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stiletricolore · 3 years
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Monte Isola sul lago d'Iseo in provincia di Brescia
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Monte Isola sul lago d'Iseo in provincia di Brescia è una delle destinazioni che va visitata assolutamente se siete in zona. Come detto ci troviamo nella regione Lombardia, in provincia di Brescia. Precisamente se doveste avere voglia di visitare il lago d'Iseo allora vi troverete Monte Isola proprio nel bel mezzo del lago. Essa è una tra le isole lacustri più ampie d'Europa e oltretutto vanta un premio non indifferente. Nel 2019 è stata premiata, finendo al terzo posto come località turistica migliore da visitare in Europa. Appartenente al club costituito dal Touring Club "I borghi più belli d'Italia" , il comune conta circa 1700 abitanti. Questa realtà naturale vi fa godere non solo del lago che circonda l'isola. E' possibile fare anche delle escursioni a piedi su determinati percorsi presenti su Monte Isola. L'isola è anticamente composta da una flora prettamente di piante alpine e una folta schiera di ulivi. Il suo punto più alto arriva a toccare i 600 metri ed è abitata dai primi secoli d.C. Monte Isola sul lago d'Iseo in provincia di Brescia presenta come tante altre mete turistiche, i suoi monumenti di riferimento. Citiamo in questo caso la chiesa più caratteristica del luog. Il Santuario della Madonna della Ceriola è una chiesa risalente al XIX secolo ed al suo interno possiamo ammirare affreschi legati al XVI secolo. Insomma non ci si annoia facendo tappa su Monte isola, raggiungibile sia da sponda bergamasca che da quella bresciana.
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"lakeview" by Ivan Zanotti Photo Insomma la pillola anche in questo caso è servita e Stiletricolore cerca sempre di mettere in evidenza magnificenze tutte italiane. E se proprio ne volete sapere di più allora visitmonteisola.it è il sito ideale da visitare ;-) . L'immagine di copertina "View of lake and Monte Isola" è fornita gentilmente da I.H.Snaps  Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Sestriere in provincia di Torino
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Sestriere in provincia di Torino, Piemonte, è a tutti gli effetti una delle perle montane da visitare e da godersi. Patrimonio italiano e indiscutibilmente uno degli argomenti rientranti in pieno diritto su Stiletricolore. Le regioni italiane rappresentano, a loro modo, una bellezza paradisiaca. Si tratta di territori in cui la natura sboccia rigogliosa, benché la presenza insistente del progresso e i suoi fumi (spesso dannosi e inquinanti). Tuttavia, nonostante la modernità dell'era odierna, ciascuna delle ventuno terre conserva un bel pezzo di panorama intoccato, laddove la mano dell'uomo non è giunta, o si è intenzionalmente fermata. Quando pensiamo all’industria italiana, non possiamo non menzionare il Piemonte, con la sua fascinosa e misteriosa Torino, culla della Fiat e delle annesse fabbriche di produzione automobilistiche. Eppure, la stessa Torino, sebbene sia conosciuta mondialmente per mezzo dei suoi contributi all'industria dell’automobile, ospita -in provincia- un paesino di neanche mille abitanti oggi ritenuto un’importante meta turistica regionale per via della pura aria e dei verdi orizzonti che si stagliano silenziosamente tra le alture. Il comune ritenuto più alto d'Italia Si tratta di Sestriere in provincia di Torino, in assoluto il comune più alto d'Italia, poiché sito a un'altezza di più di 2000 metri, sul colle da cui prende in prestito il nome. Si tratta di un paesino minuto, non esteso, e anche piuttosto giovane, poiché le sue origini sono da attribuirsi all'anno 1934. Quando un decreto stabilì la sua creazione sulle macerie territoriali del vecchio comune di Champlas du Col. Essendo situato a un’altezza piuttosto elevata, inframezzata tra i monti alpini, chi lo abita soffre gli inverni piuttosto rigidi, ma in compenso, le estati sono fresche e rinvigorenti. Ora che ci penso, sembra proprio che gli abitanti non debbano spostarsi per andare in vacanza! Qualora si volesse soggiornare per una notte o più, Sestriere mette a disposizione due famosi alberghi, entrambi fatti costruire dal compianto Gianni Agnelli. Malgrado la sua piccola estensione, Sestriere vanta dei monumenti storici non indifferenti. Come l'obelisco omaggiante la strada fatta costruire da Napoleone, ristrutturato e ricostruito nei tardi anni ottanta. A quanto pare, la grandezza di un paese o di una città non si misura in chilometri quadrati e densità abitativa! Sestriere è pacificamente immerso nel verde, protetto dalla forza e dall’austerità dei monti… Tutto, pur di permettergli di toccare il cielo con un dito. In ogni caso se questa classica pillola ti ha invogliato a saperne di più allora visita il sito sestriere.it e scopri l'ennesima meraviglia tutta italiana ;-) . L'immagine di copertina "Sestriere" è fornita gentilmente da gallogiancarlo Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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L'alba incantevole
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L'alba incantevole, la pillola odierna di Stiletricolore vi porta in un luogo conosciuto di sicuro da molti, ma che sfugge a qualche amante del Bel Paese. La maggior parte delle persone, anche nei periodi lavorativi, ama pensare a quando, finalmente, potrà ritirarsi in vacanza. È un fattore del tutto naturale e che accomuna più o meno tutti! Difatti, se potessimo votare, in questo momento, per alzata di mano, un numero indicibile di individui ammetterebbe di avere il pensiero costantemente fisso sulla gioia delle ferie. Molti adorerebbero stare in montagna, e altrettanti, invece, gradirebbero soffermare la visione sulle blande onde del mare. La pillola di oggi verte proprio su una delle località balneari più famose d'Italia, sita in Abruzzo, nella provincia di Teramo. Hai capito, giusto? Ti do un indizio: la città dà il nome anche alla spiaggia… Sto parlando dell'Alba Adriatica, naturalmente! Conosciuta come una delle sette sorelle abruzzesi del mare, Alba Adriatica è una cittadina che vanta più o meno dodicimila abitanti… Anche