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Scientists Develop Synthetic Cyborg Cells: First step in future of Synthetic Biology | Researchatory.AI |Aakash Khurana
Breaking barriers in biology! Scientists have created synthetic cyborg cells, paving the way for groundbreaking medical advancements and environmental solutions. #cyborgcells #syntheticbiology #biotechnology #science #innovation #futureofmedicine #environmentalprotection #CyborgCells #CellBiology #Bioengineering #MedicalTechnology #Nanotechnology #ScienceNews #Breakthrough #Discoveries
Scientists have indeed developed synthetic cyborg cells. These hybrid organisms, a blend of biological and synthetic components, hold immense potential for various applications, from medicine to environmental cleanup.
Key characteristics of cyborg cells:
* Combination of living and non-living: They incorporate synthetic materials into living cells, enhancing their capabilities.
* Programmable: Scientists can customize their functions to perform specific tasks.
* Non-replicating: This ensures controlled growth and prevents unintended consequences.
* Enhanced resilience: Cyborg cells often exhibit increased resistance to stressors like extreme temperatures or chemicals.
Potential applications:
* **Medicine:**
* Targeted drug delivery
* Cancer treatment
* Tissue regeneration
* **Environmental cleanup:**
* Bioremediation of pollutants
* Detection of contaminants
* **Materials science:**
* Creation of novel materials with unique properties
Recent advancements:
* Researchers at the University of California, Davis, have created cyborg bacteria that can invade cancer cells.
* Other studies have explored the use of cyborg cells for producing therapeutic compounds and cleaning up toxic waste.
Challenges and future directions:
While cyborg cells offer exciting possibilities, there are still challenges to overcome. These include ensuring their safety, addressing ethical concerns, and developing scalable production methods. As research continues, we can expect to see even more innovative applications of these remarkable hybrid organisms.
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Cellule programmabili per attaccare le cellule tumorali
Ecco le Cyborg Cells, cellule ibride che possono essere controllate. Gli scienziati: “Entusiasti delle potenziali applicazioni”. Negli esperimenti, il team ha dimostrato che le Cyborg Cells possono essere alterate in laboratorio e programmate per invadere le cellule tumorali. “Il nostro lavoro – afferma Hu – evidenzia il potenziale terapeutico delle tecniche di biologia sintetica applicata". La possibilità di combinare le peculiarità degli elementi naturali con la resistenza delle controparti artificiali permetterebbe di migliorare significativamente gli approcci terapeutici in una serie di ambiti clinici, medici, sanitari e ambientali. A superare i limiti esistenti e compiere un passo importante verso questa direzione uno studio, pubblicato sulla rivista Advanced Science, condotto dagli scienziati dell’Università della California a Davis e dell’Academia Sinica, l’Istituto nazionale di ricerca dalla Repubblica di Cina, nel distretto di Nangang.

Il gruppo di ricerca, guidato da Jack Hu e Cheemeng Tan ha creato le Cyborg Cells, degli ibridi che implementano la semplicità ingegneristica dei materiali sintetici e le complesse funzionalità delle cellule naturali. I ricercatori hanno assemblato una rete di polimeri sintetici all’interno di cellule batteriche, inibendone la capacità di divisione. In questo modo, riportano gli autori, il risultato permette di preservare le funzioni cellulari essenziali, presentando al contempo nuove capacità di resistenza a una serie di fattori di stress, che sarebbero letali per le controparti naturali. Negli esperimenti, il team ha dimostrato che le Cyborg Cells possono essere alterate in laboratorio e programmate per invadere le cellule tumorali. “Il nostro lavoro – afferma Hu – evidenzia il potenziale terapeutico delle tecniche di biologia sintetica applicata. Grazie a questo approccio, possiamo mantenere le proprietà naturali delle cellule, conferendo loro allo stesso tempo una serie di caratteristiche, tra cui una migliore resistenza, ottimizzando le due sfere biologica e artificiale”. I ricercatori hanno ideato delle cellule semi-viventi attraverso la reticolazione di idrogel all’interno del citoplasma batterico. Attraverso un insieme di condizioni specifiche, gli esperti hanno creato entità non replicanti ma metabolicamente attive, che preservano l’integrità del materiale genetico, delle membrane cellulari e delle vie metaboliche. L’impossibilità di dividersi rende le Cyborg Cells incapaci di contaminare ecosistemi e altri ambienti, come le cellule