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#alta velocità
pietroalviti · 7 months
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Alta velocità, è di Ceccano l'uomo sorpreso a rubare cavi di rame
Si pensava a famigerati malviventi, provenienti da chissà dove, e invece i carabinieri si sono trovati di fronte ad un ceccanese di 54 anni, impegnato ad armeggiare, con degli attrezzi, attorno ai cavi in rame della linea ad alta velocità, sulla strada che da via Madonna del Carmine conduce a via Badia. L’hanno arrestato in flagrante e il giudice delle indagini preliminari ha confermato il…
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webbozone-blog · 9 months
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OLAX AX6 Pro: Il Tuo Alleato Perfetto per Connessioni Esterne e Gruppi Numerosi
OLAX AX6 Pro: Il Tuo Alleato Perfetto per Connessioni Esterne e Gruppi Numerosi Il Router OLAX AX6 Pro 4G si presenta come una soluzione robusta e versatile per le esigenze di connettività wireless. Questo router 4G LTE offre una serie di caratteristiche e funzionalità che lo rendono adatto sia per l’uso domestico che per applicazioni all’aperto. Il Router OLAX AX6 Pro si distingue per le sue…
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pietroleopoldo · 10 months
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Se avessi un euro per ogni volta che questa settimana ho detto "prendo (treno per Monculi/autobus/risciò/triciclo) così almeno arrivo fino a (stazione di snodo a metà strada tra me e Firenze) e poi vediamo" avrei abbastanza soldi per compensare i 90 euro mensili che spendo per vedermi cancellare i treni ogni giorno
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harshugs · 2 years
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niente mi rilassa tanto quanto guidare
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ginogirolimoni · 10 days
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“Il 27 ottobre 2005, nel programma su Rai 1 Rockpolitik, Adriano Celentano e Roberto Benigni fanno il verso a Totò e Peppino e scrivono una lettera di scuse al premier Silvio Berlusconi. Benigni detta a Celentano: «Silviuccio, hai fatto tante cose belle per gli italiani, come per esempio …». E li si blocca. Lunga pausa di imbarazzo, poi Benigni telefona a un ex compagno di scuola per farsi dare un suggerimento. Invano. «Ha detto che fa un giro di telefonate e poi richiama». E torna a dettare a Celentano: «Le cose belle che hai fatto sono tante e le sai te. Per scriverle tutte ci vorrebbero talmente tanti fogli e biro …». Quella sera, mentre in secondo governo Berlusconi volge al termine e i sondaggi danno il centrodestra in picchiata, molti italiani si riconoscono nell’imbarazzo di Roberto e Adriano: che cosa ha lasciato il Cavaliere di utile per tutti i cittadini all’infuori di sé? Nulla”.
(Marco Travaglio, Il santo. Beatificano B. per continuare a delinquere. Il libro definitivo per non dimenticare nulla, Paper First, Roma, 2023, p. 349).
Il cdx è al potere dal 1994, con alcune pause in cui ha governato il csx, stupisce oggi dopo 30 anni constatare il divario fra le promesse elettorali e ciò che hanno davvero realizzato, l’incapacità di ciascuno di noi di poter affermare che qualcosa di buono per tutti l’hanno veramente fatto, insieme, o singolarmente.
Salvini è stato più volte ministro, vi viene in mente qualcosa da ricordare durante questi suoi incarichi? Giorgia Meloni fu ministra della Giovinezza, ricordate qualche provvedimento speciale per i giovani?
Nulla? Ma proprio nulla?
A dire il vero io qualcosa l’ho trovata, la legge che vieta di fumare nei luoghi chiusi del ministro della salute Sirchia nel 2003 durante il governo Berlusconi II; la cosa stupisce ancora di più se consideriamo che i suoi predecessori furono Umberto Veronesi (governo Amato) e Rosy Bindi (governo Prodi - D’Alema I e D’Alema II), nessuno di loro ci aveva nemmeno pensato.
Per il resto il NULLA, non sto qui a ripetervi dell’aumento delle pensioni, del calo delle tasse, della lotta alla disoccupazione, delle infrastrutture, del Ponte sullo Stretto …
E ora se ne viene ancora Salvini, bello fresco come un mazzo di rose e spara: “Voglio un treno ad alta velocità che colleghi Palermo a Vienna, altro che grigismo ideologico”.
Vienna calling! Lucio Dalla cantava del "treno Palermo Francoforte" però.
