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radio silenzio
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Ludovica, a un certo punto del ‘94
Don't wanna be here? Send us removal request.
subconsci0 · 28 days ago
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FUCK YOU. YOU FAILED TO BREAK ME.
(Watching this show was one hell of a journey. I hate the fact that so many of us can actually relate to this)
🎥 : Baby Reindeer (2024)
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subconsci0 · 28 days ago
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BABY REINDEER episode 4 And still I went back.
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subconsci0 · 28 days ago
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This show was personal. VERY PERSONAL.
🎥 : Baby Reindeer (2024)
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subconsci0 · 5 months ago
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Blue Velvet [David Lynch, 1986]
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subconsci0 · 5 months ago
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Qualche settimana fa un mio coinquilino mi ha chiesto come ho fatto a diventare così saggia. O forse ha usato un termine diverso — qualcosa come disinteressata, disillusa, lucida.
Potrei dire che non ne ho idea, che i trent’anni sembrano un’età incredibilmente seria, o che forse è difficile ragionare sull’amore sfrenato, sulle attrazioni indomabili e sulla volgarità dei sensi se da anni vivi con un coltello piantato in petto.
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subconsci0 · 5 months ago
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rest in peace you fucking legend
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subconsci0 · 2 years ago
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Qualche giorno fa mi sono svegliata e mi sono accorta di essermi dimenticata il tuo profumo.
E che il tuo sguardo non mi fa più effetto.
E che ho imparato a svegliarmi senza chiedermi che cosa fai, se mi pensi, che tono avrai quando ci riparleremo. Se ci riparleremo.
Mi sono svegliata che mi sono accorta che davvero non ti ho mai amato, nemmeno per un attimo. E che se non ho mai parlato bene di te, il motivo era semplice: non ero arrabbiata, non avevo nulla di bello da raccontare.
Non ti ho mai amato e non mi sei mai piaciuto, ma mi hai messa davanti a una parte di me stessa che continuavo a giustificare, e a tratti ignorare — quella parte ferita che voleva affetto.
Quella parte che io non riuscivo né a capire né ad amare — e allora ho provato a capire e amare te fin quando non hai smesso di avere importanza, finché non sei svanito nel freddo come l’estate. Fino a quando sei rimasto solo un’ombra.
Sono contenta che tu sia esistito. Sei esistito perché mi servivi a qualcosa: darmi una voce, farmi domande, dare un nome a quei miei dolori.
Anche se adesso non so più chi sei. E non sai più chi sono. E non hai imparato niente — e non sei più nessuno.
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subconsci0 · 2 years ago
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Ti ho augurato Buon Natale, ma in realtà volevo dirti addio.
Volevo dirti che sei stupido, e che odio la tua faccia schiacciata da carlino, e che le cose orribili che hai fatto non me le dimenticherò mai, e che anche se hai gli occhi verdi più belli del mondo un giorno smetterai di mancarmi, smetterò di pensare alle cose che avresti potuto dirmi e mi ricorderò di quelle che non mi hai detto mai.
Un giorno smetterai di mancarmi per il potenziale di quello che saresti potuto essere, e quando qualcuno mi chiederà chi sei, potrò finalmente dire nessuno.
Buon Natale. Ma in realtà addio.
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subconsci0 · 3 years ago
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Vent’anni fa mi sono fatta una promessa, una promessa stupida. Ma dopo vent’anni, alla fine, l’ho mantenuta.
E questo mi aiuta a dormire bene stasera, mentre vedo che non ho mai risposto al tuo stupido messaggio del 25 novembre.
Dove ho lasciato andare l’ultima parte di senso. Dove ho scommesso che non ti avrei pensato mai più.
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subconsci0 · 3 years ago
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“A volte mi chiedo se ho sbagliato qualcosa con te. Come sono stato?”
Sono passati quasi due mesi dalla morte di mio padre. Che era una morte annunciata, una morte che mi aspettavo – mio padre era ammalato da così tanto tempo che non mi ricordo di un momento della mia vita in cui non mi sia sembrato di cristallo.
Ultimamente pensavo alle cose che mi ha insegnato. Al fatto che volesse vivere, e che volesse vedermi felice e realizzata.
Mio padre mi ha insegnato che c’è molto di più rispetto a ciò che vediamo. Che ciò che sentiamo, a volte, è molto più forte di quello che vedono – o non vedono – i nostri occhi. E io molte cose nella mia vita non le ho volute vedere, anche se avevo la possibilità di farlo, perché guardare in faccia la realtà era troppo doloroso. Troppo difficile, per una come me che ha passato la vita a dare un’immagine di sé sempre edulcorata, sempre plastificata mentre mi nascondevo come un topo per non farmi conoscere mai sul serio.
Mio padre mi ha insegnato a usare quell’italiano che è diventato la mia prima arma a disposizione per difendermi, perché saper parlare e conoscere ciò che dico è il primo modo che ho per conoscere il mondo. Se so quello che dico – e io so dire tanto, lo ammetto senza modestia – riesco a riconoscere il mondo attorno a me. Se so parlare e scrivere bene e se conosco il latino è per quei lunghi, tediosi e interminabili pomeriggi che mio padre ha trascorso al mio fianco per insegnarmi che prima di capire chi siamo, dobbiamo sapere da dove veniamo. E io so chi sono e da dove vengo.