se, forse, sarebbe meglio ridefinirla paese. Ad ogni modo, appare essere una località divenuta famosa piuttosto di recente, riconosciuta dal grande pubblico circa 50 anni fa. Durante gli anni, il luogo non ha tardato a rispettare le aspettative dei suoi abitanti e dei turisti, poiché ha di già ottenuto la famosa bandiera blu. La spiaggia si estende per più di duemila metri: è assai fine, di un color diaspro che tanto ricorda l'oro piratesco dei tempi perduti. Neanche a farlo apposta, attorno al 1400, si stima che numerosi corsari e pirati erano soliti sbarcarvi, probabilmente per commerciare le proprie fortune con gli abitanti di allora. Sebbene la principale attrazione sia data dalla spiaggia e dal mare profondamente blu, Alba Adriatica può contare su dei siti storici che ne ampliano considerevolmente il valore culturale. Tra i vari, è impossibile non menzionare il gruppo di ville gentilizie e la chiesa di Santa Eufemia. Attualmente, il turismo è un valore aggiunto e che provvede ad arricchire la fama del posto, il quale, senza ombra di dubbio, merita di essere vissuto e ammirato come pochi. Il consiglio odierno vi conduce in un luogo fantastico, non a caso titolato l'alba incantevole, posto di mare da visitare se si ama una delle tante perle balneari legate al tricolore ;-) . Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Una fortezza del XIII secolo
Una fortezza del XIII secolo, ricchezza storico-culturale, conosciuta dai più magari attraverso letture, documentari o viaggi personali eseguiti per mero scopo di piacere. Detta così però in effetti si vaga nel buio e non si chiarisce di cosa tratta l'ennesima pillola di Stiletricolore. La regione che ospita e sfoggia con grande orgoglio questa stupenda struttura architettonica è la Puglia. A diciassette chilometri dal centro di Andria si erge un monumento, un capolavoro architettonico intatto da diversi secoli ed entrato, nel 1996, con tutti i diritti nell'elenco dei patrimoni protetti dall'UNESCO. Pensando alla Puglia ci viene in mente il mare cristallino e puro, l'olio di primissima qualità e i famosissimi trulli ammirati in tutto il mondo. Ovviamente la regione offre tanto altro che non stiamo qui a citare ma, come detto in precedenza, questo castello è conosciuto e visitato da un numero cospicuo di turisti italiani e non solo annualmente. Castel del Monte, noto ai più, viene trattato con ammirazione in questo post. Come detto, tale struttura è una fortezza del XIII secolo, voluta da Federico II di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero. Un Castello imponente sulla collina... La fortezza, si trova a circa a 550 metri d'altura, posizionata sopra una collinetta del territorio andriese. La base è a forma ottagonale con le sue imperiose torrette ai lati. Anch'esse si presentano con la stessa base e con'un'altezza che supera i venti metri. Ci verrebbe da pensare che l'intento della realizzazione di questa struttura era per difendersi principalmente dal nemico. Oggi tutt'è tranne che una fortezza a scopo militare, anzi, è visitata ogni anno da migliaia di turisti provenienti da tutto il globo. Se pensiamo che è in piedi da secoli grazie a breccia corallina rossa, pietra calcarea e marmo, ci fa riflettere sulla genialità espressa dei costruttori e architetti. Anche su tale aspetto vengono espressi vari dubbi dagli storici e non si ha certezza dell'architetto e vago è anche il fatto che il castello sia stato costruito sulle rovine di una struttura preesistente.
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In ogni caso, Castel del Monte non è nato a scopo militare, o a quanto pare si ipotizza questo, ma per creare un centro culturale, dove far giungere le menti più brillanti dell'epoca. Il dubbio sussiste ancora oggi. Internamente è costituito da due piani con otto stanze ciascuna e tra figure mitologiche e volte a botte vi ritroverete pienamente immersi in un viaggio nel tempo in un castello ancora oggi immerso nel mistero. Proprio perché Stiletricolore fornisce la pillola, resta a voi approfondire e casteldelmonte.it, sito ufficiale, può fornirvi ogni nozione al riguardo. E se vi è venuta voglia di trascorrere qualche giorno nella splendida Puglia, tra mare trulli, siti culturali e magnifico cibo allora Booking.com vi può dare di sicuro un'ottima mano nel trovare un'alloggio in zona ;-) . L'immagine di copertina "Puglia Castel del Monte" è offerta gentilmente da .Paolo.  Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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L'esodo verso la pace
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L'esodo verso la pace, un titolo nato pensando al luogo da trattare. A volte i titoli vengono ispirati proprio dai luoghi presi in considerazione. In questo caso ci sta a pennello. Chi di noi non ha il desiderio di trovare un rifugio fatto di relax lontano dalla routine?!! Forse il posto che andremo a trattare può piacere a tanti che svolgono una vita abbastanza frenetica in città. Tale pillola ci porta in Umbria e precisamente in provincia di Perugia. Il comune è Montone, e ci troviamo a quasi 500 metri di altitudine. Quindi, aria buona e natura in abbondanza, ci dovrebbe già trasmettere una ottima dose di buon umore. Il posto consigliato è nato attorno all'anno mille, in pieno medioevo e conserva con grande orgoglio diverse chiese legate al comune. Oltre alla tanta natura Montone è una vera e proprio isola felice, lontana dal caos cittadino. Solo già il trascorrere un weekend o una settimana immersi nel totale relax è un vero toccasana. Un borgo medievale che trasmette relax Come in ogni luogo che si rispetti, anche Montone ha i suoi punti di riferimento principali. Oltre alla piazzetta comunale e ai caratteristici vicoli vi troviamo anche delle chiese con delle storie secolari alle spalle. La chiesa di San Francesco è sorta verso il XIII secolo con uno stile legato agli Ordini Mendicanti. Una costruzione semplice che non prevede alcun sfarzo e, strutturalmente, con un'unica navata. Caratteristica è la chiesa di San Gregorio Magno nata nel XVII secolo ed edificata su un edificio preesistente del dodicesimo secolo. Interessante è anche il complesso museale di San Francesco presente nell'omonima chiesa.