Tutto questo accade durante una catastrofe in cui treni, aerei, piroscafi, navi, bus e corriere arrivano regolarmente in ritardo, tanto che il ministro ha furbescamente modificato l’orario di percorrenza, allargandolo, così da rientrare nei limiti.
Questo è l’unico fascismo dove i treni non arrivano in orario, oppure vengono fermati ad personam per far scendere qualche ministro. 
Già che ci siamo io vorrei anche un negroni con la fetta d’arancia e l’ombrellino sopra, servito dolcemente da cameriere giovani e belle vestite di un pareo multicolori hawaiano e di una collana di fiori, prego ministro, veda un po’ se ci può stare nel suo treno.
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jabeur · 5 months
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i'm never not thinking about quel post con lake washington boulevard dei ptn e kinnporsche
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sauolasa · 2 years
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Miglioramento cinese: meno pazienti-Covid, ripartono i treni ad alta velocità con Hong Kong
Aria di miglioramento, almeno ufficialmente, dalla Cina: notevole calo di pazienti-Covid negli ospedali e riaperti i viaggi ad alta velocità con Hong Kong
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mezzopieno-news · 26 days
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SCOPERTO COME RICICLARE LE MICROPLASTICHE IN GRAFENE
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I ricercatori della James Cook University hanno scoperto il modo per convertire le microplastiche in un materiale di grande valore, il grafene.
La nuova tecnica realizzata dal gruppo di scienziati australiani consiste in un processo di sintesi al plasma a microonde per convertire i detriti ottenendo un materiale di carbonio spesso un atomo, più duro del diamante, 200 volte più resistente dell’acciaio e cinque volte più leggero dell’alluminio, il cui utilizzo sta diffondendosi in diversi settori. “Circa 30 mg di microplastiche hanno prodotto quasi 5 mg di grafene in 1 minuto. Questa velocità di produzione è notevolmente più alta di quella raggiunta in precedenza e offre un’alternativa più semplice e più ecologica alle tecniche attuali”, ha affermato il professor Adeel Zafar, membro del team. I ricercatori hanno affermato che la scoperta segna una pietra miliare nel campo. Il grafene prodotto potrebbe essere utilizzato per diverse applicazioni, tra cui la produzione di sensori e la purificazione dell’acqua, incluso l’assorbimento di PFAS.
“Queste microplastiche sono note per la loro natura non degradabile in acqua e rappresentano una minaccia in continua evoluzione per pesci, animali ed esseri umani”, ha affermato il professor Mohan Jacob del JCU. Il riciclaggio delle microplastiche si scontra con notevoli sfide dovute ai processi di separazione che richiedono molta manodopera e costi elevati. “La scoperta non solo apre la strada a un nuovo approccio alla sintesi del grafene ma contribuisce anche all’obiettivo più ampio di mitigare gli effetti negativi dell’inquinamento da microplastiche sui nostri ecosistemi”, spiega Jacob.
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Fonte: James Cook University | Small Science; foto di Oregon State University
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quandotuttosifabuio · 8 months
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Ci sono pensieri che percorrono corsie preferenziali ad alta velocità, rumoreggiando nel silenzio della notte.
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sciatu · 10 days
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LA BATTAGLIA DI LEPANTO - Nel 1500 la distribuzione della popolazione siciliana era molto diversa dall’attuale. I grandi paesini presenti lungo la costa con la loro caotico agglomerato di case e palazzi, non esistevano a causa delle terribili scorrerie dei pirati turchi. I paesi e paesini fortificati, sorgevano nell’entroterra, spesso su colline o in luoghi ben difendibili. Lungo la costa vi era un sistema di sorveglianza con circa 600 torri che monitoravano il mare a scoprire per tempo la presenza dei temuti pirati. Nei grandi porti e presso i villaggi più grossi, vi erano forze d’intervento che dovevano attaccare le navi dei pirati appena avvistate o i turchi sbarcati che iniziavano una scorreria verso l’interno. I temuti pirati e le loro scorrerie erano una minaccia costante e imprevedibile.
