Tumgik
#Europa federalista
andre83us · 5 months
Text
«Europa cuore democratico ed economia forte»
Un’utopia? Non secondo i federalisti europei, riunitisi a Casa Cini lo scorso 13 aprile. Ecco il dibattito Un’Europa forte nell’unità, nella partecipazione e nella complementarietà delle sue anime: è questo il grande progetto partorito fin dal 1941 da Altiero Spinelli e altri antifascisti col Manifesto di Ventotene e che oggi è portato avanti soprattutto dal Movimento Federalista Europeo (MFE).…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Castilla y Leónes una comunidad autónoma española, referida como «comunidad histórica y cultural»
Tumblr media
. Es la mayor región de España y una de las más extensas de Europa, con una superficie de 94 226 km²,1​ la sexta más poblada a nivel nacional, con 2 383 139 habitantes en 2021.15​
Ya desde el inicio del debate federalista en España en el siglo xix durante la Primera República hubo proyectos de autonomía para una región castellana y leonesa, aunque incluyendo también a las actuales Cantabria y La Rioja.16​17​ El mismo proyecto siguió existiendo durante la Segunda República18​19​ y finalmente se llevó a cabo tras la Constitución de 1978, pero sin Cantabria y La Rioja que, aunque se consideró incluirlas, finalmente formaron autonomías uniprovinciales.
2 notes · View notes
lilbukatnews · 11 months
Text
VOX denuncia en un encuentro en el Parlamento Europeo que Sánchez está dando un "golpe de Estado" desde el poder
El director de DENAES, Iván Vélez, afirma que está en serio peligro la nación española y alerta del peligro de la amenaza federalista — Leer en gaceta.es/europa/vox-denuncia-en-un-encuentro-en-el-parlamento-europeo-que-sanchez-esta-dando-un-golpe-de-estado-desde-el-poder-20231109-0140/
View On WordPress
0 notes
Schlein, Pd a Ventotene per nutrire il sogno di una Europa unita
(ANSA) – ROMA, 04 LUG – “Per me era importante venire qui per continuare a nutrire l’impegno verso un sogno. Abbiamo ancora bisogno di un sogno federalista che nasce in quest’isola dove il fascismo ha costretto molti confinati. E alcuni di questi confinati non hanno scelto di rispondere all’odio con altro odio e altre divisioni ma con un’utopia. Quella di vedere un Continente che si è sempre…
View On WordPress
0 notes
ferrolano-blog · 1 year
Text
¿Qué les está pasando a los dirigentes europeos, jóvenes, fotogénicos y políticamente muy correctos, que parecen los más dinámicos? Están perdiendo... sus electores se sienten olvidados en la narración del éxito, se sienten incluso despreciados por su rutilante éxito, y entonces se vengan en las urnas. Recuerdo a Sanna Marin en la última cumbre de Davos. Estaba perfecta, ¿Por qué esos líderes que encarnan con tanta profesionalidad un liderazgo democrático, alejado del chovinismo y de las ideas regresivas, pueden llegar a causar reacciones hostiles de los electores? Líderes demasiado perfectos para un tiempo en el que la palabra futuro da miedo... Lo demasiado perfecto se puede pegar un trompazo en esta Europa asustada por una guerra salvaje... La guerra está estimulando un repliegue conservador en toda Europa que dentro de un año, cuando se celebren las elecciones al Parlamento Europeo, podría provocar una grave derrota del europeísmo federalista. Quizás estemos en el umbral de una fuerte regresión nacionalista
0 notes
enalfersa · 3 years
Text
Abascal firma la declaración conjunta sobre el Futuro de Europa junto a grandes líderes internacionales
Abascal firma la declaración conjunta sobre el Futuro de Europa junto a grandes líderes internacionales
Santiago Abascal firma junto a Viktor Orbán, Marine Le Pen, Jaroslaw Kaczyński, Georgia Meloni y Matteo Salvini un documento para frenar la deriva federalista de la Unión Europea. VOX se ha adherido este viernes a la declaración conjunta sobre el Futuro de Europa. Un documento de mínimos en defensa de una Europa respetuosa con la soberanía, la libertad y las tradiciones de los Estados…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
corallorosso · 4 years
Photo
Tumblr media
Fronda anti-Salvini nella Lega: "Basta essere alleati nella Ue con estrema destra e neofascisti" Lei è anti-Salvini fin dalla prima ora. Ma adesso dopo che l’annusatole di caciotte le ha sbagliate tutte i malumori crescono e la sua voce non è poi così isolata. "In Europa la Lega dovrebbe fare una riflessione sul gruppo dove è, siamo in una realtà di estrema destra, c'è un certo disagio, soprattutto per la componente liberale e federalista di cui sono esponente". 
Gianna Gancia, eurodeputata della Lega, rivendica anche in Europa la necessità di portare avanti i temi della 'vecchia' Lega, a partire da federalismo e autonomismo territoriale, sottolineando il disagio per le politiche di estrema destra di 'Identità e democrazia' gruppo del parlamento europeo, di cui è leader il leghista Marco Zanni. L'ex presidente della provincia di Cuneo, leghista della prima ora, non nasconde come a Strasburgo ci sia un cordone sanitario nei confronti di Id: "Ma noi - rivendica - abbiamo poco in comune con la Le Pen, lei ad esempio è centralista, non è certo per l'Europa dei territori, c'è una chiara impronta neofascista" mentre in Germania, Afd è molto spostato a destra". globalist
4 notes · View notes
t-annhauser · 4 years
Text
John Adams
La grande storia dei presidenti americani
John Adams, secondo presidente degli Stati Uniti, fu un uomo di una noia piuttosto mortale e di un carattere scostante oltre ogni misura. Nato a Braintree presso Boston, Massachusetts, il 30 ottobre 1735 (scorpione) da una famiglia di puritani i cui antenati vantavano possedimenti sia in America che in Inghilterra, visse in condizioni modeste presso la fattoria di famiglia assieme ai tre fratellini più piccoli. Sua madre Susanna proveniva da una famiglia di medici, il padre, John Adams Senior, svolgeva le attività di piantatore, calzolaio, diacono presso la locale chiesa congregazionista, tenente della milizia e supervisionatore presso i locali uffici amministrativi della costruzione di strade ed edifici. 