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"montone cloisters 2" by la fattina  Tale museo è nato con lo scopo di far conoscere il territorio, riguardo la sua storia e le sue ricchezze. Caratteristico è l'Umbria film festival che si svolge nella storica piazza Fortebraccio. In conclusione la zona è ricca d'iniziative, ma passarci dei momenti di sano relax risulta una grande conquista per il benessere personale. Montone, l'esodo verso la pace, risulta un titolo più che appropriato e se vorreste verificarne la veridicità basta arrivarci. In ogni caso Booking.com può di sicuro offrirvi una buona soluzione riguardante l'alloggio. Per una buona ragione ne vale veramente la pena, un tuffo totale nella natura e il relax ;-) . Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Campi colmi di storia
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Campi colmi di storia, una pillola impegnativa perché trattasi di un sito ampio, colmo di storia, ricchezze architettoniche, addirittura con siti submarini. La zona in se o meglio la regione preserva e presenta siti conosciuti nel mondo. Se nominiamo Pompei, la Costiera Amalfitana e i templi di Paestum forse qualcuno capisce al volo. La regione indiziata è la Campania con i suoi luoghi pieni di fascino e in questo post Stiletricolore tratterà uno di questi. Siamo nella provincia napoletana e di preciso nel golfo di Pozzuoli dove si estende la zona presa in considerazione. I Campi colmi di storia sono legati ai Campi Flegrei, dove si estende anche uno dei pochi supervulcani presenti sul globo. Non a caso in loco troviamo anche le note solfatare di Pozzuoli, generate proprio dagli svariati crateri e la zona a vocazione vulcanica. Il territorio si presenta collinare e forse per tale motivo o uno dei quali, gli antichi greci vi trovarono ottime condizioni per occuparlo quasi tremila anni fa. Successivamente occupato dai romani che a loro volta hanno lasciato le loro inestimabili tracce sotto forma di reperti archeologici. Come noto l'area venne ben sfruttata anche sotto l'aspetto architettonico e i reperti oggi presenti non sono pochi. Imponente è l'anfiteatro Flavio d'epoca romana e risalente circa al I secolo d.C., presente a Pozzuoli, che di sicuro merita una visita. Andiamo avanti e scopriamo altro. Un'area colma di storia..dai greci ai romani.. Gli scavi archeologici di Cuma, ubicati tra il comune di Pozzuoli e Bacoli hanno portato alla luce dei siti e dei reperti dell'epoca greca. Risalenti ai secoli che vanno dal VI al I secolo a.C. . Cuma è una delle molteplici realtà cittadine dell'epoca greca che si affacciava sul promontorio del golfo napoletano.
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archeoflegrei.it I reperti archeologici minori, non di valore ovviamente, sono ad oggi conservati tra i due musei presenti nel capoluogo campano. Parliamo del MANN (Museo archeologico nazionale di Napoli) e del Museo archeologico dei Campi flegrei situato a Bacoli.
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M"File:Temple of Apollo, Cumae, Italy (9040313141).jpg Carole Raddato from FRANKFURT, Germany ERA Per quanto riguarda il territorio, vi sono i ruderi di alcune strutture, come il tempio di Apollo o quello di Giove. Ovviamente procedo a spizzichi e bocconi perché i ritrovamenti da ammirare sono molteplici ma essendo un sunto, conviene mettere in evidenza qualche elemento per parte.
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"File:Tempio di Giove 3.jpg" by Mentnafunangann  Quindi procedendo e arrivando a Baia, frazione di Bacoli, ci imbattiamo in altri reperti storici di valore inestimabile, architettonicamente parlando. Come per esempio la Villa dell'Ambulatio e i templi di Venere, Diana e Mercurio che avevano la funzione di siti termali. Sempre a Baia è presente un parco sommerso, reperti finiti sul fondale marino per colpa del bradisismo.
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"Archeological Park of Terme di Baia" by AlexanderVanLoon Il Macellum di Pozzuoli è altresì un sito da considerare e visitare. Parliamo di un mercato d'epoca romana che risale al II secolo d.C. Non a caso questa affascinante struttura è stata scelta come immagine di copertina. Diciamo che questa è una vera e propria pillola, si perché sull'abbondanza di reperti architettonici presenti nei Campi Flegrei ci sarebbe da scrivere sin troppo. In questo caso Stiletricolore ha offerto un vago spunto ma invita vivamente a seguire il link che si occupa di questo stupefacente parco. Pafleg.it è il sito in essere che vi mostrerà ogni tappa presente sul luogo decantato facendovi rendere conto dello splendore che Napoli e provincia può offrire come poche città al mondo. Non bisogna vivere di luoghi comuni, ma scoprire cosa realmente una città magica può offrire e di sicuro con la complicità di Booking.com troverete anche un posto comodo dove alloggiare ;-) . L'immagine di copertina "tempio di serapide" è gentilmente concessa da laura.foto  Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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La quiete di Marotta
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La quiete di Marotta, ai più verrebbe addirittura in mente qualche personaggio noto al pubblico. Non è ovviamente così, perché anche in questo caso Stiletricolore mette in risalto una zona balneare di tutto rispetto Che le vacanze estive siano lontane o meno, sono dell’idea che disperdere i pensieri laddove si vuole essere, possa sensibilmente migliorare il trascorrere di una giornata, anche se faticosa. Sono sicuro, infatti, che anche a te sia capitato di focalizzare un luogo ben preciso. Attorniato dalla serenità e dal relax, in cui avresti voluto fisicamente presenziare… Magari riparato dall'ombra di un ombrellone. Sebbene questi possano sembrare dei pensieri quasi “proibiti” se fuori stagione, sono in grado di dare quella spinta in più quando necessario. Funzionano un po’ da motivazione, se ci fai caso! Seguendo il passo, la pillola di oggi vuole proprio trattare uno dei luoghi marittimi che in quanto italiano non dovresti lasciare indietro. Spostandoci nelle Marche, potremmo