Voler bene a qualcuno significa volere per quella persona il meglio, qualsiasi cosa il meglio significhi per lei, non per te. Non significa "io e te ora legati per sempre, tu mi appartieni, io e solo io, tu con me ovunque vada"; significa che ti lascio libero di andare dove il tuo cuore si sente felice e, anche quando sarai distante, nel mio cuore sarai per sempre la cosa più vicina che ho. questo significa volere bene.
zoe, e io vorrei un bene così
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Vorrei qualcuno che si prendesse cura di me senza aver paura che poi possa abbandonarmi.
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Se non avete la testa per farlo, non avviate una relazione, anche solo un'amicizia, non illudete le persone di poter dare loro l'amore e l'affetto che meritano se non avete intenzione o le forze di darlo
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Non ti accorgi di quanto ti hanno trattato male fino a quando non arriva qualcuno nella tua vita che ti tratta bene e non sai come reagire a tanto affetto.
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“Scegli con cura e cura chi scegli.”
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A qualcuno l’amore non è stato insegnato. Qualcuno è stato messo in mezzo al mondo senza esempi, senza carezze, senza abbracci e ha dovuto cavarsela da solo, si è chiuso in stanze vuote, senza persone e senza affetto. A qualcuno l’amore non è stato insegnato, e di conseguenza chi non è stato amato difficilmente sa amare, al contrario ne è terrorizzato. Abbiamo tutti paura di quello che non conosciamo. Alcuni cuori sono pieni d’amore, altri sono solo pieni di vuoti da colmare
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" Vengo invitato come relatore a un convegno di tre giorni a Torino, un workshop internazionale con decine di partecipanti. Non conosco nessuno di questi colleghi, ma apprezzo la circostanza di un ambiente del tutto nuovo e di gente mai vista.
S. è morto da sei mesi.
Al ristorante dell’albergo dove si svolge il convegno i posti non sono assegnati e alla prima pausa per il pranzo mi ritrovo a dividere il tavolo con un relatore olandese, un afroamericano di Miami, una canadese, un belga, una brasiliana e un altro italiano, di Roma.
L’imbarazzo iniziale dura poco, ci troviamo a discorrere come se ci conoscessimo da mesi, amici di lunga data. La casualità che ci ha riunito allo stesso tavolo si trasforma all’istante in un legame. Finiamo per trascorrere insieme il resto di questi tre giorni. Il convegno, i pranzi, le cene, le serate fuori a bere nei bar della città.
Essere sconosciuto fra sconosciuti è rilassante, l’atmosfera di unità che si è venuta a creare fra noi, destinata a durare una finestra di tempo così limitata, ha qualcosa di magico. Ognuno di noi lo riconosce.
L’ultima notte del convegno faccio un sogno eccezionale.
Sono in un enorme luna-park e mi aggiro incuriosito fra le diverse attrazioni. Giungo a una giostra composta da una ruota orizzontale alla quale sono agganciate una serie di seggioline a due posti. Decido di salire e ne occupo una da solo. La giostra si mette in moto e dapprima gira piano, poi acquista velocità e comincia a piacermi parecchio. Anzi, mi dico che era tanto che non salivo su un’attrazione del genere e che avevo dimenticato quanto potessero essere divertenti. La velocità del carosello si fa vertiginosa, ormai non riesco neppure a intravedere i volti degli occupanti degli altri seggiolini, è tutto troppo frenetico e confuso, ma questa folle velocità invece di preoccuparmi mi fa ridere fino alle lacrime. Poi il mio seggiolino si stacca dal resto della giostra e comincia a schizzare verso il cielo. Non provo alcuna paura, al contrario ne sono estasiato. Sto volando incontro al cielo, il vento nei capelli, la terra che si allontana sotto di me, sto compiendo un viaggio imprevedibile ed è una sensazione stupenda. Con un’improvvisa intuizione razionale mi rendo conto che sono felice, felice come non ero da mesi. Ed è a quel punto che accade: sento la voce di S. al mio fianco, che nell’orecchio mi sussurra: “Questa felicità è il mio regalo. Buon compleanno”.
Mi risveglio all’istante.
È la mattina del 18 aprile: me ne ero dimenticato, ma è il mio compleanno.
Questa felicità è il mio regalo.
A oggi è il sogno più bello che abbia mai fatto. "
Matteo B. Bianchi, La vita di chi resta, Mondadori, 2023¹; pp. 144-145.
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Sono i piccoli gesti, sono proprio quelli che mi indicano molto di una persona
@itsmyecho
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r.i.p per tutti quei messaggi scritti, per tutti quei vocali registrati ma poi cancellati malamente, perché tanto sai che dall'altro lato non c'è il tuo stesso coinvolgimento emotivo e risulteresti solo inopportuna.
z🥲
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È qualcosa di ingiusto come, a volte, si riesca a voler bene, ma non ad amare, una persona.
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c'è solo un tipo di affetto: quello che viene dimostrato
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