scrivoipensieri
scrivoipensieri
Fearless
188 posts
My favourite color is cobalt blue and I like rainy days.
Don't wanna be here? Send us removal request.
scrivoipensieri · 8 months ago
Text
100%
“La sensibilità è la capacità di percepire l'assordante silenzio di un'anima.”
— Massimo Lo Pilato
185 notes · View notes
scrivoipensieri · 8 months ago
Text
-
Tumblr media
Jd
345 notes · View notes
scrivoipensieri · 2 years ago
Text
Tu non hai fatto niente per farti amare, sei stato semplicemente te stesso, in tutte le tue profondità e oscurità alternate ai tuoi giorni di luce ed allegria. Ho fatto tutto io. Non ti amo più, ma ti ho amato nella maniera più pura profonda pazza gelosa e irrazionale in cui io abbia mai amato qualcuno. Ti ho amato forse anche più del mio primo amore, probabilmente solo perché ero più consapevole di cosa “amare” volesse dire. Ti ho amato dalla prima sera, dal primo “ci sentiamo domani”, da quando sei sceso da casa mia dopo ore di baci e voglia matta di possederci, da quando c’era il coprifuoco alle 22 ma alle 3 di notte eri in macchina sotto casa mia ed io davanti al mio portone di casa ti ho urlato “fammi sapere quando arrivi” e tu mi hai urlato “aspetto che sali a casa, io mia donna no lascio per strada da sola”; era la prima volta che ci vedevamo ed eravamo già innamorati. Sono salita mi sono messa a letto ho sorriso e già sapevo di amarti. Ti ho amato dalla multa sulla macchina e dal mio timore che forse era un segno dell’universo per farmi capire che non dovevo buttarmi in questa cosa. Ma è stato tutto così naturale che sembrava che ci conoscessimo da una vita. Sappiamo tutti che una vita non basta mai per conoscersi davvero, ma a noi sì, erano bastate quelle 7 ore insieme per capire che eravamo già coinvolti in qualcosa più grande di noi.
Ora non ti amo più, ma quel che c’è stato rimane dentro di me come un marchio a fuoco, è stato tutto così intenso che non riesco a liberarmene, o forse non voglio, perché per anni ho cercato una passione così intensa ed un’emozione così animalesca che quando le ho trovate con te e in te non volevo sbarazzarmene. Con te ho perso il cervello il sonno e la pazienza. Non so se sia una cosa buona. L’amore deve essere passione, non sofferenza passionale, e noi abbiamo due caratteri che si scontrano con la stessa facilità con cui si amano e la linea sottile che divide l’amore dall’odio l’abbiamo oltrepassata così tante volte che è arrivato il momento di cancellarla ed andare avanti. Abbiamo commesso tanti errori (secondo me tu più di me) e non so cosa stai facendo dove sei e con chi sei, ma oggi ho deciso di sradicare tutte le radici marce che abbiamo piantato e di perdonarti. Di perdonarmi. Di perdonarci. L’astio mi consuma fino a farmi perdere il senso delle cose, e questo non me lo permetterò più.
Ti ho amato e so che mi hai amato,
Non so se un giorno riusciremo ad amarci nel modo giusto, ma non voglio che il mio passato segni il mio futuro e fino ad allora proverò a tenere accesa la fiamma per un nuovo amore magari meno travolgente ma sicuramente più tranquillo, proverò a darmi la possibilità di potermi legare di nuovo a qualcuno e a vivere le mie giornate nel pieno delle mie energie e con pensieri d’amore rivolti a me, per lo più.
Non ti amo più ma non so nemmeno se ci credo mentre lo dico.
5 notes · View notes
scrivoipensieri · 3 years ago
Text
A. È un ragazzo fortunato perché grazie a R. ha scoperto la capacità di amare e odiare una persona nello stesso momento. Cosa totalmente innaturale poiché irrazionale.
R. è una persona orgogliosa cresciuta da una mamma orgogliosa che le dava tutto tranne quello di cui aveva bisogno davvero. Quindi, anche se R. pensa cose che la portano a comporre frasi di senso compiuto contenenti addirittura talvolta una nota di sentimentalismo, lei non le dirà mai. Perché lei al sentimentalismo associa la fragilità. E lei non solo è orgogliosa, ma è anche napoletana, quindi colei che ruba e non colei che viene derubata.
