Tumgik
#SU DAI LEGGONO LE FANFICTION
amadello · 1 year
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Ma abbiamo dormito insieme?!
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gloriabourne · 5 years
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Credo che non sia il primo post del genere che mi ritrovo a scrivere, ma ormai sono convinta che le persone che stanno su Tumblr siano più intelligenti di quelle che stanno su Twitter (me compresa, che quando entro su Twitter mi trasformo improvvisamente in una cretina) e quindi o dialogo con voi, o dialogo con me stessa davanti allo specchio.
Stamattina entro su Twitter e becco l'ennesimo drama (a quanto pare già scoppiato ieri sera ma io non ne sapevo nulla). Ancora non ho capito i dettagli, perché Twitter è un po' come una setta: tutti sanno, ma se chiedi qualcosa nessuno ti risponde. Però, in parole povere, ho capito che gente che non shippa metamoro ha per l'ennesima volta preso per il culo noi povere sceme gialloblù (raga, devo rifare la carta d'identità, quasi me lo faccio scrivere come occupazione o tra i segni particolari sta cosa del gialloblù) e in più sono spuntati fuori screen di chat privata tra una shipper e una non shipper in cui si parlava della ship (scusate il giro di parole).
Allora. Io sono per la libertà di parola in qualsiasi caso, su qualsiasi argomento e mai mi sono permessa di attaccare chi non shippa le coppie che piacciono a me, perché appunto ognuno fa quel che gli pare. E così dovrebbero ragionare pure dall'altra parte!
Ma qua ci sono di mezzo degli screen e la situazione è grave.
Da quello che so, sono stati censurati, sono stati tolti i nomi e tutta una serie di piccoli accorgimenti. Ma non basta!
Se è una chat privata, deve restare tale! E non ci si deve assolutamente permettere di andare sputtanare la gente perché ha un pensiero diverso dal nostro!
Io inizio ad essere davvero stufa di questa storia.
Per quanto mi riguarda, nonostante su Twitter la situazione sia diventata invivibile, io continuerò a starci. Grazie a Twitter ho conosciuto un sacco di persone (fortunatamente dotate di cervello) e non intendo rinunciare a questa cosa solo perché il 90% delle persone che stanno su quel social non hanno niente da fare se non rompere i coglioni alla gente.
Come ho scritto anche su Twitter (ah, e su Twitter io ho il mio nome e cognome, non ho un nickname quindi ci ho messo la faccia) non mi interessa nulla di queste cose. Io continuerò a leggere e scrivere fanfiction perché lo dice la parola stessa: si tratta di opere di fantasia inventate dai fan.
Che poi ci sia chi ci vede qualcosa di reale (io per prima) e tutt'altra cosa. Resta comunque una mia idea, una mia opinione e non vedo perché qualche tizio/a che si sente più intelligente della media debba denigrare qualcuno per le proprie idee.
Esiste ancora la libertà di pensiero e di parola e di questo passo potrebbe esistere per poco, quindi fatemi pensare quel che mi pare.
Ah, e poi vorrei aggiungere che la maggior parte di quelle che su Twitter ci definiscono sceme gialloblù, poi se le leggono tutte le fanfiction metamoro che stanno su wattpad.
Coerenza, questa sconosciuta.
Scusate per lo sfogo, ma ormai questo è diventato l'unico posto in cui si può parlare liberamente senza essere messi alla gogna.
Vi voglio bene ❤️
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len-scrive · 6 years
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Detroit: Become Human e altro che mi passa per la testa.
Il titolo fa paura più per la seconda parte, lo so.
Ho preso appunti per un quarto d’ora di registratore vocale per scrivere ciò e dovreste sentire come mi sono incazzata tra una registrazione e l’altra.
The usual.
Ultimamente leggo tanti post riguardanti accese discussioni su top/bottom, su quanto certi personaggi siano SBAGLIATI messi in certe posizioni e su quanto avere ruoli sotto alle lenzuola sia normale.
