sym-bio
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be yourself, always
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17 - Italy - Symbiosis But if you close your eyes,Does it almost feel likeNothing changed at all?
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sym-bio · 5 years ago
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E quando guardo te
mi pare
di ritrovare
me.
-Ben Simon
Buonanotte.
Pentesilea
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sym-bio · 6 years ago
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“A volte per ritrovarsi bisogna perdersi, quasi del tutto.”
— Labellezzadellepiccolecose - (via labellezzadellepiccolecose.)
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sym-bio · 6 years ago
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🌊
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sym-bio · 6 years ago
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“Puoi chiedere consiglio, ma alla fine la decisione è la tua. E quando sei da solo, con le spalle al muro, l’unica voce che conta è quella nella tua testa. Quella che ti dice ciò che probabilmente sapevi già, quella che quasi sempre ha ragione.”
-Meredith Grey
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sym-bio · 6 years ago
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Quanti sono cinque anni in confronto all'eternità? Niente. Ma quanti sono cinque anni se misurati giorno per giorno? Quanti sono cinque anni se ci metti dentro un'immensità di emozioni, gioie, dolori, e momenti intensi di vita? Quanti sono cinque anni quando ne hai 15 e poi ti trovi ad averne 20? Sono tanti, tantissimi. E sono più che importanti. Quei cinque anni sono vita. Vita conosciuta, respirata, presa a morsi; vita intensamente vissuta. Tu mi hai regalato attimi di vita. Perché prima di te in realtà non vivevo, non sapevo vivere, e senza di te smetto un po’ di vivere davvero. Per questo non riesco più ad immaginare la mia vita se non ci sei tu al mio fianco. Mi hai regalato l'entusiasmo, la voglia di fare, di vivere sempre di più, di viverti sempre di più. Mi hai insegnato a vivere perché mi hai insegnato ad amare. E vivere e amare ti dico sempre che sono la stessa cosa no? Ho imparato ad amare te e, amando te, amo la vita. Spero di riuscire a regalarti lo stesso ogni giorno e di poterlo fare il più a lungo possibile. Perché cinque anni insieme sono tanti, ma non sono niente in confronto al tempo che voglio vivere con te. E per adesso, per ognuno di questi cinque anni, ti regalo una singola lettera, in modo da poterti dire TI AMO. Cinque lettere che contengono l'immenso. Ti amo. Oggi più di ieri, e domani più di oggi. Grazie per essere esattamente quello che sei, perché non desidero altro al mondo. Nessuno più di me quando ti guarda negli occhi sa cosa significhino quelle cinque lettere, sa cosa significhi l'amore. E quindi grazie. Grazie per questi cinque anni insieme e per tutto quello che si portano dentro.
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sym-bio · 6 years ago
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Non dirmi ‘ti amo’ se mi ami di meno, se non mi ami abbastanza, se mi ami solo un po’. Non dirmelo nemmeno per farmi piacere o perché credi ne abbia bisogno. Dimmi ‘ti amo’ solo se ti si spacca il cuore, quando non vedi altro e non senti altro. Quando non riesci a pensarti senza pensarmi, quando è ‘grazie’, ‘grazie’, ‘grazie’ e non sai neanche di che cosa. E quando non capisci niente e non smetti di guardarmi anche se ho già finito di parlare. Quando non sai cosa facciamo ma sai solo cosa siamo. Un ‘noi’, un ‘qui’, un ‘adesso’. Non dirmi ‘ti amo’ perché l’hai detto ieri e non dirmelo nemmeno per abitudine o rispetto. Dimmelo solo se mi senti, se mi senti dentro, attraversarti da testa a cuore e solo quando la gola senti strozzare. Quando sono brividi che aprono la pelle. E dimmelo ogni volta che vale la pena, dimmelo solo se valgo la pena, se valgo tanto quanto un ‘ti amo’ sincero.