Allego esempio:
Tumblr media
1 note · View note
scrivoipensieri · 3 years ago
Text
24.01.2022 h 00:22
Mi manca il mio fidanzatino
1 note · View note
scrivoipensieri · 3 years ago
Text
24.01.2022 h 23:59
Quarantena giorno 3
Sto bene fisicamente. Le ore passano più lente di quando stai facendo un Plank in palestra o di quando la pasta sta cuocendo e non vedi l’ora di mangiare. Dalla finestra entra abbastanza luce da poter capire a che punto della giornata è il mondo fuori da questa camera. La mia coinquilina americana ha saputo il fattaccio e mi ha fatto il pippone su quanto debba igenizzare ogni cosa che tocco. La casa puzza di alcool e la mia stanza di iqos rimpianti e un po’ di cocco.
Penso di non essermi mai sentita così esclusa.
E forse anche sola.
2 notes · View notes
scrivoipensieri · 4 years ago
Text
A. è un ragazzo di 30 anni, era quasi estate quando l’ho conosciuto, precisamente il 31 maggio, la fine di un mese e l’inizio di un altro. La fine di un ciclo vecchio e l’inizio di uno nuovo. Ci siamo conosciuti un po’ per caso un po’ perché il destino aveva deciso così. Quando l’ho conosciuto aveva 29 anni ed era super imparanoiato di come sarebbero stati i suoi 30 anni.
A. è una persona, prima di essere un ragazzo di 30 anni, ed è una persona apparentemente complicata ma che io nel mio cuore ho reso estremamente semplice. È forte, ma al tempo stesso molto fragile, così fragile che a volte lo guardi e pensi che possa cadere in mille pezzi da un momento all’altro. Ha un cuore enorme caldo e accogliente che difende a spada tratta per non essere ferito ancora, ma non sa, o forse sì, che accanto ha una persona che ha paura tanto quanto lui. La paura fa fare cose strane, a volte anche cattive, e A. lo sa bene.
A. ama la sua famiglia, e questo ci fa capire che è ancora capace di amare e di donarsi a qualcuno. E anche questo, lui lo sa. E lo ha scoperto anche grazie ad un’altra presenza a volte fastidiosa ma a volte estremamente luminosa nella sua vita. Questa presenza sono io.
Rosa nell’amore non ha mai smesso di credere ma per un bel po’ di tempo lo ha rinnegato, non lo voleva proprio provare quel sentimento fastidioso che ti entra nelle ossa e che ti rimbambisce, ci teneva troppo alla sua indipendenza emotiva, alla sua solitudine, ai suoi spazi; non voleva nemmeno più donare piccoli pezzi di sé e mandava via tutte le persone pronte a donarglielo. Fino al 31 Maggio. O meglio, fino a pochi giorni prima. Perché Rosa e A. si sono conosciuti su Tinder e tra una chiacchiera e l’altra avevano già capito che si sarebbero piaciuti. A confessò che era da tanto che non era così emozionato di incontrare qualcuno e Rosa, che è abituata da sempre a nascondere le emozioni, si lasciò scappare che era così anche per lei.
Rosa incontra A. , che aveva parcheggiato la macchina poco prima di casa sua con due birre sul cruscotto e vestito come uno scappato di casa con dei pantaloni verdi corti al ginocchio, lo guarda un attimo in quegli occhioni verdi, e improvvisamente perde la facoltà di parola al punto che lui esclama “va beh ci possiamo salutare con un bacino sulla guancia no?”. Sale in macchina si ammutolisce e lo lascia parlare parlare parlare ed è così emozionata che le cade il telefono di lato tanto che al primo semaforo rosso deve aprire la portiera per recuperarlo. Rosa e A. vanno a guardare il tramonto insieme e parlano fino a sera di tutto come se già si conoscessero da una vita e forse anche di più. Rosa è un po’ autistica ed il contatto fisico la mette a disagio, ma ad un certo punto A. l’abbraccia ed in quell’abbraccio realizza che in realtà non stava aspettando altro. Scopre anche di non avere più paura, quella paura di essere sfiorata nell’anima che si portava dietro da anni ma che in quelle braccia forti e in quel profumo di pulito era diventata polvere.
Da quel giorno Rosa e A. “erano sempre insieme, come il pane ed il burro”, come recita una scena del mio film preferito. Si vedevano tutti i giorni ed ogni giorno era come toccare le nuvole. Andavano d’accordo su tutto, ma proprio tutto tutto, una di quelle connessioni che se ti va bene ti capitano una volta nella vita, così forti da restare insieme ma anche così passionali da poter crollare con uno schiocco di dita.