In questo clima generale di solerzia ed operosità venne destinato, in quanto figlio primogenito, a una carriera di studi classici. Inizialmente riottoso, al giovane John Jr venne ricordato dal severo John Sr che quello era suo desiderio e in quanto tale da considerarsi come ordine. Tutto sommato non gli andò così male, John Jr prese gusto alla disciplina, studiò i classici greci e latini e dopo essere entrato a sedici anni ad Harvard si laureò in materie umanistiche (bachelor of arts). Contrariamente al desiderio del padre che lo voleva ministro, rigorosamente del culto, questa volta John Jr decise di darsi all'insegnamento. Ma la sua ambizione e il suo grande senso di dignità mal si adattavano al misero mestiere di maestro di scuola per cui decise di intraprendere la carriera di avvocato con una particolare predilezione per i temi della causa indipendentista. 
Per quanto riguarda il lato sentimentale si segnala un primo innamoramento del giovane John Jr per la bella Hannah Quincy, si narra che fosse lì lì per dichiararsi quando un gruppo di amici lo distrasse e la cosa, ahimè, sfumò. Incontrò la sua futura moglie solo nove anni più tardi nella figura di Abigail Smith, sua cugina di terzo grado. Sulle prime Abigail e le sue sorelle non gli fecero una grande impressione, le trovò fatue e piuttosto insincere, il 25 ottobre 1764 si sposò con Abigail nonostante la ferma opposizione della suocera. Ebbero sei figli, tre femmine, di cui due morte in tenera età, e tre maschi. Dei tre maschi, tutti e tre avvocati, due morirono prematuramente affetti da alcolismo, il terzo, John Quincy, chiamato così forse in ricordo del suo primo amore, pescò invece il biglietto fortunato e divenne a sua volta Presidente degli Stati Uniti. Dal canto suo il padre, uomo tutto d'un pezzo, evitò accuratamente nei suoi scritti di esprimere qualsiasi sentimento per il destino dei figli.
Politicamente John Adams era un indipendentista intransigente con idee isolazioniste in politica estera, gli Stati Uniti dovevano fare da soli. Fu in un certo senso il prototipo di tutti gli ultraconservatori. Predisse per le colonie un futuro di nazione più potente e ricca del pianeta ma il suo carattere chiuso e aristocratico non lo portava a guardare di buon occhio la democrazia, le masse dovevano a suo parere sottomettersi alla volontà delle élite, pena il trionfo dell'anarchia e dell'ignoranza.
Dopo una lunga carriera come capo delegazione e ambasciatore in Europa per conto degli States, dove ebbe più volte l'occasione di litigare con quel pover'uomo di Beniamino Franklin, John Adams venne eletto come vicepresidente di Washington. Ma Washington non lo consultò quasi mai e Adams cadde presto nel dimenticatoio. Quando Washington si ritirò si candidò alla presidenza contro Thomas Jefferson, fresco fondatore del partito democratico. La regola a quei tempi era che la vicepresidenza doveva andare al secondo classificato, così Adams, seppur vincitore, si ritrovò il nemico in casa. Fu il primo inquilino della Casa Bianca. 
Il suo mandato durò solo quattro anni, dal 1796 al 1800. Adams, per carattere, non andava d'accordo con nessuno, rimase perlopiù isolato e in balia della lotta tra correnti interne al suo partito, quello federalista. Pur essendo uomo probo e onesto oltre misura, attorno a lui si agitarono tutta una serie di scandali e di traffici piuttosto loschi, sì che alla fine del suo mandato, poco amato e giudicato ora troppo debole e ora troppo irascibile, cedette la presidenza al suo avversario.
Si ritirò, com'è d'uso per gli sconfitti nelle nazioni anglosassoni, a vita privata e morì il 4 luglio 1826, giorno del cinquantesimo anniversario della Dichiarazione di Indipendenza.
Tumblr media
16 notes · View notes
jgmail · 4 years
Text
Rébellion : ¿ Quienes somos ?
Tumblr media
Nuestras prácticas
Rébellion es una revista de orientación socialista revolucionaria europea fundada en 2002. Es la expresión de una comunidad relacionada a un compromiso por la autonomía en un sentido radicalmente anticapitalista.
Queremos unir la reflexión con la acción. Comprender el desarrollo de la sociedad para entender mejor la complejidad y buscar los medios de cambiarla constituye el fin de nuestra revista. Progresar en teoría y organizar eficientemente nuestra lucha implica seguir un ética individual y colectiva estricta. Más allá de la derecha y de la izquierda, rechazamos los categorías antepasadas de división política y pedimos a la convergencia de las luchas contra el sistema. Intentamos a nuestro nivel, con nuestros medios, contribuir al nacimiento de una alternativa radical desde ahorra.
Sin ninguno programa político estático de manera dogmática, estamos a favor de una construcción teórica permanente vinculada con las experiencias cotidianas de lucha por nuestro pueblo y rechazamos cualquier tipo de alistamiento sectario.
Rébellion se piensa como una herramienta política al servicio de la acción. Nuestra publicación es una relación entre las personas y los grupos que se encuentran en su enfoque y que quieren actuar concretamente en todos los campos de lucha.
Nuestras posiciones
Somos los herederos de la larga lucha de emancipación de los trabajadores europeos contra la dominación y la alienación capitalista. Recomendamos un socialismo respectuoso con la identidad de cada pueblo como parte de una Europa fuerte y consiente de su comunidad de origen y de destino.
Rechazamos el nacionalismo centralizador tan como que su caricatura, el micronacionalismo separatista. Rechazamos el socialismo burocrático estatal con el fin de implementar un socialismo genuino y original, y apoyamos cualquier tipo de organización social participativa, orgánica y directa, como parte de un Estado de naturaleza federalista.
Consideramos la Europa de Bruselas como una burla de soberanía europea, en los antípodas de la implementación real del principio de subsidiariedad, único medio de crear de nuevo una real relación social.
Estamos a favor de un antiracismo respetuoso a las diferencias étnicas. La inmigración en gran escala es una tragedia tan por los pueblos europeos como por los inmigrantes desarraigados, victimas del capitalismo globalizadoro que no tiene ninguna finalidad sino que su proceso de valorización y de financiarización.
Afirmamos la importancia de una toma de conciencia ecológica revolucionaria rechazando la lógica de destrucción de la Naturaleza por los beneficios financieros. Nos oponemos al proceso deshumanizando de nuestras existencias deseado por el mercado en nombre del “progreso” y luchamos contra la alienación por la técnica (rechazo del transhumanismo y de todas formas de manipulación de la vida).