Per questo motivo, quando papa Pio V chiamò alla Guerra Santa contro la flotta turca di Alì Pascià, per soccorrere la guarnigione Veneziana assediata a Cipro, l’adesione da parte dei siciliani fu immediata. Subito fu armata una flotta con i soldi delle città e dei nobili siciliani. Armare una galera all’epoca, non era una cosa semplice ed immediata. I turchi ed i veneziani avevano non solo enormi arsenali ma flotte già pronte conservate in enormi magazzini. Inoltre avevano un sistema di arruolamento collaudato e sicuro per cui non avevano problemi a trovare i rematori (che solo in piccola parte erano galeotti o prigionieri di guerra), gli equipaggi ed i soldati. È da notare quindi la velocità con cui la flotta siciliana (circa una decina di galee) fu allestita e armata, mentre quella spagnola dovette approntarsi con difficoltà recuperando dagli stati italiani materiale per le armi e gli scafi, rematori e marinai.
A Messina si riunì quindi nel luglio del 1571, la grande flotta di poco più di 200 galere formate da veneziani, pisani e genovesi sotto le insegne papali, quindi i cavalieri di Malta, gli spagnoli da Barcellona, quelli del regno di Napoli e la flotta siciliana guidata dall’ammiraglia, la Capitana di Sicilia. La flotta turca, conquistata Cipro nell’agosto di quell’anno, dopo aver messo a ferro e fuoco il basso Adriatico attaccando e conquistando le roccaforti veneziane nella Dalmazia e in Albania, si stava ritirando verso Lepanto, stanca e corto di munizioni, pronta a ricevere l’ordine di ritorno a Istanbul per porre le galere in darsena dato che non potevano affrontare le tempeste autunnali.
Quell’ordine però non arrivò mai.
La flotta della Lega Santa si diresse verso settembre contro la flotta nemica cercando di ingaggiar battaglia prima che il tempo peggiorasse. Le due flotte si ritrovarono a Lepanto, in una insenatura riparata, base dei turchi ma adatta al movimento delle duecento navi della Lega Santa che dovevano affrontare le circa trecento degli avversari. Disposti gli schieramenti gli uni di fronte agli altri, Alì Pascià prese l’iniziativa e puntò la prua direttamente contro la nave di Giovanni d’Austria. La flotta turca lo seguì muovendosi velocemente con il vento a favore. La sua ala destra, guidata dall’esperto capitano Shoraq detto Scirocco, si scontrò contro le navi veneziane e spagnole agli ordini del veneziano Barbarigo che in un primo tempo sembrò soccombere all’urto. Dopo l’arrivo delle navi di riserva venute in soccorso, i veneziani riuscirono a capovolgere la situazione e a catturare e uccidere il comandante avversario.
Sull’ala sinistra i turchi erano principalmente pirati algerini, astuti ed esperti che cercarono di circondare le navi dell’ammiraglio Doria che invece si defilò andando verso il mare aperto inseguito dai pirati che catturarono solo qualche nave rimasta indietro.
Ali Pascià notò che molto avanti rispetto alla linea su cui si era distribuita la flotta nemica erano state disposte sei grosse navi da trasporto chiamate galeazze, lente e tozze, con la murata tanto alta che ne impediva l’abbordaggio. Le galeazze erano scortate dalle galee con le vele rosse della flotta siciliana quasi che quel pugno di navi volesse fermare l’avanzata della potente flotta turca.
Alì Pascià, decise di ignorare quel che considerò un diversivo e si diresse prontamente contro l’ammiraglia della flotta nemica. Le navi che lo seguirono approcciarono le galeazze scoprendo che, contrariamente all’uso di allora, quelle grosse e goffe navi erano dotate di cannoni disposte lungo tutto il loro perimetro. Con una potenza di fuoco superiore di sei o sette volte quella di una normale galera, le galeazze incominciarono a bombardare dall’alto i vascelli nemici, distruggendo e affondando navi su navi e scompigliando la flotta turca che perse slancio e forza. A bordo delle galeazze Giovanni d’Austria aveva fatto collocare gli archibugieri che decimarono gli equipaggi di ogni nave nemica che si avvicinava a loro.
Le galeazze, seguite dalla flotta siciliana, incominciarono a girare in tondo rendendo il tratto di mare vicino a loro, un inferno. La Sultana, l’ammiraglia turca raggiunse velocemente Giovanni d’Austria che vedendo arrivare i nemici, lanciò la sua nave contro quella di Alì Pascia così che la sua guardia personale, il Tercio de Cerdena, una compagnia formata da veterani di Castiglia ed Estremadura di base in Sardegna, andò all’arrembaggio della nave avversaria. I castigliani si trovarono di fronte gli giannizzeri turchi, un corpo scelto formato da slavi cresciuti ed addestrati ad Instabul.
Lo scontro fu durissimo.
