sour-reality
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CONFORME A CHI? CONFORME A COSA? NON SONO COME TU MI VUOI.
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sour-reality · 1 year ago
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Ritrovamenti
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sour-reality · 2 years ago
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Il tempo sta finendo
Voglio essere ricordata, come la ragazza felice.
Voglio vivere questo spettacolo fino alla fine
Sul palco non importa quello che provi, l'unica cosa che conta è quello lo spettatore pensa di te.
Questo teatrino finirà in applausi e lacrime.
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sour-reality · 2 years ago
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Il primo ricordo che ho di te, è nella culla  quando ancora infante vedevo dalle barre volare i pupazzi,quanto poteva essere divertente lasciarsi sommergere dai peluche morbidi,e lentamente addormentarsi tra le carezze e il calore della casa.
Mi ricordo di te e le storie che mi raccontavi, della Fata Caruba, di flap e flappino i mangiatori di orecchie, del bambino Lucio che grazie alla sua particolare torcia salvò tutti durante la spedizione nel bosco.
Ti raccontavano come una persona forte, sicura, estrosa, un bravo padre, un complice marito, uno stimabile agente penitenziario.
Poi un giorno come il vetro, ti sei spaccato.
La crepa forse si era formata da tempo ma non si vedeva, o almeno fino a quel momento nessuno gli aveva dato tanta importanza.
In fondo chi lo sapeva cosa conteneva quel vaso?
A me non sei mai sembrato un semplice contenitore, nonostante fossi piccola e non avessi possibilità di fare grandi comparazioni.
Eppure tu non eri la semplice natura morta che ora potrei dipingere in un quadro.
Eri più un reperto storico,un anfora antica dalla grande storia.
E fu così che
Scheggiato dall'esperienza, rotto da una società nella quale forse non ti riconoscevi ti sei spaccato..
Tutto ciò che contenevi é fuoriuscito mischiandosi ai frammenti di te che inevitabilmente si sono ricomposti a creare un nuovo oggetto , qualcosa di veramente scomposto, dal tono cubista,  che non si può vedere in un unica direzione ma che va visto da più punti di vista per essere osservato nella sua interezza (se così si può definire).
Per anni mi sono chiesta
Cosa scatena l'accusa nella testa di chi é Vittima di calunnia?
Forse ero affascinata così tanto dai dipinti di Botticelli che quando andai in visita agli Uffizi rimasi folgorata dalla "Claunnia".
Quasi ti rivedevo in mezzo archi,trascinato dalla bellissima protagonista, pettinata e sistemata dall'insidia e dalla frode,al cospetto di Re Mida.
Forse avrei dovuto capirti, cercare di contestualizzare il malessere che sentivi, di darmi una spiegazione logica a ciò che stava accadendo, ma purtroppo non ci sono riuscita.
Le mie risposte avevano il suono vuoto dei ripetuti tentativi d'una pietra focaia,che umida di pianto , generava scintille per un fuoco alimentato di aspro rancore.
Perché io le vedevo quelle sbarre che ti trattenevano,  e notavo il tuo dimenarti, lo sapevo che tu avevi bisogno di vagare libero, di non essere trattenuto da niente
Ma questo era il riflesso dei tuoi occhi, che sempre ti tradisce.
D'aspetto sembravi un uomo tutto d'un pezzo, e il personaggio che avevi creato ti vestiva come seconda pelle.
Cosa nascondevi così segretamente?
Forse la Fantasia, l'estro,la rivalutazione del genio individuale
Tutto ciò che la società aveva represso , tutto ciò che la società aveva etichettato come sbagliato
Tu eri un uomo, e come tale dovevi arruolarti, essere educato alla vita di sforzi e sacrifici rivolti alla famiglia, essere sposato con una donna dalle grandi doti e soprattutto provare solo sentimenti che potessero definirsi virili
Eri sempre stato un ragazzino un po solitario, di certo non il più ricercato dalle donne( non che ti interessasse) , ti eri costruito una radiolina per collegarti  alle varie radio dall'altra parte del mondo, etutte le volte che ne raggiungevi una, ti arrivava la cartolina dal posto con saluti e ringraziamenti per aver ascoltato.
