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The Rolling Stones - Slave (1975/81)
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Donna Summer e l’orgasmo elettronico di I Feel Love
   2 maggio 1977: Esce l’album I REMEMBER YESTERDAY
«Volevo realizzare un album con il suono degli anni Cinquanta, il suono dei Sessanta, dei Settanta, e poi con il suono del futuro, e mi sono detto: “Aspetta un secondo. Conosco il sintetizzatore, perché non uso il sintetizzatore? È quello il suono del futuro” Moroder a proposito di I remember Yesterday
  “L'attacco più efficace al comune senso del pudore viene scagliato in due memorabili mosse da tre protagonisti anomali della discomusic: Giorgio Moroder, nativo della Val Gardena e di stanza in Germania, compositore e produttore, tanto coraggioso quanto scaltro nell'esplorare le possibilità del pop; il britannico Pete Bellotte, collaboratore di Moroder, dotato di grande passione per gli arrangiamenti orchestrali magniloquenti; Donna Summer, cantante di Boston di formazione gospel, caratterizzata però da una voce che rimanda più al musical che all'estasi della musica religiosa. Nel 1975 il trio dà vita a Love To Love You Baby, un orgasmo in musica tanto potente da imbarazzare la pudica Summer, che pure aveva avuto l'idea iniziale del testo. Nella performance in studio, inizialmente pensata come un provino, Donna si immedesima infatti talmente tanto nei versi della canzone da lasciarsi andare a sospiri inequivocabilmente erotici. La sensuale produzione di Bellotte completa l'opera, confezionando il brano come una sorta di risposta disco a Je t'aime... moi non plus, il piccante duetto del 1969 tra Serge Gainsbourg e Jane Birkin. [...] In I Feel Love i suoni sono però completamente elettronici, se si eccettua la grancassa, e rendono alla perfezione il ritmo incessante del sesso e il rapimento della passione. La freddezza implacabile di I Feel Love evoca inoltre la perfezione meccanica dei corpi scolpiti che si esibiscono con mosse impeccabili sulle piste delle migliori discoteche gay, e si spinge perfino oltre, ipotizzando l'accoppiamento di amanti-cyborg”.
[Donna Summer e l'orgasmo elettronico di I Feel Love, da Sexy Rock, di Paolo Bassotti, Arcana]
illustrazione di Daniela Tieni
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sexyrrrock-blog · 9 years
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Mina: in un attimo tu
18 aprile 1963: Nasce Massimiliano Pani, figlio di Mina e Corrado Pani
«Fare sesso è un’attività gioiosa e prevista dalle regole della natura»  Mina, Sanremo 1960
Mina fa di testa propria, non può fare altrimenti. Oggi una tale indipendenza lascia ammirati, ma non stupiti. Non ci si aspetta altro dai pochi veri Divi rimasti. Ben altra è la situazione quando Mina entra in scena, sul finire degli anni Cinquanta: la sua vitalità e la sua testa dura,
abbinate a un talento istintivo e feroce, hanno una carica dirompente, che contribuisce a cambiare l’Italia. Il suo approccio al sesso e all’amore sembra appartenere a un altro mondo.
Mina è solo una cantante. Anzi, “una che canta”, specifica in un’intervista a Oriana Fallaci nel 1961. Una ragazza appena maggiorenne che ama la musica, ama divertirsi e ama – attenzione – fare l’amore.
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(estratto da Sexy Rock: Storie di musica e rivoluzione sessuale” scritto da Paolo Bassotti, Arcana Edizioni)
illustrazione di Annalisa Leoni
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sexyrrrock-blog · 9 years
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Le Runaways: le ragazze fanno rock
1 giugno 1976 Esce il primo album delle Runaways
“Le Runaways sono una band rock’n’roll di ragazze adolescenti. Le Runaways saranno i prossimi Beatles al femminile. L’equivalente in gonnella di Elvis, Bowie o quel cazzo di Bo Diddley. Io sono il mago, il visionario che lo renderà possibile. Stanno per cambiare il mondo. Joan è la chitarrista”.  Kim Fowley
 Quando si parla di rock band al femminile, in genere si fa cominciare la storia dalle Runaways di Los Angeles. Di certo sono state le prime in grado di restare nell’immaginario collettivo e di affermare a muso duro un concetto rivoluzionario: anche le ragazze possono suonare il rock’- n’roll, e possono farlo in gruppo. Da sole.(....)  “Nel rock’n’roll è appena scoppiata una piccola rivoluzione. Lita, Joan, Jackie, Sandy e Cherie sono minorenni che vanno alle scuole superiori. Insieme formano una rock’n’roll band chiamata The Runaways. Cantano bene. Suonano bene. Compongono bene. Ma quel che fanno meglio è comunicare che cosa significa essere teenager”.  L’album d’esordio si intitola semplicemente THE RUNAWAYS, esce nel giugno del 1976, e ancora oggi suona ingenuo e fresco, tra luoghi comuni del rock’n’roll (brani intitolati Thunder e You Drive Me Wild, come se fossimo in un disco dei KISS) e una doverosa cover di Rock And Roll dei Velvet Underground. Le Runaways si fanno conoscere, si danno da fare suonando in giro, ma il successo – in pieno stile Spinal Tap – arriva soltanto in Giappone. In Asia le ragazze sono acclamate come superstar, ma stando a Cherie Currie, Fowley è il solo a mettersi qualcosa in tasca: “Quando tornammo dal Giappone, tra i concerti enormi, i palazzetti sold out e l’album dal vivo che stavamo ultimando in studio, Kim diede a ciascuna di noi un assegno di soli milleduecento dollari, al netto delle ‘spese’”.
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(estratto da Sexy Rock: Storie di musica e rivoluzione sessuale” scritto da Paolo Bassotti, Arcana Edizioni)
illustrazione di Matteo De Longis
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sexyrrrock-blog · 9 years
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Le pazze fan della Beatlemania
26 dicembre 1963: I Want To Hold Your Hand viene pubblicata negli Stati Uniti
Sexual intercourse began In nineteen sixty-three (which was rather late for me) – Between the end of the Chatterley ban And the Beatles’ first Lp – PHILIP LARKIN, Annus Mirabilis
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I Beatles sono stelle moderne, rappresentanti dell’universo dei giovani, di tutti i seguaci che vogliono toccarli, strappar loro i capelli e adorarli fisicamente, come si conviene a degli dèi fatti di carne e rock’n’roll. Ai concerti, le fan urlano fino a coprire la musica, si urinano addosso, piangono per la felicità di vedere i ragazzi-ideali che hanno imparato ad amare, e per la disperazione di poterli solo guardare, in un momento effimero di gioia straziante. Si lascerebbero tenere la mano così come si lascerebbero fare di tutto, per assecondare ogni desiderio di Paul, John, George e Ringo. Sono le stesse ragazze pronte a indossare la minigonna, la nuova irriverente invenzione di Mary Quant, pronte a cercare un lavoro lontano dal controllo della famiglia e a pretendere l’indipendenza che meritano. John Lennon dice di Bob Dylan, uno dei principali responsabili del processo di crescita della band: «Non è tanto quel che dice, ma come lo dice». La medesima cosa si può affermare anche degli stessi Beatles. Non si limitano a parlare a un’intera generazione, ma parlano a nome di un’intera generazione. Possono anche dire solo “voglio tenerti la mano”, ma i ragazzi e le ragazze sanno, capiscono. Per dirla con l’incipit di I Saw Her Standing There, che apre il primo album della band: “Lei aveva solo diciassette anni, capisci cosa intendo?”. Tutti capiscono. Capiscono che si tratta di sesso e libertà, di un’ipotesi di vita diversa da quella che i loro genitori sono stati costretti ad abbracciare; sanno che quei quattro indossano un’uniforme solo perché l’hanno scelto, e i loro capelli troppo lunghi, la sfacciataggine nel rispondere alle interviste, il coraggio di scriversi da soli le proprie canzoni dimostrano l’incapacità di sottostare a qualunque potere preesistente e la necessità di inventare un mondo nuovo. Un mondo a colori, per l’appunto.
(estratto da Sexy Rock: Storie di musica e rivoluzione sessuale” scritto da Paolo Bassotti, Arcana Edizioni)
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sexyrrrock-blog · 9 years
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Morrissey, o del perché sei solo stasera
24 novembre 1983, Gli Smiths cantano This Charming Man a Top of the Pops
Paul Morley: «C’è del sesso in Morrissey?». Morrissey: «No, di nessun tipo. Il che di per sé è piuttosto sexy». MORRISSEY, intervista in «Blitz»
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Heinrich Böll formulò un gustoso paradosso: “Gli atei mi annoiano, non fanno altro che parlare di Dio”. Nel mondo del rock è il sesso ad essere una divinità, e in tal caso Morrissey è sempre stato il più fiero e ossessionato dei miscredenti. Si pronuncia casto, distaccato, disinteressato, eppure non fa altro che tornare sull’argomento. Per di più senza essere mai noioso. L’eresia di Morrissey viene pronunciata nel cuore degli anni Ottanta, mentre le altre pop star sono intente a celebrare promiscuità e spensieratezza. Il suo “preferirei di no” risuona come una porta che sbatte durante un party, distogliendo i presenti dal loro chiacchiericcio. Da allora tutti a chiedergli: «Sei gay? Sei bisex? Sei innamorato? Lo sei mai stato? Fai sesso? Quando hai cominciato? Quando hai smesso?», solo per sentirsi offrire trent’anni di risposte elusive e infastidite. Persino quando nel 2013 Steven Patrick Morrissey da Manchester si è deciso a pubblicare 450 pagine di autobiografia, ha rifiutato di essere del tutto esplicito, accennando a rapporti speciali di amicizia/convivenza/sporadico desiderio con uomini e donne, senza mai però accettare un’etichetta. «In fin dei conti, le definizioni sessuali servono solo a segregare le persone. È tutto così uniforme, un insulto all’individualità. L’effeminatezza non mi dispiace, meglio che essere un represso o uno che passa le sue giornate a bere birra in un pub. Gli uomini che abbassano le difese non sfilano necessariamente in strada piangendo e recitando Wordsworth».
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(estratto da Sexy Rock: Storie di musica e rivoluzione sessuale” scritto da Paolo Bassotti, Arcana Edizioni)
illustrazione di Manuela Santoni
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sexyrrrock-blog · 9 years
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La macchina del sesso di James Brown
2 giugno 1965 Viene pubblicata Papa’s Got A Brand New Bag
«Potresti mettere Jerry Lee Lewis, Little Richard, Chuck Berry e Bo Diddley da una parte del palcoscenico e James Brown dall’altra, e non ti accorgeresti neppure della presenza degli altri»  ( Bill Wyman, Bassista Rolling Stones)
Funk significa odore di sesso. Non è solo questione di etimologia. Nel suono del funk viene veicolata una carnalità incandescente, sudata e infaticabile, che vive nella ritmica incessante e ripetitiva e nell’uso percussivo di strumenti come fiati e chitarre. James Brown lo chiama The One. «Deriva dalla mia Terra, dal suolo, dai pini della mia infanzia», spiega nella sua autobiografia I Feel Good2. «Cosa ancora più importante, è in battere, UNO, due, TRE, quattro, e non in levare, uno, DUE, tre, QUATTRO, come vengono scritti gran parte dei blues. Ehi, conosco la materia! Io sono figlio del levare, e vi dico senza tema di smentite che nel levare non c’è orgoglio. Il battere è ricco, il levare è povero. Solo con l’aggressività dell’Uno in battere ci si può mostrare fieri, non con la passività del Due, e mai e poi mai con quella battuta moscia. In definitiva non c’è in gioco la musica, qui, c’è in gioco la vita».
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(estratto da Sexy Rock: Storie di musica e rivoluzione sessuale” scritto da Paolo Bassotti, Arcana Edizioni)
Illustrazione: Matteo Berton
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sexyrrrock-blog · 9 years
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Snoop Dogg e il porno rap
23 novembre 1993 – Esce Doggystyle, primo album di Snoop Dogg
“We went from brothers and sisters to niggas and bitches”. (When Thugz Cry, Tupac Shakur)
"Snoop è un gangsta che malgrado l'età sembra sapere già tutto della vita, soprattutto che una pallottola può arrivargli in testa da un momento all'altro. Tanto vale sballarsi e divertirsi con le ragazze. Visto che si presenta come un cane, è inevitabile che la sua corte sia composta da “bitches”. Tra l'altro, come pronuncia “bitch” lui, non lo pronuncia nessuno. [...] doggystyle inizia con Bathtub: Snoop si fa il bagno in compagnia di una bella ragazza che gli lava la schiena. Suona il campanello, è l'amico Warren G che si lamenta con lui di quanto sia faticosa la vita da gangsta. Snoop lo riporta sulla retta via: “Hai un televisore enorme, vuoi rinunciare a tutto questo? Ti fumi la roba migliore che si trova in giro. Sei pazzo? È il Sogno Americano”."
(estratto da Sexy Rock: Storie di musica e rivoluzione sessuale” scritto da Paolo Bassotti, Arcana Edizioni)
illustrazione: Alberto “Rashetti” Arzeni
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sexyrrrock-blog · 9 years
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Paolo Bassotti, curatore del nostro progetto mostra, è stato intervistato da Radio Città Futura: ci  racconta Sexy Rock, un libro sulle invenzioni, le gaffe e le trasgressioni delle rockstar.
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sexyrrrock-blog · 9 years
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Gli zatteroni delle New York Dolls
27 luglio 1973, esce il primo album delle New York Dolls
“Come potevano anche solo esistere persone come le New York Dolls? E per di più essere un gruppo musicale?”
"Chiunque entri nella sala Oscar Wilde si trova davanti uno show unico. Quei cinque bizzarri travestiti che sparano rock'n'roll nudo e crudele non hanno alcun timore verso il pubblico, che affrontano con piglio minaccioso e strafottente. David Johansen, labbroni femminili, mascella squadrata e fisico asciutto, sembra un Mick Jagger dell'hard discount. Mentre il vero Mick è alle prese con il dorato esilio dei Rolling Stones in Costa Azzurra, ci pensa Johansen a riportare il rock'n'roll nelle strade."
(estratto da Sexy Rock: Storie di musica e rivoluzione sessuale” scritto da Paolo Bassotti, Arcana Edizioni)
Illustrazione: Lorenzo De Felici
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sexyrrrock-blog · 9 years
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Sexy Rock prende vita. Finalmente.
Il progetto mostra nato a fine duemilaquattordici grazie alla collaborazione di De Dominicis Creative Agency e Paolo Bassotti prende finalmente vita.
Tanti artisti sono stati coinvolti, e presto le opere saranno finalmente esposte in una mostra itinerante che racconterà la nostra avventura.
Nel frattempo seguite questo tumblr per saperne di più e conoscere gli illustratori che fanno parte del progetto!
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