E infatti, così è stato. A confessa di amare Rosa, e Rosa che forse in fondo non crede di meritare l’amore, si spaventa. Finita la fase degli arcobaleni, Rosa sprofonda nel baratro, si isola, e tutte le sue paure tornano a galla, scopre di nuovo a sue spese che i suoi vuoti non li può riempire nessuno se non lei stessa, e che per uno strano meccanismo mentale rovina sempre tutte le cose belle che le succedono, allontana le persone che la amano, e ritorna nella sua solitudine. Quella solitudine da cui non può entrare il male, ma neanche il bene. Rosa con questi comportamenti allontana A, inizialmente pensa di stare bene ma poi la notte si ritrovava a piangere e a chiedersi quando avrebbe rifatto la moka per due.
È proprio lì che Rosa capisce di amare A. Ma è anche lì che Rosa capisce di non saper Amare, di soffocare stringere graffiare e ferire. Perché amare per lei è sempre stato questo, perché di affetto ne ha avuto poco, perché non sa cosa vuol dire non essere tormentata. E A ha provato a dirglielo in tutti i modi in tutte le salse, ma lei non ascoltava andava per la sua strada e trattava male l’unica persona che la stava amando con tutte le difficoltà le paure e le paranoie.
Rosa riflette, mette da parte il suo spropositato orgoglio e torna da A che, non con poche paure, forse la stava aspettando. Non si vedono più tutti i giorni perché hanno capito che chiudersi nell’amore non fa mai bene, ma sono ancora come il pane ed il burro. Ad oggi non so niente con certezza, ma so solo che A e solo A riesce a farmi riflettere come mai nessuno. E nella vita di A c’è una sola persona che riesce ad entrare nel suo cuore e a nuotarci dentro, che lo fa ridere quando da ridere non c’è niente, che lo fa tornare bambino, che con il suo fare ed il suo linguaggio unico inventato da lei gli ridà vita, e quella persona è proprio Rosa.
A a volte si perde in un bicchiere d’acqua e si dimentica la complicità che li unisce, eppure, purtroppo o per fortuna, quella complicità c’è. Sennò Rosa e A non sarebbero ancora qui.
Ci siamo conosciuti un po’ per caso un po’ perché il destino aveva deciso così. Ci siamo conosciuti perché forse entrambi dovevamo ritornare ad amare qualcuno con ogni singola particella del nostro corpo. Ci siamo conosciuti ci siamo guardati e ci siamo scelti. E spero che continueremo a farlo.
Ti amo A, molto più di quanto sia capace di scrivere e forse anche di sentire. E la cosa buffa è che ancora non te l’ho detto.
Perché in verità non voglio qualcuno che stia con me perché lo amo, non voglio qualcuno che me lo dica costantemente, voglio solo qualcuno che stia con me perché con me sta bene.
0 notes
scrivoipensieri · 4 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media
Dedikodu zehirlidir!Gözlerinle görmediğin şeylere kulaktan dolma laflarla inanma!
14K notes · View notes
scrivoipensieri · 4 years ago
Text
Ecco il capolavoro che ha ispirato la "citazione" di Zerocalcare in "Strappare lungo i bordi".
Ma che il suo pubblico non sapeva.
Tumblr media
Amore tossico, Claudio Caligari (1983)
200 notes · View notes
scrivoipensieri · 4 years ago
Text
Stanotte esprimo un desiderio alla luna, perché mi serve più luce, perché non voglio vedere stelle che cadono e passano e muoiono, voglio qualcuno che resti, che ogni tanto forse si nasconda ma solo per un po', qualcuno che torni sempre, che sia certezza, qualcuno che sappia dove guardare, che non confonda; voglio qualcuno da non inseguire ma che mi cammini al fianco, qualcuno che non abbia paura delle attenzioni, delle romantiche coincidenze, che non si contenga ma che voglia donarsi, qualcuno che non tema la forza delle parole e che non si stacchi mai per primo da un abbraccio. Voglio qualcuno che mi fotografi la luna , che mi pensi davanti alle cose belle, che non si tiri indietro nelle sere difficili. Qualcuno che sappia dividere i sogni e che non abbia il timore che siano troppo grandi.