sistemarci sulla splendida spiaggia di Marotta. Un buon posto dove rilassarsi nel miglior modo Marotta fa parte del comune di Mondolfo, a sua volta sito nella provincia di Pesaro e Urbino. Annualmente ammirata da un numero enorme di bagnanti e turisti, rappresenta una delle punte di diamante dell'intera regione. Esigui, infatti, sono i marchigiani che hanno preferito recarsi altrove, piuttosto che sulla soffice sabbia di Marotta. La spiaggia si estende per circa 5 kilometri: non è vastissima, ma copre una buona distanza. Propone un litorale quasi “selvaggio", costituito da dune sabbiose, calette e fondali davvero niente male. Per mezzo di questi attributi, Marotta si è guadagnata la bandiera blu europea, un lascito di garanzia e bellezza tutt'altro che semplice da ottenere. Dirigendoci verso il paese, ci si imbatte in un centro abitato dall'aria antica, respirante epoche lontane e forse dimenticate. Un tale lato che sa di storico in ogni incrocio, non fa che incrementare le attenzioni sulla località, tuttavia discostandole minimamente dalla suggestiva bellezza marittima. Ogni estate la spiaggia si affolla e prendervi posto, se non preparati a dovere, potrebbe essere un’impresa ellenica! Cosa conviene fare? Innanzitutto sbrigarsi! la quiete di Marotta, essa è una località che merita tutti gli onori coi quali è stata insignita e non ha nulla da invidiare a luoghi altrettanto belli, eppure di netto più noti. Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Alto Crotonese DOP
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Alto Crotonese DOP, un'eccellenza prodotta in alcuni comuni del crotonese. Tale pillola ci porta in Calabria e come si è già capito nella provincia di Crotone. Antica la sua presenza nei vari comuni. Essa risale addirittura al XVI secolo a.C. . Possiamo tranquillamente asserire il fatto che in tutta la penisola troviamo eccellenze alimentari che si distinguono per qualità e storia. Questo olio EVO è di sicuro uno che entra con merito in tale gruppo. Ma parliamo nello specifico dell'Alto Crotonese DOP. Esso viene prodotto con la cultivar Carolea. Il 70% di questo condimento calabrese è appunto lavorato da tale qualità d'oliva. Il restante 30% è composto da altre qualità, anch'esse specificatamente selezionate. Inutile sottolineare che il processo produttivo deve avvenire nei comuni ove presenti gli uliveti. Come per la gran parte delle raccolte, anche in questo caso essa avviene meccanicamente o manualmente. Fondamentale che le olive vengano tirate giù direttamente dall'albero e senza alcuna presenza di parassiti. Il processo di lavorazione avviene sempre verso fine anno e le cultivar, le olive nello specifico, non devono subire variazioni. L'unico processo concesso è il lavaggio con acqua fredda e nessun altro trattamento. Essendo Stiletricolore un sito che mette in risalto luoghi e prodotti italiani, esso non approfondisce con termini tecnici i vari passaggi lavorativi. Anche perché l'importante è dare risalto al prodotto. Per il resto Google con i suoi milioni di siti vi fornisce il resto ;-) . Un olio EVO che si presenta per stupire i vostri palati In ogni caso è importante dare qualche nozione al riguardo come colore e sapore. Esteticamente si presenta giallo paglierino variando sino a presentarsi con un verde chiaro. All'olfatto si presenta con delicate note fruttate. La categoria legata all'olio d'oliva extravergine italiano si è arricchita con l'ennesima eccellenza qualitativa italiana con l'Alto Crotonese DOP. insomma, in conclusione sappiamo tutti come consumare questo favoloso elemento. L'olio si sposa bene sia a crudo che cotto. Però vogliamo mettere una semplice fetta di pane bruschettata con un cucchiaino di questo splendido olio? Insalate, primi o finanche secondi sono di sicuro più gradevoli se cucinati e conditi con prodotti di qualità. E anche in questo caso il Bel Paese è maestro nella sua produzione e fornitura ;-) . L'immagine di copertina"olio-extravergine" è concessa gentilmente da Radio Alfa  Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Castagna IGP di Montella
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La castagna IGP di Montella è un frutto prelibato e consumato con piacere da coloro che lo acquistano o lo raccolgono. Parliamo in questa pillola di un prodotto lavorato e messo in commercio sotto varie forme. Sia esso integro, sotto forma di farina o lavorato per un dolce, la castagna è sempre apprezzata come dopocena. Magari accompagnata da un buon bicchiere di vino locale, artigianale. Le classiche caldarroste sono amate dalla maggior parte dei consumatori della castagna. Ma sotto altre forme è sempre un prodotto consumato con estremo piacere. Ci troviamo in Campania e la castagna IGP decantata è coltivata, raccolta e lavorata in Irpinia. Sicuramente consumata sul posto ma con la sua esportazione sarà apprezzata anche da molti amanti del frutto. Montella, in provincia di Avellino vede il punto o luogo esatto della sua dimora. Le colline circostanti presentano queste ricchezze sotto forma di castagneti presenti in loco da svariati secoli. Un frutto giunto da lontano La storia vuole che tali alberi provengano dall'Asia Minore, di origine turca, vedendo la loro presenza nelle verdi colline di Montella già a partire dal VI secolo a.C. . La castagna IGP di Montella veniva apprezzata fin anche dai Longobardi che la preservavano e attribuivano un alto valore qualitativo. Diciamo che a beneficiare della coltivazione e raccolta di questo meraviglioso frutto è tutta la zona circostante a Montella. Non a caso la Campania detiene un terzo della produzione italiana al riguardo. La castagna di Montella viene riconosciuta nel 1992 come prodotto IGP, Identificazione d'Origine Protetta. In ogni caso parliamo di una zona fertile, l'Irpinia sotto il punto di vista produttivo di castagne, nocciole e noci. E questo prodotto entra di diritto nella categoria dedicata alla gastronomia e agroalimentare italiana. Diciamo che la castagna IGP di Montella offre non solo tanto lavoro alla zona descritta. Di sicuro dispensa un piacere come pochi al palato se consumata integra, come caldarrosta o lessa.