viventi. Questi ibridi, continuano gli studiosi, possono essere realizzati utilizzando diversi ceppi batterici e varie parti di biologia sintetica esistenti. Per creare un telaio con i tratti desiderati, il team ha infuso ai batteri un idrogel sintetico chimicamente stabile e non degradabile con bassa reattività biologica. Successivamente, l’alterazione di diversi parametri ha permesso l’ottimizzazione della generazione delle cellule attraverso un processo chiamato idrogelazione. In particolare, riportano gli esperti, condizioni non ottimali nella specifica finestra di idrogelazione hanno portato a cellule morte o non abbastanza attive. I risultati sono stati replicati nei laboratori delle due accademie coinvolte nella ricerca. La generazione ripetuta delle cellule ibride suggerisce che l’idrogel citoplasmatico di una particolare densità consente movimenti biomolecolari responsabili di determinate azioni del metabolismo, ma allo stesso tempo priva i batteri della loro capacità di crescere e dividersi. “Questo studio – scrivono gli autori – mostra come un approccio ibrido nell’intersezione tra materiali e biologia sintetica possa portare a una piattaforma cellulare con funzioni non naturali, ingegnerizzate e modulari”. “Siamo entusiasti delle potenziali applicazioni di queste Cyborg Cells – conclude Tan – che potrebbero essere impiegate per risolvere le sfide ambientali, ma anche in ambito clinico, per la diagnosi, il trattamento delle malattie o per la rimodulazione del microbiota”. Lo studio Read the full article
#cellulebatteriche#celluleibride#celluleprogrammabili#celluletumorali#CyborgCells#idrogelazione#polimerisintetici#tumori
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A group of chemists and engineers who work with nanotechnology published a paper this month in Nature Nanotechnology about an ultra-fine mesh that can merge into the brain to create what appears to be a seamless interface between machine and biological circuitry. Called “mesh electronics,” the device is so thin and supple that it can be injected with a needle — they’ve already tested it on mice, who survived the implantation and are thriving. The researchers describe their device as “syringe-injectable electronics,” and say it has a number of uses, including monitoring brain activity, delivering treatment for degenerative disorders like Parkinson’s, and even enhancing brain capabilities. Writing about the paper in Smithsonian magazine, Devin Powell says a number of groups are investing in this research, including the military: [Study researcher Charles Lieber’s] backers include Fidelity Biosciences, a venture capital firm interested in new ways to treat neurodegenerative disorders such as Parkinson’s disease. The military has also taken an interest, providing support through the U.S. Air Force’s Cyborgcell program, which focuses on small-scale electronics for the “performance enhancement” of cells. For now, the mice with this electronic mesh are connected by a wire to computer — but in the future, this connection could become wireless. The most amazing part about the mesh is that the mouse brain cells grew around it, forming connections with the wires, essentially welcoming a mechanical component into a biochemical system.
https://gizmodo.com/scientists-just-invented-the-neural-lace-1711540938
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EL HOMBRE CYBORG
Con los adelantos de la tecnología y su capacidad de sorprender, pronto veremos "El Homo Cyborg" Todo es consecuencia de la Inteligencia Artificial, la capacidad de aprender de las máquinas y de intercomunicarse, y el empeño de la nueva empresa nacida en California, NEUROLINK. Elon Musk que dirige TESLA, crea esta nueva empresa con el objetivo de integrar en el cerebro humano un chip con un sistemas informáticos de inteligencia aritificial, según "The Wall Street Journal". Conseguir que el cerebro humano no quede desfasado y al servicio de la tecnología consiguiendo avances como longevidad, memoria y combatir enfermedades como puede ser el Alzeimer. Un programa similar existe ya en la : "Air Force USA", llamado Cyborgcell. Claro que caminamos hacia un mundo desconocido y las consecuencias poco controlables pueden ser peligrosas para la especie humana como avisan ya, Stephen Hawking y Bill Gates. Pero el adelanto es imparable como el buscar formar colonias de humanos en Marte. La ficción se hace ciencia y cualquier cosa que se pueda imaginar.....puede ser realidad en poco tiempo. Vamos hacia la aparición de una nueva especie: El Homo Cyberg que conllevará cambios no solo en la forma de vida sino en la forma de relacionarnos con el planeta. from Blogger http://ift.tt/2o64Yzy via IFTTT
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