Per tre volte gli spagnoli andarono all’arrembaggio e furono cacciati indietro, Giovanni d’Austria fu ferito e spesso sul punto di soccombere. Le navi nemiche si concentrarono intorno alla loro ammiraglia, lo stesso fecero quelle della Lega Santa. Ormai era una lotta all’ultimo sangue.
Gli esperti soldati combattevano ormai all’arma bianca, i marinai, i rematori che spesso erano uomini della strada o gente di campagna arruolata a forza o per debiti, si erano uniti a loro e lottarono con rabbia e determinazione. Ormai tutti combattevano per sopravvivere tra i morti e i feriti, in un intreccio di legni rotti, carni tranciate, sangue e fumo di polvere da sparo.
La grande santa battaglia diventò una caotica, sanguinosa, terribile carneficina.
Le navi dell’ala sinistra turca, vedendo l’inutilità di inseguire l’ammiraglio Doria tornarono su i loro passi e veleggiarono verso l’ammiraglia a darle manforte. Se avessero raggiunto il groviglio di navi nel centro della formazione, le truppe spagnole avrebbero avuto la peggio. Fu questo quello che pensò Giovanni Cardona, capitano dell’ammiraglia siciliana, che subito lasciò le terribili galeazze e incrociò con la sua Capitana, le navi nemiche attaccandole, incurante della superiorità numerica, del mitragliare delle archibugiate e del fuoco delle cannonate. Ferito più volte con i suoi uomini riuscì a fermarle spingendole lontano dalla mischia.
In quel momento, le navi pisane, vittoriose sull’ala destra dei turchi, riuscirono a farsi largo tra il groviglio di remi rotti e alberi maestri tranciati dai cannoni ed arrivarono nella mischia delle ammiraglie, buttandosi all’arrembaggio di quella. Ebbero la meglio sui giannizzeri sopravvissuti agli scontri con i castigliani e catturarono, uccidendolo, Alì Pascià. Alla vista della testa del loro ammiraglio che dondolava sul pennone della sua ammiraglia, le navi turche superstiti (ormai poche e malconce) si dileguarono, o almeno ci provarono a causa delle galeazze che le aspettavano al varco, lasciando dietro di loro un mare di relitti e di sangue.
La vittoria fu una di quelle più pubblicizzata dei suoi tempi. Libri, poesie, grandi quadri, narrazioni epistolari si sparsero per tutta Europa a raccontare la grandiosa vittoria e l’immensa carneficina. I turchi rallentarono la loro pressione via mare ed aumentarono quella via terra dirigendo le loro truppe alla volta di Vienna.
In Sicilia l’evento ebbe una grande risonanza. Prova ne è la descrizione della battaglia rappresentata negli stucchi di Santa Cita e persino nelle carceri dello Speri dove un giovane condannato disegnò la battaglia su indicazione di un veterano. Messina, che era una porta del mediterraneo orientale, grata a Giovanni d’Austria, fece fondere una statua in bronzo che lo ricordasse e celebrasse. Le galeazze cambiarono il modo di concepire la guerra per mare. Presto vascelli dalle alte murate e con un gran numero di cannoni sostituirono le galere ed i pirati turchi furono pian piano eliminati, cosa che permise lo sviluppo dei paesi costieri siciliani e, ai Principi di Palermo, di iniziare a costruire le bellissime ville di Bagheria.
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pietroalviti · 8 months
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Ceccano, ancora guasti per l'Alta Velocità
Continuano a verificarsi guasti alla linea dell’Alta Velocità nel territorio di Ceccano: oggi i treni hanno accumulato ritardi fino a 60 minuti, mentre sono rimasti fermi nel tratto che attraversa il comune di Ceccano due convogli, uno proveniente da Bolzano e diretto a Reggio Calabria ed un altro diretto a Roma Termini, partito dalla Calabria. Altri treni sono stati instradati sulla linea…
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webbozone-blog · 5 months
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Fornitura di Fibra Ottica e Accessori a Roma
Fornitura di Fibra Ottica e Accessori a Roma Da Internet ad Alta Velocità a Soluzioni Personalizzate, Tutto Quello che Devi Sapere sui Prodotti di Fibra Ottica di Webbo SRLS Nell’era digitale, la velocità e l’affidabilità della connessione a Internet sono diventate essenziali sia per le aziende che per i privati. A Roma, una delle città più storiche e tecnologicamente avanzate d’Italia, la…
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15) treno
I ricordi con questa parola sono tanti. Ma racconterò il ricordo in cui presi il treno per la prima volta da sola con una persona che va be’, lasciam perdere:
Mi feci accompagnare alla stazione dal compagno di mia mamma per incontrarmi con questa persona perché dovevamo andare a Firenze per festeggiare il suo compleanno. Dire che per me era un’emozione unica prendere il treno da sola, non proprio da sola ma con questa persona che non fossero i miei, ero davvero felice e presi il treno per tornare a casa da sola, sempre con il compagno di mamma che mi aspettava alla stazione del mio paese.