Costruivi insieme a tuo fratello i vostri mondi immaginari , dove il tempo scorreva in modo diverso e tutto diventava paradosso, quasi a sfuggire da quella realtà ,così schematicada essere soffocante.
Però forse crescendo ti sei sentito tanto distante dalla società,hai imparato a mimetizzarti quando dovevi averci a che fare,così nel lavoro ti sei impegnato, ti sei racchiuso nei lati di un quadrato perfetto, coprendo le irregolarità rendendoti conforme a ciò che stavi per vivere.
Alla fine quello era il posto dove eri nato, dove tuo padre prima di te era stato capo, il luogo dove avresti passato otto ore della tua vita per molti molti anni.
Allora hai dedicato tutto te stesso in questo, fino al giorno in cui le persone che definivi famiglia,  ti hanno tradito puntandoti il dito contro.
Per anni ho provato ad immaginare la sensazione che potevi aver sentito il quel momento, ti ho sempre visto come un emarginato, ai confini del mondo, in quel momento ti ho visto precipitare al di là del confine , ti ho visto sparire oltre l'orizzonte, abbandonarci per un po' e riemergendo in un altra forma.
Una forma come dicevo prima, veramente scomposta e irrazionale, espressione di ciò che provavi.
Gli schemi non esistevano più, e anche se la questione si risolse non ci fu mai un vero e proprio ritorno all'ordine.
Giorno dopo giorno, ti sei alimentato di disordine , hai trovato pace nello stato di alterazione,  dell'alcool, delle fantasie erotiche, nell abbandono musicale
Credimi, se ti dico che vorrei dirti
"Immagina di essere ciò che sei"
"E fallo liberamente"
Perché penso di aver capito cosa ha portato il fiume a strabordare..e forse ti preferisco così come un torrente distruttivo ma libero, anzi che  racchiuso nei tuoi argini.
Ma il tuo essere mi manda in confusione, e anche se crescendo impariamo a rimanere in equilibrio so che nel profondo non ho basi bilanciate so che tutto è sempre molto vacillante , e quest'imprevedibilitá forse  genera molta agitazione.
Non mi fa aggiungere nuovi pezzi alla composizione.
Continuo a domandarmi compulisivamente
Riuscirò a finire il dipinto prima che crolli?
La mia intenzione non è mai stata quella di cambiarti
Ma di sperare in un accettazione a cui non sono mai arrivata.
Ti voglio bene
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sour-reality · 2 years ago
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sour-reality · 2 years ago
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Il primo ricordo che ho di te, è nella culla  quando ancora infante vedevo dalle barre volare i pupazzi,quanto poteva essere divertente lasciarsi sommergere dai peluche morbidi,e lentamente addormentarsi tra le carezze e il calore della casa.
Mi ricordo di te e le storie che mi raccontavi, della Fata Caruba, di flap e flappino i mangiatori di orecchie, del bambino Lucio che grazie alla sua particolare torcia salvò tutti durante la spedizione nel bosco.
Ti raccontavano come una persona forte, sicura, estrosa, un bravo padre, un complice marito, uno stimabile agente penitenziario.
Poi un giorno come il vetro, ti sei spaccato.
La crepa forse si era formata da tempo ma non si vedeva, o almeno fino a quel momento nessuno gli aveva dato tanta importanza.
In fondo chi lo sapeva cosa conteneva quel vaso?
A me non sei mai sembrato un semplice contenitore, nonostante fossi piccola e non avessi possibilità di fare grandi comparazioni.
Eppure tu non eri la semplice natura morta che ora potrei dipingere in un quadro.
Eri più un reperto storico,un anfora antica dalla grande storia.
E fu così che
Scheggiato dall'esperienza, rotto da una società nella quale forse non ti riconoscevi ti sei spaccato..
Tutto ciò che contenevi é fuoriuscito mischiandosi ai frammenti di te che inevitabilmente si sono ricomposti a creare un nuovo oggetto , qualcosa di veramente scomposto, dal tono cubista,  che non si può vedere in un unica direzione ma che va visto da più punti di vista per essere osservato nella sua interezza (se così si può definire).
Per anni mi sono chiesta
Cosa scatena l'accusa nella testa di chi é Vittima di calunnia?
Forse ero affascinata così tanto dai dipinti di Botticelli che quando andai in visita agli Uffizi rimasi folgorata dalla "Claunnia".