Nuestro modelo es el modelo de una Europa federal respetuosa con las naciones, los pueblos, las regiones, las comunidades y asociaciones locales ; una Europa con una vocación imperial aunque no imperialista.
En cada parte del mundo, apoyamos a la causa de los pueblos contra el proceso de homogenización y de explotación capitalista cuyos Estados-Unidos constituyen el principal vector, aunque no es el único vector.
Nuestro equipo de redacción
Nuestra revista es el resulto de un trabajo colectivo de redacción, de concepción y de difusión plenamente voluntario e independiente. Contamos con nuestras propias fuerzas para que nuestras ideas y nuestras valores avancen.
Nuestra redacción es participativa. Los textos no firmados constituyen la expresión de la reflexión colectiva de nuestro equipo.
RECHAZAMOS POR PRINCIPIO CUALQUIER PUBLICIDAD O FINANCIACIÓN.
NUESTRA INDEPENDENCIA SE BASA EXCLUSIVAMENTE EN SU APOYO.
2 notes · View notes
unpensadoranonimo · 5 years
Text
Opiniones de política española (1/5/2019)
28A - JR Mora
28A: ya somos casi europeos - Rodolfo Irago
A qué han dicho sí los españoles votando a Pedro - José Apezarena
¿Ahora sí? - Pepe Álvarez
Al fascismo no se le derrota (solo) en las urnas - Isaac Rosa
Alivio social, no exaltación nacionalista - Javier Valenzuela
Así fue la noche más terrible y oscura de Pablo Casado - Jose Alejandro Vara
Bienvenidos al sanchismo - Cristina Espinoza
Botànic II: ¿Cómo será el segundo acuerdo de izquierdas a la valenciana? - Sergi Pitarch
Carta a Pedro Sánchez: la izquierda debe querer más a España - Carlos García Miranda
Ciudadanos, el hazmerreír rentable (o no) - Marcos Paradinas
Corregir la austeridad y renovar un contrato social: retos del próximo Gobierno - Unai Sordo
Con Rivera, no - Ignacio Escolar
De las autonómicas a las municipales: Compromís ya es la fuerza más votada en València, subidón del PSPV y batacazo del PP - Carlos Navarro Castelló
De qué se ríe Rivera - Carlos Gorostiza
Desmenuzando el 28 de abril - Joan Coscubiela
El 28A rompe la inercia del Brexit, Trump o Bolsonaro en redes sociales: sin mensaje, generar polémica no basta - Carlos del Castillo
El batacazo del PP en Valencia deja en el aire la continuidad de la 'sorayista' Bonig - Marina Alías
El ‘efecto Juanma’ no existe - Antonio Avendaño
El ERE en el PP: pierde 5,1 millones de euros con su derrota - Marcos Paradinas
El macho alfa de la derecha - Jose Alejandro Vara
El PP ha tocado suelo. Vox ha tocado techo - Javier Fumero
El PSOE y su responsabilidad federalista y republicana - José Antonio Pérez Tapias
Entre Mónica Oltra, Pedro Sánchez y Pablo Iglesias: el voto dual valenciano - Laura Martínez
Es el centro, estúpido - Verónica Fumanal
Gana España - Agustín L de la Cruz
España: mar gruesa por la proa - Jesús Cacho
España, ¿más cerca de Cataluña? - Joan Tapia
España es más lista que quienes la engañan - Benjamín Prado
Esta vez, campeonamos - Enric Sopena
Fausto no, por favor - MIguel Ángel Liso
Gobierno y autosuficiencia socialista - Luis Moreno
¿Ha entendido Pedro Sánchez el mensaje? - María Iglesias
Hacia un Gobierno monocolor con relaciones abiertas - Antonio Casado
¿Hay alguien en el PP con dos dedos de frente? - Félix Madero
Homerfobia en modo Vox - David Torres
La Bestia - Cristina Fallarás
La derecha tiene un problema, y se llama nacionalismo - Carlos Sánchez
La escasa implantación municipal de Ciudadanos dificulta su asalto al PP el 26-M - Jorge Sáinz
La Ley Electoral beneficia a PSOE y PP - Juan Ramón Rallo
La movilización feminista, espacio aglutinador contra la derecha - Violeta Assiego
La recomposición de las derechas y el futuro de Pedro Sánchez - Esteban Hernández
La sombra de Feijóo vuelve a Génova a los 10 meses de descartarse - Pablo López
La vida sigue, pero no igual - Nemesio Fernández-Cuesta
Las mujeres paran a los ultras - José María Calleja
Los mayores perjudicados por la ley electoral: BNG, Pacma y FR, sin escaño pese a sus más de 100.000 votos - Vera De Benito
Madrid y las elecciones generales: vuelve el laboratorio de la derecha - Pablo Carmona Pascual
Medio millón de votos, corazón - Jorge Bezares
No es país para la ultraderecha - Aroa Moreno Durán
No todos los pueblos con inmigración votan como El Ejido - Gabriela Sánchez
Otra España - Eugenio del Río
Overbooking en el centro - Antón Losada
Pablo Casado pide una segunda oportunidad como la que tuvieron Aznar y Rajoy - Gonzalo Cortizo
Pablo el breve - Juan Carlos Escudier
Pedro, haz que pase - Javier Gallego
Pedro Sánchez trata de congelar la política de pactos hasta las municipales y autonómicas del 26 de mayo - Irene Castro, Aitor Riveiro y Carmen Moraga
Pedro tenía una flauta - Javier Caraballo
Por qué emprender la reconquista de España es absurdo e imposible - Ramón González Férriz
¿Por qué Sánchez necesita a Iglesias? - Fernando López Agudín
¿Quiénes son los de Coalición por Melilla? La sorpresa musulmana de la noche electoral - Agustín Rivera
Reflexiones económicas después de la batalla - Juan Laborda
Reflexiones tras la resaca electoral - José Miguel Contreras
Rivera, ¿por qué? - Rosa María Artal
Sánchez, el geómetra - Carmelo Encinas
Santiago Abascal se cae de Babieca: pues claro que los medios eran importantes - Rubén Arranz
Toros, invernaderos y Vox - Rubén Ruiz-Rufino
Un banquete de 'schadenfreude' en la política española - Iñigo Sáenz de Ugarte
Un Sánchez sereno, unos orgullosos Rivera y Abascal y la desolación de Casado e Iglesias - Alicia Martos
Verstrynge, Monedero y los tránsfugas de Podemos - Miguel Álvarez Peralta
“¡Vivan las cadenas!” (ecos de una noche electoral) - Isidoro Tapia
Volver al centro y mantener sus feudos, los retos de Casado de cara al 26-M - Lorena Gamarra
Vox erró el tiro: España, con 6 armas por cada 100 habitantes, a la cola de Europa - Marcos García
Yo no voto al PP, voto a Albiol - Miquel Giménez
Yudoca octavo dan Pedro Sánchez - Arsenio Escolar
1 note · View note
paoloxl · 6 years
Link
Chiediamo la revoca dei permessi concessi alla manifestazione nazionale promossa da Forza Nuova a Prato il 23 marzo in Piazza del Mercato Nuovo, indetta per celebrare il centenario dalla nascita del fascismo.
