Tumgik
Siamo giovani, giovani come non lo saremo mai più. Lasciateci fare le nostre scelte. Lasciateci viaggiare. Lasciateci passate le giornate con i nostri amici. Lasciateci passare le notti con loro. Lasciateci andare alle feste. Lasciateci bere. Lasciateci fumare. Lasciateci fare le nostre prime esperienze. Lasciateci amare chi vogliamo. Lasciateci guardare film tutto il giorno. Lasciateci mangiare schifezze. Lasciateci ascoltare la musica con il volume al massimo. Lasciateci correre per le strade. Lasciateci urlare. Lasciateci fare casino. Lasciateci ridere come se non dovessimo ridere mai più. Lasciateci scherzare. Lasciateci colorarci i capelli come vogliamo. Lasciateci vestirci come preferiamo. Lasciateci farci i percing. Lasciateci fare i tatuaggi. Lasciateci esprimere le nostre emozioni come meglio sappiamo fare. Lasciateci esprimere le nostre idee. Lasciateci protestare per quello in cui crediamo. Lasciateci vivere perché il tempo non torna e non possiamo permetterci di sprecarlo rispettando dei limiti che ci danno le persone che, la loro adolescenza, l'hanno già vissuta.
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La guardavo e non capivo se volevo salutarla, abbracciarla, detestarla od odiarla? Era sempre lei: esteticamente mai cambiata, nemmeno dopo tutti questi anni, i suoi capelli sempre dello stesso profumo, i suoi occhi non li avevo più degnati di uno sguardo per paura di cascarci ancora e il suo buffo sorriso era sempre più arrogante. Erano mesi che non la vedevo, mesi in cui non ci parlavamo più, ma avevamo entrambi una voglia di raccontarci tutto, come ai vecchi tempi. Ricordo che era una sera senza importanza di data ed ero stato invitato ad una piccola festicciola, in mezzo ad una via che non sapevo nemmeno l'esistenza. Qualcuno, dopo poco che ero arrivato, urlò il mio nome e mi venne a salutare; dopotutto ero arrivato da qualche minuto e non avevo salutato nessuno, anzi, mi ero messo a guardare le persone, come al mio solito, in silenzio. Vidi che poco più in fondo nella stanza, uno sguardo indiscreto era fisso su di me, riconobbi subito che c'era lei e che mi stava fissando. Aveva gli occhi puntati su di me sin da quando la mia faccia non fu nitida sotto la luce della prima lampada della stanza, come se avesse sentito la presenza del mio respiro e la paura di non so cosa, dal semplice rumore dei miei passi lontani, ma non appena si accorse che avevo capito chi fosse, attraverso un mio secondo sguardo, fece finta di niente e distolse gli occhi da me in maniera molto frettolosa. “È rimasta la solita bambina” pensai tra me e me, sorridendo inconsapevolmente. Aveva paura, ma forse io ne avevo ancora di più. “Come stai? Sai che m'hanno ammessa?” è così che iniziò il discorso con quella persona che urlò il mio nome. Chiacchierai il giusto tempo tempo con quella persona, risposi in maniera molto interessata, anche se non lo ero affatto. Poco dopo, sempre da poco più in fondo della stanza, vidi quella ragazza, che forse avrei voluto detestare, portare nuovamente lo sguardo verso di me e questa volta fui io che non smisi di guardarla, infine distolsi gli occhi da lei, come un bambino che cerca di non far vedere i propri sentimenti. Continuavamo a cercarci con gli sguardi e ad evitarci per la maggior parte della serata, dopotutto io la odiavo. Era una piccola gara, come al nostro solito: chi avrebbe ceduto? Chi sarebbe andato l'uno dall'altro a parlare per primo? “Io la odio” mi ripetevo e cercavo di distrarmi. I  nostri corpi, nel giro di un'ora dall'inizio della festa, oltre che agli sguardi, s'avvicinavano sempre di più finchè non ci guardammo tutti e due nello stesso e preciso momento. Ci guardammo, lei alzò la mano e fece un cenno, io ricambiai quasi sorpreso di averla vista per la prima volta nella serata. Finì tutto lì, almeno per un po. “Che stupido che sono!” pensai tra me e me: “che stupida gara che stiamo facendo, siamo peggio dei bambini!” aggiunsi mentre sorseggiavo il mio bicchiere seduto da solo su una panchina e osservavo gli altri divertirsi. Io odio le persone alle feste e conoscendo lei, sapevo che la sensazione che provava era praticamente la stessa, quindi eravamo soli, insieme, l'un l'altro e separati. Eravamo due bambini che non si parlano più per un motivo che, probabilmente, nessuno dei due si ricordava più, senza un vero senso e senza un perchè. Non c'era una spiegazione, noi siamo sempre stati così e basta: bambini, stupidi e amanti l'un dell'altro, come fratello e sorella. Una persona si avvicinò a me e la mia serata cambiò: era una persona che non avevo mai visto, una persona proveniente da un altro continente e, per via della mia curiosità, chiesi un'infinità di domande. Lei non fu più nei miei pensieri, esattamente come quando ero arrivato alla festa e dovevo ancora accorgermene, lei era tornata indifferente. Evidentemente, però, per lei non fu lo stesso. Nel giro di pochi minuti, lei si rese conto che nemmeno io, nella solitudine di quella serata che stavamo vivendo separati, ma insieme, ero rimasto più solo e che lei, senza di me, nella solitudine di quella serata che stava mo vivendo separati, ma insieme, era rimasta veramente sola. Lei, non so