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#introspezione
ragazzoarcano · 6 months
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“A me sembra una cosa del tutto imperfetta, il cuore. - disse lei sorridendo. […] - Lo penso anch'io, - dissi. - E' una cosa estremamente imperfetta. Però lascia delle tracce. E noi possiamo ritrovarle, seguirle. Come si seguono le impronte lasciate sulla neve. - E portano da qualche parte, quelle tracce? - A noi stessi - risposi. - Così funziona il cuore. Se non ci fosse il cuore, si vagherebbe senza fine.”
— Haruki Murakami
[La fine del mondo e il paese delle meraviglie]
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yourtrashcollector · 9 months
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Riemergere da se stessi è tanto difficile quanto più si è profondi.
Michela Murgia, Accabadora
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klimt7 · 2 months
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Il fuoco dentro
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fragilityisavirtue · 9 months
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L’introspezione è un’attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno, da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.
Zygmunt Bauman
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errandonelmondo · 9 months
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Chiusura del cerchio
Sono passati quasi 10 anni dall'ultima che scrivevo qui. Tanta acqua è passata sotto i punti. Uragani, tempeste, nuove fiamme e vecchie sofferenze, la mia vita è stata rivoltata come un calzino più volte. Ho creduto di aver trovato l'amore, quello vero, ho vissuto sia l'inferno che il paradiso, a volte contemporaneamente. Dalle farfalle allo stomaco all'incolmabile vuoto dentro. Mi sono cercato, perso, ritrovato, perso ancora. 100 lune piene e più sono passate sopra la mia testa, e ora sono di nuovo qua. Mi guardo dietro e mi ritrovo nella stessa anima irrequieta di sempre, con un briciolo di consapevolezza adesso a guidarmi, ma che non sia mai troppa. E voglio ricominciare a condividere i miei pensieri col mondo Ogni attimo è intriso di emozione, scappare porta a niente. L'angoscia, quella che provavo nella cameretta piccola e che sembrava troppo stretta per due. Quando non capivo a fondo il privilegio che mi era stato concesso dal fato nell' essere nato in questo lato di mondo. Sì, quella angoscia lì. Mi ha seguito ovunque, in Marocco come in Svizzera. Mi ha seguito quando ero solo in una casa ora grande e con tutti gli amici da un'altra parte d'Europa, mi ha seguito nelle cene cariche di amore, tra impegnati piatti caldi condivisi con amici o più. E adesso mi fermo. E la vivo. Mi travolge. Ma sono ancora in piedi. Pensavo che mi avrebbe annientato. Era come se avessi la certezza che quella sensazione forte di oppressione al petto, mi avrebbe polverizzato ad elemento costituente del cosmo. Eppure sono ancora intero, fisicamente parlando si intende. Viviamo in un mondo a modo suo bellissimo e che ci da la possibilità di conoscere tutto, e nel mentre però ci incatena in una gabbia malsana di terbio e lantanio dalla quale è difficile scappare. Ma adesso ci si prova perché lo devo a me stesso, ognuno se lo deve. Serve provare a vivere e superare la sofferenza, usarla come attrezzo e non temerla come una condanna. Perché forse non è vero che di sofferenza non si possa morire, altrettanto però di sofferenza si può vivere. Quindi l'abbraccio calorosamente e riprendo ad esprimere il delirio della mia testa.
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lostboy-94 · 8 months
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Per saper condividere il tempo con qualcuno devi saper convivere prima di tutto con la tua solitudine.
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lospalatoredinuvole · 11 months
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Persone che seguono la massa e vivono in una illusione di apparenze, senza pensare con la propria testa!
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scogito · 2 years
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Gentilissima dottoressa,
le teorie non portano a nulla.
Si sforzi di essere semplice e di procedere sempre, un passo dopo l’altro. Non deve prevedere il prossimo passo, lo può sempre esaminare dopo averlo fatto. Nella vita non c’è un “come”, la si vive e basta, così come ha fatto, ad esempio scrivendo la Sua lettera. A quanto pare, però, Le riesce terribilmente difficile non essere complicata, fare cose semplici e a portata di mano. Con le Sue esagerate fantasie di salvezza, Lei si preclude il mondo. Scenda allora dalle vette della sua remissività e segua il Suo fiuto. Questa è la strada e anche la più diretta.
Un saluto amichevole dal Suo devoto Carl Gustav Jung.
(da Esperienza e mistero)
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"Quando sei in dubbio, Meriadoc, segui il tuo naso" ;)
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mirkomencarelli-blog · 6 months
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Salve avventurieri! E' appena uscito il terzo capitolo del mio nuovo racconto "From Dust to Ashes"; Si tratta di una storia dark fantasy a stretto confine con l'horror, un mondo avanguardistico e distopico che rischia di annegare immerso com'è nel sangue e nelle feroci battaglie che si combattono in ogni dove. Imperi e autocrazie in lotta per il potere, il denaro e le risorse. Il regno dei Cieli caduto in disgrazia, divenuto ancor più mesto e crudele di quello degli Inferi, dopo la venuta del blasfemo Macellaio di Dei e della sua congrega di apostoli. L'equilibrio cosmico, inteso come una vera e propria forza regolatrice capace di sostenere il mondo e il cosmo intero, è ormai ogni giorno sempre più vicino al collasso. Immersi in questo desolante scenario, calchiamo le orme di Alice, una giovane ragazza da sempre estranea alla normalità. "Un'Anomalia incarnata", ciò che potrebbe determinare una volta per tutte il collasso dell'equilibrio, o la sua salvezza. A tutti coloro che incuriositi vorranno anche solo dare una rapida occhiata a questa storia, dal profondo del cuore vi dico "grazie mille".