Forza Nuova, creando un collegamento ideale tra l'invasione bolscevica e la celebrazione del Capodanno Cinese, sceglie di concludere la marcia in piazza del Mercato Nuovo, luogo in cui si trova il Tempio Buddista Pu Hua Si che ha promosso l'evento. Nella stessa piazza sorgerà presto una moschea.
Alla fine della manifestazione è previsto l’intervento del leader del partito Roberto Fiore, noto esponente dell’eversione nera degli anni bui del terrorismo.
Riteniamo che l’appuntamento nazionale di Forza Nuova nella nostra città sia un chiaro e inammissibile sfregio ai valori dell’antifascismo degnamente rappresentati da Prato, Medaglia d’argento della Resistenza, tanto più in relazione alla chiara connotazione commemorativa della nascita del fascismo.
La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista. Inoltre gli art 604 bis e 604 ter del Codice penale annoverano tra i "Delitti contro l’uguaglianza” condotte già punite dalla Legge n. 205\93 (“legge Mancino ) sanzionando chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, chi costituisce o partecipa ad associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, nonché chi minimizza i crimini della Shoah.
Non possiamo consentire che a Prato sfilino con i simboli del ventennio i neofascisti in esplicita opposizione al pluralismo e ai valori democratici tutelati dalla Costituzione.
Richiamandoci alla Costituzione, alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, alla CEDU, alla Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e alla risoluzione del Parlamento europeo del 25 ottobre 2018 sull'aumento della violenza neofascista in Europa, chiediamo che le istituzioni competenti svolgano una doverosa ed efficace azione di contrasto.
Prato è da sempre simbolo di pacifica e tollerante convivenza tra le varie culture che ne caratterizzano il tessuto sociale e, firmando questo appello, intendiamo tutelare la città, la sua identità e la sua coesione sociale, nonché rivendicare i valori della Costituzione.
Associazioni promotrici:
Prato Antifascista
ANPI
Arci
CGIL
Libera
Giovani Democratici Prato
LeftLab
MeltinPo
Circolo Libertà & Giustizia di Prato
Le Mafalde
Emergency Prato
ANED
Prato 2040
Prato In Comune
+Europa Prato
Partito Democratico Prato
Comitato STOP razzismo
Rifondazione Comunista  
Associazione Sinti Italiani di Prato
ALP - Libertà E' Partecipazione
Liberi E Uguali
Rete degli Studenti Medi
ANPI Lanciotto Ballerini
Movimento 5 Stelle di Prato
Sinistra Italiana di Prato
Partito Comunista sez. Prato
Possibile
Partito Socialista
IUSY, Unione Internazionale della Gioventù Socialista
Associazione 6 Settembre
Partito Comunista d’Italia (PCI)
FGCI
Futuro Domani
Emmaus Prato
CISL
UIL
GFE - Gioventù Federalista Europea Prato
AUSER Prato
Comitato 11 giugno
Opera Santa Rita
Prato di Cittadinanza
La Piazza degli Studenti
Centro Studi Borsellino Falcone Prato
Cooperativa Alice
Democrazia Solidale
Giovani Democratici Nazionale
Giovani Democratici Toscana
Giovani Democratici Pistoia
Giovani Democratici Siena
Giovani Democratici Firenze
Giovani Democratici Massa-Carrara
Giovani Democratici Viareggio
Giovani Democratici Piombino
Giovani Democratici Pisa
Sinistra Italiana Firenze
Sinistra Italiana Sesto Fiorentino
Federazione degli Studenti
Legacoop
Cooperativa Humanitas
Adesso Prato
Futura
Slow Food Prato
Arci Servizio Civile Prato
Udu Firenze
PMLI Prato
Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato
Sinistra per Lastra
Montemurlo in Comune
1 note · View note
Melhores Mestrados Em Estudos De Negócios 2019
Vale ressaltar que, além de ter uma boa teoria para investimento, é precípuo gerar um projeto de negócio bem estruturado, fazer a estudo do mercado, reunir uma equipe eficiente, utilizar ferramentas adequadas para melhorar os processos internos da sua empresa, entre outros, para alcançar sucesso. Para 2019, apesar disso, a instituição não adiantou qual campo contará com maior número de empresas. Muitos empreendedores já se aperceberam de que comércio eletrônico é e continuará a ser um dos grandes negócios promissores em 2018. A venda e serviço de purificador de água são outra teoria de negócio no segmento doméstico.
Nesta post você terá em mãos uma enorme lista de convicções de negócios lucrativos para debutar com pouco grana em 2019. Mercado de alimento saudável está em subida, por isso a rede Mr. Fit é considerada uma das micro franquias de sucesso no Brasil.
Apesar de foco estar na lusofonia, acontecimento é promovido através do contributo do IPIM - Instituto de Promoção do Transação e do Investimento de Macau e do Hong Kong Invest na China, da Federação Sino PLPE nos Países de Língua Espanhola, da FIJE- Federação Ibero Americana de Jovens Empresários na América Latina e através de associados como a JEUNE ou EuCham - European Chamber na Europa e em Portugal pelos muitos parceiros, assim chegando a importantes geografias, mas destacando constantemente Portugal como meio de negócios do mundo.
Tumblr media
Por que vale investimento: a verdade é que sempre vai ter demanda por esses serviços, coma á que Brasil é um dos países com piores índices de animais de apreço: eles somam 132,4 milhões, conforme aponta a Abinpet. Por meio do compartilhamento de bens e serviços e, geralmente, da internet, essas empresas possuem uma estrutura dissemelhante em relação a negócios que atuam com base em modelos tradicionais.