So chi sono e da dove vengo. Mio padre era debole nel corpo, ma non nel cuore; ho ereditato da lui quel sorriso sincero e gentile e quella risata sonora e genuina, il naso piccolo e dritto ma non i suoi occhi turchesi come il mare – i miei sono di un grigio perlaceo molto meno rassicurante.
Mio padre mi ha insegnato che non c’è nulla di male nell’essere buoni. Non c’è niente di sbagliato nell’essere deboli. E lui mi ha insegnato a essere forte tanto quanto a essere debole, a soffrire – ma a soffrire bene, non per finta, sennò su Ludovica io non imparo nulla, divento solo un cumulo di rabbia e dolore, di tristezza e di rancore.
“Sono stato un buon padre?”
“Sei stato il migliore.”
Questa storia potrebbe finire così.
“Mo’ non esageriamo. Mi stai allisciando.”
“Vabè oh, pure tu. Che devo dirti, che fai cagare?”
“Se proprio devi dire quella parola, dici caCare. Che quando dici caGare pari Umberto Bossi prima dell’ictus.”
“Va bene, caCare. Ma non sarebbe vero. Sei stato il migliore, per me.”
“Ti ho detto pure che era inutile che facevi danza, tanto non diventavi Carla Fracci.”
“E infatti non sono Carla Fracci.”
“Già.”
“Sono Ludovica.”
“Sì.”
Oggi ripenso a quella conversazione con non poca mestizia.
Rifletto su ciò che mi è rimasto di lui: non solo un’urna, o il cuoricino di metallo che è bruciato con lui. Le mie radici, la sua storia: mi rimane sempre mio padre.
“Ti voglio bene, papà.”
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subconsci0 · 3 years ago
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update: mi ha rovinato molte altre giornate
questa è stata l’ultima giornata che ti ho lasciato rovinare
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subconsci0 · 3 years ago
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Parlo con molte persone per ricordarmi che non m’importa niente di te.
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subconsci0 · 3 years ago
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- Fra.
- Colucci, bomber, grandissimo!
- Hai presente quel meme su come gli uomini utilizzerebbero la macchina del tempo?
- Bellissimo. Divertentissimo. Verissimo.
- Troppo. Tu che faresti se ne avessi una?
- Che domande. Farei quello che farebbe ogni uomo: uccidere Mussolini nella culla.
- Ovvio, ovvio.
- Te?
- Boh, non ci ho mai pensato.
- Dai. Ci deve pur essere qualcosa che vorresti fare.
- Mah. Forse una cosa sì.
- Cosa?
- Andrei tipo nel 2042.
- Ok.
- E vedrei tutte le partite di calcio degli ultimi vent’anni.
- Va bene.
- Tutte. Mi appunto i risultati, torno nel 2022.
- Sì.
- E me le gioco all’Eurobet.
- Sei un genio, cazzo.
- Non dovrei lavorare mai più un solo giorno della vita. Vivremmo di rendita a meno di trentun’anni.
- Vero. Mi immagino già che farebbe Ludovica. Probabilmente andrebbe indietro nel tempo e fermerebbe il parrucchiere che le ha fatto quei capelli tipo Lord Farquaad di Shrek nel 2016.
- Eh, ma lo sai. Le donne sono così. Micaela andrebbe da sua nonna da giovane a dirle qualcosa tipo “Sono tua nipote, vengo dal futuro!”
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- Salve.
- Salve, mi dica.
- Mi scusi, vivono qui i coniugi Colucci?
- Sì. Possiamo esserle utile?
- È tipo maggio del ‘91?
- Sì.
- Ecco. Io mi chiamo Ludovica, e lo so che le sembrerà assurdo come discorso, ma vengo dal 2022.
- Prego?
- Guardi, mi creda, signor Colucci. Sono qui per un bene più alto. Un compito nobile.
- Veramente noi staremmo partendo per passare il weekend a Casalvelino.
- Sì, io sono qui a dirle una cosa importante.
- Cosa?
- Però deve credermi, signor Colucci. Mi consideri alla stregua dell’Arcangelo Gabriele, ok?
- Mi pare un po’ esagerato.
- Con questo messaggio voi potete cambiare le sorti dell’umanità. Salvare decine di vite.
- Va bene. E qual è questo messaggio?
- Oggi, tipo, potete NON scopare?
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subconsci0 · 3 years ago
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era arrivato per distruggere e dopo anni, un giorno, ha smesso di esistere
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subconsci0 · 3 years ago
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forse papà è qui adesso
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subconsci0 · 3 years ago
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Che malattia aveva?
Cardiomiopatia dilatativa con insufficienza cardiaca terminale
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subconsci0 · 3 years ago
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Stanotte il mio papà se n’è andato. Dopo ben ventisei anni di malattia.
L’ho sognato mentre eravamo insieme al mare e mi diceva che adesso, finalmente, aveva di nuovo la forza di prendermi in braccio.
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