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lunamarish · 8 months
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L’introspezione è un’attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno, da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.
Zygmunt Bauman [articolo qui]
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(via IL DIARIO DELLA MIA LIBERTA')
Il Signor Gu a Yeom Mi Jung: “Più sei debole più diventi malvagio, per questo la gente malvagia ha un lato pietoso”.
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dissonanzeperpetue · 11 months
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Il problema non è che cosa si aspettano gli altri da te, il problema è che cosa ti aspetti tu. ©
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klimt7 · 10 months
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Di ogni persona che conosciamo, in realtà, percepiamo soltanto un piccolissima parte.
Per lo più vediamo la porzione illuminata dalla luce dei nostri sensi e dalla nostra mente razionale.
Soltanto in pochi individui esiste anche un senso occulto e subliminale che chiamiamo "intuizione" o "sesto senso".
Quello è fondamentale per cogliere tutto il buio che ogni persona ha allevato nel tempo dentro di sè.
Bisogna essere un poco "sciamani" e un poco "sensitivi", per intercettare le zone sommerse in quel buio e in quel mare oscuro in cui è avventuroso tuffarsi.
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http-sixfaces · 11 months
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Porca troia entro nel letto all'1 pensando di svegliarmi presto domani, allenarmi e cercare di essere più salutare e finisco ora (ore 3:10) di fare un discorso nella mia mente riguardante vita, amicizie, rapporti, amori e tantissime altre cose in un flusso di pensieri intensissimo. Penso di aver superato l'introspezione e l'overthinking e di averli portati ad un altro livello.
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Non sono fatta per stare da sola eppure è quello che sono stata per la maggior parte della mia vita. Allo stesso tempo non è facile stare con me, ho bisogno di attenzioni e tante rassicurazioni. Questo è tutto quello che so e che voglio.
-laragazzadagliocchitristi
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fedeeffy96 · 1 year
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Scelte.
La vita è fatta di scelte. Tutto si basa su di esse. Anche quando decidiamo di non farlo in realtà stiamo comunque scegliendo di non scegliere. Mi spiace per il gioco di parole ma è esattamente questo che accade. Vi siete mai chiesti: “Che cosa sarebbe successo se avessi chiamato quella persona? Sarebbe andata diversamente?”. Io lo so che devo preoccuparmi solo delle mie scelte e non di quelle degli altri, anche se queste possono in qualche modo coinvolgermi direttamente. Nella mia vita, difficilmente, ho rinunciato a scegliere. Io, fino ad ora ho sempre visto solo bianco o solo nero. Le mezze misure sono davvero per le mezze persone. E’ sempre stato un tutto o un niente. 0 o 3000. Eppure vedo che oggi difficilmente si riesce a scegliere. E’ come se il mondo si crogiolasse in un lento limbo di indecisione e inconsistenza. Io non sono inconsistente ma sono spesso stata indecisa, anche se alla fine una decisione l’ho sempre presa. Ho scelto. Oggi mi chiedo se le scelte degli altri, o meglio, le “non” scelte degli altri abbiano influito direttamente su come mi sento oggi. Paradossalmente, queste indecisioni altrui mi hanno spinto ad essere ancora più decisa. E’ bello sapere cosa si vuole. Ti rende sazio e grato rispetto a ciò che hai. Non voglio essere un’eterna insoddisfatta perchè significherebbe non essere mai felice. Sebbene precedentemente, io mi sforzassi di accontentarmi senza mai riuscirci, oggi ho capito che mi sbagliavo. Semplicemente non era il momento di accontentarsi. Volevo di più, perchè meritavo di più. Quando quel di più arriva, ti rendi conto che hai fatto bene. Non stavi sbagliando ad aspettare. Io oggi ho compreso che per chi sa aspettare, davvero arriva qualcosa di bello, prima o poi. Questo sapere aspettare però, non c’entra nulla col  “non scegliere”. Io mi sono messa in attesa, scegliendo di farlo. Ho comunque definito la mia posizione con me stessa, perchè nella vita credo si debba essere introspettivi. E’ troppo facile dire “io sono fatta così”. Così come?! se l’unica costante è il cambiamento? Crediamo di essere fatti in un modo, ma in realtà siamo in costante evoluzione. Proprio per questo servirebbe una “costante introspezione”. Quanti sono davvero disposti a farlo? Secondo me pochi. E’ troppo difficile e fa paura guardarci dentro. E’ più facile guardarsi all’esterno. Pretendiamo di conoscere il mondo là fuori quando il nostro mondo interiore rappresenta un continente ancora inesplorato. Oggi, dentro di me, si è riaccesa una lampadina. Non lo so se è una lampadina buona e non so nemmeno se farà luce. Sta di fatto che si è accesa. Non ho volontariamente deciso di farlo. Si è accesa e basta. Tuttavia, sto volontariamente contribuendo affinchè faccia luce. Ero davvero stanca del buio, non era il mio. Io oggi, scelgo di non condividere più la tristezza e l’oscurità di qualcuno a cui la lampadina non si è mai accesa. Io ci ho provato, tante volte, ad accenderla. Mi è stata sempre spenta davanti agli occhi. Come un tentativo ostinato, come se stare nell’ombra potesse portare un qualche beneficio. Beh, io oggi sono sicura di non voler più stare nell’oscurità. Io sono fatta di luce e mi sono spenta senza avere una buona ragione per farlo. Da oggi scelgo di andare verso il sole. Oggi è un altro giorno buono. Sono sbocciata. Sono finalmente il girasole che volevo essere e sto inseguendo il mio sole. 
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