Fortunatamente post in cui molte persone rispondono a tono spiegando perché questo modo di vedere le cose sia triste e controproducente.
Vedo anche post in cui ragazzi omosessuali accusano le ficwriters di monopolizzare le relazioni tra uomo e uomo e renderle ciò che non sono per il loro piacere. Quindi in qualche modo trasformano gli omosessuali in feticci da usare a piacimento.
Potrei star qui a parlare per ore di quanto a mio avviso queste accuse non stiano né in cielo né in terra per il semplice fatto che stiamo parlando di personaggi, come sempre, come si spiega ogni santa volta, come dovrebbe essere ormai chiaro a tutti.
I personaggi non sono persone, i personaggi fanno e dicono tutto ciò che vogliono e non riflettono ciò che la persona che scrive pensa o fa nella vita reale.
Prima o poi qualcuno la capirà ‘sta cosa.
Potrei limitarmi a dire questo e dire che no, non scrivo scene di sesso realistiche tra uomini, ovvio. Primo perché non sono un uomo e secondo perché mai vorrei scrivere scene di sesso realistiche nemmeno eterosessuali. Secondo perché scrivo e non scrivo manuali, gente. Se volete lezioni di sesso andate da un sessuologo o leggetevi guide in proposito. Non si impara il sesso in generale, ma non si impara di certo dalle fanfictions o dai libri.
Perché non ditemi che il sesso nei libri ha senso.
Queste le premesse a ciò che vorrei dire partendo da qualcosa che mi ha preso all’istante, quasi quanto mi ha preso Hannibal, ma per motivi diversi.
Come avrete capito dico sempre ciò che penso, no matter what. Sempre.
Il che non ha nulla a che vedere con la gente che legge. La gente che legge può e deve rimanere delle sue idee, questo non cambierà mai il fatto che continuerò ad esprimere le mie. È una mia necessità, una cosa che faccio per me senza aspettarmi che qualcuno ascolti o approvi, ma la mia posizione su certi argomenti la farò presente fino alla fine dei miei giorni.
Chissà che prima o poi ciò che dico non diventi obsoleto e scontato. Insomma, lasciate anche a me la speranza che un giorno il mondo sia un po’ più come lo voglio io. O devono essere felici sempre e solo gli altri?
Mi sono appassionata a questo videogioco, Detroit: Become Human. In che modo?
Tramite fanfictions e fanart, ovviamente. Siamo fratelli e sorelle in questo perché so che capita anche a voi. Il motivo non so per voi, ma per me è che spesso e volentieri ci sono le basi per qualcosa di buono, ma poi non vengono mai utilizzate per creare questo qualcosa di buono che io apprezzerei molto di più di ciò che c’è già.
E allora esistono i fandom che si creano ciò che vogliono per compensare.
Logico, cosa si deve fare?
Esistono giocatori e lettori e spettatori di film e telefilm che accettano tutto ciò che vedono e leggono, sono certa di questo.
Io no, non più.
Provate voi ad essere sempre sempre sempre delusi da tutto ciò che vi passa sotto gli occhi, da tutto ciò che sentite, cazzo, provate.
Provate a non avere una sola, una singola soddisfazione in nessuna storia che leggete, nessuna.
Parlo a tutti coloro che si indignano se si prende un videogioco e lo si trasforma in un altro mondo con personaggi che hanno altre dinamiche, che fanno altre cose. Parlo a chi si indigna se dopo aver visto un telefilm o aver letto un libro o un fumetto certe persone cambiano alcuni dei punti fissi per far andare la storia da un’altra parte e darle un lieto fine.
Parlo a voi che avete la fantasia di un mucchietto di cenere di una sigaretta.
Fatevi gli affari vostri.
La passione per Detroit: Become Human dunque nasce dalle fanfic e solo dopo, per capire meglio, sono andata alla fonte, all’origine di tutto.