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"Montella (AV), 2012, Sagra della Castagna." by Fiore S. Barbato I ricettari offrono vari spunti sul come cucinare e assaporare questa delizia tutta italiana. E in questo Stiletricolore è felice di mettere in mostra un prodotto come la castagna di Montella. Di sicuro, sia essa di Montella o meno, la castagna non può mancare nelle case degli italiani nel periodo autunnale, tra ottobre, novembre e dicembre ;-) . L'immagine di copertina"Castagne" è offerta gentilmente Alessio Maffeis  Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Una valle lussureggiante
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Una valle lussureggiante, non fraintendetemi, parliamo sempre di argomenti leciti e riguardanti tutta la comunità civile. Bambini, giovani e adulti ne possono abusare, in senso buono del termine, perche lo spettacolo e l'influsso benevolo della natura potrà risultare solo un toccasana per chiunque vi vorrebbe recarsi. Il verde è un colore che difficilmente stona. Apprezzato dai più, tanto da essere adottato da numerose squadre di calcio in quanto loro rappresentante, è per di più segno inequivocabile di benessere naturale. Per nostra fortuna (o destino, chi lo sa), la terra in cui siamo nati, cresciuti e in cui attualmente viviamo, l'Italia, vanta splendidi scorci in cui il verde predomina e arricchisce i polmoni. Dopotutto, è grazie alla fotosintesi clorofilliana delle piante, che ci è consentita la respirazione! Se, nel tempo libero, volessimo dedicare il nostro zelo ai smeraldini paesaggi di una regione, non posso che consigliare il Trentino come meta! Infatti, l'articolo di oggi riguarda proprio un luogo, una valle lussureggiante di verde e nello specifico, che è possibile ammirare soltanto nella regione succitata. Una valle offerente aria pulita e tanta natura La val Passiria è situata a nord-est di Bolzano e i vari comuni presenti ne fanno parte della provincia della cittadina trentina. Oltretutto vi troverete immersi nel parco natural del Gruppo di Tessa, istituito nel 1976. Benché il nome appaia non comunissimo, la val Passiria comprende un numero cospicuo di comuni, ognuno dei quali può vantare di risiedere s’un terreno benedetto dalla magnificenza madre-terra. L'intera valle è carezzata dal silente e guizzante passaggio del torrente Passirio, il quale confluisce nel passo dell’Adige all'interno del comune di Merano. Se si è appassionati di bici, vi è da sapere che la valle possiede una pista ciclabile che si dirama nel totale abbraccio della natura circostante. Così permettendo ai temerari dell'avventura su due ruote, di apprezzare un'aria pura, vegeta e risalente alla spettacolarità del posto. Ovviamente, per chi non fosse interessato alla pista ciclabile, la val Passiria consente una tranquilla escursione di trekking a chiunque sia armato di sana voglia camminante. Il fatto che esista la possibilità di seguire un percorso stabilito, indica quanto il luogo sia regolarmente frequentato, non solo da turisti, ma anche dagli abitanti dei comuni eretti nelle valle. Chiunque, una volta ammirato il verdeggiante fascino della val Passiria, ostenterebbe la voglia di non abbandonarla tanto facilmente!
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"Val Passiria" by matteopenzo Non credere che siano poche le persone che abbiano deciso di stanziarvisi dopo esserne stati profondamente ammaliate! E tu, che ne diresti di farci una capatina? Dai anche un'occhiata a Booking.com che di sicuro offre delle ottime soluzioni per soggiornarvi ;-) . L'immagine di copertina "SAN LEONARDO VAL PASSIRIA" è offerta gentilmente da Luigi_Alesi  Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Uno gnocco PAT
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Uno gnocco PAT, siamo nella regione Emilia Romagna, e precisamente la pillola colma di sapori punta direttamente le città di Modena e Reggio Emilia. Il titolo potrebbe ingannare perché gli gnocchi rappresentano un tipico primo, sempre italiano, insaporito con svariati sughi. In questo caso parliamo di un alimento che viene fritto. Ma capiamo di cosa stiamo parlando. In pratica lo gnocco fritto viene accompagnato da salumi locali e formaggi. Essendo la zona emiliana ricca di prodotti d'eccellenza per quanto riguarda i salumi, lo gnocco si sposa alla perfezione. Trattasi non altro di pasta fritta ritagliata a quadrucci o rettangoli che vengono consumati con prodotti tipici del posto e del buon vino locale e non. Le ricette variano in base alle zone e quella modenese vede nell'impasto lo strutto. Cioè acqua gasata, farina, sale e strutto compongono l'impasto che crea questa deliziosa eccellenza italiana. Il composto vede un rimpasto ogni mezz'ora per far assumere aria all'impasto con lo scopo di far gonfiare lo gnocco al momento della cottura in olio. Nella ricetta modenese viene, a piacere, aggiunto del latte per rendere più morbido il composto. La ricetta bolognese vede lo stesso procedimento con la sola differenza che in tale impasto va lavorato anche il lievito di birra. Una semplice bontà di estremo valore Possiamo asserire che noi italiani con prodotti molto poveri riusciamo a creare dei piattini che fanno gola a tanti amanti della buona cucina. Vedi la pizza, la pasta, il pane e tante ricette che hanno il comune denominatore acqua e farina. Il gnocco fritto, chiamato così nel modenese, vede le sue origini grazie ai longobardi che hanno popolato e arricchito il territorio della pianura padana di cultura e tradizioni non solo culinaria.
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"Mozao- gnocco fritto" by SaintGiovese Non parliamo di un piatto di estrema difficoltà preparativa e le ricette sul web si perdono, essendo questo uno gnocco PAT, famoso e consumato sopratutto nella pianura padana ed essenzialmente in tutto il nord. Nel meridione d'Italia tale piatto lo si può paragonare alla pasta della pizza tagliata sempre a triangolini o quadrucci e fritta. Essa viene generalmente servita come antipasto in un ordinario pranzo quotidiano. Con poche parole Stiletricolore ha messo in evidenza un Prodotto Agroalimentare Tradizionale che consumato nel modo più semplice dà sicuramente tante soddisfazioni alla pancia e al palato. E di sicuro il gnocco fritto è un ottimo complice per passare delle ore liete in convivialità ;-) . L'Immagine di copertina"H'osteria Giusti Antipasti - Bocconcini di Gnocco Fritto e Salumi"è gentilmente offerta da artnbarb Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Una bomboniera tra le rocce
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Una bomboniera tra le rocce, un titolo che dà merito ad un borgo che si affaccia volutamente e orgogliosamente tra le Dolomiti Lucane. Tra quest'area protetta è situato il comune di Castelmezzano, popolato da circa 800 anime. La consueta pillola ci porta in Basilicata e precisamente in provincia di Potenza. Parliamo di un borgo antico che è stato insignito della Bandiera Arancione. Tale riconoscimento viene conferito dal Touring Club Italia. Non a caso trattiamo un borgo che entra per diritto tra i "borghi più belli d'Italia", associazione privata che premia tali luoghi per caratteristiche storiche e culturali. Castelmezzano, un borgo colmo di storia Come fatto intuire Castelmezzano, definita dal sottoscritto, una bomboniera tra le rocce, si trova ad un'altitudine di circa 750 mt. Immerso tra la natura questo borgo ha una storia abbastanza arcaica. Essendo stato occupato da vari ceppi etnici, Castelmezzano trova il suo popololamento primario grazie ai greci. Siamo a cavallo tra il VI e i V secolo a.c. . Poi con il susseguirsi dei tempi e degli eventi, il borgo è stato occupato da comunità e civiltà diverse. Va dato merito agli ellenici averlo scovato, essendo questo un posto ben protetto dalle rocce circostanti, quest'ultimi vi trovarono rifugio e riparo dagli attacchi dei saraceni. Longobardi, Normanni, Angoini e Aragonesi lo hanno popolato e per forza di causa maggiore hanno lasciato tracce del loro passaggio. Vi sono ancora i resti del castello di guardia risalente al XII secolo d.c., costruito dai Normanni e dal quale il comune prende il nome, Castello di Mezzo, modificato nell'attuale Castelmezzano. La stima mondiale per una realtà tutta italiana In ogni caso parliamo di un borgo d'altura apprezzato e stimato non solo in Italia ma nel mondo. Quindi cosa visitare oltre ai caratteristici vicoli che formano i classici borghi d'Italia? Le strutture più caratteristiche sono quelle religiose, le chiese presenti in loco con una storia a loro volta antica. La chiesa Madre di Santa Maria dell'Olmo risale al XIII secolo ma ad oggi ha subito varie modifiche. In ogni caso le ricostruzioni e modifiche non ne fa calare il valore architettonico e artistico attuale. Oltre ad altre strutture religiose risalenti a diversi secoli fa, l'immersione nel vicino Parco delle Dolomiti vi farà vivere a 360° un viaggio nella natura. E se avete voglia potrete eseguire anche il volo dell'angelo. Imbracati e sospesi a 400 mt d'altezza viaggerete nell'aere a 120 km orari da Castelmezzano a Pietrapertosa e viceversa.
