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orianagportfolio · 3 years
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J-Ax dagli studi di The Voice: canto storie di ragazzi in ospedale. Riconosco il coraggio, ora cerco di restituire / Il Bullone - OrianaG e Alice Paggi
Pubblicato su Il Bullone n° 24, aprile 2018.
Alice è nervosa, è la prima intervista musicale che fa dal vivo e le tremano le mani, ma riesce a sciogliersi e raccontare a zio Ax quanto siano state importanti la passione per la musica e le sue canzoni durante il periodo delle malattia, ”Assenzio” in particolare, che parla di quanto la fama e i soldi non contino proprio quando ci si ammala o succede qualcosa ai propri cari.
Incontriamo J-Ax negli studi di The Voice, nella pausa di registrazione, entriamo in camerino dopo il ritiro dei pass e la sua rapidissima cena.
Con gli Articolo 31 e la Spaghetti Funk siete stati tra i pionieri del genere in Italia, adesso in radio un pezzo su due è rap o trap. Come, secondo te, si è evoluta la “famiglia” hip hop italiana? Quello che ha fatto la nostra generazione è stato vincere. Volevamo imporre un genere e uno stile che in Italia non c’era e che adesso c’è. Una pulsione istintiva dell’uomo è staccarsi dal “nido” e creare un gruppo al di fuori di esso, e il gruppo iniziale, come quello di tutti i ventenni, era sicuramente una famiglia, come l’hai chiamata tu. Poi di quei venti amici, ne rimangono tre, e sono quelli che ti restano per tutta la vita. In questo, la mia evoluzione personale è andata verso il “tutto”, quella del rap italiano come genere invece si è inserita in una cornice internazionale, mantenendo uno stile tipicamente italiano, che naturalmente filtra e rielabora tutto quello che arriva dall’estero.
Quanto sei stufo di sentirti chiedere perché sei cambiato così tanto dagli Articolo 31 a ora? In realtà nel disco con Fedez, "Comunisti col Rolex”, ci sono molte canzoni simili a quelle del J-Ax del passato, per esempio “Cuore Nerd” assomiglia tanto a “Funkytarro" e la stessa “Comunisti col Rolex” ha un genere molto simile alle canzoni degli Articolo. Chi veramente mi segue da allora sa a cosa mi riferisco, e non si limita, come molti, a ripetere a pappagallo quello che viene scritto nei commenti sui social, da gente che magari non ha mai sentito una canzone per intero. Nei testi si percepiscono i richiami ai pezzi più vecchi, a quelle che sono diventate col tempo delle hit, perché un artista può cambiare, ma ciclicamente il suo timbro e il suo modo di fare tornano. Ma il “meglio prima” è un concetto che in Italia si tende ad applicare un po’ a tutto, d’abitudine.
Come mai metti tanto cuore nell’andare incontro a molte storie di ragazzi in ospedale? Sono storie che mi colpiscono, per diversi motivi. Perché andando avanti nella vita impari a riconoscere il coraggio; per gratitudine, perché ho ricevuto tanto e cerco di restituire; e semplicemente, in maniera più egoistica, perché mi fa sentire bene.
Consiglieresti ai ragazzi oggi di fare il tuo mestiere? In questo momento devi essere cosciente che è un ambito in cui c’è molta offerta e poca richiesta. Sai quindi di avere lo 0,0001% di possibilità di vivere solo di musica. Ma, mantenendo un piano B, non vivendo alle spalle di qualcuno, sì, lo consiglierei. Anche io agli inizi avevo un lavoro “normale" e contemporaneamente suonavo con gli amici, così rimane un piacere. Poi decidi tu quanto dosare le due cose quando inizi a il cammino da professionista nel senso tecnico del termine, cioè quando cominci a venir pagato per suonare.
C’è una storia legata ai tuoi tatuaggi a cui sei più legato? Sì, è il tatuaggio più piccolo che ho, sul polso: il nome di mio figlio, ho aspettato tutta la vita per tatuarmelo, adesso nei momenti di sconforto guardo sempre questo e mi fa sentire meglio.
Alle Blind Audition di suor Cristina quattro anni fa, eri visibilmente il più emozionato tra i giudici, in totale contrasto con la figura del rapper pieno di tatuaggi e l’aria da “duro”… Ma perché io sono il più duro di tutti, e i veri duri non hanno bisogno di nascondere le emozioni, o di recitare sempre la parte di quelli “duri”. Anzi, il vero uomo non ha vergogna di piangere o di nascondere le proprie emozioni perché non gliene frega niente di quello che dicono gli altri uomini né di quello che dicono le donne.
I B.livers hanno tre parole: essere, credere, vivere. Le tue quali sono? Così a tradimento? Mi viene in mente una cosa collegata all’hip hop e al rap, che ancora mi rappresenta molto: messaggio, divertimento, spiritualità.
È stato un incontro meraviglioso, J-Ax si è dimostrato all'altezza delle aspettative e anche di più, si è rivelato una persona umile e sensibile che ha a cuore anche le situazioni più difficili. Grazie del tuo tempo, zio. Ti aspettiamo in redazione.
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tmnotizie · 6 years
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MACERATA  – Giorgio Luzi, presidente dell’ASD Ginnastica Virtus E. Pasqualetti, ha presentato le  squadre che prenderanno parte al campionato di ginnastica artistica 2019. La società maceratese sarà impegnata sia in campo femminile, con la squadra di B Nazionale, che nella maschile con la pluripremiata squadra di Serie A.
Nella Maschile, il Polo Tecnico Nazionale di Macerata si presenta come la squadra da battere e schiera: Paolo Principi, Andrea Cingolani, Vladislav Hriko, Cristian Lunghi e Lorenzo Tomei (proveniente dalla S.G. La Patria 1879 di Carpi).
Per la squadra femminile la Virtus Pasqualetti schiera: Valentina Sgolastra, Sofia Principi, Costanza Pettinari, Serena Sacchi, Chiara Paggi e Alice Vittori.
Il campionato inizierà con la tappa di Busto Arsizio del 23-24 febbraio, proseguirà con la tappa del 29-30 Marzo a Padova e si concluderà a Firenze nei giorni di 3-4 Maggio.
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