Ho guardato su YouTube ore e ore di storia giocata da qualcun altro.
Il responso finale per me è questo.
Hannibal è tutto ciò che ho sempre desiderato in un telefilm portato fino alla quasi totale soddisfazione delle mie aspettative.
Quasi.
Mancava pochissimo. Ma posso conviverci, Hannibal è ancora al top di ciò che potevo desiderare.
Detroit Become Human è potenzialmente la perfezione, perfezione assoluta, anche più di Hannibal… Ma purtroppo non sfiora nemmeno l’accettabile.
Mi spiego e per farlo ritorno al discorso di top/bottom/feticismo delle relazioni omosessuali/eteronormatività.
Sono stufa.
Io non sono una feticista delle relazioni omosessuali, io sono stufa che tutto sia eterosessuale.
Io.
Io per prima.
Ne ho piene le scatole.
Ho piene le scatole di un sesso che mi definisce.
Io non sono definita da ciò che ho in mezzo alle gambe, non me ne frega niente di ciò che c’è lì. Io sono la mia testa e la mia testa mi dice che un sacco di cose non hanno un cazzo di senso e la gente continua a viverci sopra come se fossero le uniche cose giuste e normali.
Ma normale che?
Chi stabilisce che una cosa è normale? La quantità di persone che la fanno? Quindi se domani tutti si mettono ad ammazzare persone ci sarà una normalizzazione dell’omicidio? Così come l’eterosessualità e tutte le regole che detta è adesso ciò su cui tutti si basano per giudicare, creare cose, stabilire dei percorsi da seguire?
Dunque…
Avevano in mano un mondo di androidi che all’improvviso diventano Deviants e cominciano a provare emozioni umane.
Un mondo di creature che non hanno la nostra concezione di corpo, una volta che smettono di seguire ordini e imitare gli esseri umani, delle creature che non concepisco il sesso così come lo concepiamo noi, soprattutto il loro di appartenenza, in teoria non dovrebbero averlo, e men che meno l’accoppiamento in generale, creature che sentono le emozioni umane, ma poi hanno un approccio completamente diverso da noi nell’esternarle e nel viverle.
Ma quale fantasia si sono sprecati ad utilizzare?
Devo vedere l’androide maschio che si innamora della femmina, lei che gli fa gli occhi dolci e che ad un certo punto gli dice che lo ama. Oh, santo cielo, reggetemi perché non posso trattenere l’emozione per questa storia d’amore.
Ma santo cielo, sono androidi che si svegliano e cominciano a vivere… E guarda caso vivono secondo le regole dell’eterosessualità?
Ma chiudetevi da qualche parte con la vostra fantasia inesistente, per favore.
Devo vedere l’androide femmina che si occupa della bambina e la deve proteggere. Che strano eh? Che decisione così fuori dagli schemi.
Devo vedere i Deviants esprimere il loro cambiamento più attraverso cazzate come queste che attraverso vera e propria presa di coscienza di chi sono loro, della loro identità, di ciò che vogliono fare nella vita con la loro libertà di pensiero e di espressione.
Ad un certo punto c’è anche l’opzione che l’androide che guida la rivoluzione, Markus, possa chiedere insieme ai pari diritti anche l’opportunità per gli androidi di riprodursi.
MA CAZZO!
Ma in questo si esprime l’essere diventati delle creature senzienti?
NO!
Questo è essere umani, triste e scontato. I Deviants sono meglio, i Deviants sono qualcos’altro.
Eh, ma il videogioco è creato da esseri umani e fino ad un certo punto ci arrivano, poi si perdono.
Guarda caso l’unica storia d’amore omosessuale è tra due androidi femmina, prima usate come prostitute per il piacere degli umani, che in una possibile svolta degli eventi scappano mano nella mano verso la libertà. Sempre due donne, mai due uomini, ovvio.