Quasi ti rivedevo in mezzo archi,trascinato dalla bellissima protagonista, pettinata e sistemata dall'insidia e dalla frode,al cospetto di Re Mida.
Forse avrei dovuto capirti, cercare di contestualizzare il malessere che sentivi, di darmi una spiegazione logica a ciò che stava accadendo, ma purtroppo non ci sono riuscita.
Le mie risposte avevano il suono vuoto dei ripetuti tentativi d'una pietra focaia,che umida di pianto , generava scintille per un fuoco alimentato di aspro rancore.
Perché io le vedevo quelle sbarre che ti trattenevano,  e notavo il tuo dimenarti, lo sapevo che tu avevi bisogno di vagare libero, di non essere trattenuto da niente
Ma questo era il riflesso dei tuoi occhi, che sempre ti tradisce.
D'aspetto sembravi un uomo tutto d'un pezzo, e il personaggio che avevi creato ti vestiva come seconda pelle.
Cosa nascondevi così segretamente?
Forse la Fantasia, l'estro,la rivalutazione del genio individuale
Tutto ciò che la società aveva represso , tutto ciò che la società aveva etichettato come sbagliato
Tu eri un uomo, e come tale dovevi arruolarti, essere educato alla vita di sforzi e sacrifici rivolti alla famiglia, essere sposato con una donna dalle grandi doti e soprattutto provare solo sentimenti che potessero definirsi virili
Eri sempre stato un ragazzino un po solitario, di certo non il più ricercato dalle donne( non che ti interessasse) , ti eri costruito una radiolina per collegarti  alle varie radio dall'altra parte del mondo, etutte le volte che ne raggiungevi una, ti arrivava la cartolina dal posto con saluti e ringraziamenti per aver ascoltato.
Costruivi insieme a tuo fratello i vostri mondi immaginari , dove il tempo scorreva in modo diverso e tutto diventava paradosso, quasi a sfuggire da quella realtà ,così schematicada essere soffocante.
Però forse crescendo ti sei sentito tanto distante dalla società,hai imparato a mimetizzarti quando dovevi averci a che fare,così nel lavoro ti sei impegnato, ti sei racchiuso nei lati di un quadrato perfetto, coprendo le irregolarità rendendoti conforme a ciò che stavi per vivere.
Alla fine quello era il posto dove eri nato, dove tuo padre prima di te era stato capo, il luogo dove avresti passato otto ore della tua vita per molti molti anni.
Allora hai dedicato tutto te stesso in questo, fino al giorno in cui le persone che definivi famiglia,  ti hanno tradito puntandoti il dito contro.
Per anni ho provato ad immaginare la sensazione che potevi aver sentito il quel momento, ti ho sempre visto come un emarginato, ai confini del mondo, in quel momento ti ho visto precipitare al di là del confine , ti ho visto sparire oltre l'orizzonte, abbandonarci per un po' e riemergendo in un altra forma.
Una forma come dicevo prima, veramente scomposta e irrazionale, espressione di ciò che provavi.
Gli schemi non esistevano più, e anche se la questione si risolse non ci fu mai un vero e proprio ritorno all'ordine.
Giorno dopo giorno, ti sei alimentato di disordine , hai trovato pace nello stato di alterazione,  dell'alcool, delle fantasie erotiche, nell abbandono musicale
Credimi, se ti dico che vorrei dirti
"Immagina di essere ciò che sei"
"E fallo liberamente"
Perché penso di aver capito cosa ha portato il fiume a strabordare..e forse ti preferisco così come un torrente distruttivo ma libero, anzi che  racchiuso nei tuoi argini.
Ma il tuo essere mi manda in confusione, e anche se crescendo impariamo a rimanere in equilibrio so che nel profondo non ho basi bilanciate so che tutto è sempre molto vacillante , e quest'imprevedibilitá forse  genera molta agitazione.
Non mi fa aggiungere nuovi pezzi alla composizione.
Continuo a domandarmi compulisivamente
Riuscirò a finire il dipinto prima che crolli?
La mia intenzione non è mai stata quella di cambiarti
Ma di sperare in un accettazione a cui non sono mai arrivata.
