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#Gherardo Bortolotti
marcogiovenale · 7 months
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online il nuovo numero di 'vocale', a cura di elisa longo
https://www.fangoradio.com/shows/301/3926 “In questa puntata ho lavorato con i suoni residui (materiali che avevo escluso in un primo momento, resti di ricordi, suoni di antichi canti che a contatto con la realtà esterna, distanti dai luoghi nei quali sono stati concepiti, variano di senso e prendono un altro significato, e poi ho usato ancora residui sonori di lingue straniere intercettate sui…
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gammm-org · 1 year
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gianlucadandrea · 4 years
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Pitture rupestri e visioni di poetica in Bortolotti, D’Andrea, Di Dio, Mari Oggi su Poetarum Silva un articolo di Andrea Accardi (che qui ringrazio) parla di pitture rupestri e visioni, analizzando opere recenti di Bortolotti, Di Dio, Mari e il sottoscritto (nello specifico…
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lenostreposizioni · 6 years
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231.
Del sentimento quasi sordido di vergogna e disillusione che ci rimaneva in gola dopo le visite agli alieni, facevamo tesoro e ne ricordavamo, negli anni, le sfumature più diafane, i minimi riverberi celati nelle sere di settembre, negli errori che ancora commettevamo, nelle forme delle ombre. Insieme ad altri ci presentavamo con i pochi doni che avevamo raccolto: citazioni da qualche vecchio film di fantascienza, un pacchetto di Lucky Strike, t-shirt dei Primal Scream di una taglia in meno. Parlavamo pochissimo l'un l'altro e, ormai, aspettavamo solo di inoltrarci nel cupo silenzio del sogno collettivo nato dalle tangenziali abbandonate, dai parcheggi deserti, dalle periferie sempre più immote, fatto per lo più di rumore bianco, semioscurità, sensazioni imprecise di fili del discorso persi negli anni, nell'avvicendarsi delle coincidenze, dei nuovi acquisti, delle soste in cucina prima di andare a dormire.
Gherardo Bortolotti, Quando arrivarono gli alieni, Benway Series
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centroscritture · 3 years
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Continua il nostro percorso esplorativo nella poesia dei nostri giorni. Da giovedì 3 febbraio tornano gli Autoritratti, secondo momento del ciclo di tre corsi a contatto diretto con le voci più significative della poesia contemporanea.
In questa serie di incontri, autori e autrici nati tra gli anni '60 e gli '70 ripercorreranno la loro storia letteraria, consolidata ma ancora in pieno sviluppo, faranno il punto sullo stato attuale della loro opera con un occhio alle prospettive future.
Cominceremo con Laura Pugno per proseguire con Stefano Dal Bianco, Alessandra Carnaroli, Guido Mazzoni, Maria Grazia Calandrone e Gherardo Bortolotti.
Info e iscrizioni su https://www.centroscritture.it/
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giuliocavalli · 7 years
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«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori
«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori (la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le parole che escono fuori da alcuni dibattimenti televisivi sono parole che mettono fortemente in crisi o addirittura contraddicono l’essenza stessa della nostra Costituzione, il richiamarsi a un patto antifascista e democratico. L’attentato di Macerata, dove un simpatizzante neonazista ha cercato la strage di uomini e donne africani, è qualcosa che ci interroga nel profondo. Le vittime sono diventate il bersaglio di un uomo la cui azione terroristica si è nutrita della narrazione tossica veicolata non solo da internet ma anche dal mainstream mediatico. Dopo quello che è successo non possiamo restare in silenzio. Serve una maggiore assunzione di responsabilità, serve un nuovo patto fra chi fa comunicazione e i cittadini. Le parole di odio, lo abbiamo visto chiaramente, possono tradursi in atti di violenza omicida. Azioni che, acclamate e imitate, rischiano seriamente di innescare una spirale di violenza. Per noi è evidente che il nodo mediatico ha contribuito a produrre e legittimare lo scatenarsi delle pulsioni peggiori. Per questo chiediamo ai media di non prestare più il fianco alla propaganda d’odio, ma di compiere anzi uno sforzo nel contrastarla. Intere fette di società (per esempio i migranti e i figli di migranti) nella rappresentazione mediatica esistono pressoché solo come stereotipo o nei peggiori dei casi come bersaglio dell’odio, contraltare utile a chi fa di una propaganda scellerata il suo lavoro principale. Sappiamo che nei media lavorano seri professionisti che come noi sono molto preoccupati per la piega degli eventi. Servono contenuti nuovi, modalità