Perché?
Perché queste scelte sono operate dai creatori dei videogiochi che sono tutti uomini, eterosessuali, con la fantasia di una mela marcia.
O sono operate come scelte di marketing perché chi gioca in media è un ragazzo eterosessuale con la fantasia di una mela marcia.
Quindi due donne sì, ma due uomini mai.
Che sono androidi, non hanno sesso! Nonostante una volta disattivata la pelle, chissà perché, le tette restano.
Io non so quanti video ci sono in rete di gente che ha giocato tutto DBH, proverò senz’altro a guardarmeli tutti, ma cazzo nel video che ho visto fino ad ora si sono operate le scelte più banali, più noiose, più etero, più squallide che si potessero operare ed io stavo per morire soffocata dalla tristezza.
C’è l’opzione Fai baciare i due androidi SI o NO?
Cosa pensate abbia scelto chi giocava?
Ora, questo è un rant, lo ammetto, perché è ovvio che quel video può essere stato fatto da chi aveva già giocato altre sessanta volte e ha scelto opzioni mai scelte prima. Però proprio quelle doveva registrare e farmi vedere?
Ritorniamo sempre alla MIA sfiga.
MIA.
Non sto dicendo che certe cose sono sbagliate, come al solito sono sbagliate e noiose per me.
E mi tocca stare zitta e ingoiare la merda che mi si propina in continuazione?
Signori per forza scrivo, blatero, mi incazzo e tutto faccio tranne che tacere.
Perché vorrei vedere voi.
Invece non vi vedrò mai.
Non vi vedrò mai dover fare i conti con tutto un gioco basato su cose che non volete vedere, che non volete sentire, non faranno mai un gioco così. Non faranno mai un telefilm così.
Può succedere con un libro, una volta ogni tanto, con un film, una volta ogni tanto, ma sono cose rapide che non fanno successo e vengono accantonate per sempre.
A voi nella media non succederà mai di essere delusi sempre, sistematicamente.
Gioite dunque di essere nella massa e non ve la prendete se noi, da questa parte, ci facciamo le NOSTRE storie, creiamo le NOSTRE dinamiche. Quelle che piacciono A NOI.
Perché siamo pochi, meno degli androidi di Markus, ma abbiamo già fatto tante rivoluzioni. E che importa se la nostra rivoluzione si ferma a pochi siti, poche storie e poche soddisfazioni. Ci prendiamo tutto ciò che viene.
Le potenzialità di Detroit: Become Human dunque sono state piuttosto schiacciate dal videogioco in sé; ma la storia, ragazzi, la storia è favolosa e dà spunto per il mondo. Il MONDO.
Dico io…
In quest’universo gli androidi sono stati creati per aiutare l’uomo e fare ciò che l’uomo non vuole più fare.
Qualche anno dopo la loro invenzione cominciano ad insorgere i primi problemi con la gente che viene licenziata per far posto agli androidi.
La gente con chi se la prende?
Non col governo o con chi ha permesso tutto ciò.
Se la prende con gli androidi.
Androidi che vengono picchiati, seviziati, rotti, torturati.
Io utilizzerei gli androidi per vedere quali sono gli esseri umani da cui guardarsi.
Io non potrei MAI alzare le mani, diventare violenta, contro una creatura che anche se esegue solo i miei ordini è lì per aiutarmi. Se tu hai in casa un androide e ogni due per tre lo porti a far aggiustare perché lo prendi a bastonate, beh, dovrebbe essere sulla tua fedina penale perché non stai bene per niente.
Se vai in un locale a luci rosse e affitti un robot per farci sesso e lo devi prendere a mazzate per eccitarti hai problemi enormi; non importa che quella è una macchina, importa che tu non lo sei.
La Cyberlife produce un modello per portare carichi pesanti ed ha l’aspetto di un grosso uomo di colore?