0 notes
scrivoipensieri · 4 years ago
Text
Sto per uscire e sono vestita bene, truccata, con il rossetto che so che ti piace vedere e non baciare. Ho i tacchi con i jeans che ti piacciono tanto e che non metto mai perchè non penso mi stiano cosi bene, ma a te non importa e io finisco per credere che in fondo, forse, non mi stanno cosi male, solo perchè sei tu a dirmelo.
Sto per uscire e non mi sentirò a mio agio perchè non riesco a pensare ad altro che al fatto che non stiamo più bene come siamo sempre stati, che finiamo per discutere di cose che non sono mai uscite nei nostri discorsi, che da ottobre ci ribecchiamo per ogni incomprensione e che il tempo che passiamo insieme non puoi dirmi sia quello di sempre, e non parlo di quantità.
Sono stanca e non so cosa fare perchè è tutto il giorno che penso a quello che mi hai detto, che devo vederla diversamente, che me la devo prendere meno, che non abbiamo una nostra vita ancora e che quindi le cose non vanno sempre come vorremmo. E che dovremmo accettarlo.
Dovremmo.
Ma quando mai l’abbiamo fatto?
Oggi ho provato a vederla diversamente. E mi sono persa nell’aspettare che tu aspettassi me. Mi sono arrovellata il fegato pur di non mandarti messaggi scrivendoti che mi manchi.
Ma mi manchi lì, nel cuore.
Lì dove non arriviamo più. Perchè se così fosse forse la smetteremmo di aspettarci di più l’una dall’altro. Io che mi aspetto che tu ti faccia vivo un po’ di più, che arrivi sotto casa solo per dirmi che ti andava di farlo, che mi chiami anche se non te lo chiedo, che mi inviti fuori diversamente, che torni a scrivermi qualcosa di dolce per farmi addormentare quando sai che sono nervosa, agitata, confusa, persa. E tu che invece ti aspetti che io cambi quel mio modo di essere sempre un po’ esagerata, in anticipo, pretenziosa e un po’ appiccicosa come sono sempre stata.
E intanto sono fuori che mi congelo le dita pur di scriverti che forse cambiare prospettiva non serve se non si decide di aprire davvero gli occhi, se non si ammette che qualcosa non va.
Voglio capire perchè le cose non funzionano più come dovrebbero, come han sempre fatto, vorrei solo sapere perchè si inceppano cosi spesso oramai, e non c’entra che cresciamo, perchè fino a poco tempo fa mi ripetevi che una delle poche cose che ti importavano era di “crescere con me”.
E adesso sono qui.
Sono a casa e mi sento più sola di prima.
Perchè come ho tentato di dirti “mi ci sono abituata” e non mi piace.
Perchè come mi hai detto anche tu, quando ci si abitua ci si stanca, ce ne si frega. E io non voglio abituarmici. Non voglio e basta. Come non vuoi tu.
Il problema è che alla felicità invece ci si abitua subito, e appena manca si va in crisi d’astinenza.
E a me manca quella.
La nostra.
Mi dispiace se a te non sembra sia cambiato poi molto, se dopo una chiacchierata le cose tornano al loro posto e poi, di nuovo, dopo una settimana siamo a punto e a capo.
Non so cosa significa “vederla diversamente” perchè l’unico modo nel quale voglio vederti è accanto a me, felice. Insieme.
Ma non ci ho più visti così, se non più di qualche ora la settimana.
E sono ancora fuori ad aspettare che qualcuno arrivi pur sapendo che non sarai tu, ma chiediti il motivo per il quale non vorrei che vederti avanzare per la strada, fermarti e chiedermi di salire per non dover scendere e tornare più.
Sto uscendo perchè voglio solo che tu venga a prendermi, con tutte le mie complicazioni, con le mie paranoie, i miei limiti, le mie paure, le mie cazzate; perchè voglio che tu venga a riprenderti tutto quel che ti appartiene e che mi sembra stia scivolando via da noi senza alcun valido motivo.
Sto uscendo perchè quando esco penso a te che per la prima volta mi avevi fatta uscire da me stessa e nonostante mi sentissi sbagliata, appena mi guardavi, senza parole, senza ragioni ne situazioni, mi sentivo esattamente come e dove volevo: tua, nostra, nei nostri giorni, senza un motivo, senza paura, senza tempo.
Dovremmo uscire e cercare il nostro tempo.
Adesso. Come dici tu, che non è ancora del tutto nostro.