diverse, linguaggi aperti e trasparenti. Non possiamo permettere che nel 2018, ad 80 anni dalle leggi razziali, ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna. Dobbiamo cambiare ora e dobbiamo farlo tutti insieme. Ne va della nostra convivenza e della nostra tenuta democratica. Quello che chiediamo non è un superficiale politically correct. Chiediamo invece una presa in carico di un mondo nuovo, il nostro, che ha bisogno di conoscersi e non odiarsi. Antonio Gramsci scriveva: Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri. Dipende da noi non lasciar nascere questi mostri. Dipende da noi evitare che torni lo spettro del fascismo nelle nostre vite. Per farlo però dobbiamo lavorare in sinergia e cambiare i mezzi di comunicazione. E dobbiamo farlo ora, prima che sia troppo tardi. Giulio Cavalli Vanessa Roghi Helena Janeczek Igiaba Scego Sabrina Varani Christian Raimo Paolo di Paolo Michela Monferrini Frederika Randall Graziano Graziani Francesca Capelli Shaul Bassi Loredana Lipperini Shulim Vogelmann Amin Nour Reda Zine Sabrina Marchetti Amir Issa Alessandro Triulzi Francesco Forlani Fiorella Leone Francesca Melandri Ilda Curti Marco Balzano Alessandro Portelli Attilio Scarpellini Filippo Tuena Francesco M.Cataluccio Laura Bosio Gianfranco Pannone Antonio Damasco Franco Buffoni Evelina Santangelo Caterina Bonvicini Lisa Ginzburg Camilla Miglio Emanuele Zinato Andrea Inglese Andrea Raos Maria Grazia Meriggi Alessandra Di Maio Roberto Carvelli Francesco Fiorentino Grazia Verasani Caterina Venturini Alessandra Carnaroli Lorenzo Declich Gennaro Carotenuto Silvia Ballestra Chiara Valerio Marco Belpoliti Paola Caridi Marco Missiroli Alessandro Robecchi Valeria Parrella Nicola Lagioia Enrico Manera Jamila Mascat Maria Luisa Venuta Rossella Milone Giacomo Sartori Antonella Lattanzi Barbara del Mercato Amara Lakhous Rino Bianchi Carola Susani Roberto Carvelli Isabella Perretti Rosa Jijon Davide Orecchio Antonella Lattanzi Simone Giusti Simone Siliani Alberto Prunetti Chiara Mezzalama Elisabetta Mastrocola Teresa Ciabatti Andrea Tarabbia Antonella Anedda Elisabetta Bucciarelli Francesco Fiorentino Paola Capriolo Paolo Morelli Simona Vinci Giorgio Vasta Orsola Puecher Antonio Scurati Vins Gallico Daniele Petruccioli Enrico Macioci Maria Grazia Calandrone Eraldo Affinati Elena Pirazzoli Leonardo Palmisano Emiliano Sbaraglia Maura Gancitano Marco Mancassola Rosella Postorino Alessandra Sarchi Carlo Lucarelli Giorgio Pecorin Gianni Biondillo Ornella Tajani Mariasole Ariot Giorgio Fontana Girolamo Grammatico Francesca Ceci Brunella Toscani Tommaso Giartosio Attilio Scarpellini Simone Pieranni Elisabetta Liguori Giuliano Santoro Orofino di Giacomelli Maria Grazia Porcelli Giovanni Contini Federico Faloppa Federico Bertoni Flaminia Bartolini Dario Miccoli Emanuela Trevisan Semi Alessandro Mari Tommaso Pincio Laura Silvia Battaglia Anna Maria Crispino Andrea Bajani Renata Morresi Francesca Fiorletta Federica Manzon Angiola Codacci Pisanelli Alessandro Chiappanuvoli Società italiana delle Storiche Benedetta Tobagi Giuseppe Genna Fabio Geda Daniele Giglioli Angelo Ferracuti Alessandro Bertante Riccardo Chiaberge Giorgio Mascitelli Gherardo Bortolotti Annamaria Ferramosca Anita Benedetti Letizia Perri Luisella Aprà Masturah Atalas Rosalia Gambatesa Barbara Summa Lorenzo D’Agostino Anna Toscano Fabrizio Botti Chiara Veltri Sergio Bellino Barbara Benini Valentina Mangiaforte Maria Motta Emanuele Plasmati Giuseppe Maimone Paolo Soraci Pina Piccolo Graziella Priulla Leonardo Banchi Valentina Daniele Massimiliano Macculi Susanna Marchesi Corrado Aiello Giovanni Scotto Liliana Omegna Domenico Conoscenti Francesco Falciani Mario Di Vito Ileana Zagaglia Maria Elena Paniconi Antonio Corsi Stefano Luzi Nicola Marino Barbara Lazzarini Antonella Bottero Camilla Mauro Pietro Saitta Gianni Montieri Francesca Del Moro Adam Atik Maurella Carbone Sabrina Fusari Francesa Perlini Antonella Bastari Donatella Libani Alessandra Pillosu Lidia Massari Gianni Girola Andrea Fasulo Lidia Borghi Roberta Chimera Gaetano Vergara Camilla Seibezzi Lisa Dal Lago Nicoletta Mazzi Annamaria Laneri Sandra Paoli Cristina Nicoletta Leonardo De Franceschi Olga Consoli Chiara Barbieri Valentina De Cillis Letizia Perri Angelo Sopelsa Alessandra Greco Simone Buratti Giacomo Di Girolamo MariaGiovanna Luini Costanza Matafù Lorenza Caravelli Elena Maitrel Cavasin Leopoldina Bernardi Donatella Favaretto Simona Brighetti Margherita D’Onofrio Ivana Buono Manuela Olivieri Maria Cristina Mannozzi Helleana Grussi Elisabetta Galeotti Antonio Sparzani (si può firmare qui)
(la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le…
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italianartsociety · 7 years
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By Costanza Beltrami
On 19 May 1455 Filippo Lippi, a leading Renaissance painter in fifteenth-century Florence, had a really bad day.
So far, Filippo’s life had been a mix of great misfortunes and well-deserved artistic success. Born to an extremely poor family, he was soon left orphan by the death of his father. On 18 June 1421 he entered the Carmelitan convent of the Carmine in Florence, where he remained for at least ten years. Filippo’s training in art probably began at this monastery, where the Brancacci Chapel with Masaccio’s striking frescoes was located. Studying such examples, Lippi soon became a skillful painter, open to a variety of influences including the northern European painting of Rogier van der Weyden. On 1 April 1438 painter Domenico Veneziano wrote to Cosimo de’ Medici that Filippo Lippi and Fra’ Angelico were the most-sought after painters in Florence. Veneziano also recorded that Lippi had started working on an altarpiece for Gherardo di Bartolommeo Barbadori, a work which sixteenth-century art historian Giorgio Vasari described as “a work of rare excellence which has ever been held in the highest esteem by men versed in our arts.” This work includes lifelike portraits of the donor and of the painter himself, demonstrating Filippo’s skill at both religious painting and portraiture.
And yet, despite all this praise and success, Filippo was about to get himself in trouble. In 1450 a fellow painter and collaborator, Giovanni di Francesco, accused Filippo of owing him money and withholding his wages. Rather than admitting his guilt, Filippo produced a fake payment receipt, signed by him with Giovanni di Francesco’s counterfeit signature. The fake was soon discovered. Tried, imprisoned, and tortured on the rack, Filippo eventually confessed that he had not paid Giovanni di Francesco; as a result, on 19 May 1455 he was removed from the advantageous position of rector of the church of San Quirico in Legnaia, which he had held since 1442.
In-between 1450 and 1455 Filippo was implicated in other lawsuits, mostly with unsatisfied patrons who accused him of having commissioned to his assistants and apprentices paintings he had contractually promised to execute himself. Legal problems perhaps played a role in Filippo’s decision to move to Prato sometime before 1452. Nevertheless, he did not lose the support of a score of faithful patrons and his career continued to flourish until his death in 1469.
References: Eliot W. Rowlands and Marilyn Bradshaw. "Lippi." Grove Art Online. Oxford University Press, http://www.oxfordartonline.com/subscriber/article/grove/art/T051269pg1; Luca Bortolotti. “LIPPI, Filippo,” Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 65 (2005).
Madonna with Child (Tarquinia Madonna), 1437, tempera on panel, 151 x 66 cm. Galleria Nazionale d'Arte Antica, Rome. Photo: Wikimedia Commons
Madonna and Child with St Fredianus and St Augustine (Barbadori Altarpiece), 1437-38, panel, 208 x 244 cm. Musée du Louvre, Paris. Photo: Web Gallery of Art.
Madonna with the Child and Scenes from the Life of St Anne, 1452, oil on panel, diameter 135 cm. Galleria Palatina (Palazzo Pitti), Florence. Photo: Web Gallery of Art.
Madonna in the Forest, c. 1460, oil on panel, 127 x 116 cm. Staatliche Museen, Berlin. Photo: Web Gallery of Art.