E. Cattani
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sym-bio · 7 years ago
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La controra
Io non so quanti di voi conoscano la controra. Sapete, non è solo una parola, è un concetto, nemmeno solo un concetto è un modo di vedere la vita che appartiene solo ad una cerchia di esseri, solo ad una piccola frazione di mondo, non è un modo che si conosce o qualcosa che si può spiegare, si deve imparare e imparare non vuole dire poi saperlo fare. Lo si deve vivere da piccoli e farlo proprio, capire che ad un certo punto arriva quel momento in cui l’ora va al contrario, in cui il tempo prende il giro inverso e tu devi assecondarlo. Controra vuol dire ora contraria al fare, al vivere al lavorare al muoversi e al produrre. L’ora che ferma il tempo, lo mette all’angolo e lo annulla. E’ il momento in cui si incarna lo spirito più ancestrale del sud. Un tempo morto che può durare un’ora, fino anche ore intere e infinte in cui il corpo e il pensiero lasciano spazio al Niente. Voi lo sapete come si fa il niente? Venite in un soleggiato pomeriggio di un dopo pranzo in Calabria, in Sicilia, in Campania ovunque sia sotto la capitale e chiedeteci intorno alle tre di pomeriggio “cos’è che facciamo adesso”? e sentitevi rispondere “niente”, “niente, adesso ci riposiamo e stiamo qui a fare cose riposanti e allevianti finchè il caldo non passa”. Attività estetiche. Noi quando eravamo piccoli non potevamo parlare, durante la controra si sta zitti o si parla a bassissima voce, in giro non si sente niente, non passano macchine, non si gioca, i negozi, i bar sono chiusi, non si telefona, è quell’orario in cui se senti il telefono è perché è morto qualcuno e di solito lo squillare è accompagnato da “e mo’ chi è a quest’ora”? Io a casa dei miei dalle 14.00 alle 18.00 non chiamo mai. La controra è l’opporsi alla globalizzazione, è il tempo morto della vita che si fa vero, non produce, non lavora, non consuma. Il pomeriggio immobile in cui i ragazzini soffrono di tedio e i grandi guardavano Ciccio e Franco o Totò, ma sempre con il volume basso a ridere piano e russare forte.
La controra è quello che contraddistingue il sud dal nord, il vero confine, il muro che separa l’essenza del concetto di vita. E anche di morte. Una lunga e assolata morte, nel bagno di casa a leggere un giornale, sotto l’ombra di un albero a dormire al venticello, su un letto a sudare rigirandosi in due o da soli, intorno ad un tavolo a discutere di futilità, ma sempre senza serietà e con toni contenuti. Per ore nel bel mezzo della vita, ci si ferma. E’ un vezzo che deriva da una necessità. Quando i contadini lavoravano la terra, il pomeriggio, il lungo pomeriggio del sud, diventava territorio impossibile per il lavoro e quindi tutti si ritiravano a riposarsi a casa. I miei nonni andavano nelle terre (abbasciu) la mattina fino poco prima di mezzogiorno e il tardo pomeriggio, quando l’aria diventava più leggera, fino a poco prima di cena. Quello era il loro lavoro e quello facevano, d’inverno meno, d’estate di più. La controra è sacra e te la porti nell’animo quando ci sei cresciuto. Crescendo ho capito che non tutti hanno il coraggio della controra, invitando giù dai miei amici e persone straniere quando arrivava il momento di annullare la vita ti guardavano e ti guardano chiedendoti disperatamente se davvero l’intenzione era quella di non fare. Adesso che facciamo? Mi ha detto l’ultimo questa estate. Io ho risposto: Niente, questa è la controra. A non fare niente serve coraggio a sto mondo.
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sym-bio · 7 years ago
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Faceva fatica a prendere sonno e non aveva voglia di alzarsi al mattino. Imparò quanto sono lunghe le notti quando c’è qualcosa che non va, quando non si sta bene.
—Fabio Volo, La strada verso casa
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sym-bio · 7 years ago
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“Non dimenticare di amare te stesso.”
— Kierkeegard
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sym-bio · 7 years ago
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“Mi sento come una che ha cercato di tenere in equilibrio troppe cose e poi le sono cascate tutte.”
— G. Carcasi
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sym-bio · 7 years ago
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Nice surprise
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sym-bio · 7 years ago
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Niente da dire
Niente da fare
Forse c'è un tempo
Per riprovare
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sym-bio · 7 years ago
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sym-bio · 7 years ago
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« A volte le cose devono cadere a pezzi per fare spazio a cose migliori. »
How I Met Your Mother
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sym-bio · 7 years ago
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ti sei sprecata
per chi non capiva
neanche chi eri.
Marco Polani
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sym-bio · 7 years ago
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Alda Merini
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sym-bio · 7 years ago
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Riposa bene
che domani ti ritocca
impegnarti per essere felice.
- Gio Evan 
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