Graças à sua abordagem interdisciplinar, ele lhe proporcionará uma apoio sólida em administração e economia avançada de negócios e permitirá que você aprimore suas habilidades em técnicas de governo aplicadas contemporâneas, combinadas com conhecimento adquirido de atividades empresariais internacionais representadas por uma série de disciplinas lecionadas de quatro especializações.
Nosso programa de estágio de negócios de seis meses é projetado para conceder aos alunos uma experiência real do domínio e uma visão interna de uma curso de negócios na Google. Hoje, várias empresas trabalham em todo mundo e raramente enfrentam obstáculos relacionados a idiomas.
Conforme Sebrae, 23,9 milhões de mulheres resolveram investir no empreendedorismo; 25,4 milhões de homens gerem negócios no Brasil. Aliás, há mercado para as roupas, que está em subida e é uma forte inovação no mundo dos pets. Programa foi concebido para oferecer aos alunos uma experiência real do seção e uma visão interna de uma curso de negócios no Google.
Melhoria do Ambiente de Negócios - Doing Business 2019” apresentou aos respondentes da pesquisa Doing Business e elementos as iniciativas realizadas e os projetos futuros dos Governos Federalista, Estadual e Municipal com impacto no relatório do Banco Internacional.
Um bom início é examinar a situação atual do mercado, verificando quais tipos de negócios estão em subida. Programa de Doutorado em Estudos Empresariais da University of Vaasa convida pedidos de bolsas de estudo (para período de 1.8.2018 a 31.7.2019). Há diversos excelentes universidades de todo mundo que oferecem programas de Master of negócios com mais alto nível de orientação profissional.
Esta é uma das ideias de negócios mais antigas que provavelmente existirá para sempre. Em alta: Mercado de alimento saudável ou de restrições alimentares; comércio retornado para produtos orgânicos, sem glúten ou sem lactose; negócios voltados para população idosa.
Fonte: https://www.empreendedoresweb.com.br/negocios-online/
6 notes · View notes
brilliantmessage · 6 years
Text
História Do Brasil
Tenha chegada repentino à todos os Documentários Exclusivos criados pelo Brasil Paralelo e ajude na produção dos próximos. moto principal, introdutório, da página informativa do Congresso Brasil Paralelo no Facebook é: Onde há vontade, há um caminho” (ver: ). A página no Facebook contém, ademais dos contatos com os organizadores e fotografias de entrevistados e links para as organizações elementos ( ?ref=page_internal ), informações diversas sobre a própria projeto ( ?ref=page_internal ), links para cadastro e para enviar mensagem, e vários vídeos já disponíveis ( ?ref=page_internal ).
Com essa perspectiva socialista presente no Brasil até instante quando ocorreu afastamento da ex--presidente Dilma Rousseff (ao menos esse perigo, no presente momento, não existe mas), país estaria diante de uma sombra marxista que, se pesquisadas as suas consequências mas catastróficas na história política universal, sendo até mesmo um conhecimento público e notório, seria a implantação de um regime totalitário, violento e mortal, com graves repercussões nas liberdades públicas dos indivíduos.
Saiu vídeo de lançamento (efetivamente, primeiro capítulo) da série Brasil, a última batalha, produzida por uma organização chamada Brasil Paralelo, que conta entre seus quadros com Luiz Philippe de Orleans e Bragança e Leandro Ruschel ( cara que escreveu no seu Facebook no último 17 de setembro: Muito que General Mourão poderia ser aspirante a presidente”).
sentido da política, segundo a narrativa do Brasil Paralelo, não é a liberdade e sim cumprimento de uma missão, a consumação de um trabalhos, a realização de um dharma voltado causa e efeito para indivíduo que pode ser de forma livre porque não almeja atingir nenhuma verdade hipoteticamente superior.
Você provavelmente conhece esse rosto da exórdio dos vídeos do ducto do Brasil Paralelo” no Youtube, que já conta com mais de 260 mil inscritos. Além do impacto social que a persona estará gerando, ela poderá se desenvolver como tipo estudando teor exclusivo para membros e participando do conjunto fechado de discussão que debate variados assuntos relacionados aos temas da série.
Este fórum fez secção da história de gerações de brasileiros. Tavares ressalta, todavia, que TSE foi muito em seu "trabalho de articulação" e convencimento de partidos políticos que assinaram termo de compromisso para a não divulgação de notícias falsas. A série anterior (Congresso Brasil Paralelo) conta alguma coisa da história antiga do Brasil e analisa os eventos mais recentes, como último processo de impeachment.
Trata-se de um projeto financiado pelo modelo Crowd Funding, em que usuários compram pequenas cotas e se tornam membros do website, possibilitando que a equipe arrecade fundos para realizar os vídeos. Porque as pessoas que assistem cada episódio do Brasil Paralelo fazem questão de elogiar trabalho incrível da equipe por trás de tudo.
Contando com a participação de mais de 60 especialistas, documentário é sucessor do "Congresso Brasil Paralelo". Para a deputada federalista Érika Kokay (PT), os esforços jurídicos pela liberdade de Lula têm sido úteis para denunciar que sistema judiciário brasílio contraria os pressupostos legais e age de modo parcial, com motivação política.
Entrada vitalício à plataforma de vídeos. Tenho certeza que você vai se interessar tanto que vai querer se tornar um fundador do Congresso Brasil Paralelo e ter acesso a conteúdos exclusivos, como por ex, os bastidores do impeachment. Além disso, é a segunda moeda mais essencial do planeta: tirando os países da Europa, ela é usada por mas de 210 milhões de pessoas no planeta todo.
teor de mas qualidade do momento para apreender nosso contexto histórico no Brasil e no planeta. Teste durante 15 dias padrão de assinatura do Brasil Paralelo sem nenhum compromisso. Pessoas que não faziam a mínima teoria sobre questões e complicações fundamentais do nossa nação e que após assistirem os vídeos, mudaram radicalmente suas visões.
Seu teor é produzido graças aos Membros Assinantes, pessoas que financiam projeto por meio da compra de assinatura. Apesar dos vídeos esclarecedores, eu desgraçadamente não acredito no Brasil. Assinando Brasil Paralelo você tem acesso repentino a todo teor exclusivo dos documentários já fabricados.
