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Un Nuovo Inizio: La Fine di un Viaggio, l’Inizio di una Connessione
Lasciare Salamanca è stato come lasciare un pezzo del mio cuore, ma con la consapevolezza di portarne via molto di più. Questo viaggio non è stato una fine, ma un punto di partenza, una riscoperta di chi sono e di cosa significa appartenere. Mi ha regalato un senso di identità, un legame più profondo con mia madre e la certezza che, anche se le radici possono sembrare lontane, il loro richiamo è sempre lì, pronto a guidarci.
Porto con me non solo il ricordo delle sue strade e delle sue piazze, ma anche quello dei tramonti sul fiume Tormes, del calore delle persone, e del senso di appartenenza che non avevo mai provato così forte. Questo viaggio mi ha cambiata, mi ha arricchita. E so che non è un addio: Salamanca sarà sempre lì, ad aspettarmi, perché non è più solo la città di mia madre, è anche un po’ la mia casa.
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I Luoghi di Mia Madre: Un Viaggio nei Suoi Ricordi”
Marta:Mamma, se ti chiedo dei posti che frequentavi da ragazza a Salamanca, quali sono i primi che ti vengono in mente?
Madre di Marta:Oh, ci sono tanti ricordi che affiorano. Ma il primo è sicuramente il Bar El Segundo, proprio vicino al fiume. Era il nostro punto di ritrovo. Ci fermavamo lì dopo la scuola, ordinavamo cioccolata calda o qualche "churro”.
Marta:E cosa ti faceva sentire così speciale quel posto?
Madre di Marta:Era l’atmosfera. Il bar era piccolo, ma pieno di vita. Ogni volta che entravi, sentivi l’aroma di caffè e la risata dei ragazzi.
Marta:E le discoteche? Andavi a ballare?
Madre di Marta:Oh sì! C’era una discoteca chiamata El Camelot. Era il posto dove tutti volevano andare. Ci andavamo il sabato sera, con i vestiti migliori che potevamo permetterci. Quando entravi, le luci colorate ti avvolgevano e la musica sembrava risuonare nel petto. Mi ricordo la prima volta che ci andai: ero così nervosa! Avevo paura di essere goffa a ballare. Poi una mia amica, Carmen, mi trascinò in pista. Ballammo fino a notte fonda e ci promettemmo che sarebbe stato il nostro rituale del sabato.
Marta:E altri posti? Qualche luogo più tranquillo?
Madre di Marta:Certo, c’era il Parque de la Alamedilla. Era dove andavo quando volevo stare da sola. Mi piaceva sedermi su una panchina con un libro, ma alla fine finivo sempre a osservare le persone. C’erano le famiglie che passeggiavano, gli anziani che giocavano a carte… Una volta, un signore anziano mi raccontò la storia della sua vita. Disse che il parco gli ricordava la sua giovinezza. Penso che quel posto fosse un po’ magico per tutti.
Marta:È bello sapere che questi luoghi hanno avuto un significato così profondo per te. Ti manca Salamanca?
Madre di Marta:A volte sì. Ma sai una cosa? Ora che ci sei tu, questi ricordi non sono più solo miei. Li stai portando avanti anche tu, con il tuo viaggio. E questo, Marta, è il regalo più bello che potessi farmi.
Marta:Grazie, mamma. Voglio scoprire tutto quello che hai vissuto, così i tuoi ricordi possono vivere anche nei miei.
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Salamanca nei Suoi Scorci: Un Racconto Sospeso nel Tempo
Mentre percorro le strade della città, ogni scorcio diventa un piccolo frammento di storia, un legame invisibile che mi avvicina a mia madre e a una parte di sé che non avevo mai esplorato. La Plaza Mayor, con le sue colonne che sembrano reggere il peso del tempo, mi abbracciano con la sua bellezza immutabile. È in questo spazio che mi immagino mia madre da giovane, camminare tra la folla, magari con lo stesso stupore negli occhi che sto provando io ora.
Le pietre, usurate dai passi di tanti, sembrano sussurrare storie di un passato lontano. Ogni vicolo, ogni piazza si mescolano con i miei ricordi, facendomi sentire parte di qualcosa che va oltre le parole raccontate.