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"Castelmezzano" by argentalico Quindi cosa dire di più?!!..La bomboniera tra le rocce, ricca di storia e cultura vi offre tante opportunità ludiche e se ne hanno parlato anche alcune testate giornalistiche di primordine mondiale elogiandolo a borgo unico e magnificente a livello globale, allora ne vale veramente la pena visitarlo.
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"Castelmezzano Town, Italy" by Wallboat In ogni caso se avete voglia di un'alloggio in zona allora Booking.com può di sicuro offrirvi degli ottimi risultati di ricerca ;-) . L'immagine di copertina"Castelmezzano - Uno dei Borghi più belli d'Italia" è offerta gentilmente da francesco_43 Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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L'angolo paradisiaco
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L'angolo paradisiaco, un titolo che ispira il luogo e crea il titolo di questa pillola fornita da Stiletricolore. In realtà di angoli paradisiaci l'Italia ne possiede svariate decine ma è giusto parlarne o citarne uno per volta. Per nostra fortuna, essendo italiani, godiamo di un patrimonio naturale vasto e ammirato nel mondo. Certo, certo, la nostra amata patria ha più di qualche difetto ma godere delle bellezze naturali ed artistiche risulta sempre un toccasana. Tralasciando l'aspetto quotidiano e concentrandoci su qualcosa di molto più semplice e rilassante, avremmo davvero tante cose da dire! Ad esempio, potremmo asserire in tutta onestà che vantiamo la cucina migliore, o una tra le migliori sicuramente del mondo. Potremmo asseverare che la nostra penisola è sede di cultura e storia umana: basti pensare, infatti, all'interminabile impero romano. E non è tutto! Perché, in quanto cittadini liberi di un territorio meraviglioso, possiamo esplorare e visitare luoghi splendidi senza doverci spostare più di tanto. Uno dei tanti angoli paradisiaci: Cala Mariolu Esatto, la pillola di oggi ha proprio a che fare con un luogo, una zona balneare per la precisione, che annualmente attrae turisti italiani ed esteri. Ci troviamo nel Golfo di Orosei nel comune di Baunei in provincia di Nuoro. Questa perla è presente sulla costa orientale della bellissima Sardegna. Una delle nostre due isole maggiori, e in questo post possiamo ammirare la bellezza interminabile di una locazione nascosta: Cala Mariolu. Un mare cristallino, trasparente come uno specchio: attraverso la semplice visione superficiale e a occhio nudo, si noterebbero miriadi di pesci schizzare in tutte le direzioni. La spiaggia composta da piccoli sassi candidi e da altrettanti rosati, ti darà l'idea di calcare un sentiero paradisiaco: una vista assai lontana dalla reale cognizione della natura che hai maturato negli anni addietro. Sebbene sia un luogo piuttosto difficile da raggiungere via terra, è possibile intraprendere una divertente esplorazione di trekking allo scopo di arrivarvici. Oppure, a seconda delle preferenze, giungervi facilmente via mare attraverso un'imbarcazione. È assolutamente consigliato preparare le attrezzature da immersione (snorkeling) e ammantarsi nelle acque tiepide e diafane del mare, così vivendo un’esperienza unica nel suo genere che raramente troverà mai un pari. Una piccola curiosità: corre voce che, in tempi non molto remoti, una foca monaca fosse un'abituè nel rubare il pescato ai pescatori! Forse per tale motivo la spiaggia assume il nome di "Mariolu", basato su questa leggenda o meno.
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"Arriving at Cala Mariolu" by Jonybraker Di sicuro a rubare lo sguardo e a lasciarvi senza fiato sarà l'espressione della bellezza infinita delle acque pure e della spiaggia cristallina, figlie imprescindibili di madre natura.