Ne avrei mille altri. Quando presi il treno da sola regionale e alta velocità di nascosto da mia madre per andare sempre da quella persona. Praticamente i ricordi in cui ho preso il treno da sola erano per quella o prendere il treno con quella persona
Ma ho preso il treno per andare a Roma con mia mamma e il compagno. L’ho preso il treno più e più volte. Ma spero di prenderlo con persone, al di fuori dei miei, per cui ne valga davvero la pena il viaggio
Grazie per il numerino
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curiositasmundi · 4 months
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A Vicenza il progetto del Treno Alta Velocità, all’interno del tracciato Brescia-Padova, oltre che ad impattare fortemente sulla città e sulla salute della cittadinanza, rischia di distruggere 11 mila metri quadrati di bosco, che si trovano all’interno di un’ex area industriale abbandonata di quasi 60 mila metri quadrati. Si trova a ridosso del quartiere Ferrovieri, a un paio di chilometri dal centro storico e confina con l’esistente ferrovia Milano-Venezia. Nei pressi dell’area si trova anche il Centro Sociale Bocciodromo, che verrebbe anch’esso divorato da una strada che dovrebbe essere costruita a lato del mega cantiere della grande opera inutile e dannosa. L’area appartenne all’industria tessile Pettinatura Lanerossi tra il 1925 e il 1994, anno nel quale lo stabilimento fu chiuso. Da allora ha passato diverse proprietà, senza che venisse effettuata alcuna bonifica e senza che mai si arrivasse a una proposta di recupero. Nel frattempo la natura ha preso il sopravvento: in trent’anni di abbandono, si è creato spontaneamente un ecosistema proprio abitato da diversi elementi tra flora e fauna. Animali quali cerbiatti e tassi abitano ora il bosco selvaggio e un censimento vegetale ha registrato la presenza di almeno 75 specie vegetali appartenenti a 50 famiglie diverse. Il polmone verde è a rischio distruzione. Attualmente il futuro dell’area prevederebbe la costruzione del campo base e dell’area del cantiere a servizio della costruzione del TAV. Per questo verrebbero distrutti 11 mila metri quadrati di parco, senza toccare invece l’ex fabbrica da bonificare. Diverse organizzazioni della città di Vicenza si stanno mobilitando per difendere l’area verde. Lo scorso fine settimana si sono svolte numerose iniziative per far conoscere il luogo alla cittadinanza, tra le quali attività per bambini e non, performance, proiezioni e momenti di condivisione collettiva. Sono anche state costruite delle casette in legno sopra agli alberi “con l’idea di difenderli”.
Vicenza: il Tav vuole travolgere il bosco Lanerossi, rischia anche il CS Bocciodromo - Infoaut
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Vorrei che un proiettile mi bucasse la testa ad alta velocità, sentirei meno dolore
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unbiviosicuro · 9 months
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uno dei miei due coinquilini ha la camera confinante con la mia e persino una porta che condividiamo dalla quale possiamo passare da una stanza all'altra. per questo motivo tutto ciò che accade nella sua stanza io lo percepisco, e viceversa, e c'è questa cosa singolare per cui mi sento come se stessi letteralmente accedendo anche a quella parte della sua vita dalla quale di norma si è esclusi. so esattamente a che ora va a dormire, se si addormenta guardando un film o quando si sveglia, in base al suo respiro. sento gli strappi del suo rotolo di carta igienica personale dopo un presumibile momento di intimità con sé stesso, le canzoni su cui il suo cervello si fissa, la velocità cui mangia, il modo in cui studia leggendo il tedesco ad alta voce parlando solo a tratti tra sé e sé in italiano, se pulisce la scrivania dalle briciole usando le mani, se fa su una canna, se apre o chiude la finestra, se sospira o sogghigna o si stiracchia e sono solo, unicamente, suoni. vedo sentendo
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