Tumgik
#anche sto mese guadagno il prossimo
pgfone · 4 months
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Temporale + nespole
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gcorvetti · 2 years
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Sgoccioli.
Sono agli sgoccioli di questa avventura nel mondo fatato e fintissimo dell’uccelletto e del suo nido puzzolente pieno di serpi, 10 giorni, quelli effettivi di lavoro, più 4 giorni di riposo, oggi/domani e il prossimo fine settimana. E’ finita, e ad oggi continuano a rompere le palle con i loro corsi e test del cazzo che te riempiono la testa di merda, ma voi ci credete all’etica dei social network? O al fatto che tengono al sicuro i vostri dati? Ma loro ti obbligano a sorbirti un’ora di slide parlate e un quiz tanto per farti vedere che sono buoni, se eravate buoni non mi assumevate, i buoni non assumono gente ad cazzum, non che non sia stato bravo nel lavoro, è facile, ma di solito quelli buoni, che poi sono anche bravi, prendono persone competenti in materia e non i primi che capitano solo per riempiere i posti, non quantità ma qualità, i buoni e bravi preferiscono la qualità. Detto questo che vadano a fanculo, il 25 alle 16.31 metterò tutto quello che mi hanno mandato nello scatolo che ho appositamente tenuto accanto in buone condizioni con le cianfrusaglie dentro, proprio perché sapevo che sarebbe finita, tutto finisce.
Sto guardando già per qualche lavoro simile, intendo da fare da casa, mi piace sta idea, la ritengo geniale, ti pagano per stare a casa e lavorare, come se facessi il musicista ma con in più una paga fissa, figata. Ma da musicista affermo che per come la vedo io preferirei suonare anche se prendo pochi soldi, la musica è vita, è libertà dall’oppressione del capo/padrone, in autoproduzione ovvio, mai pensato di firmare un contratto con nessuno per fargli guadagnare i soldi dal mio lavoro? Li guadagno io, pochi, ma tutti per me, la soddisfazione è tanta, peccato che in un paese come questo, sono sempre in Estonia, non ci sia trippa per gli stranieri, ma non è detto, sono fiducioso che finito sto lavoro troverò un altro pianista e riprenderò il progetto Amarcord, anche se mi piacerebbe cambiare nome ma per ora lo chiamo così, avrei preferito che la ditta ci liquidasse lo scorso mese così potevo cercare e magari trovato iniziare le prove per stringere i tempi, beh è un progetto commerciale dettato dalla logica di fare una cosa piacevole per me e per il pubblico, incrocio le dita perché se avevo fatto bene i calcoli sarebbe potuta diventare l’idea per svoltare, ma quel coglione non ha capito un cazzo, a sto punto devo dire della musica nonostante abbia studiato al conservatorio, si è conservato male :D hahahahhahah
Va bè, questa è un’idea, cercare il lavoro è un’altra, la stampa 3D boh, i tappeti non posso, c’è chi si è opposto con tutta la sua forza, la mia lei dice che è una cosa che a me non piacerebbe fare per niente e che sono tempo e soldi sprecati, l’ho ascoltata sta volta vediamo cosa succede, è stata anche lei a dirmi di insistere con la musica, ok ci sta, avanti così. VOP Velvet Octopus Project è in fase di atterraggio, sto iniziando ad entrare nell’ottica di fare musica solo per fare musica senza nessun tipo di significato dietro, anche se poi c’è, e soprattutto senza uno stile ben preciso, in una parola musica o anche non musica, quella che spesso i poco studiati classificano così ma che in realtà è sperimentale quindi non segue i canoni della musica tradizionale, mi piace molto la frase di un tizio in un video, roba forte, sto collettivo di gente segue l’idea per la quale si sono creati un loro vocabolario musicale accantonando quello tradizionale, quindi l’idea di base è anche di fare dei brani che non sono brani ma che lo diventano in quando inseriti come musica online, penso che l’idea sia simpatica, certo anche la musica canonica sarà presente e anche quella un pò storpiata :D go on.
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2.3
Oggi sono particolarmente stanca. Particolarmente stanca, particolarmente demotivava, particolarmente frustrata. Sono "particolarmente" stranita, perché per la prima volta in vita mia non riesco ad essere ottimista. Intravedo il fallimento. Un grosso macigno scuro che offusca l'orizzonte e che seppur non immediatamente prossimo a me, mi soffoca. Sta lì, silente, che aspetta. Secondo me, è pure uno di quei macigni che ringhiano. Bello grosso, bello scuro... Bello minaccioso. Altre volte lo avevo intravisto ma di striscio: mi aveva sempre mancato per un pelo, mentre saltellando gli facevo alla lontana il gesto dell'ombrello. Ora però, devo aver sbagliato un paio di scelte di troppo e adesso, questo macigno, questo fallimento, sembra inevitabile. Mi sa che a sto giro mi prende in pieno. Per la prima volta in vita mia, non riesco a vedere un lieto fine e io sono una di quelle che pur con la cacca fino al collo, faceva spallucce e stringeva i denti, perché alla fine in un modo o nell'altro sapevo di potermela cavare. In effetti, per me c'è sempre stato un lieto fine, anche nelle vicende più critiche, in un modo o nell'altro, ne sono venuta fuori. Cresciuta a pane e walt disney non poteva essere altrimenti. Ma adesso? Adesso la vedo nera ma nera, nera. Come posso io pretendere di trovare lavoro se al mondo c'è gente molto più disperata e insieme preparata di me, che lo cerca e non lo trova? Ma se non lavoro non posso stare qui, ad uno sputo dall'università e se non posso stare qui, ad uno sputo dall'università... Perderò altro tempo e la laurea si allontanerà ancora di più. E se non mi laureo?! Devo pagare le tasse! E se non lavoro?! Non posso pagare le tasse! Se non posso pagare le tasse, santa miseria, non posso fare gli esami che restano! Ecco, la nausea Sta a vedere che A. mi ha messo pure incinta! Pensa che casino... Disoccupata, con i debiti accademici, incinta, che devo fare pacchi e traslochi vari per tornare dai miei! Con i miei che tra l'altro si chiederanno di chi cavolo sia sto pupo dato che S. l'ho mollato mesi fa. Altri casini, ne abbiamo? Ok, con calma e niente panico. Il segreto sta nel pensiero positivo, ragionamento a scenari e nel rimboccarsi le maniche. Quindi: Assodato che è materialmente impossibile pensare di levarmi dal groppone l'università entro aprile e che quindi ste tasse vanno pagate, procediamo col piano C. Un bel respiro, profondo e rilassato... Ma non troppo forte, sia mai che na botta di vento e il macigno viene giù, tra capo e collo, proprio in questo istante. Quindi, dicevo: Piano C. Che sarebbe? Sarebbe che ce lo inventiamo in questo istante. Per la prossima settimana Finanza è troppo lungo e materialmente non ce la faccio con i tempi. Meglio, quindi, pensare al prossimo che mi pare essere Psicologia e passare almeno quello. Soldi per altre due settimane li ho, è la motivazione che manca. Se passo Psicologia, mi motivo per il prossimo esame... Che in realtà poi sarebbero due. PLIN PLON! Eccola la stellina della positività! Eccola lì, mi è appena venuta in mente Se per il momento nessuno mi chiama per il lavoro, è vero che son senza soldi ma ci guadagno tempo! Tempo per studiare! E anche se, ovviamente le tasse andranno pagate perché ho rinunciato all'esame della prossima settimana, sta di fatto che ho più possibilità di passare gli altri. Quindi, anche se salto la sessione di aprile, posso puntare a quella di luglio: magari fatta con meno acqua alla gola. Ok, ci siamo per l'università. Per il lavoro, ci penseremo più avanti. Incinta, non sono incinta e a casa dai miei, almeno per questo mese non ci devo tornare. Ecco, visto? Pensando una cosa per volta, la situazione seppur grave, è comunque gestibile. Col cazzo che mi squicci, macigno di sta minchia!
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maurogv · 7 years
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Rileggendo Al mercatino un anno dopo
Questo blog nasce dalla scrittura, che nel mio percorso mi ha condotto da descrivere album di fotografie a parlare di me. Progressivamente essa è diventata la mia primaria forma espressiva, mezzo di informazione e modo per fare verità. Il blog riguarda la mia esperienza nel collezionismo.
La mia attività inizia tanto tempo fa e si svolge principalmente al Mercatino di Via Armorari; si tratta della vendita di piccoli e popolari oggetti da collezione, prodotti in serie. Se fossi stato capace, il modo migliore per gestire i miei oggetti e guadagnare qualcosa sarebbe stato, nel corso degli anni, creare uno o più cataloghi, listini, un database, o meglio ancora un sito web, in cui avrei potuto anche raccontare. Ripiegai su questa forma che mi prese, con l'intenzione di scrivere qualche paginetta su ciò che sapevo, perchè la mia previsione era di una diminuzione o cessazione di quello che stavo facendo, che avrebbe dovuto essere un hobby. Per quanto improbabile, una storia poteva essere una via di uscita per chiuderla. Ho scritto in italiano e tradotto in inglese, per non rimanere estraneo all'importante lingua straniera.
Iniziai il mio blog descrivendo gli oggetti con i quali incominciai il mio piccolo commercio, le ricariche e le schede telefoniche. Tempo volle che coincidesse con la malattia avanzata di mio padre, con cui l'ho sempre svolta. La prima e fondamentale pagina è stata pubblicata pochi giorni prima della sua morte. Il mio scrivere ricorda anche tanti anni passati con il mio miglior amico, che mai dimentico e sempre vado a trovare.
Un anno dopo
A metà settembre del 2016, un anno dopo la pubblicazione del mio blog, tornando a Milano, la mia città, dalla lunga vacanza estiva, che come mia abitudine trascorro a Barzio, un bel paese di montagna in Valsassina, nella casa di mio fratello, lo rilessi, perchè è buona norma guardare il proprio lavoro a distanza di tempo. In quel tempo avevo migliorato me nella lettura e nella scrittura svolgendo esercizio costante scrivendo un blog sulle mie passeggiate sul Grignone nel versante di Pasturo. Credevo che mi sarebbe bastato un mese circa, apportando piccole modifiche. Nella mia testa pensavo già a compiti successivi, sistemare del codice di programmazione che aggiunge contenuti alle pagine che scrivo da file dati esterni, riguardare le mie foto, studiando una migliore disposizione in cartelle, e rileggere e correggere le didascalie di album di foto. Mai prospettiva si è rivelata così sbagliata!
Rileggendo Al mercatino un anno dopo, esso è apparso del tutto insufficiente nel parlare delle schede, con nomi e informazioni sbagliate, e nessuna con riferimento alla fonte, molte ridondanti. La forma appare mediocre, l'introduzione è assente e mancano definizioni. Ma, poichè la scintilla mi apparve ancora buona, e le schede telefoniche e le ricariche essere soldati e mie compagne di molti anni di battaglie, e sempre vive, decisi di riscrivere tutti i miei articoli. L'altra drastica soluzione sarebbe stata cancellarli, e già lo avrei fatto se non ci fosse stata la mia immagine e quella di mio padre.
Il mio laboratorio
Dico qui degli strumenti del mio lavoro e dove è stato svolto, in un ambiente che richiede tranquillità. Ho scritto questa storia con un computer, utilizzando Sublime Text 2, un editor di testo sofisticato per il codice, il linguaggio di marcatura e la prosa. È un software davvero semplice e fluido, non ho mai avuto un problema.
Ho scritto principalmente con il mio computer desktop dalla sala del mio appartamento, con il mal di schiena, a causa del quale di tanto in tanto mi sdraio sul divano in attesa che diminuisca e io possa riprendere il mio lavoro, e il culo dolorante appoggiato alla sedia per ufficio con braccioli; anche la pancia e lo stomaco hanno il loro peso, bloccando o ritardando quello che sto facendo. Al giovedì mattina, ho composto con il mio computer portatile dai tavoli del Bar Atlantic di Esselunga non lontano da casa, dove papà andava tutti i giorni a fare e colazione e il sudoku; lo accompagnai durante il suo ultimo suo mese e mezzo, quando era sofferente e aveva bisogno di assistenza. Mi sembra di vederlo ancora lì di fronte, che mi guarda davanti al computer. L'ho terminato l'estate successiva a Barzio, sul tavolo in legno massicio coperto da un tappeto di girasoli della sala.
Il lavoro rifatto
Ho dedicato a questa seconda versione molte ore al giorno per lunghi mesi, impegnandomi veramente, non solo testa e cuore, ma anche nervi e muscoli. Sono stato sostenuto dalla convinzione che fosse meglio migliorare ciò che avevo già fatto, il quale sarebbe ritornato, piuttosto che intraprendere cose nuove, e che fosse utile esercizio. Mi consolava che la nuova stesura degli articoli mi sembrava meglio scritta; tuttavia, ad ogni rilettura successiva il voto buono diventava sufficiente, e poi, spesso, il sufficiente insufficiente, e quindi da migliorare ancora. Il mio credere e la soddisfazione del risultato, pur parziale, non mi hanno fatto arrendere alle continue e nuove difficoltà, come le necessarie spiegazioni e il numero degli argomenti che diventavano sempre di più. Mi sovvengono quei punti che mi hanno fatto temere che non fosse possibile continuare e avrei abbandonato tutto.
La prima volta a fine ottobre, descrivendo le ricariche telefoniche TIM, superai la tentazione di lasciare per la complessità, e forse l'inutilità del mio lavoro, suddividendo l'argomento in quattro pagine, che lo ha reso affrontabile. Poi, ci fu la difficile pagina Collezionismo, e più volte tornò durante la traduzione degli articoli in inglese, che comportava, di solito, la riscrittura in italiano. I mesi passavano, l'autunno cedeva il passo all'inverno e al nuovo anno, e nuove pagine erano per partizione, la suddivisione in due o anche più delle esistenti, mentre altre pagine venivano create, per argomenti non trattati, come le definizioni. All'inizio della primavera, quando pensavo di essere prossimo alla fine, mancavano infatti pochi articoli da tradurre, mi resi di conto di non aver detto del telefono pubblico, di aver dimenticato Chiama Gratis e Carta Azienda di Telecom Italia, che collezionavo insieme a mio padre, e, soprattutto, del telefono, la sua storia e della telecomunicazione. Appena inizio, mi accorgo di non aver detto neppure della forma del mio blog e dove ho pubblicato.
Per colmare questa lacuna, in un mese, ho scritto, nella bozza in italiano, impaginazione e formattazione del testo, collegamenti ipertestuali, lo stile delle citazioni delle fonti, riepilogo e altri articoli. Queste pagine non vedranno la luce, perchè il blog ha un suo scopo, che richiede limitazione, e perchè si è allargato già troppo. Non ci sarà neppure Telefono, che deriva dal greco: τῆλε, tele, "lontano" e φωνή, fono, "voce", che insieme significa "voce lontana", e la sua storia, con il primo brevetto di Alexander Graham Bell nel 1876. L'ultimo studio si è rivelato, comunque, particolarmente proficuo. Finalmente, ho aggiunto le sezioni di pagina, che le hanno ridisegnate e rese leggibili con le pause, e aggiustato lo stile delle citazioni.
Pubblicazione su Tumblr
Ho pubblicato Al mercatino su Tumblr, il sito di social network, che solo alla fine ho scoperto essere una piattaforma di microblog, mentre il mio racconto andava nella dimensione opposta, con pagine lunghe, collegate tra loro e con tante note. La maggior parte di esse sono schede telefoniche su Colnect, mentre altre, citando la fonte e arricchendo il lettore, evitano il plagio. Il numero di post è, ormai, 61 (e 60 in inglese)!! La mia gestione delle pagine in due lingue non è stata delle migliori perchè richiede l'operazione di parecchi copia-incolla per aggiungere il collegamento, dall'italiano all'inglese in At mercatino o viceversa; è facile sbagliare e ognuna innervosisce.
Infine e finalmente, compresi che l'aggiunta di ogni pagina su internet è sempre laboriosa, perchè vanno gestiti i collegamenti al suo indirizzo web. Essa diventa un contenuto pubblicato, e gli sforzi si concentreranno su di essa perchè sia adeguato e per, eventualmente, aggiornarlo, rallentando e togliendo tempo a qualsiasi attività futura, che potrebbe essere più importante.
Riflessioni
Emerge che, raccontare un'attività di oltre 20 anni in un blog -- che mia madre, la quale mi ha visto scrivere davanti al computer per tutto questo tempo, chiama le ricerche -- è troppo impegnativo, ci sono infatti troppo argomenti. L'idea è confusa e di guadagno economico zero: non credo, infatti, di vendere alcuna scheda in più per quello che scrivo, e il blog non è neppure una pubblicità alla mia attività, la quale probabilmente non ci sarebbe dovuta nemmeno essere.
E voi pensate che le schede e le ricariche telefoniche erano sola una parte del progetto di partenza, che comprendeva di parlare di cartoline paesaggistiche, cartoline tematiche, cartoline pubblicitarie, in particolare quelle distribuite nei locali pubblici in appositi contenitori, come le cartoline Promocard, biglietti del tram, figurine e altro. Allo stesso modo avrei creato innumerevoli articoli con la definizione e lo studio dell'oggetto, cercato e citato fonti, riassunto la storia della pubblicazione, eventualmente in più pagine quando la dimensione fosse diventata eccessiva, individuato gruppi e modelli comuni come il logo e scritte al retro, gioito alla presenza di numeri, i quali consentono un ordinamento, elencato immagini, maggiormente quelle che rimangono scolpite nella mia memoria, elogiato le cartoline Absolut e quelle che raffigurano i giocatori dell'Inter, dicendo di qualche aneddoto e vendita. E poichè credo che basti in questa forma di racconto quanto fatto per le schede e ricariche telefoniche, è sufficiente per il resto quanto scritto nella pagina principale.
Conclusione
Il mio trattato su schede telefoniche e ricariche è ora nuovo in questa seconda versione. Fino alla fine è stata modificata la prima pagina, la più autobiografica. A prova di questo, la sezione la nostra domenica mattina e parte del suo contenuto è dell'ultimo giorno; forse, perchè ci fosse, era necessario avere scritto tutte le altre pagine. Anche questa e ultima appare rilevante.
Comprendo che, essa è finalmente scritta in italiano, e talvolta suona bene, più negli ultimi articoli che nei primi. Bisogna sempre essere grati e rendere lode a Dio quando è concesso di correggere e migliorare; poi è giusto fermarsi. Non ci sarà Rileggendo Al mercatino due anni dopo, nè verranno aggiunti altri post e neppure ci sarà Al mercatino 2. Essendo pubblica, qualora lo ritenessi opportuno se fosse inadeguata, potrebbero esserci, invece, modifiche. Il mio blog secondo Google Analytics è letto da pochi.
Intanto, continuo ad andare al mercatino, da solo, papà dall'alto sempre guarda come angelo custode.
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pgfone · 5 months
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24 aprile, super giornata anche oggi.
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