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"Is Puligi de Nie - Cala Mariolu " by Ogliastra In ogni caso sardegnaturismo.it vi fornirà di ogni tipo di notizia a voi necessaria su questo post, l'angolo paradisiaco raccontato da Stiletricolore. Comunque anche Booking.com sarà dalla vostra se avete voglia di passarci una settimana in questo angolo paradisiaco tutto sardo e italiano ;-) . L'immagine di copertina "Cala Mariolu" è fornita gentilmente da asibiri Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Un giardino a Verbania
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Un giardino a Verbania, luogo da visitare ed ammirare. Non dice nulla il titolo ma di sicuro andando avanti con la lettura della pillola, la curiosità vi invoglierà di approfondire l'argomento. Una frazione di Verbania, in Piemonte, e precisamente a Pallanza, si estende in modo orgoglioso e imponente un sito fatto di colori e ricchezze ambientali di valori inestimabili. La protagonista è una villa e in particolar modo Villa Taranto. Ma non è proprio così. Il reale tema in risalto sono i giardini botanici che circondano questo storico sito. Non a caso il titolo si riferisce a "un giardino a Verbania", in modo molto vago presentato per infondere una determinata curiosità. Spiegare per sommi capi una location di enorme fascino e suggestione mi viene difficile ma in ogni caso sarà una camminata nella natura visitare questo meraviglioso posto. I giardini fatti di colori e profumi I giardini botanici sono nati per volere di Neil McEacharn, un facoltoso scozzese con la passione per la botanica. Acquistò nel 1931 la proprietà della quale stiamo appunto parlando. La villa in stile normanno e il giardino all'italiana che lo circondava. Fu per suo volere che la prorpietà mutò, trasformando i lotti di terreno in vari orti botanici con la presenza di alcuni monumenti e strutture architettoniche ornamentali. E' giusto sottolineare che il sito è stato donato dal facoltoso scozzese allo stato italiano nel 1962 poco prima della sua morte. Non a caso all'interno del parco vi troverete anche un mausoleo dedicato a Neil McEacharn. In ogni caso tornando ai giardini da visitare ed ammirare c'è veramente tanto. Come ovvio che sia innanzitutto troverete piante e fiori di rara specie. I giardini terrazzati vi offriranno uno spettacolo e gioco di colori come pochi al mondo. Entrerete trovandovi a percorrere il viale delle conifere, con esemplari arbusti provenienti da tutto il globo. In particolare potrete ammirare l'abete d'acqua, un'abete importato, i semi ovviamente, dalla cina e che veniva creduto estinto. Un mosaico naturale rappresentante ogni angolo del pianeta Dopo tale percorso vi imbatterete alla fontana dei putti, caratterizzata proprio dalla presenza di tali figure presenti sui bordi, della vasca a forma di quadrifoglio.
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"Fountain on Villa Taranto Garden" by ScriS - www.scris.it Suggestivo è anche il labirinto, composto in primavera da tulipani e in estate da dalie. Per non parlare del giardino all'italiana che fiancheggia la fontana precedentemente citata, ricco di fiori stagionali.
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"Tulip on Villa Taranto Garden" by ScriS - www.scris.it Impattante visivamente sarà l'Acero a foglie rosse, proveniente dal Giappone e le piante tropicali nella serra a queste'ultime dedicata. Il giardino d'inverno è progettato e costruito per conservare quelle piante che d'inverno necessitano di calore e riparo.
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"Giardini di Villa Taranto" by bluestardrop - Andrea Mucelli  La cappella di Sant'Antonio da Padova conserva i resti di McEacharn, non altro è il già citato mausoleo. In ogni caso tale post da pillola sta diventando uno di quei pasticconi interminabili perché tale luogo ha talmente tanto da offrirvi che spiegare tutto in poche parole mi viene difficile.
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"Giardini Botanici di Villa Taranto - Verbania Pallanza (VB) Italia - 21-08-2013" by Andrea Volpato Diciamo che qualche spunto è stato offerto e se la curiosità vi ha assalito allora villataranto.it è il sito che vi fornirà ogni nozione necessaria per una visita accurata. La villa in sè non è visitabile a causa degli uffici della prefettura al suo interno. Ma di sicuro il giardino esteso su 16 ettari vi farà immergere in un viaggio dentro la natura. Quella presente in gran parte del mondo vista l'infinita varietà di piante presenti. E in ogni caso Booking.com potrà fornirvi delle ottime idee per quanto riguarda l'alloggio nei d'intorni di un giardino a Verbania ;-) . L'immagine di copertina "Giardini di Villa Taranto" è fornita gentilmente da florianplag Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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L'armonia in collina
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L'armonia in collina, un titolo che esprime tutto e niente. Di cosa parliamo? Andiamo a vedere a quale luogo si ispira Stiletricolore nel sua solita pillola di relax. L'Italia e il suo fascino secluso attira sempre più turisti… E sempre più attenzioni. Che siano monumenti o panorami, poco importa: il nostro territorio ha bellezza da vendere, invidiabile. Infatti, la pillola di oggi verte proprio su una bellezza naturale, o panoramica (se si preferisce questo termine) che, purtroppo, sono davvero in pochi a conoscere. Spostiamoci nel Nord Italia, precisamente, nella silente e verdeggiante regione del Trentino; nonostante esistano molti luoghi bellissimi, affascinanti e spettacolari, ne esistono altri che sono un misto di lasciti umani e cornici naturali. Sto parlando del suggestivo Castelfeder! Per Castelfeder, si intende una collina prominente localizzata nel comune di Montagna, in provincia di Bolzano. Attorniata da un verde smeraldino capace di far sprofondare lo sguardo in un color boscoso e sgargiante, a tratti sembiante di un tratto erboso dell'Eden. I turisti che hanno goduto del panorama, lo hanno descritto, forse, con parole meno altisonanti, eppure altrettanto efficaci e improntate sulla bellezza di un simile scorcio. Oggigiorno, appare complicato immergersi nella meraviglia di un parco simile, ma a quanto pare, il Trentino Alto Adige possiede una miriade di magnificenze simili. Tornando al Castelfeder: proprio come ho detto prima, il luogo possiede anche un fascino da attribuire ad antiche vestigia umane. Difatti, sul colle sono stanziati più di cento edifici, ognuno dei quali appartenente a una diversa epoca storica. Probabilmente, ciò è da attribuire alla locazione “strategica” dell'altura, dalla quale sarebbe stato possibile tener d’occhio un vasto quadro di panorama attorniante. Basti pensare che persino i Romani, al loro tempo, avevano pensato di stabilirvisi per un lungo termine, dacché, nelle vicinanze del Castelfeder, si trovava (e si trova) un passo dell'Adige.
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"File:Castelfeder Kuchelen 2013.jpg" by Manfred Kilian Ovviamente, non solo il punto strategico era importante al fine di piantare una dimora: la vista stupefacente sulla vallata sottostante è tuttora motivo di sorrisi a bocca spalancata e d'improvviso mutismo. Nessuno, in questo mondo, potrebbe mai ignorare una meraviglia del calibro di tale genere. Se cerchi l'armonia in collina e sei italiano, non puoi e non devi lasciarti scappare una visita a Castelfeder. In ogni caso, la natura e la storia vi aspetta a Castelfeder e con Booking.com potrete trovare un'alloggio di tutto rispetto per appoggiarvi nell'eventualità di una visita a questo luogo magnifico ;-) . L'immagine di copertina "Castelfeder" è offerta gentilmente da ttrinoid Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Il Tintilia DOC
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Il Tintilia DOC è il protagonista della solita pillola offerta da Stiletricolore. Di che trattiamo? l'argomento sottoposto in evidenza magari alcuni non lo conoscono. Ma chi proviene dal Molise sa di che parliamo. Inutile girarci attorno e sembra a questo punto giusto svelare l'arcano. Parliamo di una perla, una chicca tutta molisana. Il vino Tintilia DOC, ottenuto dal vitigno autoctono della zona. Personalmente ammetto la mia scarsa preparazione in materia, ma dopo aver scritto alcuni articoli riguardanti il vino, il termine autoctono appariva spesso nelle frasi. Altro non è che un termine legato al vitigno di produzione. Non a caso il vitigno Tintilia, dal quale si ottiene questo meraviglioso prodotto, è di natura autoctona. In pratica vuole significare che le bacche d'uva non sono importate ma sono nate nel luogo di lavorazione del posto. Un DOC tutto molisano Quindi, tornando al protagonista della pillola, il vino Tintilia è ottenuto dal vitigno omonimo autoctono. E' prodotto in purezza, non ha altri vitigni che vengono coinvolti nella sua produzione. Anche questo è un valido motivo per la sua scarsa o limitata produzione. Principalmente dovuta anche dal fatto che tale vino è stato ripreso qualche decennio fa. In pratica tale eccellenza in parole povere era quasi stata abbandonata per via della poca resa delle bacche. In ogni caso alcune aziende vinicole della zona ci hanno visto lungo e ripreso con caparbietà la produzione del Tintilia. nel 2011 ha ottenuto la famosa riconoscenza DOC. Esso viene prodotto tra le provincie di Campobasso ed Isernia. Ne troviamo tre differenti tipologie sempre DOC. Il Tintilia Rosso DOC presenta un colore rosso rubino con sfumature violacee. Rispetto al Tintilia Rosso Riserva DOC ha un riposo di minor periodo. Il Rosso Riserva DOC arriva a riposare fino a 24 mesi con periodi in botte di rovere, ottenendo un colore rosso rubino con sfumature arance. Ovviamente anche le gradazioni variano. Il Tintilia Rosso DOC ha una gradazione sui 11,5° mentre il DOC Riserva arriva sino a 13,5°. Ovviamente al palato si presenta secco e sostanzialmente morbido ed entrambi sono ottimamente abbinabili con piatti rustici come zuppe e primi di sostanza, selvaggina o carni in generale e soprattutto con dei buoni formaggi stagionati. Non dimentichiamoci del Tintilia Rosato DOC, in sostanza il vino più armonioso e delicato al palato rispetto agli altri due. Le note fruttate e delicate vi accompagneranno a dei gustosi e piacevoli aperitivi o a dei pranzi leggeri e magari anche a base di pesce. In conclusione, posso tranquillamente affermare che nel panorama eno-gastronomico italiano non si smette mai di imparare qualche prodotto o eccellenza tutta italiana. Anche in questo lo scopo della pillola è resa nota e se vi ha invogliato a degustare questo splendido vino allora Tannico.it credo sia un sito dove poter fare un buon affare ;-) . L'immagine di copertina "Tintilia: i vitigni" è gentilmente offerta da Gustitaly  Read the full article
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stiletricolore · 3 years
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Il candore di Sistiana
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Il candore di Sistiana, posto fatto di natura raccontato in breve su Stiletricolore nella consueta pillola, offerta per farvi conoscere qualcosa in più. La nostra Italia, che sia a monte o che sia a mare, è sempre stata un luogo affascinante e attraente come pochi. Esistono, però, dei posti in cui né le profondità cobalto e saline dei mari, né i verdeggianti spuntoni dei colli o dei monti, troneggiano incontrastati. Difatti, riteniamoci fortunati, poiché in qualità di cittadini italiani, possiamo godere di estasianti meraviglie. In questa pillola odierna, ho deciso di trattare, per l'appunto, la strabiliante bellezza di una frazione friulana (intendo, dunque, del Friuli Venezia Giulia) facente parte del comune di Duino-Aurisina. Hai già capito? Dato che non posso saperlo, lo rivelo subito. Hai mai sentito parlare di Sistiana? Qualora tu non conoscessi il posto, immaginalo come un connubio perfetto tra il tormento marittimo e la pacificità dei monti. Una sorta di miscellanea ragionata e modellata dalla madre terra, quella che i greci nominavano Gaia. La frazione di Sistiana può essere suddivisa, a sua volta, in due porzioni ben distinte. Per l’appunto, una denominata Sistiana Mare e l'altra, semplicemente, Sistiana (dacché sita nell'entroterra). La prima, come suggerisce il nome, comprende il segmento marittimo della frazione, tale comprendente una baia e una zona balneare protetta e amata da chi adora praticare snorkeling. Lo specchio d'acqua appare ialino e libero da ogni sorta di contaminazione antropica, il quale talora s'infrange con modica irruenza sul bagnasciuga che precede il muro carsico della scogliera. Spingendoci nell'entroterra, pure uno sguardo obumbrato da un sudario stanco sarebbe in grado d'ammirare le pennellate irte delle ginestre, soprattutto nel periodo primaverile. Il lato storico del luogo risale fino agli albori del neolitico, quando l'uomo cominciò ad arroccarsi sulle contrafforti dell'altura. Seguitamente, con l'andazzo degli eoni, Sistiana raggiunse il suo massimo splendore attorno al secolo diciannovesimo, allorché si originò la costruzione di alberghi lussuosi sfruttanti la particolare locazione.
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"TRAMONTO A SISTIANA" by Antonio Marano Oggigiorno, la frazione del comune di Duino-Aurisina è meta fissa di migliaia e migliaia di turisti annui. Come dire: concederle una visita almeno una volta nella vita, è una sorta di “dovere" in quanto italiano. Se il candore di Sistiana ti ammalia allora cerca un buon alloggio su Booking.com per trascorrerci un periodo di totale relax ;-) . L'immagine di copertina "DUINO-SISTIANA Baia di Sistiana 1a" è gentilmente concessa da sepp53 . Read the full article
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