come, perchè o dove, trovò il coraggio, ma decise di venire da me. Ogni passo che faceva, io cercavo sempre di concentrarmi di più sulle parole dello straniero: “Merda, merda, merda!” esclamai, per più volte, dentro la mia testa, appena m'accorsi che lei stava venendo in contro a me, mentre sorridevo, come divertito al ragazzo. Infine arrivò da me, s'accucciò più in basso di me e mi disse semplicemente “Ciao..” si fermò, aspettò che io la guardassi e in maniera ancora più stupida e sorpresa di prima, le risposi, infine lei, contenta di aver sentito quella risposta da me, mi sorrise. “Stronza bastarda!” pensai mentre quelle sue guance rotonde che ho sempre amato, formavano quel sorriso che m'ha sempre fatto un effetto che non ha una descrizione. “Come stai?” mi chiese, ma immediatamente si fermò, s'accorse che stavo parlando con qualcuno e mi chiese scusa. Forse si rese conto che stavamo sbagliando, forse anche lei, non appena la guardai dopo quel suo sorriso, feci qualcosa, inconsciamente, che faceva uno strano effetto pure a lei e non aspettò nemmeno la mia risposta, aggiunse solo che sarebbe passata dopo per fare due chiacchiere, io annuì e, da stupido come sono, feci finta di non esserne nemmeno interessato. Lei sparì nuovamente, ormai era normale per noi fare così. “Quel sorriso non l'avevo previsto” pensai, mentre il ragazzo, inconsapevole di ciò che realmente era successo, continuava a parlarmi. Così, dopo, mentre cercavo di concentrarmi su altro, la mia mente cominciò a pensare a tutt'altre cose e del ragazzo, con un'ottima storia, non m'importò più di molto. Continuai ad ascoltarlo, certo; cercando però, non più lo sguardo di lei da lontano, bensì il suo sorriso, sperando di viverlo nuovamente da così vicino. Chiesi scusa al ragazzo e che avevo bisogno di cercare quella ragazza, perchè dovevo parlarle; lui sorrise e mi lasciò andare in maniera molto gentile. Mi misi così a cercarla, ma tra le tante persone, non riuscivo più a trovare ne il suo sorriso, ne riuscivo più a sentire il suo sguardo su di me. Me ne fregai dell'orgoglio e cominciai a chiedere a chiunque se avesse visto quella ragazza e tra qualche ragazzo ubriaco, uno mi rispose: “Si, se ne è andata qualche decina di minuti fa, vuoi bere vino o preferisci il cocktail?” La serata continuò, io rimasi lì, senza toccare alcol, lei sparì senza nemmeno salutarmi o più tornare per parlarmi. La serata continuò, io rimasi lì, senza toccare alcol e alla domanda: non so se avrei preferito salutarla, abbracciarla, detestarla od odiarla, rispondo: decisamente viverla.
ricordounbacio  (via ricordounbacio)
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Conversation
???¿
1. Apri un qualsiasi libro a pagina 75 e scrivi la prima parola che ti passa sotto gli occhi.
2. Qual è il primo oggetto rosso che vedi nella tua stanza?
3. 5 cose che ami.
4. 5 cose che non sopporti.
5. Di che colore è il tuo spazzolino?
6. Preferisci il pane o i crackers?
7. Imposta la riproduzione casuale su un qualsiasi dispositivo che contenga musica e dimmi qual è la prima canzone che parte.
8. Apri un qualsiasi cassetto e dimmi qual è il primo oggetto che vedi.
9. Metti una tua foto.
10. Su che canale è accesa la tua televisione? Cosa sta succedendo?
11. Come stai?
12. Nome del tuo\a migliore amico\a?
13. Di che colore sono i tuoi occhi?
14. Sai piegare la lingua in tre?
15. Significato del tuo url.
16. Un ricordo della tua infanzia.
17. Racconta un episodio imbarazzante.
18. Amare o lasciarsi amare?
19. Racconta di qualcuno che ha significato molto per te.
20. Il tuo colore preferito?
21. Il tuo nome?
22. Ti piace il posto in cui vivi?
23. Che fantasia ha il tuo pigiama?
24. Le tue 5 canzoni preferite.
25. Quale odore non sopporti?
26. Tumblr o un libro?
27. Sai ballare?
28. Band preferita?
29. Cantante preferita?
30. Cantante preferito?
31. Sei mai andato ad un concerto?
32. Cosa vorresti dire alla persona che non sopporti proprio?
33. Colore preferito?
34. Perchè ti sei iscritto a Tumblr?
35. Di che colore è la tua spazzola?
36. Cibo preferito?
37. Quale cosa piace a tutti tranne che a te?
38. Hai mai fatto una dieta?
39. Di i nomi di 3 amici.
40. Hai un animale domestico?
41. Genere musicale preferito?
42. Quale frutto non smetteresti mai di mangiare?
43. Cartone preferito?
44. Racconta di una prima volta.
45. Quanti blog segui?
46. Come saluti i tuoi amici?
47. Da quando sei qui su Tumblr?
48. Preferisci parlare di persona o al telefono?
49. Quanti post hai pubblicato finora su Tumblr?
50. Lettori?
51. Parla di te.
52. Libro preferito?
53. Film preferito?
54. Come ti definiresti in una sola parola.
55. Orientamento sessuale?
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Chiuderei i legami se sapessi come, scapperei domani se sapessi dove.
Sercho (via boobearismylove)
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:/ ..............
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Non ricordare perchè se ricordi piangi. Foto mia :)
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Foto mia :)
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Questi giorni grigi, sono diventati mesi,ormai, senza te.
Mia.
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