Ti voglio bene
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sour-reality · 2 years ago
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sour-reality · 2 years ago
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Domande imbevute dai dubbi della ragione
Vi siete mai chiesti cosa ci facciamo qui?
Qual'é il senso delle cose?
Della vita?
Se guardiamo gli animali
Premdiamo una formica, una delle specie più produttive vive in Colonia, le formiche hanno ben chiaro il loro scopo
La sopravvivenza della razza, della comunità, l'individuo è importante perché costituisce il gruppo, ma il singolo vine percepito come comunità,  come il mare formato da singole gocce d'acqua
Ma se guardiamo l'uomo
Quale può essere lo scopo della vita per lui?
Uomo
Autodeterminazione del singolo, riscoperta dell individuo
Ma quale può essere lo scopo?
Qual'é la forza che spinge il sistema vita?
Le formiche vivono in colonia
Una sola regina genera le figlie sterili
La sopravvivenza  della specie
Ma l' uomo non si riproduce per la sola sopravvivenza della specie, forse inizialmente questo poteva essere lo scopo
Per trovare i primi rifugi ecc..
Quale può essere quel tassello mancante?
Cosa ha portato l'evoluzione dell'uomo a sbloccare anche il fattore pensiero?
E con la società abbiamo aggiunto caratteristiche che ci rendono unici tra le specie
Prima tra tutte proprio la consapevolezza di essere diversi dagli animali
Per il nostro linguaggio articolato
Per il nostro sperimentare sentimenti che non hanno valore di sopravvivenza
E proprio questa cosa, fa viaggiare il mio di pensiero, mi domando se l'evoluzione ha sempre avuto un motivo, perché sperimentiamo emozioni che non sono utili alla sopravvivenza
Emozioni come  il senso di colpa e l'imbarazzo
Che spesso, riconosciamo anche negli animali domestici,  in quanto cerchiamo di riportare il nostro vissuto su di loro, come fossero uno specchio, facciamo combaciare i loro gesti ai nostri, riconoscendo comportamenti umani nei loro
Così pensiamo che se il cane si sdraia per terra quando lo sgridi lo fa perché é pentito.
Non capendo che il cane esegue quel movimento ogni qual volta alziamo la voce, anche se non ci stiamo riferendo a lui.
Ma allora cosa ci ha reso diversi, cosa ha portato il pensiero a conoscere e sperimentare mutevoli sensazioni di base simili ma strettamente soggettive?
Che tali pensieri siano il frutto del timore della morte o della mancata scoperta della vita? Citando le confessioni di Sant'Agostino, non a caso prima della sua conversione al cristianesimo
La religione come ancora di salvezza, per dare speranza a quelle domande senza risposta
Nel medioevo le risposte sfociavano ancora nel trascendente,
Penso che questo sia un punto chiave, da qui il pensiero verrà rivolto alla riflessione sul peccato
Noi peccatori, macchiati da quello che viene definito l'origine, dobbiamo espiare ciò che di corrotto si nasconde nel nostro animo per riservarci un posto nel mondo dei cieli.
Ho definito questo momento come importante perché fu l'inizio della nostra condanna.
Vi siete mai chiesti perché ai bambini si dica "se ti comporti bene andrai in paradiso?"
"Bene" e "paradiso" sono due parole felici
Ma questa frase contiene un altra parola sottointesa, "se ti comporti bene andrai in paradiso, ma se ti comporti male.."
La paura ci rende manovrabili
Ed è proprio quello il meccanismo che ci  tramandiamo di generazione in generazioni, vittime o artefici non importa, né facciamo parte, chi con più consapevolezza chi meno.
E ora sorge spontaneo chiedersi perché spaventarci,  perché renderci più governabili?
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sour-reality · 3 years ago
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sour-reality · 4 years ago
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sour-reality · 4 years ago
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sour-reality · 4 years ago
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È un periodo che tutto mi sembra uguale.
Camminare su una linea retta come fossi una trapezista non é sicuramente mai stato il mio forte.
Abituata a vagare tra pianure e montagne, discese e salite, ora su questi binari tutto sembra scivolarmi addosso,come le dita sulla pelle alle 5 del mattino,
quando il fresco inizia a pervadere la stanza come un odore pungente,
corpo e  mente iniziano così a prendere coscienza accarezzati  dai primi raggi.