A partir de 2016 à partir da produção do Congresso 2016 Brasil Paralelo, Brasil Paralelo se tornou uma das principais iniciativas da mídia independente do Brasil, no que diz respeito ao volume de material e busca por vozes que sejam relevantes no atual cenário.
Durante uma das maiores tragédias naturais dos Estados Unidos neste ano, os incêndios na Califórnia em novembro, um grupo de voluntários brasileiros legais e brasil paralelo indocumentados atuou intensamente na zona de Los Angeles nos 13 dias de combate às chamas, de socorro a vítimas e de procura aos desaparecidos.
Saiu vídeo de lançamento (na verdade, primeiro capítulo) da série Brasil, a última luta, produzida por uma organização chamada Brasil Paralelo, que conta entre seus quadros com Luiz Philippe de Orleans e Bragança e Leandro Ruschel ( cara que escreveu no seu Facebook no último 17 de setembro: Muito que General Estaca poderia ser requerente a presidente”).
vídeo, de um ducto sul-rio-grandense chamado Brasil Paralelo, entrevista procurador Hugo Monarca Hoeschl, de Santa Catarina, que referência "estudos com reconhecimento universal" que indicam "que a possibilidade de fraude na última eleição presidencial brasileira foi de 73,14%", mas não especifica que estudos são esses.
A nova série original do Brasil Paralelo traz essas respostas, Brasil: A Última Batalha” é a série que todo brasiliano precisa e deveria assistir. Brasil Paralelo não é financiado por partidos políticos ou instituições públicas, Brasil Paralelo é uma ação 100% privada.
Pra falar a verdade, tornei-me membro mais com objetivo de suportar novos episódios do que para ter acesso a esse teor. Contando com a participação de mas de 60 especialistas, reportagem é sucessor do Congresso Brasil Paralelo”. Teor principiante do Congresso Brasil Paralelo teve mas de 4 milhões de visualizações.
Feliz natal, Lula, catadores, Raduan e povo brasiliano. Prosseguirei contar agora algo sobre a série, mostrar como ela é tão importante a quesito de eu destinar um post inteiro sobre ela e como você também pode mudar a história do Brasil, tanto a do pretérito como a do horizonte.
Mostra muito do que está por trás dos muitos movimentos políticos e sociais que influenciam nossas vidas nos dias de atualmente. Em paralelo, os petistas afirmaram que ampliarão a reclamação mundial da prisão de Lula, estabelecendo articulações com parlamentares de outros países.
Um documentário que contrapõe a narrativa da esquerda sobre um dos incidente mais importantes da política brasileira nos últimos 20 anos. Temos uma métrica que aponta que a qualquer pessoa que adquire conteúdo pago do Brasil Paralelo, mil novas pessoas assistem as séries gratuitas através do investimento que fazemos em anúncios de vulgarização.
Por meio de uma enorme quantidade de entrevistas com profissionais e personalidades de elevado prestígio, Congresso Brasil Paralelo se propõe a contextualizar a situação do Brasil, desde seu descobrimento até os dias de hoje. Atendendo a pedidos, analisei ep. 1 da série de vídeos de história do Brasil Paralelo, que recebeu título por norma geral Brasil: A Última Cruzada”.
Filipe Valerim: Acredito que um dos fatores determinantes para rápido desenvolvimento da Brasil Paralelo, foi ter concebido projeto como uma empresa desde sua origem. Congresso Brasil Paralelo é uma ação privada que apareceu para mudar cenário do nossa nação daqui por diante - utilizando uma informação independente, de forma livre e verdadeira sobre as mais essenciais questões da história brasileira.
Desde 2016 à gretar da produção do Congresso 2016 Brasil Paralelo, Brasil Paralelo se tornou uma das principais iniciativas da mídia independente do Brasil, no que diz respeito ao volume de material e procura por vozes que sejam relevantes no atual cenário.
Durante uma das maiores tragédias naturais dos Estados Unidos neste ano, os incêndios na Califórnia em novembro, um conjunto de voluntários brasileiros legais e indocumentados atuou intensamente na região de Los Angeles nos 13 dias de combate às chamas, de socorro a vítimas e de procura aos desaparecidos.
Para chegar ao tema em que estamos hoje em dia, onde a criminalidade nas ruas e no alto escalão político e empresarial atinge níveis recordes, foi preciso uma série de desventuras e de destruição de valores que têm ocorrido no país há mais de 1 século.
1 note · View note
corallorosso · 5 years
Text
Ma cosa mangiano Zaia e i leghisti?
Secondo un vecchio adagio “siamo quello che mangiamo”. Mettiamo a confronto le affermazioni del Presidente della Regione Veneto Zaia in un video ormai diventato virale (“abbiamo visto tutti i cinesi mangiare topi vivi”) e la sobria risposta dell’Ambasciata cinese (“In un momento cruciale come questo, in cui Cina e Italia si trovano fianco a fianco ad affrontare l'epidemia (di coronavirus), un politico italiano non ha risparmiato calunnie sul popolo cinese. Si tratta di offese gratuite che ci lasciano basiti. Ci consola il fatto che moltissimi amici italiani non sono d'accordo con tali affermazioni e, anzi, le criticano fermamente. Siamo convinti che quelle parole non rappresentino assolutamente il sentire comune del popolo italiano.”) e non vi è dubbio che i cinesi mangino meglio di Zaia! Nell’interpretazione più benevola Zaia aveva mangiato funghi allucinogeni, in quella meno benevola ha dato libera espressione alla sua visione del mondo, che a quel punto sarebbe caratterizzata da razzismo e ignoranza. La Cina ha un territorio doppio e una popolazione tripla dell’intera Unione Europea. Per buona parte del tempo della storia dell’umanità è stata la civiltà in quel momento più avanzata in termini di conoscenze scientifiche. ... La Cina è una delle grandi potenze mondiali, con una popolazione circa 25 volte maggiore dell’Italia. Eppure abbiamo bloccato tutti i voli da/per la Cina, quando i casi erano ancora concentrati nella regione dell’Hubei. Però vorremmo che il resto del mondo distinguesse tra Codogno e il resto dell’Italia, e ci offendiamo perché altri Paesi bloccano l’ingresso degli italiani o li mettono in quarantena. Il nazionalismo (anche quello metodologico) è davvero una brutta malattia, che impedisce di guardare la realtà in modo oggettivo. D’altronde Zaia non sembra più ferrato rispetto al funzionamento delle istituzioni in Europa. Ha infatti attaccato l’Unione Europea per lo scarso coordinamento nella lotta al coronavirus. Peccato che sanità e