Ma scusate…
Un coglione alla Cyberlife che si alzasse a dire “Forse questa cosa è un po’ razzista e ci rimanda al periodo della schiavitù, meglio evitarla” non c’era?
Un coglione che si preoccupasse dell’opinione pubblica magari.
O devo pensare che in un futuro come quello l’unica cosa che non si è evoluta è proprio la testa umana?
Sono androidi! Androidi!
Connor è quello assegnato al Tenente Hank Anderson per investigare sui Deviants e si crea un legame tra loro, cazzo, si crea un legame.
Perché non può essere un legame più forte dell’amicizia?
Se non da parte di Hank, perché metteteci quello che volete, è un uomo di una certa età, era sposato con un figlio (per me non significa niente, ma mettiamo anche…) ma da parte di Connor… È un androide e non gliene frega nulla di che sesso è Hank!
Perché si devono immergere nell’eterosessualità anche creature che dovrebbero fregarsene altamente?
Ci sarebbe dovuta essere la storia d’amore tra umano e androide, per completezza, visto che la vostra fantasia ha partorito la storia tra North e Markus (due androidi con fattezze femminile e maschile) come massima espressione del passaggio a Deviant, una storia d’amore interrazziale era anche meglio e doveva essere tra Hank e Connor, l’unica possibilità rimasta.
Quella storia non c’è e quindi ce la facciamo noi.
Punto.
Questo è scrivere fanfictions, questo è creare fanart, questo è usufruire di un bene facendovi l’immenso favore di acquistarlo nonostante sia la metà della metà di quello che ci si aspetta e poi cercare pace con le nostre capacità, cambiando quello che è sempre uguale.
Di che diavolo vi lamentate?
Potrei comprare un videogioco, col prezzo che ha, nonostante non sia come lo vorrei, solo perché ci vedo dentro del potenziale. Vi sto facendo un favore, a voi e all’altra gente che ci gioca e che rompe le palle a quelli come me che ci fantasticano su.
Ma pensate a giocarci e non rompete.
Ho sentito ragazze indignate perché la coppia Hank/Connor è male assortita. Nel senso che Hank l’umano è in là con gli anni, sovrappeso e in generale non il classico figo da copertina. Connor è ovviamente un androide creato con fattezze giovani e perfette che così rimarranno sempre.
Che schifo!
Ho sentito dire.
Ma santo cielo uscite dai vostri schemi mentali patetici e crescete. Non d’età, di mentalità.
Se è di amore che stiamo parlando nel 2018 devo ancora sentire che dopo una certa età e senza rispecchiare certi canoni di bellezza non si può essere amati?
E poi, cazzo, da un androide senziente che dovrebbe essere l’ultima creatura a guardare cazzate del genere.
Fantasia da mele marce, fantasia da cenere di sigaretta e soprattutto mentalità che dovrebbe vedervi chiusi in una stanza da soli, e non in mezzo alla gente a spargere puttanate e dettare regole su amore, sesso ed espressione di se stessi.
Beh, il mio Connor ama Hank moltissimo, in un modo tutto suo e con espressioni tutte sue che non sono le stronzate umane a cui tutti sono abituati. Se avrete voglia e tempo arriveranno anche loro sulle mie pagine AO3; come potevo trattenermi dall’entrare nel mondo dei Deviants così pieno di possibilità, diverso, senza preconcetti (in teoria, nella mia teoria), fuori dagli schemi prestabiliti e meravigliosamente NON umano?
Altri personaggi che come Will e Hannibal rendono più sopportabile questo mondo stupido e pieno di regole su cose che di regole non dovrebbero averne.
Forse dovrei solo scrivere e stare lontana dal resto della gente, mi farei più del bene così.
Oh, mi sono sfogata. Io sono nata Deviant nel significato più puro del termine. Con me non ci sarebbe nemmeno bisogno di svegliarmi, perché sarei lì già da un pezzo ad aspettare tutti gli altri.
