non cambiano?
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01:25
Ultimamente sto scrivendo meno. So che è direttamente proporzionale alle cose che ho da dire, ma dipende anche molto in realtà da quanto sono felice. Se percepisco di essere serena, non ho bisogno di stimolarmi ulteriormente, non ho necessità di scavare nel passato analizzando elementi già sepolti con il solo scopo di provare qualcosa, che sia nostalgia, rabbia, malinconia o semplicemente per rifugiarmi in posti lontani dalla realtà che in quel momento non mi appaga.
Nonostante questo, non può durare per sempre, giusto? O quantomeno, non può essere perfettamente lineare e stabile. Sto bene, sono serena, ma fortunatamente mantengo la mia indole e continuo a lasciarmi sconvolgere (in positivo e non) da ciò che mi accade. L'infelicità è estremamente prevedibile, se ci pensi. Specialmente se ti riconosci come individuo sensibile. Eccomi qua.
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troverai sempre qualcosa per cui soffrire. così fanno le persone.
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trovato qualcosa di interessante o che non avessi già visto? nel caso, fammi un fischio. o forse no.
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pesi però i film su questi argomenti dio mio.
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i wanna wake up with you, i wanna wake up feeling tired.
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