salute pubblica siano competenze nazionali, ed in Italia in larga misura regionali. Tanto che sono tra i motivi per cui uno Stato membro potrebbe decidere la sospensione della libera circolazione delle persone, ovvero dello spazio di Schengen. In pratica l’UE può solo mettere in campo delle azioni di sostegno, rispetto a politiche e obiettivi scelti a livello nazionale, e d’intesa con gli Stati membri. E se pensiamo che in Italia ogni Regione o Comune fa come vuole – ad esempio la Basilicata o Ischia hanno sostanzialmente vietano l’ingresso ai lombardi – nonostante lo Stato abbia la possibilità di avocare a sé la competenza sanitaria in caso di emergenza, è davvero ridicolo prendersela con l’UE per coprire le proprie mancanze. Non ha mancato di sottolinearlo il centro regionale veneto del Movimento Federalista Europeo. ... Da un lato le notevoli uscite di Zaia. Dall’altro le continue giravolte di Fontana sul coronavirus, fino alla scena madre della mascherina – che almeno ha permesso all’intero mondo di farsi una risata, purtroppo alle nostre spalle. Ma cosa bisognava attendersi da Fontana, uno che aveva esordito in campagna elettorale con la sparata sulla “razza bianca a rischio”? D’altronde la coerenza delle posizioni non è mai stata una caratteristica della Lega e del suo leader: Salvini ai mondiali del 2006 tifava la Francia contro l’Italia, perché era padano, ed è poi diventato il segretario di un partito che si chiamava Lega Nord per l’indipendenza della Padania; poi si è trasformato in nazionalista: “prima gli italiani”, compresi i terroni e i napoletani contro cui fino a poco prima molti nordici auspicavano un’eruzione del Vesuvio; ha fatto l’accordo con il M5S e Conte salvo poi dargli lo sfratto dal Papeete chiedendo “pieni poteri” come Mussolini e finendo invece all’opposizione. Ora la nuova tesi di Salvini è che la soluzione contro l’epidemia sono le dimissioni di Conte – ma che cosa c’entra?? – mentre nelle foto sui social lui sembra presente a una riunione con la collaboratrice di Fontana risultata infetta da covid-19, ma non si mette in auto-quarantena. Non può che sorgere il dubbio che se alcune regioni vanno bene per ragioni storiche e consolidate, ciò avvenga non grazie, ma nonostante chi le governa. D’altronde, se Traini era iscritto alla Lega, se Salvini ritiene che Ungheria e Polonia siano i Paesi meglio governati d’Europa, se l’Italexit dall’UE e dall’Euro propugnata da Borghi e Bagnai non viene esclusa da Salvini, forse davvero l’idea che possa esistere un leghista moderato è semplicemente irrealistica, nonostante i disperati tentativi di accreditarla da parte di Giorgetti. Roberto Castaldi
6 notes · View notes
marilia · 3 years
Text
intervista a Burhan Sönmez del giornale Il Federalista 17.11.2021
"Scrivere è una forma di resistenza, ma la mia Turchia non è perduta"
L'occasione è di quelle da non perdere. In occasione della settimana mondiale dedicata agli scrittori ingiustamente incarcerati, l'USI ospiterà domani alle 18.30 un convegno del Centro PEN della Svizzera italiana con un ospite d'eccezione: Burhan Sönmez, presidente di PEN International. Nato ad Ankara nel 1965, turco di origini curde, avvocato specializzato in diritti umani poi espatriato per motivi politici in Gran Bretagna, è oggi un docente universitario e uno scrittore affermato: i suoi romanzi, che danno voce al dissenso in Turchia, sono stati tradotti in oltre trenta lingue. Il Federalista lo ha intervistato per capire quale sia oggi la missione dell'informazione e della scrittura in Paesi dove la libertà d'espressione viene sistematicamente calpestata.
Partiamo dal presente. Lei ora vive in parte a Cambridge e in parte a Istanbul, una città che ritorna costantemente nei suoi romanzi. Quanto è difficile o quanto è stimolante questo continuo cambiamento di lingua e di ambiente per uno scrittore?
Le difficoltà si vedono soprattutto all'inizio, perché bisogna stabilire nuove relazioni, intessere nuovi legami. Dopo un certo tempo di adattamento si sente che l'ispirazione è la sensazione principale che si prova nel costante cambiamento di lingua e di spazio. Confronti luoghi, volti, suoni, colori, e tutto ti dà nuove immagini. Nulla è più scontato.
PEN International quest’anno ha compiuto 100 anni. Un secolo dedicato alla libertà di stampa e alla difesa di scrittori, poeti, giornalisti, saggisti in pericolo a causa delle loro opinioni. In molti Paesi del mondo oggi questa libertà è sempre più erosa: scrivere è diventato pericoloso. Vale per la Turchia, certo, ma le cose non sono diverse in Cina, in Bielorussia o a Mosca (solo per fare alcuni esempi). La cosa drammatica è che, specie in Europa, la gente è diventata meno sensibile a questi problemi. La libertà è data per scontata, quasi ignorata. Dobbiamo temere che si sparga nel mondo una nuova tentazione totalitaria?
Dobbiamo temerlo ed essere vigili. Di fatto un'ondata globale di autoritarismo si sta diffondendo in tutti i continenti. Non possiamo semplicemente chiudere gli occhi e cercare di non vedere ciò che sta accadendo vicino a noi. È un pianeta che si sta oscurando dal punto di vista politico, sociale e ambientale. Non può essere una coincidenza notare gli stessi approcci politici in ogni continente, e vedere come stanno aumentando rapidamente.
In Turchia i media liberi e indipendenti sono un miraggio e i giornalisti vengono arrestati e imprigionati senza processo. La vita è dura anche per romanzieri, artisti e studiosi, anche per coloro che non toccano necessariamente temi d’attualità politicamente scottanti. Come affrontano la loro vita quotidiana?
Nel mio Paese da ormai molti decenni, già a partire dal XIX secolo, le diverse generazioni e gli scrittori hanno sempre dovuto affrontare il problema della limitazione delle loro libertà. La differenza è che oggi ci troviamo di fronte a una limitazione più diffusa e sistematica. Ma in Turchia, così come esiste una storia dell’oppressione, si è sviluppata nel tempo anche una tradizione di resistenza all’oppressione. Certo si vive in una situazione difficile, ma si cerca sempre di mantenere uno stile di vita normale, anche se non è più normale come una volta. Il fatto è che scrivendo puoi mantenere viva la memoria e la speranza nella vita quotidiana. È una forma di resistenza. Dimostri così, anche a te stesso, che ci sono innumerevoli capacità e possibilità di sopravvivere, resistere e, appunto, mantenere la speranza.