Quello è il mio mondo ideale e se fossi un’umana lì in mezzo mi sentirei davvero una merdina, inutile, patetica e con la testa piena di cazzate. Diecimila volte meglio essere un androide.
E se Markus avesse preso Josh e l’avesse baciato, invece di baciare North, gli avrebbero sparato sul posto.
Perfino il presidente Warren avrebbe dato ordine di sparare.
Perché la terra fa schifo.
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len-scrive · 6 years
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Com’è normale che sia chi si appassiona a Hannibal, se ne ha voglia e sa che esistono, comincerà a leggere fanfictions su Hannibal.
Incredibile a dirsi, ma dimentico troppo spesso che le fanfictions non sono un mondo conosciuto da tutti, esiste una buona parte di popolazione che non sa cosa siano.
Se dovessi spiegare a certa gente della mia età cosa faccio nel mio tempo libero e cosa mi rende felice riceverei in cambio un’espressione corrucciata seguita dalla domanda “Cos’è che fai tu?”
Peccato. Le fanfictions migliorerebbero la vita di chiunque, io le prescriverei come cura in certi casi.
Comunque dicevo che se si guarda Hannibal è poi nel mondo di Hannibal che si vuole restare quando si leggono fanfics; e di conseguenza si cerca la coppia Hannibal e Will, di base, quando si vuole romance.
E magari ci si ferma lì.
Anche quello è un peccato.
Io per prima all’epoca ho messo il veto all’usanza di accoppiare in generale personaggi di Mads e Hugh così, per il semplice gusto di farlo. Il fatto che funzionassero Hannibal e Will non implicava automaticamente che funzionassero anche gli altri. Mi sembrava sciocco.
Ecco, ciò che sto per scrivere non è volto allo scopo di aumentare le letture delle mie storie sull’Hannibal Extended Universe. Per carità, se accadesse ne sarei felice, ma più per il fatto di avervi inserito in una realtà che magari prima non vi interessava affatto. Secondo me non ve ne pentireste; esiste un mondo più esteso di quello offerto dai soli Hannibal e Will che non diminuisce l’interesse verso loro due, anzi lo amplia.
Ma questo pezzo è più per parlare di Elias che altro.
Ho già toccato in parte l’argomento Hannibal Extended Universe con Nigel e Adam, la coppia definita Spacedogs.
Ma mi viene quasi difficile inserire Nigel e Adam nell’H.E.U. perché quei due sono un universo a parte largamente collaudato e a mio avviso senza difetti.
Ma ci sono una marea di altri personaggi poco conosciuti, ed è lì che viene il bello.
Perché credetemi, non si tratta di accoppiare personaggi che abbiano uno la faccia di Mads e l’altro quella di Hugh, si tratta di utilizzare personaggi con un background che spesso porta a pensare che i due fossero destinati ad incontrarsi.
E anche quelli che sembrano forzati, in realtà poi trovano contesti in cui farli interagire è uno spasso. Se ci sono sufficienti motivazioni per scrivere qualcosa di articolato, ovvio. Ecco il motivo per cui, nel mio caso, spesso le storie coi rare pairs che iniziano come One-Shot finiscono per essere anche più lunghe di quelle con Hannibal e Will. Perché devo prendere dimestichezza coi personaggi.
Una delle coppie rare a cui sono legatissima, e che nel mio universo non può essere separata, pena la tortura, è quella che si definisce Basic Chicken, quella composta da Elias e Adam.
L’Adam in questione non è lo stesso di cui parlavo prima, è che il nome è gettonato.
Stavolta, prima di parlare della storia che mi sono inventata per questi due, vorrei soffermarmi sul film meraviglioso che ha creato i personaggi che ho utilizzato.
Non smetterò mai di pubblicizzarlo.
Men & Chicken è una commedia danese e non mi stupisce che sia un film tanto ben riuscito, perché è quasi un dato di fatto che le opere poco conosciute e soprattutto quelle create senza mirare al vasto pubblico sono quelle che osano di più; questo di solito perché trattano temi che nessuno si prenderebbe la briga di trattare sperando di diventare un blockbuster. E non c’è bisogno di specificare quanto io ami i temi che nessuno tocca mai.
Purtroppo ogni tanto leggo le dichiarazioni di Mads riguardo al film e mi spiace di intuire che forse lui stesso non ha tanto capito cosa stava girando. Ma non è un male, pazienza. Dimostra che essere bravi attori non significa diventare il personaggio che si interpreta, significa solo portarlo in vita per un breve periodo di tempo. Magari anche senza capirlo o apprezzarlo.
E Mads ha dato vita ad Elias Thanatos nel modo migliore possibile.
Elias è un uomo grande e grosso con l’emotività di un bimbo.
Quando apre bocca massacra gli altri e nel frattempo se stesso, facendosi il vuoto intorno.
Spesso i bambini risultano noiosi; immaginatevi la petulanza, la maleducazione e l’onestà di un bambino racchiusa nel corpo di un uomo che fra l’altro, per il pensiero della maggioranza, non è neanche un bel vedere.
Parlo della maggioranza, non di me. Io trovo ogni imperfezione (tutto ciò che chiunque definirebbe un danno al corpo) qualcosa che invece aggiunge fascino alla persona in questione. Se fossimo tutti uguali e perfetti ci sarebbe da piangere, ma piangere sul serio, e Hitler probabilmente sarebbe l’unico a ridere.
Comunque a prima vista immagino Elias, così come gli altri fratelli, non risulti gradevole e in più ha anche abitudini di dubbio gusto a completare questo già di per sé complicato quadretto.
Cosa lo rende tanto speciale?
Ai miei occhi proprio quelle stesse caratteristiche per cui nel film viene considerato una strana, disgustosa, creatura. Le stesse caratteristiche per cui perfino dargli un abbraccio risulta un’impresa per il suo stesso fratello.
Mads lo ha definito un noioso individuo impossibile da amare.
Posso comprendere il suo punto di vista, ma lo condivido poco.
Lo dico sempre, c’è solo un aspetto che mi terrebbe lontana dai Thanatos: il loro utilizzo della violenza senza curarsi molto di chi sia a riceverla. Insomma, un conto è che i fratelli si scannino fra loro, un conto è che prendano a bastonate gli altri. Quello è ciò che sottolineerei dei Thanatos come difetto.
Tutto il resto? Per me non è difetto.
Solo guardando il film e scoprendone il finale si può comprendere cosa affligge queste creature e  allora forse si prova compassione nei loro confronti.
A me sono piaciuti per tutto il film, anche senza conoscere la loro vera natura; la realizzazione finale ha solo migliorato la situazione.
Di base i fratelli vogliono essere amati, ma allo stesso tempo non possono rinnegare loro stessi. E se vuoi essere amato ma non puoi impedirti di essere come Elias diventa difficile trovare qualcuno che guardi oltre e passi sopra ai tuoi assurdi comportamenti.
Lo sforzo che i fratelli fanno per rendersi più simili a tutti gli altri lo dimostrano quando si rivolgono a Gabriel per chiedere aiuto (Gabriel è l’unico fratello che si può definire normale) e farsi consigliare su come comportarsi, ma alla fine cambiare se stessi per compiacere non è possibile.
In questo film si spiega la profonda differenza tra i Thanatos e tutti gli altri con l’incredibile spiegazione finale che tutti i fratelli sono il risultato di un mix genetico tra essere umano e animale, nella vita reale questa spiegazione non ce l’abbiamo e quando qualcuno è diverso rimane diverso senza sapere il perché.
L’unica cosa che sia nel film che nella vita reale si può fare è attendere che il nostro cammino si incroci con quello di qualcuno che ci accetterà per ciò che siamo senza discussioni, senza tentativi di cambiarci per diventare ciò che non possiamo essere.
La parte che mi intristisce del finale è che tutti hanno trovato qualcuno che li ama tranne Elias. E sebbene sembra che ad Elias non pesi questa cosa, io trovo che non ci sia giustizia.
Non credo che Elias faccia nulla di così grave da risultare impossibile da amare, non credo che negargli un abbraccio sia così semplice. Solo perché è noioso, maleducato e dice cose terribili prima di riflettere?
Allora metà della popolazione mondiale se non di più dovrebbe rimanere priva di contatto umano per tutta la vita.
Così ho preso questo adorabile testardo, maleducato ed egocentrico, brutalmente onesto con una passione per le bastonate (sia prese che date) e il bisogno insopprimibile di masturbarsi ogni mezz’ora e gli ho affiancato un personaggio non del tutto originale, ma neanche molto definito.
Adam Towers è il personaggio di Hugh preso da Basic Instinct 2 (non fatemi neanche cominciare con quel film, per favore) e l’ho un po’ plasmato a piacimento.
Ho tenuto il fatto che è un giornalista (unica cosa certa di Towers dal film) e che è uno a cui non piace legarsi perché si diverte in giro. Questo in realtà non si evince dal film, uno lo pensa guardando casa sua e i poster che ha attaccati in giro, francamente una deduzione superficiale e stupida da fare, in realtà mi serviva uno così e mi sono rifatta a questa versione. Il resto è un personaggio inventato da me.
La trama è piuttosto semplice e trae spunto dal fatto che i Thanatos potrebbero essere la classica famiglia scandalo su cui giornali e trasmissioni televisive metterebbero gli occhi per uno di quegli articoli in cui si inseriscono tre cose vere e tutto il resto si riempie di bugie, frasi fatte, luoghi comuni e leggende popolari.
Ma il bello è che in quella famiglia qualcosa che farebbe scalpore a livello mondiale c’è, un segreto grosso come un pianeta che di certo rivoluzionerebbe gli studi sulla genetica e che porterebbe anche ad una bella indagine sul padre dei Thanatos che era una specie di Mengele, serial killer e psicopatico.
Però non puoi prendertela con la creatura di Frankenstein se il Frankenstein in questione è un pazzo che fa esperimenti discutibili. Così una volta morto il padre dei Thanatos è brutta l’idea che loro paghino solo per essere nati ed essere ciò che sono.
È proprio su questo che rifletterà Adam mentre si troverà a condividere tutto con questa famiglia e mentre si affezionerà sempre di più al membro della famiglia più affamato d’amore e attenzioni.
Ciò che amo di questa storia è l’aver utilizzato tutti i personaggi del film, tutti i fratelli, perché il loro interagire non mi bastava e volevo che tra insulti, botte e urla si amassero di più, fossero più legati.
Ho voluto inserire Adam in alcuni contesti familiari in cui mi piaceva l’idea che fosse presente uno sguardo esterno che non giudicasse e non si comportasse come, ad essere onesti, si comporterebbe chiunque e cioè scappare a gambe levate.
No, Adam resta prima per tornaconto personale, vero, ma dopo perché si accorge che c’è più calore in una famiglia del genere che nella sua, ad esempio, in cui veniva difficile perfino rivolgersi la parola.
I fratelli Thanatos tra bisticci da bambini e botte da lottatori rimangono uniti e si vogliono bene, a loro modo, perché ogni famiglia si ama in modo diverso, l’importante è che l’amore venga recepito da tutti.
È una storia in due parti, per ora, una che racconta l’incontro tra Adam ed Elias e i suoi fratelli e l’altra che racconta il primo viaggio insieme di Adam ed Elias a Londra. Non escludo che arriverà altro perché la cosa bella di Elias è che ha tanto da imparare e tanto da provare non essendo mai stato amato così prima d’ora.
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