Dovremmo uscire e cercare tutto quel tempo che vorremmo, adesso, rendere nostro.
Almeno per ora, almeno per oggi, almeno per stasera.
Almeno per noi, che senza di te rimango io, e da sola non so dove andare, ne cosa fare e nemmeno chi essere.
Nemmeno se esco, nemmeno se entro, nemmeno se torno.
Nemmeno se voglio.
1 note · View note
scrivoipensieri · 4 years ago
Text
07.02.2017
Ciao
(Ti scrivo senza odio senza rancore e senza sentimento se non il semplice affetto che mi è rimasto per ciò che siamo stati.) Stavo cancellando delle foto dal pc e scorrendo mi sono apparse foto e conversazione di noi e ovviamente alcuni ricordi sono affiorati. Non ti allarmare, non ti sto scrivendo per dirti che ti amo o robe simili, ti scrivo per il semplice affetto che mi è rimasto per ciò che siamo stati e anche perché lo sai, sono particolarmente sensibile e ogni tanto mi parte la vena dello scrittore e questa sensibilità la devo trasformare in parole. Sono passati ormai quasi due anni da quando ci siamo lasciati e 6 anni da quando ci siamo messi insieme. Oggi se ci ripenso mi sembra di non essere mai stati insieme,
quasi come se tutto si fosse volatilizzato, ma è anche questo che succede quando le cose finiscono... vengono dimenticate. Ti scrivo per dirti che mi dispiace di averti spezzato il cuore tante volte, non so se anche a te dispiace di averlo spezzato a me, ma so che in ogni caso non me lo diresti e non lo ammetteresti mai perché tu sei così. Mi dispiace che tu di me abbia il ricordo di una persona che non sono e ancor di più mi dispiace di non essere riuscita a dimostrarti e a darti tutto l'amore che avevo dentro al cuore e mi dispiace che quando ero pronta a dartelo tu non lo volevi più. Eravamo veramente piccoli e innamorati e convinti che sarebbe bastato solo l'amore per essere felici; In realtà l'amore non basta a riparare i cocci rotti e noi lo abbiamo imparato bene. Sto bene, ho fatto quel viaggio, ho indossato vestiti colorati ma sono sempre tornata al mio amato nero, non ho mai più messo i tacchi perché li odio, quando li mettevo li mettevo per te, non dormo più il pomeriggio, inizio le cose e incredibilmente le finisco anche. Sono una persona nuova e ti piacerebbe veramente tanto stare con me. Dividermi da ciò che amavo mi ha insegnato che a volte nella vita si può perdere e che quando si perde forse bisogna cambiare schema di gioco.
E voglio sembrare ridicola ancora a scrivere in preda a qualche momento di tristezza e risulterò anche una ridicola senza speranza ma non mi interessa e non mi interessa perché io ci ho creduto ed è stato emozionante e struggente al tempo stesso, le lacrime, i litigi, l'amore in macchina, l'amore sempre, l'amore ovunque, perché è vero si va avanti ma anche se vado avanti io non dimentico che sei stato il più grande amore e al tempo stesso la più grande delusione della mia vita.
Io non ti amo più ma ogni tanto ti penso e quando penso scrivo,
E in fondo va bene così.
0 notes
scrivoipensieri · 5 years ago
Text
12 giorni senza fumare.
Ogni tanto ancora una ciospa me la fumerei.
Non pensavo. Pensavo che la voglia mi sarebbe passata dopo 10 giorni. Mannaggia
5 notes · View notes
scrivoipensieri · 5 years ago
Text
Lettera a F.
Mi hanno sempre insegnato e incitato a seguire il cuore, la pancia, l’istinto, ma non l’ho mai fatto. Ho sempre trattenuto, nascosto, finto, fino al momento in cui tutto ciò che di buono avevo dentro diventava troppo pesante e sentiva la necessità di uscire e come un tornado spazzare via ogni logica e dietrologia.
Pensavo di poterlo contenere, pensavo di poterlo dubitare, maneggiare, scolpire, annodare, cancellare, assopire, addormentare, maltrattare, minimizzare, nascondere; ma non ci sono mai riuscita. Dopo un anno è ancora qui, presente, più forte di prima. Forse perché so troppo bene che viaggiamo su due mondi paralleli che non si incontreranno mai se non in un messaggio virtuale che ciclicamente come una stagione inizia e finisce, e che a te, semplicemente, questo tornado con me non è mai arrivato.
E mi si stringe il cuore e mi sento piccola e vorrei tornare indietro perché tutto questo sentimento vorrei donarlo a qualcuno che purtroppo, lo so, non lo avrà. Non per ora. Non così.
Non so cosa sia tutta questa esplosione di emozioni o forse lo so ma sono troppo orgogliosa per ammetterlo, ma la verità è che probabilmente ero pazza di te già due secondi dopo averti visto. Ed è illogico irrazionale e folle, soprattutto per me che il cuore lo chiudo sempre in un cassetto, che tento di fare la dura ma che poi con una carezza ed un “che nasino che hai” , “anche a me piace questa canzone” mi sciolgo.
“Hai freddo?”
“Sì un po’”
ma non era vero niente. Io sono quella che a Dicembre esce con il giubbottino di pelle e poi prende la febbre a 40, che si dimentica la sciarpa a casa, che il freddo ama sentirlo.
Volevo solo ricordarmi che in quel momento avevi avuto un pensiero di gentilezza verso di me.
Le briciole, come si suol dire.
Quando sentivo dire che al cuore non si comanda facevo una risata sarcastica e pensavo “come si può non riuscire a comandare le emozioni?”; questo perché ancora non avevo vissuto la tremenda e pietrificante sensazione di quando sono le emozioni a comandare te.
Vorrei non sentirmi esagerata pazza e paradossale immaginandoti mentre leggi queste parole, eppure mi ci sento, eppure sento che tutto questo sentire non ha senso, che è tutto frutto di una mia proiezione, di una mia sensazione, di un nostro incastro di anime a cui io ho dato un valore non quantificabile a parole e a cui tu non hai dato nemmeno una possibilità: Quella di poterti ancora sorprendere.
Perché io non sono stupida, io non vivo di illusioni. Io so quello che ho visto in te, e so che era bellissimo. Sarebbe stato bellissimo. Ma il tuo cuore è ancora troppo legato al passato per poter rischiare di fare un passo avanti senza farne tre indietro.
Vorrei che ti vedessi con i miei occhi, vorrei poter fabbricare degli occhiali composti di tanti fotogrammi e immagini di ciò che sei e non hai il coraggio di essere, ma non si può.
Rimane tutto un grande potenziale. Un filo appeso. Una passione annacquata.
So che per te non è lo stesso, che niente di tutto ciò che provo in senso di intensità è ricambiato, so che hai mille occhi su mille altre donne, che intrecci le tue mani con chiunque ti passi a tiro, che ti prendi tutte le cose belle che ti capitano davanti e ci passi sopra, che il tuo cuore non sarà mai anche un po’ mio e che la notte ti sei addormentato con altri occhi che guardavano quelle labbra morbide e quel naso strano. E so che nonostante le tue mani tocchino tanti corpi, i tuoi occhi non li vedono veramente.
Non ti sazi mai, più cerchi di riempirti, più di svuoti.
Sei abisso.
Nonostante questo, ho pensato di provare quel sentimento che non ho nemmeno il coraggio di pronunciare.
Hai risvegliato in me un lato che non pensavo esistesse. Hai dato un senso alle canzoni d’amore. Senza volerlo mi hai donato dei pensieri teneri che mi cullavano prima di addormentarmi, e io di questo te ne sarò sempre grata.
Tutti meritano di sapere che là fuori c’è una persona che prova per loro sentimenti tanto dolci e puri; anche tu lo meriti, ma non da me.
Questa lettera è troppo poetica e troppo vera, e anche troppo lunga. Non te la mando.
Perché dopotutto, la mia natura per quanto cerchi di smussarla non cambierà mai.
Mi hai insegnato ancora di più a lasciar andare l’amore quando non è corrisposto e mi trovo anche per questo a doverti ringraziare.
Guarda un po’, tu sei un coglione e io ti ringrazio pure.
Ti penso e ti penserò tanto, almeno fino a quando smetterò di ricordare la tenerezza che mi davi in un momento in cui ne avevo fortemente bisogno.
Perché io non sono come te, io non riesco a far finta che tu non esista.
Ti abbraccio, ti bacio, e spero che tu stia bene, che trovi l’amore che tanto neghi ma che tanto cerchi per poterti salvare da questa vita che ti fa annegare, che i tuoi limiti non ti soffochino e che ogni tanto ti torni ancora in mente il profumo della mia pelle.
Perché io, nonostante tutto, ci tengo a te. E proprio perché ci tengo voglio che tu sia contento.
“Ben oltre le idee di giusto e sbagliato c'è un campo. Ti aspetterò laggiù.”
Ciao.
1 note · View note
scrivoipensieri · 5 years ago
Text
25.10.2020 H 23:28
Manca poco più di mezz’ora alla fine del terzo giorno senza fumare.
Oggi sono stata ad un pranzo di compleanno e tralasciando i complottisti sul covid e sui vaccini che mi hanno fatto girare altamente le palle al punto di dire “voi credete alle vostre teorie lette su internet, io credo alla scienza”, è andata abbastanza bene.
E tra l’altro vorrei fare una breve deviazione: come si può credere che il vaccino renda autistici? Come si può credere che non curi le malattie? Vi manderei nel 1300 a vivere sulla vostra pelle la peste nera se potessi. E ci andrei anche io per vedere le vostre faccine del cazzo mentre in un letto in bilico tra la vita e la morte implorate per ricevere una cura. Perché è vero che nessuno sa niente con assoluta certezza, ma è anche vero che la scienza esiste e ha salvato vite. E che voi neghiate tutto questo e quindi neghiate lo stesso sviluppo umano di cui anche voi in teoria fate parte, mi fa schifo. Ma schifo. Ma schifo schifo.
Va beh dicevo che è andato tutto abbastanza bene, a parte per il fatto che ad ogni portata pensavo a questa maledetta sigaretta. Non mi mancava, ma ci pensavo. Ma nel frattempo pensavo anche a quanto sia molto più piacevole svegliarsi la mattina con i polmoni leggeri. Mi mancava questa sensazione.
Forse è stato/è tutto solo una questione di abitudine e a questo proposito non riesco a fare a meno di non pensare a quanto facilmente e velocemente ci si possa abituare a qualcosa.
Ma confido nella mia testardaggine e nella mia forza volontà. Perché ormai ho deciso e ormai ho decretato e ormai ho imposto.
Brava Rosa.
Tutta questa fatica quando potevi semplicemente non iniziare.
0 notes
scrivoipensieri · 5 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
“You can tell a lot about a person by what’s on their playlist.”
“I know you can. That’s what’s worrying me.”
Begin Again (2013) dir. John Carney
8K notes · View notes
scrivoipensieri · 5 years ago
Text
24.10.2020
Secondo giorno senza fumare.
Sono le 14:29 e ho appena finito di mangiare. Dopo mangiato solitamente bevo un bel bicchierone da birra di Coca-Cola, ovviamente “Zero”, con ghiaccio e limone accompagnato da una sigarettina perché la combinazione Coca Cola- tabacco secondo me assomiglia molto al sapore del cacao. E io amo il cacao.
Va beh, detto ciò volevo solo confermare che un po’ mi faccio schifo ad aver iniziato a fumare solo per un momento di debolezza. Ma Dio mio Rosa, non potevi ubriacarti come hai sempre fatto? Non potevi affogare in un bicchiere di Gin Mare?
No. Sia mai. Rosa doveva fare cose nuove. Rosa vive da sola ora e può fare quello che vuole. Rosa può anche essere irresponsabile e rovinarsi i polmoni le corde vocali e lo smalto bianco dei denti che tutti sempre le fanno notare. E di cui lei è fierissima. Rosa se ne frega perché ora un po’ di dolore è molto più grande e molto più grave di 5 sigarette al giorno.
La cosa grave è che se prima in un film fumavano nemmeno me ne rendevo conto. Adesso sì, vedo la sigaretta e ne ho voglia. E la odio, la odio e la straodio questa cosa.
Prima per me aver vissuto 25 anni senza fumare con una mamma che invece fuma la media di 10 sigarette al giorno era un motivo di stima personale grandissimo.
Per me non esisteva “sto due settimane senza fumare e magari fumo solo quando esco il weekend”. No. Per me il fumo era lo schifo il male assoluto la puzza e il disdegno. E ora non è più così. Ho rotto la mia integrità.
“Ma sì dai cosa sarà, è solo una sigaretta.”
E invece no. Come mi disse il mio migliore amico quando vide che mi comprai il primo pacchetto di sigarette: “il tabacco è stronzo Rosy.”
Sì cazzo, il tabacco è stronzo.
Vorrei una sigaretta.
0 notes