In Turchia l'imponente Santa Sofia e il Museo di San Salvatore in Chora sono tornati ad essere moschee. Di conseguenza, i bellissimi mosaici sono stati coperti da drappi e non sono più visibili al pubblico. Non solo i turisti stranieri, ma anche i turchi musulmani sono privati di quella grande bellezza. Sembra che l'islam politico abbia sempre più spazio nel suo Paese: quanto crede sia radicato tra la popolazione rispetto alla semplice religiosità e alla fede?  
L'islam politico è un'ideologia che si è diffusa nella società turca negli ultimi vent'anni in linea con gli sviluppi regionali. Ha avuto potere nella società per molto tempo, ma oggi trae la sua forza dal fatto che il Governo attuale lo promuove. Senza il sostegno del Governo, l'islam politico perderà inevitabilmente la sua base nella società, perché il suo fallimento e i suoi errori gli hanno messo contro la maggior parte del popolo.
Nel rispetto della religione e della libertà di fede, c'è ancora una possibilità per i partiti moderati e democratici di prevalere?
Il futuro della politica in Turchia sarà basato su programmi laici. Molti partiti sono ora uniti con un programma laico e mirano a fermare il Governo islamista di Erdogan. Possono farlo, come hanno fatto due anni fa alle elezioni locali, quando tutti i partiti di opposizione uniti sono riusciti a sconfiggere i candidati del partito di Erdogan in gran parte della Turchia.
Sembra che il suo Paese oggi abbia un problema nel farsi carico della propria storia. In uno dei suoi ultimi libri, "Labirint", lei affronta il tema dell'amnesia. Il protagonista può ricordare solo una parte molto recente del suo passato, ha una memoria "a breve termine". Pensa che anche il popolo turco corra il rischio di un'amnesia collettiva per quanto riguarda la storia e le sue radici?
Sì. Il pericolo è proprio qui ed è reale nella società turca. L'amnesia, infatti, funziona in due modi: uno è dimenticare il passato, l'altro è ricordare il passato in modo distorto. In Turchia l'amnesia politica funziona nel secondo. Ed è drammatico.
In un mondo che consuma rapidamente un surplus di informazioni, siamo tutti a rischio di amnesia collettiva?
Il risultato di troppe informazioni è troppa poca conoscenza. Sentiamo e vediamo miliardi di cose ma ne capiamo ben poco. Le informazioni più recenti cancellano quelle passate. Chi ci guadagna? Non il popolo, questo è certo. I grandi gruppi economici, i poteri politici etc. sono felici di questa nuova realtà del mondo, mentre la maggior parte della gente comune si perde nella ricerca della verità e rischia di perdere il proprio futuro.
I Paesi occidentali hanno forti legami strategici e commerciali con la Turchia, sebbene le sistematiche violazioni di Ankara siano in netto contrasto non solo con i valori democratici, ma anche con i valori che la Turchia stessa si è impegnata a difendere in quanto membro del Consiglio d'Europa. Davvero l'Europa può continuare a fingere di non vedere?
La situazione è complessa. Ovunque, anche in Europa, vi è un problema di anti-democrazia e si sentono voci che la sostengono. Le politiche anti-immigrazione, l'innalzamento dei muri, il calo dei salari non sono fenomeni che accadono solo in Polonia o in Ungheria: si stanno diffondendo ovunque. Gli Stati europei dovrebbero tornare a promuovere i principi democratici nelle relazioni internazionali e invitare Paesi come la Turchia a rispettare questi principi. Occorrerebbe mettere il rispetto dei valori fondamentali come condizione per qualsiasi altro rapporto. Ma è una scelta difficile.
Per quanto invece riguarda l’integrazione nell’Unione Europea, nonostante le apparenze e visto lo stato delle cose, sembra che entrambe le parti siano in fondo felici di questa situazione e stiano solo un po’ giocando. Non vogliono che la Turchia ne faccia parte, così come il Governo turco non vuole farne parte. Non c'è nessun programma serio o reale volontà da entrambe le parti. In questo momento nessuna delle due parti ha interesse a che ciò avvenga.
In che modo gli scrittori e i giornalisti europei possono essere d’aiuto?
In primo luogo, dovrebbero fare pressione sui loro Governi e impedire loro di aiutare i regimi antidemocratici. E dovrebbero farlo ora che hanno colleghi che sono in pericolo in altre parti del mondo. In regioni più lontane, in altri continenti, sta succedendo adesso quello che è successo a tanti scrittori e giornalisti europei a metà del secolo scorso. Il tempo e lo spazio cambiano, ma il problema è ancora vivo, quindi anche la solidarietà dovrebbe essere viva. Quando celebriamo con PEN International la “Giornata dello scrittore in prigione” non è un atto formale. Dovrebbe servire a mantenere deste le coscienze, a spingere all’azione. Quando una nostra campagna ha successo, quando qualcuno viene liberato, non pensiamo che sia solo merito nostro. Sappiamo che è il risultato di molti fattori: l’intervento di organizzazioni conosciute, certo, ma anche la pressione pubblica, l’opportunità politica, contingenze leggermente mutate. Sappiamo però che se le organizzazioni come la nostra non agissero, mancherebbe un tassello fondamentale per il risveglio delle coscienze. Lo stesso quando riusciamo a dare riparo in un luogo protetto a scrittori o giornalisti in pericolo: nessuno tra noi pensa di salvare il mondo, ma di fare tutto quanto è in suo potere per cambiare le cose in meglio. Passo dopo passo.
0 notes
ultimaedizione · 3 years
Text
Mattarella e gli "sconcertanti" politici italiani
Mattarella e gli “sconcertanti” politici italiani
Quello che Sergio Mattarella ha fatto a Ventotene è un discorso contro l’ipocrisia di alcuni nostri politici in materia di Europa e di profughi afghani. Lo ha fatto parlando ai giovani che partecipavano al 40° seminario per la formazione federalista europea in occasione dell’80° anniversario del Manifesto europeista, che prende il nome dall’isola pontina dove venne elaborato durante il fascismo.…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes