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#Luca Pannacci
arcimboldisworld · 1 year
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Gauthier Dance Company: The Seven Sins - Theater Winterthur 14.04.2023
Gaulthier Dance Company: The Seven Sins - Theater Winterthur 14.04.2023 #Tanz #SidiLarbiCherkaoui #aszurebarton #marcosmorau #marcogoecke #hofeshshechter #sashawaltz #sharoneyal #theaterwinterthur #rezension #ballett #ericgauthier
Eine der bekanntesten deutschen Kompanien ist mit drei Vorstellungen zu Gast im Theater Winterthur: Die Gauthier Dance Company – beheimatet im Theaterhaus Stuttgart – zeigt die grossartige Produktion “The Seven Sins”. ERIC GAUTHIER hat es geschafft, sieben namhafte Choreographen zu verpflichten, die jeweils eine “Todsünde” beisteuern: SIDI LARBI CHERKAOUI, ASZURE BARTON, MARCOS MORAU, MARCO…
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Russia e italiani rapaci da occupanti in un libro
(di Luca Prosperi) RAFFAELLO PANNACCI, ‘L’OCCUPAZIONE ITALIANA IN URSS, LA PRESENZA FASCISTA FRA RUSSIA E UCRAINA (1941-1943)’ (Carocci Editore, p. 310, 35 euro). Per quanto sia vero che la ricerca storiografica abbia tempi con regole proprie e non necessariamente in linea con le pulsioni della contemporaneità, l’ultimo libro di Raffaello Pannacci apre degli interrogativi sulla funzione stessa…
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gramilano · 2 years
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The Seven Sins - Gauthier Dance shines a spotlight on vice
Seven major choreographers some together to create pieces for Gauthier Dance's The Seven Sins, which will also be broadcast.
The Seven Sins rehearsal with Marco Goecke – Luca Pannacci, photo by Jeanette Bak The first rehearsals started last autumn and since the beginning of the year the Dance Company Theaterhaus Stuttgart has almost exclusively focused on one of its most ambitious productions to date: The Seven Sins, with world premieres by Aszure Barton, Sidi Larbi Cherkaoui, Sharon Eyal, Marcos Morau, Sasha Waltz…
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giorgiaohanesian · 6 years
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L’après-midi d’un faune Resilienza (2017)
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Manda messaggi senza farsi vedere, la sua presenza è mutevole, cangiante. Il fauno guarda e si lascia guardare.
Il fauno è una presenza militante, è un organismo resistente e vitale che fluisce nello spazio della scena evidenziando la continuità tra il dentro e il fuori così come quella tra interiorità e esteriorità, tra realtà e immaginazione. Il corpo danzante del fauno è in costante ascolto, è una zona attiva, pulsante, è materia capace di generare meraviglia. Umile, vulnerabile e allo stesso tempo potente, il corpo mantiene una densità specifica che si esprime nel virtuosismo più prezioso: quello della presenza. L’attesa, la caduta, il fremito, la propulsione e la sospensione sono le parole chiave di un vocabolario di movimento che non distingue tra micro e macro strutture gestuali: la forza della figura danzante nasce da un disegno di dettagli e di tessuti connettivi, ossa e muscoli per i quali linearità, distensione e contorsione partecipano in egual misura. Resiliente, silenzioso, a tratti vocale: quello del fauno è un concetto sonoro che attraversa lo spazio.
Dalla storia della danza al presente, il fauno ci raggiunge nel XXI secolo come una forma complessa, una Gestalt per certi aspetti barocca. Nella sua presenza è possibile osservare una condensazione di significati e forme che è l’origine del contemporaneo in danza. Dissolvendosi nella musica di Debussy, paesaggio sonoro di disarmante bellezza, il fauno espone la propria vocalità e il proprio tempo interiore disseminato di desideri per i quali non sussiste nessuna distinzione tra sacro e profano. (Gaia Clotilde Chernetich)
coreografia Giorgia Ohanesian Nardin con Francesco Saverio Cavaliere, Monika Lepisto, Fabio Novembrini, Luca Pannacci, Valentina Pierini, Eleonora Pifferi, Roberta Racis, Raffaele Scicchitano. collaborazione alla Drammaturgia Gaia Clotilde Chernetich luci Emanuele De Maria costumi Daniela Laffei musica Prélude à L’après-midi d’un faune – Claude Debussy (esecuzione di Doriot Anthony Dwyer, Boston Symphony Orchestra & Michael Tilson Thomas) commissionato e prodotto da Balletto di Roma co-produzione Associazione Culturale VAN foto e video ©Matteo Carratoni
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