Ed é ,allora, che inizi ad avvertire i primi movimenti sotto il tessuto caldo e poi una mano ti sfiora dolcemente , prima le spalle poi il ventre...
...da lì a poco le sue labbra umide si scontrano con il tuo sistema nervoso generando un involontaria contrazione che fa vibrare i pori...
Brividi.
Ma quello che sento ora é una sensazione  diversa
La pelle trema perché la vita ha cambiato stato diventando liquida,scivola  come lava ardente che però non brucia.
Dov'é finito il dolore mi chiedo?
La paura..la felicità..
tutto quello che riempe..
Ogni cosa che può rendere terracotta un vaso pieno di fiori di campo.
Cio che ti tiene legato e non ti fa volare via.
Perché a quel punto,le linee rette non saranno più soggetto del tuo lamento ..il suolo diventerà un ricordo e il tuo vagare un lento suono d' oblio.
Cos'è  quest'impulso poi?
Una scossa alla testa,come se in un secondo tutta la stanza fosse sottosopra e poi tornasse normale,come se ti fossi lanciata da un precipizio e accusassi quel vuoto d' aria creato dalla gravità,come se per un secondo tutto si sgretolasse fino a ridursi in frammenti volatili di cenere.
Così ti accorgi di non aver tempo e ti riduci al ricordo di quel bambino sul lago d'autunno,quando ancora nei colori si riflettevano le anime, che cercavi ingenuo di intrappolare l'acqua nelle mani,così facendo stringevi un palmo contro l' altro, poi intrecciavi le dita creando una cunetta,immergevi le mani nell'acqua fredda,aspettavi salire le bolle e poi tiravi su le braccia cercando di trattenere l'acqua con le dita ancora intorpidite dallo sbalzo termico.
Esattamente come io cerco di trattenere la vita,che irreparabilmente continua a proseguire il suo percorso,scivolando imperterrita nel suo continuo moto.
Non so sinceramente come mi sento, so che mi sento, che esisto, ma non riesco a capire cosa provo, come se una specie di sacchetto momentaneo mi isolasse dal mondo non facendo uscire ed entrare i vari stimoli.
Cosi rimango chiusa in questo spazio ristretto  racchiuso dalla plastica, e come cala il sole l'aria finisce e mi sento soffocare.
Poi gli occhi si chiudono e si riaprono ed ecco di nuovo il fresco pungente, stuzzicare la pelle umida e sporca di trucco che contorna gli occhi.
Mi giro, tu ancora dormi...
Forse in quel momento qualcosa provo, il tuo viso mi fa sorridere, sarà un riflesso spontaneo ma è già qualcosa no?
Hai gli occhi socchiusi e un ghigno di pace sulle labbra.
I miei polpastrelli si muovono lentamente dal basso della maglia fino ad arrivare al colletto,  poi una dolce carezza ti sfiora il viso.
Tu hai il sonno profondo dovrei ricordarmelo...eppure ogni giorno mi illudo di svegliarti con il mio profumo.
Arriva un momento i cui tutto tace e anche il silenzio diventa parte di te diventando rumore assordante, simile al suono che produce la vecchia tv senza segnale...Infiniti puntini che vanno e vengono su frequenze libere , nascendo e morendo su uno schermo in meno di trenta secondi.
Chissà se la loro vita seppur ristretta rispetto alla nostra appare ai loro occhi come lunga,lenta e straziante.
Sarebbe bello poter parlare con loro e conoscendomi pure la vecchia frequenza analogica di Raiuno si stancherebbe del mio imperterrito lamento di morte.
Magari é questione di punti di vista(letteralmente)...
Forse il cosmo é abitato da esseri che vivono più di mille anni,e loro cosa dovrebbero dire?
Pensare alla sofferenza di qualcun altro, a volte, può essere utile.
Soprattutto se la sofferenza e più grande della tua.
Accontentarsi del meno peggio insomma.
Un po' come l'attuale politica italiana
Ai vertici viene chiamato il ratto più in forma,quello che tra gli incapaci potrebbe essere più adatto a fare qualcosa e  deposto lui chiamano gli altri, inizio a pensare che forse i cittadini non vogliano un rappresente.
Il fatto è che io non sono triste, io non posso paragonarmi a nessuno perché mi sento così distante dal mondo che di me non rimane solo che una presenza.
Vorrei dirti che sono felice perché non mi manca niente per esserlo, ma la verità é che non sento nulla e che le emozioni mi mancano così tanto che ne ho inventate di mie.
Mi sembra di recitare costantemente.
Osservare e replicare.
Tutto ciò che mostro non arriva da dentro é solo specchio dell'esterno ,come se la  mia mente si fosse abituata a replicare le azioni degli altri individui che però in questo caso mi sembrano involontarie.
Credo di aver perso il contatto.
Ieri camminavo tra la gente, sentivo i loro occhi trapassarmi il corpo e il loro peso schiacchiarmi contro l'asfalto.
Mi sento privata di quella sicurezza che ti fa tenere la testa alta e camminare diritta
Perche il confronto mi fa sentire microscopica..impotente.
Impotenza appresa.
Ricordo di possedere un libro che trattava di questo, erano forse nozioni di psicologia ma durante un pomeriggio estivo ,proprio li dentro mi incuriosiì un esperimento condotto da Martin Selignam negli anni 70.
L'esperimento consisteva nel testare  il comportamento di alcuni cani chiusi all'interno di una gabbia e sottoposti scariche elettriche dopo l'emissione di un suono.
Un gruppo puòlteva bloccare le scosse attraverso una leva, l'altro no.
Durante la seconda fase le bestie venivano nuovamente chiuse in una gabbia ,questa volta però divisa da una barriera.
Conclusione?
I cani che potevano fermare le scosse impararono facilmente il meccanismo scavalcando la barriera nel 2 stadio, invece gli altri avvertendo la casualità delle scosse capiscono di non avere  controllo, rimanendo di conseguenza nell'area elettrificata.
La ricerca venne poi estesa allo studio del comportamento  umano dando stessi risultati.
Ed é così che si sviluppa il senso di impotenza appresa ..quando la psiche comprende di non poter cambiare le cose tutto diventa un paradosso.
Sto bene.
Io mento.
Paradosso di Epimenide.
L'espressione in questo caso falsa, é in realtà verità perché effettivamente io sto mentendo.
O ancora
Se per riparare una nave sostituisco i suoi componenti in legno, la nave rimane la stessa?
Plutarco parlò  della nave con la quale si fece ritorno da creta, come qualcosa che alcuni vedevano mutare negli anni.
Aveva più di trenta remi e veniva costantemente riparata per mantenere la sua efficienza pur mantenendo il suo aspetto iniziale.
E cosi si accese il fuoco.
Se per riparare una nave sostituisco i suoi componenti in legno, la nave rimane la stessa?
Questione di identità
La Modifica della sostanza senza variazioni della forma é sempre la stessa sostanza?
La stessa entità?
Noi quando nasciamo e siamo piccoli,
spogli,
Umidi,
con gli occhi socchiusi;
Noi in braccio ai nonni nelle foto di famiglia con numeri accesi sulle torte;
noi con grembiuli e colletti davanti alla porta con lo zainetto pronti per il primo giorno di scuola;
E sempre noi fuori con l'alloro in testa.
Per poi esplodere,
raggiungere il vertice e discendere lentamente,
Come foglie.
Fino al ritirarsi della pelle ,
Allo scomparire dei sensi,
Alla degenerazione di cellule tessuti e organi.
Un lento sospiro d'autunno.
E poi ecco,
L' Inverno.
Vuoi dirmi che per tutto questo tempo io come essenza partecipo al moto continuo senza farne parte?
che ho il mal di mare ma non volteggio, perché rimango sempre ferma e inerme.
Che ciò che sono stata è la copia di ciò che sono ora e niente può toccare la radice.
E invece io ti dico che ogni secondo mi sento cambiare, perché tutto ciò che ha inizio possiede fine e questo é ciò che ci caratterizza.
Nascere e morire costantemente
Come i puntini della scatola animata
Come le stelle che aprono gli occhi soffocate dal gas e dalle polveri (nebulose)
Fino a raggiungere 10 milioni di gradi centigradi e diventare colei che per un sacco di tempo sarà padrona della notte e dei silenzi.
Studiata,osservata,amata,odiata e fraintesa.
Disperdendo idrogeno si espande, si libera degli strati esterni,e raffreddandosi collassa.
Ma io mi sento più come quelle stelle con massa superiore otto volte a quella del sole
Che finiscono la loro esistenza in modo al quanto improvviso.
Tentano così di mantenersi vive bruciando altri carburanti dopodiché...esplodono.
La cosa curiosa é che prima di spegnersi la loro luce diventa superiore a tutte le altre e poi si oscura rapidamente.
Come a voler lasciare l'ultimo ricordo di sé prima di fare spazio a un vuoto chiamato buco nero.
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sour-reality · 4 years ago
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Perdersi, ritrovarsi, ancora perdersi - come onde emergere e affondare nel caos del mondo, avere il tempo di un sospiro per stringersi, poi, come acqua tra le dita, scivolare via. Esistere soltanto a intermittenza - sviscerare il significato degli attimi in comune, trattenere il fiato per non far svanire il sogno, provare a rompere il tempo prima d’andar via.
Ti cercherò sempre tra i sentieri del cosmo, andrò ad occhi chiusi per potermi fidare, lotterò contro lo spazio, la morte e l’entropia per sfiorarti ancora, respirare, lasciarti andare.
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sour-reality · 4 years ago
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E anche oggi ci si ripiglia domani, faccia sfatta post 3 giorni senza dormir
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sour-reality · 4 years ago
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È un periodo che tutto mi sembra uguale...
Camminare su una linea retta come fossi una trapezista non é sicuramente mai stato il mio forte.
Abituata a vagare tra pianure e montagne, discese e salite, ora su questi binari tutto sembra scivolarmi addosso,come le sue dita sulla pelle alle 5 del mattino,
quando il fresco inizia a pervadere la stanza come un odore pungente,
corpo e  mente iniziano così a prendere coscienza accarezzati  dai primi raggi.
Ed é allora che inizi ad avvertire i primi movimenti sotto il tessuto caldo e poi una mano ti sfiora dolcemente , prima le spalle poi il ventre...
...da lì a poco le sue labbra umide si scontrano con il tuo sistema nervoso generando un involontaria contrazione che fa vibrare i pori...
Brividi.
Ma quello che sento ora é una sensazione  diversa
La pelle trema perché la vita ha cambiato stato diventando liquida,scivola sulla pelle come lava ardente che però non brucia.
Dov'é finito il dolore mi chiedo?
La paura..la felicità..
tutto quello che riempe..
Ogni cosa che può rendere terracotta un vaso pieno di fiori di campo.
Cio che ti tiene legato e non ti fa volare via.
Perché a quel punto,le linee rette non saranno più soggetto del tuo lamento ..il suolo diventerà un ricordo e il tuo vagare un lento suono d' oblio.
Cos'è  quest'impulso poi?
Una scossa alla testa,come se in un secondo tutta la stanza fosse sottosopra e poi tornasse normale,come se ti fossi lanciata da un precipizio e accusassi quel vuoto d' aria creato dalla gravità,come se per un secondo tutto si sgretolasse fino a ridursi in frammenti volatili di cenere.
Così ti accorgi di non aver tempo e ti riduci al ricordo di quel bambino sul lago d'autunno,quando ancora nei colori si riflettevano le anime, che cercava ingenuo di intrappolare l'acqua nelle mani,così facendo stringeva un palmo contro l' altro, poi intrecciava le dita creando una cunetta,immergeva le mani nell'acqua fredda,aspettava salire le bolle e poi tirava su le braccia cercando di trattenere l'acqua con le dita  ancora intorpidite dallo sbalzo termico.
Esattamente come io cerco di trattenere la vita,che irreparabilmente continua a proseguire il suo percorso,scivolando imperterrita nel suo continuo moto.
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sour-reality · 4 years ago
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Guardar...vi
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sour-reality · 4 years ago
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- Louis-Albert Zbinden: “Quali parole vorrebbe pronunciare, quale frase vorrebbe scrivere prima di scomparire?
- Louis-Ferdinand Céline: «Erano pesanti», ecco cosa penso. Gli uomini in generale sono orribilmente pesanti. Sono pesanti e ottusi, ecco cosa sono. In più anche cattivi e stupidi... Ma sono soprattutto ottusi e pesanti.
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sour-reality · 4 years ago
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Lasciatemi sprofondare
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