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beta-ideeinprova · 7 years
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Niente continuo il mio spam poetico. Un mood che accompagna sempre questi mesi (lui è Gherardo Bortolotti)
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nuovaletteratura · 6 years
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Gherardo Bortolotti, Storie del pavimento, giovedì 21 giugno
Gherardo Bortolotti, Storie del pavimento, giovedì 21 giugno
Giovedì 21 giugno, ore 19.00 alla *Libreria Tic* Via Agostino Bertani, 9, Trastevere Roma
Lettura e presentazione delle *STORIE DEL PAVIMENTO* di Gherardo BORTOLOTTI Tic Edizioni, 2018
Intervengono: Marco GIOVENALE Massimiliano MANGANELLI Gilda POLICASTRO
Sarà presente l’autore
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poetella · 8 years
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senza paragone (2)
(foto di poetella)
    ……………………………………………………………..senza paragone
come il bisogno di silenzio  appagato in quest’ora sonnacchiosa
in balcone, i rumori della città attutiti dai sette piani sotto, fasciati
dall’aria azzurra, troppo azzurro! di questo cielo d’estate che non
vuole finire come non vuole  finire il mio desiderio di lontano,
gli occhi oltre l’oltre possibile da osservare, oltre i pini,…
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marcogiovenale · 8 months
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alcuni punti salienti _ [replica]
alcuni punti salienti – dal “verri” n. 48, feb. 2012 – da servire di ammaestramento de’ pochi o molti che molto dimandano di scritture dopo il paradigma, poco riuscendo chi qui scrive a spiegarsi [ovvero:] [elenco di puntatori a uso di chi fa o vorrebbe fare, per dire, sought writing, ma non ci si trova – o pensa di far ciò ma fa altro] [– e si metteranno dei puntini che il lettore deve…
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gammm-org · 1 year
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giuliomozzi · 10 years
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La formazione dello scrittore, 20 / Gherardo Bortolotti
La formazione dello scrittore, 20 / Gherardo Bortolotti
di Gherardo Bortolotti
[Questo è il ventesimo articolo della serie La formazione dello scrittore, parallela alla serie La formazione della scrittrice (che per qualche settimana sarà sospesa, mentre le "formazioni" degli scrittori uscitanno sia il giovedì sia il lunedì). Ringrazio Gherardo per la disponibilità. gm]
Parlare della mia formazione, come scrittore, vuol dire essere certo di un…
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thecommaconstellation · 10 years
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04. come la fisiologia sottile, membranacea, della paura che ti infesta mentre pensi agli anni che ti aspettano, ai destini quasi irreali di momenti senza rilievo, di silenzi pomeridiani, di degenze senza guarigione, alle occasioni per perdere, per essere occupazione del dolore, per vedere soffrire gli altri, ai distinti fallimenti di quelli cui ora rivolgi la parola, ponendo le basi per le relazioni che corromperai nel tempo, destinate a disfarsi, a confondersi come cenni, in lontananza, sotto la pioggia
Gherardo Bortolotti, "Senza paragone"
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senza paragone 14
01. analogo alla posizione delle sedie che ti accolgono in sala, come testimoni di qualcosa avvenuto in tua assenza, l’episodio remoto e minore di una saga di fatti che ti sfuggono, che ignori mentre, passando in cucina, processi il tuo giorno, convinto di ciò che vedi, le fattispecie di quello che è reale, passibile delle tue certificazioni a vuoto, sprecate, tra i miliardi di miliardi di atti di razionalità locale che i tuoi simili producono, nel tempo di quello che è in corso
02. somiglianti alle discussioni inefficaci che condividi con gli altri, alle strutture frasali in cui scarichi le spinte delle tue ragioni, mentre collabori alla tessitura, tra i mobili, di transazioni di senso che una volta zittiti, una volta che l’altro se ne va, sbattendo la porta, rimangono a mezz’aria, nel vuoto che vi separava, come nervature fossili di istanti precedenti
03. differente dalla mattina, dalla luce attraverso cose trasparenti, dal senso di pienezza che ti danno gli alberi in estate
04. come la fisiologia sottile, membranacea, della paura che ti infesta mentre pensi agli anni che ti aspettano, ai destini quasi irreali di momenti senza rilievo, di silenzi pomeridiani, di degenze senza guarigione, alle occasioni per perdere, per essere occupazione del dolore, per vedere soffrire gli altri, ai distinti fallimenti di quelli cui ora rivolgi la parola, ponendo le basi per le relazioni che corromperai nel tempo, destinate a disfarsi, a confondersi come cenni, in lontananza, sotto la pioggia
05. diverse dalle scarpe che abbandoni in un angolo, dalle tracce sbiadite che hanno lasciato all’ingresso, decifrabili ancora, alle tue spalle, come prove di una stagione precedente del tuo essere vivo, del fatto che altrove hai solcato il presente, disfacendoti in parte, in superficie, sprecandoti nel processo del tuo futuro imminente
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marcogiovenale · 8 months
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alcuni punti salienti
Qui di séguito alcuni punti salienti – dal “verri” n. 48, feb. 2012 – da servire di ammaestramento de’ pochi o molti che molto dimandano di scritture dopo il paradigma, poco riuscendo chi qui scrive a spiegarsi [ovvero:] [elenco di puntatori a uso di chi fa o vorrebbe fare, per dire, sought writing, ma non ci si trova – o pensa di far ciò ma fa altro] [– e si metteranno dei puntini che il lettore…
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