Camminare per Salamanca significa fare un tuffo nei ricordi di mia madre, ma anche in quelli di me stessa. Ogni passo mi porta più vicina a un passato che non è mai stato del tutto estraneo, ma che ora, grazie a questo viaggio, diventa un pezzo di presente. Non solo un luogo fisico, ma una casa dell'anima, dove posso finalmente riconoscere me stessa negli scorci della città che hanno plasmato mia madre. La città, che per tanto tempo è stata solo il ricordo di qualcun altro, ora è un po' anche mio, e in ogni angolo ritrovo un po’ di me stessa.
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Un Francobollo che Racconta una Storia
Mentre rovistavo tra le scatole polverose di un banco al mercato dell’antiquariato, ho trovato qualcosa di speciale: un vecchio francobollo con l’immagine di Salamanca.
Piccolo, scolorito dal tempo, ma ancora elegante nella sua semplicità. Mi sono immaginata mia madre da ragazza, magari seduta a un tavolo a scrivere una lettera, incollando un francobollo simile su una busta. Forse per un’amica lontana, forse per qualcuno che non ha mai ricevuto quel messaggio.
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Tra Storie e Abbracci: Un Incontro con la Mia Famiglia
Madre di Marta: Allora, com’è andata a Salamanca? Come ti sei trovata con tutti?
Marta: È stato bellissimo, mamma. Non appena sono arrivata, mi sono sentita subito accolta. Nonno ha iniziato a raccontarmi storie, come se il tempo non fosse mai passato. Mi ha coinvolta completamente, e mi sono sentita legata a qualcosa che non conoscevo, ma che ora sembra far parte di me.
Madre di Marta: E tua nonna ?
Marta: Tua madre è davvero speciale. Mi ha accolta con una gentilezza che mi ha subito messa a mio agio. Non ha bisogno di dire molto, ma c’è qualcosa nella sua presenza che ti fa sentire subito a casa. Ogni suo gesto è pieno di cura e attenzione, ed è impossibile non sentirsi protetti dalla sua dolcezza. È una donna forte, ma il suo modo di fare è sempre calmo e rassicurante.
Madre di Marta: E tua zia e tuo zio come li hai trovati?
Marta:Beh, tua sorella è una vera esplosione di energia! Mi ha fatta sentire subito parte della famiglia. Con lei, tutto è diventato facile, naturale, e ho subito cominciato a ridere con lei. Tuo fratello invece è più riflessivo, ma mi ha fatta sentire benvenuta con il suo sorriso tranquillo e il suo modo di fare calmo.
Madre di Marta: E tuo cugino?
Marta: Lucas ha solo 9 anni, ma mi ha fatto ridere tantissimo. Correva per casa, mi mostrava i suoi giochi, mi faceva domande curiose su tutto.
Madre di Marta: Sono così contenta che ti sia trovata bene con loro. Spero che tu ti sia sentita accolta.
Marta: Certo, mamma. È come se ogni pezzo di me che mancava, l’avessi trovato lì. Mi sono sentita finalmente a casa.
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Calle Toro: Tra Passato e Presente
Calle Toro è più di una strada, è un filo che collega passato e presente. Camminando qui, immagino mia madre nei suoi giorni di gioventù, mentre percorreva questo stesso vicolo tra sogni e realtà. Ogni lampione, ogni balcone racconta una storia che sembra intrecciarsi con la mia. Salamanca non smette mai di parlare a chi è disposto ad ascoltarla.
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Le Radici del Cuore
Le origini sono fili sottili, invisibili, che ci legano al passato senza che ce ne accorgiamo. Mi chiamo Marta, e oggi inizia il mio viaggio verso Salamanca, la città che ha visto crescere mia madre. Non è solo un viaggio nello spazio, ma un ritorno a qualcosa di più profondo: le storie che raccontano chi sono e da dove vengo. Ogni passo verso questa città è un tuffo nelle radici che credevo di aver dimenticato, ma che Salamanca, con la sua storia, è pronta a riportare in superficie.
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Il Rincontro
In una calda mattina d’estate mi ritrovai nello stesso vagone del treno della mia vecchia amica non chè compagna di università Marta che si stava trasferendo come me a Siena.
Entrambe esclamammo “non ci posso credere, dopo tutti quesi anni di #lontananza ci rivediamo”. Le nostre vite erano totalmente cambiate, così come la nostra #visione della vita.
Cosa mi racconti ?dissi e lei mi racconto che nel ultimo periodo stava soffrendo molto perché era costretta a vivere lontano dalla sua #famiglia per motivi lavorativi.
Io e dissi “capisco molto bene cosa significa vivere lontani dai propri cari,ma per poter inseguire i propri #sogni si è costretti a fare dei sacrifici.
Noi due ci rendemmo quindi conto della #sofferenza che ci accomunava ma che al tempo steso ci spronava a fare sempre meglio per garantire sicurezza economica e felicità per noi e per le nostre famiglie.
Questo #viaggio segnò un punto di svolta nella nostra quotidianità, infatti decidemmo che avremmo passato quanto pi tempo possibile insieme per rendere e nostre giornate meno difficili.
Caciagli Marta Monteforte Sofia

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I maltagliati verdi di mio nonno Beppe
La cucina è una passione che mio nonno ha sempre avuto fin da bambino, infatti lui proveniva da un paesino vicino Napoli di nome Avellino e insieme alla sua nonna cucinava tantissime ricette.
La più importante però per me è solo una, i “maltagliati verdi”;uno dei ricordi più belli che ho di mio nonno è questa ricetta, se chiudo gli occhi sento ancora l’odore della farina mescolata agli spinaci lessati.
Solitamente il venerdì pomeriggio preparavamo la pasta fresca agli spinaci , poi il sabato a pranzo la condivamo con il ragù di mia madre e mangiavamo tutti insieme a casa nostra questo piatto.
Mi ricordo ancora la sua pazienza nel ripulire tutta la farina sparsa in cucina, la sua cura nel tagliare le strisce di pasta con precisione e i suoi racconti che lo riportavano nella sua terra natale, ormai lontana da lui.
Ora che lui non è più con noi quel ricordo è ancora più prezioso. Ho tenuto il suo stendi pasta, quello che usavamo insieme e ogni volta che mi manca lo prendo tra le mani e mi sento più vicina a lui.
Ricetta
Ingredienti:
-farina
-uova
-spinaci da lessare
-sale
Procedimento:
1 Sbollentare gli spinaci nel acqua leggermente salata
2 porre gli spinaci in acqua fredda, una volta freddi togliere acqua e frullare
3 in una ciotola unire gli ingredienti nel seguente ordine, farina, uova, spinaci frullati
4 impastare tutto fino a che non diventa liscio
5 avvolgere l’impasto nella pellicola e far riposare in frigo 30 min
6 stendere la sfoglia prima con impostazione della macchina più ampia e poi sempre più fine, attenzione a non stenderla troppo fine perché si romperà in cottura.
7 una volta ottenute delle strisce lunghe strette tagliare dei rombi, mi raccomando ponete della farina sotto le strisce perché sennò l’impasto si attaccherà
8 adagiarle in un vassoio spolverato di farina
9 cuocerle i maltagliati per circa 2 min e servire con salsa a piacimento.

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In Viaggio
Tenerife, l’isola dell’eterna primavera
Un luogo dai paesaggi surreali, in cui il clima è mite e le spiagge sono vulcaniche.
Il mio viaggio a Tenerife è stato un’esperienza indimenticabile, che ha cambiato completamente la mia visione di viaggiare, in questa isola il turismo si concilia perfettamente con la natura incontaminata.
Cosa mi ha colpito di più? Beh,una piscina naturale nel sud di Tenerife, immersa tra le scogliere vertiginose e le acque fredde dell’oceano. Credevo che fosse tutto un sogno, lo ricorderò sempre nella mia vita come il mio posto del cuore. Ovviamente durante il tramonto è diventato tutto più magico.

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Come sto?
Spesso ci viene chiesto come stiamo, ma non sempre è un concetto facile da esprimere poichè anche noi possiamo non esserne propriamente sicuri…
Per esempio oggi posso dire di sentirmi felice in generale della mia vita, ma se scendessi nel particolare, potrei anche dire che provo ansia, stanchezza e frustrazione perchè sto coinciliando lavoro-università- vita personale e che in certi momenti mi sento sopraffatta..
Il mondo intorno a me a volte mi rimane stretto, i ritmi mi provocano molta angoscia e a volte vorrei solo fermarmi a guardare. Ma so che a volte è normale sentirsi così e cerco di fare del mio meglio, provando a non prendere troppo dal mio corpo, cercando di ricavarmi dei momenti per rilassarmi.

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